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Ligustro (Ligustrum Vulgare L.)
Famiglia: Oleaceae
Nome Volgare: Ligustro, Ligustro comune, Levistico, Ischio.

ETIMOLOGIA

Ligustrum: dal Latino "ligare" = legare, per l'uso che se ne faceva in campagna; alcuni attribuiscono l'origine al latino "ligustia" antico nome della Liguria, dove era molto diffuso; vulgare dal latino vulgaris = comune, per la diffusione.

MORFOLOGIA

Arbusto rizomatoso e pollonifero, munito di un apparato radicale molto esteso e poco profondo; talvolta ha la forma di un piccolo albero che raramente supera l'altezza di 4 ÷ 5 metri; nelle regioni più fredde è pianta caducifolia, mentre in climi più temperati tende a conservare le foglie almeno fino all'emissione delle nuove; rami opposti e molto fitti; corteccia grigio verdastra, ricoperta da una patina prima pruinosa e successivamente suberosa; questa patina, dove manca, mette in evidenza delle zone verde-lucido; presenza di rade lenticelle biancastre orizzontali di forma ellittica.
Lamine con breve picciolo, opposte e decussate, ovoidali alla base e maggiormente lanceolate verso l'apice; la pagina superiore è piuttosto lucida e di colore verde intenso mentre quella inferiore è opaca e più chiara; il margine è continuo, liscio.
I fiori sono ermafroditi e dal profumo intenso, sono riuniti in infiorescenze a forma di piccole pannocchie, poste all'apice dei rami; fiori con 4 piccoli petali di colore bianco opaco, calice tubolare, corolla imbutiforme con due pistilli ed 1 stame bianchi, antere gialle. La fioritura avviene a seconda del clima tra Aprile e Giugno.
I frutti sono bacche a maturità nero-violacee tondeggianti, del diametro massimo di mm 8; tossiche, presentano un gusto sgradevole che le rende non appetibili agli esseri umani, anche se gradite dagli uccelli; il periodo di maturazione è autunnale, in Ottobre-Novembre.

DIFFUSIONE e HABITAT

Comune in tutte le regioni, poco comune e naturalizzata in Campania, assente in Sardegna; cresce dal piano, alla montagna, superando raramente metri 1200 di altitudine.
Comune in posizioni ben esposte, pur non disdegnando anche le zone ombrose, dal piano alla zona submontana; lo si trova nelle radure boschive, spesso associato a roverella, oppure lungo le siepi o nelle scarpate, spesso associato a viburno, prugnoli, cornioli, ornielli, olmi.

IMPIANTO

Non avendo particolari esigenze se non quella di avere terreno ben drenato, il ligustro può essere piantato in ogni terreno e sia al sole che in ombra parziale. La riproduzione avviene per semina in autunno o primavera; in alternativa per talea semilegnosa in estate o legnosa in inverno. Questa varietà fa da portinnesto per molte varieta’ ornamentali.

USI e PROPRIETA’

Non sono conosciuti usi alimentari per questa pianta, che contiene un glucoside velenoso. Tuttavia i casi di avvelenamento sono rari in quanto i frutti hanno un gusto spiacevole per l’uomo anche se merli, tordi e altri uccelli ne sono ghiotti, mentre le foglie sono ricercate dagli animali che pascolano. Nella medicina popolare sia foglie che fiori, colti a maggio-giugno, vengono utilizzati per le loro proprietà astringenti ed anti leucorroiche. L’infuso, ricavato dai fiori, è un valido colluttorio.
I frutti, che in piccola quantità hanno un effetto lassativo, in grandi quantità risultano tossici. Dalla corteccia, colta in autunno ed essiccata, si può ricavare un infuso da usarsi come tonico stomachico.

MALATTIE

E’ una pianta rustica non soggetta a molte malattie, anche se afidi,cocciniglie e armillaria possono attaccarla

CURIOSITA’

Nel passato il ligustro ha rivestito un ruolo di una certa importanza nella fabbricazione di inchiostri e per intensificare la tonalità di colore del vino. Fior di ligustro indica giovinezza nel linguaggio dei fiori mentre, nel linguaggio poetico, è simbolo del colore bianco e del candore.
I rami del Ligustro, al pari di quelli del salice, venivano utilizzati in passato per effettuare legature nelle vigne, negli orti ecc., ma anche per realizzare ceste, canestri ed impieghi nei quali fosse necessario disporre di materiale flessibile.
Il carbone ricavato dal legno, opportunamente trattato, è utilizzato nelle miscele delle polveri da sparo.

COME PASTURA

I frutti hanno un gusto sgradevole ma risultano appetibili a capinere,merli, tordi, cesene e ciuffolotti
 
Re: Ligustro (Ligustrum Vulgare L.)

Io ne ho una siepe lunga una 50ina di metri davanti allo stabile dove lavoro e non vi ho mai visto un merlo, dei tanti che frequentano la zona, cibarsi.
 
Re: Ligustro (Ligustrum Vulgare L.)

E' sempre la solita questione,finche in zona trovano pasture appetibili o non cè gelato non se le filano. con il freddo serio se le filano eccome ...
 
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