Sorbo Montano o Farinaccio(Sorbus Aria)
Famiglia:Rosacee.
Nomi Volgari:Farinaccio, Sorbo montano, Melaccio, Lazzeruolo di montagna, Rialto, Metallo, Biancar.
ETIMOLOGIA
L'etimologia del termine ARIA deriva probabilmente dal termine Ari regione dell’Asia occidentale riportata da G. Dalla Fior, Tale preziosa nota permette forse di capire il senso del termine linneano; che probabilmente si riferisce al presunto luogo di origine della pianta;L’Ariana (oggi Iran) comprendeva le province orientali dell’Impero persiano da cui venne il nome degli Arii o Ariani». Osservando un atlante storico si può facilmente presumere che Linneo facesse riferimento a tale regione come luogo d’origine di questa rosacea
MORFOLOGIA
Il Sorbo montano o farinaccio è un albero caratteristico dalla chioma a cupola densa e compressa, con ramificazioni ascendenti e raggiunge al massimo i 15 metri di altezza, anche se molto spesso lo troviamo nel sottobosco sotto forma di Arbusto. Presenta inoltre un apparato radicale fittonante e profondo.
La corteccia si presenta con piccole screpolature orizzontali negli esemplari giovani, mentre risulta fessurata longitudinalmente in età avanzata.
I rami hanno corteccia lucida di color rossastro e sono provvisti di piccole lenticelle; sia le gemme apicali che la crescita del primo anno risultano ricoperte da una peluria biancastra.
Le gemme risultano appuntite con squame verdi-giallastre ciliate.
Le foglie sono alterne con picciolo corto e forma ovata od obovata con margine seghettato della lunghezza massima di 12 cm. Presentano la faccia superiore lucida di colore verde intenso, mentre la faccia inferiore è di colore bianco-grigiastra e vellutata al tatto.
I fiori sono raggruppati in corimbi bianchi (ricoperti come le gemme di una sottile peluria), ermafroditi, provvisti di calice a 5 punte e di corona a 5 petali bianchi, lunghi circa 3 mm con stami di 18-20 mm; pistillo singolo, a volte doppio fuso in uno.
I frutti sono a falsa bacca ovale (10-12 mm x 8-10), rossi con polpa gialla e farinosa con all'interno di norma 2 semi appiattiti di colore marrone scuro. La maturazione solitamente avviene verso il mese di Ottobre.
DIFFUSIONE e HABITAT
Il sorbo montano è presente in Europa dalla Scandinavia meridionale alle isole britanniche, alla penisola iberica, ai Balcani; non sicura la presenza sui monti nelle Canarie, in Algeria e a Cipro; in Italia è segnalato in tutta la penisola e nelle isole. Il suo habitat ideale è nei terreni calcarei in posizione soleggiata purchè il terreno sia poroso e aerato, per cui i terreni asfittici come quelli spiccatamente argillosi sono poco tollerati. Lo si trova solitamente lungo i margini dei boschi, nelle zone protette di mezza montagna o nei boschi termofili di latifoglie ad altezze da 300 a 1500 metri e raramente ad altezze superiori. Questa specie, al pari degli altri sorbi, è inoltre piuttosto resistente all'inquinamento atmosferico. Il fabbisogno di umidità non è elevato, essendo sufficienti 800-900 mm di precipitazioni, in media, nel corso dell'anno; le temperature, nel mese più freddo possono anche scendere al di sotto di -5/-6 C.
IMPIANTO
Essendo una specie con radice fittonante per l’impianto si consiglia il trapianto di arbusti di 2-3 anni; Il terreno può essere lavorato oppure possono essere aperte direttamente le classiche buche cubiche di lato 40 cm. Dopo la piantumazione, è importante conservare la porosità nelle piazzole, rimuovendo gli strati superficiali (sarchiature, zappettature). Va ricordato infine che la specie è molto longeva e a crescita lenta e che risulta essere un ottimo portainnesto per altre varietà di Sorbo.
USI e PROPRIETA’
Il legno, di color rosso-bruno con alburno avorio, è duro e compatto e trovava un tempo impiego per lavori artigianali al tornio, costruzione di carri agricoli, manici di attrezzi e falegnameria; i frutti, ricchi di tannino, acido citrico, malico e di zuccheri, sono impiegati per preparare marmellate e salse per la cacciagione, sciroppi e decotti utili contro le affezioni bronchiali ed intestinali. In tempi di carestia la loro polpa farinosa era mescolata nel pane.
MALATTIE
I sorbi, come altre rosacee e latifoglie, può essere attaccato da funghi parassiti del genere Nectria (ascomiceti), che provocano il cancro di rami e fusti, con conseguente seccume generalizzato.
COME PASTURA
Assieme al sorbo degli uccellatori è una delle piante di montagna più appetite sia dalla maggiorparte dei Turdidi che da numerose specie di Fringillidi quali peppole,fringuelli,frosoni.
Famiglia:Rosacee.
Nomi Volgari:Farinaccio, Sorbo montano, Melaccio, Lazzeruolo di montagna, Rialto, Metallo, Biancar.
ETIMOLOGIA
L'etimologia del termine ARIA deriva probabilmente dal termine Ari regione dell’Asia occidentale riportata da G. Dalla Fior, Tale preziosa nota permette forse di capire il senso del termine linneano; che probabilmente si riferisce al presunto luogo di origine della pianta;L’Ariana (oggi Iran) comprendeva le province orientali dell’Impero persiano da cui venne il nome degli Arii o Ariani». Osservando un atlante storico si può facilmente presumere che Linneo facesse riferimento a tale regione come luogo d’origine di questa rosacea
MORFOLOGIA
Il Sorbo montano o farinaccio è un albero caratteristico dalla chioma a cupola densa e compressa, con ramificazioni ascendenti e raggiunge al massimo i 15 metri di altezza, anche se molto spesso lo troviamo nel sottobosco sotto forma di Arbusto. Presenta inoltre un apparato radicale fittonante e profondo.
La corteccia si presenta con piccole screpolature orizzontali negli esemplari giovani, mentre risulta fessurata longitudinalmente in età avanzata.
I rami hanno corteccia lucida di color rossastro e sono provvisti di piccole lenticelle; sia le gemme apicali che la crescita del primo anno risultano ricoperte da una peluria biancastra.
Le gemme risultano appuntite con squame verdi-giallastre ciliate.
Le foglie sono alterne con picciolo corto e forma ovata od obovata con margine seghettato della lunghezza massima di 12 cm. Presentano la faccia superiore lucida di colore verde intenso, mentre la faccia inferiore è di colore bianco-grigiastra e vellutata al tatto.
I fiori sono raggruppati in corimbi bianchi (ricoperti come le gemme di una sottile peluria), ermafroditi, provvisti di calice a 5 punte e di corona a 5 petali bianchi, lunghi circa 3 mm con stami di 18-20 mm; pistillo singolo, a volte doppio fuso in uno.
I frutti sono a falsa bacca ovale (10-12 mm x 8-10), rossi con polpa gialla e farinosa con all'interno di norma 2 semi appiattiti di colore marrone scuro. La maturazione solitamente avviene verso il mese di Ottobre.
DIFFUSIONE e HABITAT
Il sorbo montano è presente in Europa dalla Scandinavia meridionale alle isole britanniche, alla penisola iberica, ai Balcani; non sicura la presenza sui monti nelle Canarie, in Algeria e a Cipro; in Italia è segnalato in tutta la penisola e nelle isole. Il suo habitat ideale è nei terreni calcarei in posizione soleggiata purchè il terreno sia poroso e aerato, per cui i terreni asfittici come quelli spiccatamente argillosi sono poco tollerati. Lo si trova solitamente lungo i margini dei boschi, nelle zone protette di mezza montagna o nei boschi termofili di latifoglie ad altezze da 300 a 1500 metri e raramente ad altezze superiori. Questa specie, al pari degli altri sorbi, è inoltre piuttosto resistente all'inquinamento atmosferico. Il fabbisogno di umidità non è elevato, essendo sufficienti 800-900 mm di precipitazioni, in media, nel corso dell'anno; le temperature, nel mese più freddo possono anche scendere al di sotto di -5/-6 C.
IMPIANTO
Essendo una specie con radice fittonante per l’impianto si consiglia il trapianto di arbusti di 2-3 anni; Il terreno può essere lavorato oppure possono essere aperte direttamente le classiche buche cubiche di lato 40 cm. Dopo la piantumazione, è importante conservare la porosità nelle piazzole, rimuovendo gli strati superficiali (sarchiature, zappettature). Va ricordato infine che la specie è molto longeva e a crescita lenta e che risulta essere un ottimo portainnesto per altre varietà di Sorbo.
USI e PROPRIETA’
Il legno, di color rosso-bruno con alburno avorio, è duro e compatto e trovava un tempo impiego per lavori artigianali al tornio, costruzione di carri agricoli, manici di attrezzi e falegnameria; i frutti, ricchi di tannino, acido citrico, malico e di zuccheri, sono impiegati per preparare marmellate e salse per la cacciagione, sciroppi e decotti utili contro le affezioni bronchiali ed intestinali. In tempi di carestia la loro polpa farinosa era mescolata nel pane.
MALATTIE
I sorbi, come altre rosacee e latifoglie, può essere attaccato da funghi parassiti del genere Nectria (ascomiceti), che provocano il cancro di rami e fusti, con conseguente seccume generalizzato.
COME PASTURA
Assieme al sorbo degli uccellatori è una delle piante di montagna più appetite sia dalla maggiorparte dei Turdidi che da numerose specie di Fringillidi quali peppole,fringuelli,frosoni.
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