Agrifoglio (Ilex Aquifolium L.)
Famiglia: Aquifoliaceae
Nome Volgare: Aquifoglio, alloro spinoso, pungitopo maggiore.
ETIMOLOGIA
Etimologia: Il nome del genere ripete la denominazione di specie del leccio "Quercus ilex L.", a indicare una somiglianza della forma delle foglie in entrambe le piante; dal latino il nome specifico "aquifolium"="acus-acutus "="ago acuto"+" folia "=" foglia" a indicare le foglie appuntite e spinescenti.
Anche il nome dialettale bergamasco della pianta si riferisce alla spinosità, “spinaràc” e accomuna l'agrifoglio al pungitopo Ruscus aculeatus L.; denominazione dialettale che deriva dall'uso contadino di appendere i rametti spinosi di entrambe le specie alla base delle “spalére”, pali su cui erano esposte ad essiccare le pannocchie di granoturco e nelle cantine sui "baldüc", baldacchini dove venivano appesi salumi, questo al fine di impedire l'accesso ai topi, in bergamasco: "rat o sorèch".
MORFOLOGIA
Piccolo albero alto sino a 8÷10 m, più spesso arbusto sempreverde.
Tronco diritto, rami patenti, quelli giovani pubescenti e nel secondo anno divengono circolari e glabrescenti; corteccia liscia e glabra, prima verde a maturità grigio-nerastra che si desquama arrotolandosi su sé stessa, lenticelle sparse, scarse.
Gemme svernanti a forma conica appuntita, lunghe 2÷3 mm, glabre, verdi. Gemme fiorali tondeggianti, è presente una gemma terminale.
Le foglie,che presentano uno sviluppato poliformismo, persistenti, durano mediamente 2÷3 anni; sono coriacee, alterne, semplici, brevemente picciolate, con piccole stipole caduche. Le foglie dei rami inferiori hanno lamina ovale o ellittica, ondulata, margine biancastro, dentato spinoso (6÷8 spine per lato), mentre quelle dei rami superiori e dei polloni hanno lamina intera e acuminata all'apice. La spinescenza, rappresenta una difesa naturale della specie contro il morso degli animali; pertanto essa è presente soprattutto nei rami più bassi, mentre le foglie alte sono in genere a margini lisci.
Tutte le foglie sono di colore verde scuro, la pagina superiore lucida, quella inferiore opaca e più chiara,ambedue glabre.
I fiori hanno involucro doppio, 4-mero; sono riuniti in gruppetti plurifiori (2÷3) all'ascella delle foglie dell'anno precedente, hanno breve peduncolo; calice persistente a 4 lobi, corolla persistente a 4 petali bianchi concresciuti alla base, orlati di rosso.I fiori maschili hanno 4 stami, quelli femminili un pistillo con ovario supero sormontato da 4 stimmi quasi sessili.
E' pianta dioica, ciò significa che esistono Agrifogli che portano fiori femminili (aventi solo ovario, stilo e stigma) ed Agrifogli che portano fiori maschili (aventi solamente stami ed antere ). Sulle piante femminili, dai fiori fecondati ( per avere i frutti piante di entrambi i sessi devono esserte vicine ), nascono i frutti, che sono drupe globose, peduncolate, ombelicate, di colore rosso vivo, contenenti 4 nòccioli ossei scanalati.
DIFFUSIONE e HABITAT
In Italia è presente in tutte le regioni, ormai raro allo stato spontaneo vegeta nelle faggete, abieti-faggeti e nei querco-carpineti, solitamente nello strato arbustivo, mentre all'aperto assume in genere portamento arboreo.
Predilige media luce, suoli ben drenati, ricchi di nutrienti, spesso decalcificati e acidificati, umidi, ad un'altitudine compresa tra 0 e 1400 m. L'agrifoglio è molto longevo, in condizioni estremamente favorevoli, può raggiungere età di 300 anni e tronchi di 50 cm di diametro.
L'antesi avviene aprile÷maggio, mentre i frutti compaiono nel primo autunno e persistono anche durante l'inverno. I frutti dell'agrifoglio vengono impollinati prevalentemente da api. La disseminazione ha luogo soprattutto grazie ai merli e ai tordi.
Le drupe di colore rosse vivo, in netto contrasto con il fogliame verde, costituiscono un chiaro adattamento alla dispersione per opera degli uccelli.
IMPIANTO
L’ Agrifoglio va piantato in terreno umido ma ben drenato, moderatamente fertile e ricco di humus.
Va posizionato in pieno sole o in ombra parziale. L’impianto va effettuato a fine inverno o inizio estate. La potatura va effettuata solo da piccolo per dargli la forma.
USI e PROPRIETA’
Pianta da non consumare essendo tossica sia per le foglie che per le bacche che se ingerite possono provocare torpore, grave stato infiammatorio a livello dell'apparato gastro-intestinale con vomito e diarrea, compromissioni a livello renale con incremento della diuresi.
L'agrifoglio si usa come componente di una pasta dentifricia, che mantiene sane le gengive nel metodo di Bach.
Le foglie vengono usate in decotto o tintura per la febbre e i reumatismi, la corteccia in decotto o tintura vinosa per la febbre, le radici sono diuretiche.
MALATTIE
I giovani germogli sono spesso attaccati dagli afidi, mentre cocciniglia e minatrici fogliari colpiscono le foglie adulte.
CURIOSITA’
Gli antichi romani, durante i Saturnali, portavano ramoscelli di Agrifoglio come talismani portatori di prosperità e sopravvivenza, e ne piantavano vicino alle case per tenere lontani i malefici; usavano regalarlo agli sposi novelli in segno di augurio per la vita coniugale. Quando invasero la Britannia, si stupirono: era considerato dal popolo che abitava quelle lontane terre “pianta sacra”. I Druidi, ritenevano che l'agrifoglio proteggesse dai disagi della cattiva stagione, che un ramo di questa pianta, scagliato contro un animale feroce in procinto di attaccare, avesse il potere di ammansirlo.
Gli Etruschi la consideravano una pianta potente e pericolosa, protagonista del bosco di confine nella zona sacra che si estendeva tra le mura e l'abitato propriamente, ma mai coltivata all'interno dei giardini domestici, forse perché i suoi frutti, velenosi per l'uomo, costituiscono cibo invernale per gli uccelli.
Nel Medioevo, i contadini dei popoli germanici attribuivano alla pianta il potere di scacciare i malefici, mettevano infatti ramoscelli sulle porte delle stalle.
Quando Cristoforo Colombo scoprì l'America, trovò che gli indigeni, conoscevano l'Agrifoglio lo piantavano nei pressi delle loro abitazioni come amuleto per tenere lontani gli “spiriti” e se ne fregiavano durante le battaglie: era un segno distintivo di coraggio.
In araldica, le foglie dell'Agrifoglio, compaiono frequentemente nell'araldica civica
Nei fiori di Bach è usato come trattamento per coloro che sono assaliti da sentimenti quali: l’invidia, la gelosia, la vendetta, il sospetto.
COME PASTURA