nicolino.jognaprat

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La fase fisiologica del mantenimento o del riposo, come viene chiamata, è la più lunga di tutte: va dalla fine della muda all'inizio del ciclo riproduttivo. Forse perché non esprime rilievi capaci di interessare i sensi dell'uomo, troppo spesso e semplicisticamente, viene considerata poco rilevante. Secondo autorevoli studiosi, è uno dei principali cicli annuali degli uccelli, distinto da aspetti interessanti e da fenomeni importanti connessi con l'ecologia dei volatili. E' poco significativo valutare la sua valenza relativa. Maggiori soddisfazioni, migliori conoscenze si possono ottenere nell’esaminare le caratteristiche aventi una relazione con la biologia degli uccelli che trascorrono ben metà della loro vita nel compiere detta fase fisiologica. In essa avviene uno dei momenti più espressivi dell'ecologia degli uccelli: le migrazioni, fenomeno nel vero senso della parola, sia come oggetto di studio, sia come realtà, in quanto ha del portentoso, dell'incredibile. Sebbene non tutti gli uccelli migrino, il fenomeno è così ampio e ha una tale importanza che un accenno in questa nota e più che giustificato. Dimostrando di possedere capacità di adattamento eccezionali, gli uccelli cambiano condizioni, fattori climatici e abitudini alimentari. Compiono lunghi viaggi, impiegando quantità di energia e superando difficoltà di ogni genere. L'entità delle perdite è molto rilevante: perisce la maggior parte degli uccelli in più, di coloro per i quali non c’è spazio nell'ambiente. Prima di iniziare le fatiche delle migrazioni, gli uccelli si cibano con voracità di carboidrati i cui eccessi producono e fanno accumulare nell'organismo grasso, fonte di energia insostituibile, il combustibile necessario per compiere lunghi viaggi. Ho insistito nell’esporre come vivono gli uccelli allo stato di naturale libertà per evidenziare gli elementi informativi indispensabili per applicare in cattività quanto si verifica in natura. Nell'attuare detta regola, va ricordato innanzi tutto, che i "richiami" non devono accumulare grassi perché vivono in ambiente protetto, al riparo di qualsiasi inclemenza meteorologica, in gabbia dove il fabbisogno energetico è molto limitato. In dipendenza di quanto sopra, senza eccezioni, i richiami vanno alimentati con un buon mangime da mantenimento, bilanciato, idoneo alla conservazione in vita, a fornire l’energia necessaria all'attività muscolare e assicurare i principi nutritivi capaci di reintegrare la costante usura dei tessuti ed elaborare i secreti. Il fotoperiodo riveste un ruolo fondamentale dall'inizio alla fine del periodo in argomento. Al termine della muda, quando inizia la fase di mantenimento, il fotoperiodo e l'intensità della luce devono venire ridotti gradatamente, come avviene in natura alla nostra latitudine, sino a raggiungere il limite di circa 8 ore che, generalmente, viene tenuto inalterato fino alla chiusa o all'utilizzo della cosiddetta luce programmata. Al presente, è possibile applicare, con risultati soddisfacenti, diversi metodi per spostare l'epoca della forma amorosa in modo tale che il suo apice vada a coincidere con i tempi del passo autunnale. Va tenuto in debita considerazione che eventuali condizioni di luce inadeguate andrebbero ad influire sul sistema endocrino, causando conseguenze deludenti per quanto attiene all'intensità e alla durata della forma amorosa, principali valori di un richiamo.


Nicolino Jogna Prat
 
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