Premetto che ho sempre fatto solo fotoperiodo ma per motivi di "semplificazione"sono sempre stato attratto da queste ipotesi diciamo "Più semplici" e che ha detta di diversi amici, riescono ugualmente a dare ottimi risultati in termini di resa e durata...
Detto questo mi chiedevo: La partenza per i Tb e i merli a metà luglio e quella per i Ts a metà agosto, non è troppo anticipata? Io avevo sempre sentito dire che i richiami impiegano 30/40gg ad entrare in estro totale..non sò però se per questa tipologia di gestione ma dinamica sia diversa.
Può dare qualche indicazione anche per le cesene? Vale sempre il solito discorso che basterebbe tenerle un pò oscurate con telo ombreggiante alle stesse ore dei Ts oppure avrebbero bisogno di una gestione diversa?
Grazie mille per i consigli e buona domenica!
La cesena, elemento faunistico siberiano, nell'Europa occidentale, è diffusa dalla Norvegia alle Alpi e presenta un passo regolare ma fluttuante.
Lo scrittore Alberto Bacchi della Lega, verso la fine del 1800, tra l'altro, scrisse in un suo libro: ”La Cesena passa per i nostri piani (Italia centrale) nel mese di novembre, anzi verso la fine di novembre. Non passa regolarmente: ora si vede più, ora meno: e più quando la stagione è più fredda, e quando, secondo i nostri campagnuoli, l'inverno vuol far da cattivo.Tristo uccello dunque: tristo ai cacciatori, tristo ai contadini, e, dicono anche tristo alla cucina”.
Secondo un parere molto condiviso, come richiamo, manifesta una forma amorosa alquanto breve e che i congeneri, allo stato di naturale libertà, siano noti per un passo particolare: imprevedibile e incostante. La Cesena, generalmente, viene preparata al canto con le modalità seguite per il Tordo sassello. I cacciatori più esigenti, per avere una buona efficienza canora durante l'intera durata del periodo venatorio, dividono le cesene in due ed anche tre gruppi che vengono preparati alla forma amorosa in tempi diversi, separati da un intervallo di circa un mese. Altri sostengono che, durante l'esercizio della caccia, nelle prime ore del mattino, cantano con notevole intensità e che, successivamente, diminuiscono vistosamente il canto a tal punto da indurre il cacciatore ad aiutarle, esponendo un o più soggetti “freschi”, tenuti giudiziosamente come riserva.
 
Sig.Nicolino io voglio provare ad alzare le ore a 17/18 in 7/10 gg, quello che non ho capito nel periodo in cui gli uccelli sono in chiusa quante ore di luce devo tenere? Nel suo libro cita che per merli e tordi si può iniziare alla metà del mese di luglio stabilendo un fotoperiodo di 17 ore giornaliere dalle 6,00 alle 23,00.
Una volta finito l'estro inizia la muta quindi il calo delle ore di luce è graduale o si porta di botto a 5/6 ore.
Non riesco a capire se prima di luglio (quando si da l'aumento della luce) la batteria deve essere mantenuta ad un foto costante nelle ore dalla fine dell'estro al mese di luglio (mese in cui si portano le ore a 17)
Ho un po' di confusione in testa, mi piacerebbe provare ma rischiare un'anno mi preoccupa un po', ecco perché chiedo un suo aiuto.
La ringrazio anticipatamente e la saluto
 
Buon giorno Sig. Pratt, la ringrazio per la partecipazione a questo furum, aumenterà sicuramente la conoscenza di certi aspetti della caccia d'appostamento e dell'allevamento.
Riconducendomi alle richieste di alcuni utenti ed alla sua risposta sull'individuare i tempi corretti per ottimizzare la fase amorosa è altresì vero che a mio modesto avviso, l'indicazione chiara e precisa del 15 Luglio e 15 Agosto, possono risultare fuorvianti, soprattutto per un neofita.
Aggiungo, con il massimo rispetto per la sua esperienza, che pensare di avere uccelli in pieno canto, 75-90 giorni dopo le date suddette portando da subito i richiami a 17 ore di luce, mi sembra realmente un'utopia, se consideriamo, come anche lei ha giustamente sottolineato che ".... i richiami vengono utilizzati in tempi precisi, corrispondenti a quelli del passo durante il quale devono esprimere, nella ,misura più elevata, la potenzialità canora del loro patrimonio genetico".

Grazie

Maurizio
 
Allevamento uccelli da richiamo

Sig.Nicolino io voglio provare ad alzare le ore a 17/18 in 7/10 gg, quello che non ho capito nel periodo in cui gli uccelli sono in chiusa quante ore di luce devo tenere? Nel suo libro cita che per merli e tordi si può iniziare alla metà del mese di luglio stabilendo un fotoperiodo di 17 ore giornaliere dalle 6,00 alle 23,00.
Una volta finito l'estro inizia la muta quindi il calo delle ore di luce è graduale o si porta di botto a 5/6 ore.
Non riesco a capire se prima di luglio (quando si da l'aumento della luce) la batteria deve essere mantenuta ad un foto costante nelle ore dalla fine dell'estro al mese di luglio (mese in cui si portano le ore a 17)
Ho un po' di confusione in testa, mi piacerebbe provare ma rischiare un'anno mi preoccupa un po', ecco perché chiedo un suo aiuto.
La ringrazio anticipatamente e la saluto

Come già scrissi alcuni conoscenti fanno così con ottimi risultati a detta loro.
Tb e Me: Alla fine del loro utilizzo verso primi/metà novembre giù le ore di luce di colpo a 4 ore fisse fino a metà aprile (quindi muta molto molto rapida). Da metá aprile a mera agosto buio totale. Poi 1 settimana a 4 ore fisse e intorno al 20/22 agosto su le ore di botto a 17 costanti per 35/40 giorni e poi incrementi di 15min ogni 5/6 giorni fino a che li utilizzi...
 

nicolino.jognaprat

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Come ripetutamente richiestomi, condivido con voi membri del forum le mie conoscenze attinenti all'allevamento di uccelli e soprattutto all'utilizzo del fotoperiodo, indispensabile nella fase riproduttiva e nella preparazione dei richiami alla forma amorosa.




ALLEVAMENTO AMATORIALE DI UCCELLI


La riproduzione è un processo che consente ad una generazione di dar vita a quella successiva, assicurando la continuità della specie. E' il ciclo fondamentale del più elevato valore biologico, promosso e diretto da un istinto primario geneticamente controllato. Come tutti gli istinti innati non è modificabile; può essere alterato solamente da cause o condizioni ambientali incompatibili con lanatura degli uccelli
Allo stato di naturale libertà, la fase fisiologica della riproduzione, che comporta difficoltà e pericoli, si compie nel periodo più favorevole dell'anno, quando le condizioni della luce solare, quelle climatiche e nutrizionali sono più appropriate. Alla nostra latitudine, detto periodo coincide con la primavera e l'inizio dell'estate.
Secondo gli studiosi più autorevoli, l'aumento del fotoperiodo,della quantità e qualità degli alimenti rivestono un ruolo di fondamentale importanza nel promuovere l'istinto riproduttivo e, conseguentemente, dettare i tempi della nidificazione per ogni singola specie. Questi fattori favoriscono la secrezione delle gonadotropine, famiglia degli ormoni FSH e LH, presenti sia nella femmina che nel maschio, indispensabili per lo sviluppo, maturazione e mantenimento delle funzioni delle ovaie e dei testicoli.
Alla luce di quanto sopra, emerge che la “temperatura”, l'”alimentazione” e principalmente il “fotoperiodo”, dei quali, qui di seguito, analizzeremo gli aspetti più significativi, sono i principali fattori cooperanti della fase fisiologica della riproduzione.
Gli allevatori devono quindi conoscere bene la qualità dell'alimentazione e, soprattutto, le condizioni della luce solare delle zone in cui le specie da allevare nidificano e svernano.
Appare evidente la necessità di esaminare nei minimi particolari i fattori che intervengono nell'allevamento in ambiente domestico i quali consentono di ottenere risultati di grande rilievo.
Il fotoperiodo è l'intervallo di tempo che intercorre tra il sorgere ed il tramontare del sole, cioè la durata dell'illuminazione diurna. All'equatore, a latitudine 0 gradi, dove il sole è praticamente perpendicolare all'orizzonte, la durata del giorno e della notte si equivalgono e sono costanti tutto l'anno. Ai poli ,alla latitudine di 90 gradi, dove il sole appare parallelo all'orizzonte, si hanno sei mesi di luce e sei di buio. Alle latitudini intermedie, il fotoperiodo varia proporzionalmente in relazione alla distanza dall'equatore ed al succedersi delle stagioni.
E' un fattore di rilevante importanza, contraddistinto da una elevata variabilità: l'intensità massima del mezzogiorno decresce progressivamente sino alla minima e incerta dell'alba e del crepuscolo.
Secondo il parere degli esperti la luce più appropriata all'allevamento in argomento è quella di colore bianco, equivalentea 5/6000 gradi Kelvin, mentre l'intensità della radiazione, all'altezza della gabbia, deve essere misurata con un luxmetro per determinare, dopo aver esaminato a fondo le esigenze delle specie aviarie, i valori ed i tempi dell'illuminamento.
Le teorie di William Rowan sul ciclo annuale di evoluzione delle ghiandole sessuali sotto l'influsso dell'allungarsi ed accorciarsi delle giornate, pubblicato nel 1932, è stato accettato da gran parte dei ricercatori e, in particolare, da H. Schildmacher che lo giudicò di grande interesse. Successivamente, nel 1942, sono state riprese e confermate da W. G. Bullough, noto ornitologo e ricercatore inglese.
Dette conoscenze, importanti ed innovative, diffuse solo da pochi decenni nel mondo della ornitofilia, sono poco conosciute, vengono interpretate con difficoltà e, spesso, applicate dagli amatori in modo empirico, approssimativo e talvolta sbagliato.
Posto che gran parte dei ricercatori concordano sugli effetti prodotti dalla luce sull'apparato riproduttore, ritengo utile riportare in calce al presente scritto una rappresentazione grafica semplificata e facilmente comprensibile e la tabella dei fotoperiodi dal 21 marzo al 23 settembre relativamente ai 30 e 70 gradi di latitudine Nord. Secondo il nominato schema, le radiazioni solari entrano nella testa dell'uccello attraverso l'occhio, il vertice, la cervice, la nuca e raggiungono l'ipotalamo, seguendo tre direttrici:
- La prima, dall'occhio, va lungo il nervo ottico sino all'ipotalamo(25%);
- la seconda, dal vertice, dalla cervice e dalla nuca, si dirige direttamente verso l'ipotalamo;
- la terza, sempre dal vertice, dalla cervice e dalla nuca, passando attraverso l'epifisi, raggiunge l'ipotalamo. Va tenuto in debita considerazione che il 75% delle radiazioni passano attraverso la seconda e la terza direttrice. L'ipotalamo trasmette alla parte anteriore dell'ipofisi gli ormoni deputati alla produzione della Follicolina (FSH) e dell'ormone luteinizzante (LH), che governano lo sviluppo delle gonadi (ovaio e testicoli).
E' indubbio che la luce solare per la maggioranza dei sistemi biologici è un fattore vitale, come sottolineerò in seguito. Lo stesso alternarsi tra il dì e la notte, tra la luce e il buio, sono fattori fondamentali per la vita degli animali e dei vegetali e ne hanno accompagnato l'evoluzione per centinaia di milioni di anni.
Un allevamento in ambiente domestico, controllato e dotato di impianto di illuminazione adeguato, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, non dovrebbe temere inconvenienti di alcun genere per motivazioni connesse con carenze della luce.
Come anticipato, il sole che illumina e riscalda, riveste un ruolo di fondamentale importanza nell'esistenza degli organismi viventi e non viventi del nostro pianeta: è una fonte di vita unica senza la quale le specie animali e vegetali non sopravviverebbero in alcun modo.
Ritengo utile ed opportuno riportare, a grandi linee, i valori della radiazione solare emessi dal sole e quelli ricevuti dalla superficie terrestre, integrandoli con un grafico raffigurante la luce diffusa, quella diretta e quella riflessa, nonché sottolineare l'importanza della temperatura di colore.
Una conoscenza di buon livello degli argomenti suddetti potrebbe rappresentare per gli allevatori una condizione ideale e idonea a consentire l'adozione delle soluzioni più adatte per ottenere negli allevamenti domestici, protetti, esiti di prim'ordine, superiori a quelli che si verificano allo stato di naturale libertà.




RADIAZIONE SOLARE


La radiazione solare è l'energia radiante emessa nello spazio interplanetario dal sole, generata dalle reazioni termonucleari di fusione che avvengono nel nucleo solare e che producono radiazioni elettromagnetiche le quali si propagano nello spazio, trasportando con sé energia solare.
La terra riceve, alle soglie dell'atmosfera, in gennaio (perielio), 1414w/mq e, in luglio (afelio), 1325,8 W/mq. Il valore medio viene comunemente stimato in 1366 W/mq. Quando passa attraverso l'atmosfera, involucro gassoso filtrante, il suo valore, con cielo sereno, si riduce a1000 W/mq e, con cielo molto nuvoloso, cala a 50/100 W/mq. Il sole è a Sud dell'equatore, dall'autunno alla primavera, e a Nord, dalla primavera all'autunno. Conseguentemente, alla nostra latitudine, la radiazione è sempre obliqua.
Riporto qui di seguito tre tra i più significativi aspetti della radiazione solare:
La Radiazione diretta colpisce una superficie con un angolo di incidenza e presenta un valore medio di 1000/1050 W/mq.
La Radiazione riflessa è quella quota parte della radiazione diretta che viene riflessa dalla superficie terrestre.
La Radiazione diffusa, si ha quando passa attraverso un cielo molto nuvoloso, perdendo la maggior parte del suo valore che può ridursi sino a 50/100 W/mq.




ILLUMINAMENTO


L'illuminamento o l'intensità della luce solare si esprime in Lux, unità di misura della quantità di luce rilevata in un determinato punto. Varia,per numerose ragioni, tra i 32000 e 100000 Lux.
In estate, a mezzogiorno, con cielo sereno, è di 100000 Lux mentre, in inverno, alle stesse condizioni, è di 10000 Lux.
Alla nostra latitudine,a mezzogiorno, d'estate, senza nubi, oscilla tra i 50000 e 100000Lux. Nei locali chiusi, l'intensità della luce raramente supera i 100 Lux. Grosso modo, si stimano in 20/30 nelle stanze secondarie e corridoi, 50/90 nei soggiorni, studi e stanze da lavoro. Nei seminterrati, essendo bassa e variabile, va misurata con un apposito strumento.


TEMPERATURA DI COLORE


Normalmente si definisce la tonalità della luce come temperatura di colore che viene espressa in gradi Kelvin.
Bassi valori, come 2000 K, corrispondono ad una tonalità calda di color arancione. Salendo di temperatura la luce si fa prima bianca, poi azzurra, violetta ed ultravioletta a 16000 K.
La luce del sole, a mezzogiorno, è bianca e contraddistinta da 5500 gradi Kelvin.





Nicolino Jogna Prat
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Come già scrissi alcuni conoscenti fanno così con ottimi risultati a detta loro.
Tb e Me: Alla fine del loro utilizzo verso primi/metà novembre giù le ore di luce di colpo a 4 ore fisse fino a metà aprile (quindi muta molto molto rapida). Da metá aprile a mera agosto buio totale. Poi 1 settimana a 4 ore fisse e intorno al 20/22 agosto su le ore di botto a 17 costanti per 35/40 giorni e poi incrementi di 15min ogni 5/6 giorni fino a che li utilizzi...
Sono state quanto mai gradite ed opportune le osservazioni del signor Gatti che mi hanno offerto l'opportunità di ritornare sull'argomento riguardante la cosiddetta chiusa parziale che, nella caccia al capanno e nelle esposizioni canore, ha dato esiti di prim'ordine. Da quella tradizionale, storica, praticata ancora nel 13° secolo, come scrisse Dante Alighieri, e, attualmente attuata dalla maggioranza degli amatori, differisce unicamente per aver introdotto una novità secondo cui la stanza, durante l'arco della giornata, viene illuminata per 2 o 3 ore con luce artificiale dall'intensità simile a quella del periodo di riposo. Inizia, come la totale o tradizionale, tra aprile e maggio o non appena i soggetti cominciano ad abbozzare il canto e termina tra giugno e luglio. L'intervallo dell' illuminamento quotidiano è importante, rappresenta la fonte di diversi e rilevanti effetti molto utili per il mantenimento del benessere dei soggetti in chiusa, come l'alimentazione appropriata, la funzionalità degli occhi e dell'attività muscolare, la sintesi della vitamina D, ecc.
La gestione annuale dei richiami viene comunemente suddivisa nei seguenti periodi:
- Il riposo, che va dalla fine della muta delle penne all'inizio della chiusa e, dal termine di questa, sino a quando inizia la preparazione all' estro amoroso. In questa fase, che è la più lunga dell'anno, il fotoperiodo va mantenuto costantemente a circa 7/8 ore e l'intensità della luce deve essere simile a quella invernale. Valori inferiori sarebbero dannosi per la salute fisica.
- La chiusa, è il periodo necessario per far coincidere l'apice della forma amorosa con il passo autunnale, argomento esaminato approfonditamente in apertura.
- La preparazione alla forma amorosa potrebbe iniziare, per il Tordo bottaccio, il 15 luglio, elevando, in 7/10 giorni, il fotoperiodo a 17 ore e mantenendolo costante sino alla muta delle penne. Per il Tordo sassello può iniziare un mese dopo, cioè il 15 agosto, con fotoperiodo di 18/19 ore.
- La muta delle penne è un fase fisiologica da compiersi con un fotoperiodo di 17/16 ore e con una intensità della luce simile a quella del periodo di riposo. In questa fase, molto delicata, deve essere somministrata una alimentazione specifica, contenente gli aminoacidi indispensabili alla formazione della cheratina, componente principale del piumaggio.
 
Salve Signor Jognaprat, mi fa piacere che fa parte del forum, ho avuto modo, anni addietro di leggere molti suoi articoli su Diana (anni 70/80), ora sono a chiederle, quanti lux occorrono in una stanza di 8 mq. e con una distanza gabbie-neon di un metro e mezzo?, grazie e cordialmente la saluto.
 
Un aiuto in piu per perfezzionare le tecniche per allevare e sempre ben accetto,anche perche quest'anno non e dei migliori..qui troverai da scambiare molte informazioni sull'argomento.buona permanenza.e buon lavoro.
 
Interessante confronto. Io sono due anni che ho adottato un sistema ibrido tra foto integrale e chiusa tradizionale. Nello specifico raggiungo 20 ore il 10/02 e inizio a scendere arrivando in questi giorni a 5 ore che lascio fisse fino al 10/08. Poi salgo impostando 12 ore il primo settembre 14 il primo ottobre 16 il primo novembre 17 : 30 il primo dicembre 19 a capodanno e 20 il 10/02. Ho notato che tutti i miei richiami reggono fino a febbraio e soprattutto i sasselli mi permettono di cacciare ancora a gennaio (anche se purtroppo le vere cacciate di sasselli sono solo memorie ). Tutto questo mio teorema applicato poi alla pratica, aveva la presunzione di basarsi sulla simmetria annuale delle fasi di crescita e di diminuzione del fotoperiodo, mutuando ciò che avviene in natura. A questo punto, scopro "nuovi mondi " , peraltro interessantissimi, che mi appassioneranno ancora di più al mondo dei richiami.
Sig. Pratt la prego di arricchire la ns voglia e grazie ancora per dedicarci il suo tempo nel forum

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Sono state quanto mai gradite ed opportune le osservazioni del signor Gatti che mi hanno offerto l'opportunità di ritornare sull'argomento riguardante la cosiddetta chiusa parziale che, nella caccia al capanno e nelle esposizioni canore, ha dato esiti di prim'ordine. Da quella tradizionale, storica, praticata ancora nel 13° secolo, come scrisse Dante Alighieri, e, attualmente attuata dalla maggioranza degli amatori, differisce unicamente per aver introdotto una novità secondo cui la stanza, durante l'arco della giornata, viene illuminata per 2 o 3 ore con luce artificiale dall'intensità simile a quella del periodo di riposo. Inizia, come la totale o tradizionale, tra aprile e maggio o non appena i soggetti cominciano ad abbozzare il canto e termina tra giugno e luglio. L'intervallo dell' illuminamento quotidiano è importante, rappresenta la fonte di diversi e rilevanti effetti molto utili per il mantenimento del benessere dei soggetti in chiusa, come l'alimentazione appropriata, la funzionalità degli occhi e dell'attività muscolare, la sintesi della vitamina D, ecc.
La gestione annuale dei richiami viene comunemente suddivisa nei seguenti periodi:
- Il riposo, che va dalla fine della muta delle penne all'inizio della chiusa e, dal termine di questa, sino a quando inizia la preparazione all' estro amoroso. In questa fase, che è la più lunga dell'anno, il fotoperiodo va mantenuto costantemente a circa 7/8 ore e l'intensità della luce deve essere simile a quella invernale. Valori inferiori sarebbero dannosi per la salute fisica.
- La chiusa, è il periodo necessario per far coincidere l'apice della forma amorosa con il passo autunnale, argomento esaminato approfonditamente in apertura.
- La preparazione alla forma amorosa potrebbe iniziare, per il Tordo bottaccio, il 15 luglio, elevando, in 7/10 giorni, il fotoperiodo a 17 ore e mantenendolo costante sino alla muta delle penne. Per il Tordo sassello può iniziare un mese dopo, cioè il 15 agosto, con fotoperiodo di 18/19 ore.
- La muta delle penne è un fase fisiologica da compiersi con un fotoperiodo di 17/16 ore e con una intensità della luce simile a quella del periodo di riposo. In questa fase, molto delicata, deve essere somministrata una alimentazione specifica, contenente gli aminoacidi indispensabili alla formazione della cheratina, componente principale del piumaggio.

Premetto che ho sempre fatto solo fotoperiodo ma per motivi di "semplificazione"sono sempre stato attratto da queste ipotesi diciamo "Più semplici" e che ha detta di diversi amici, riescono ugualmente a dare ottimi risultati in termini di resa e durata...
Detto questo mi chiedevo: La partenza per i Tb e i merli a metà luglio e quella per i Ts a metà agosto, non è troppo anticipata? Io avevo sempre sentito dire che i richiami impiegano 30/40gg ad entrare in estro totale..non sò però se per questa tipologia di gestione ma dinamica sia diversa.
Può dare qualche indicazione anche per le cesene? Vale sempre il solito discorso che basterebbe tenerle un pò oscurate con telo ombreggiante alle stesse ore dei Ts oppure avrebbero bisogno di una gestione diversa?
Grazie mille per i consigli e buona domenica!
 
Daniele, per le cesene non posso darti un consiglio avendone io due e nemmeno tanto valide pur cantando ad ogni fringuello frosone o tordo che vedono, tanto che sono sicuro che la volta che vedranno un branchetto di consimili moriranno dalla gioia. Chiusa questa parentesi per gli altri turdidi anche io so che occorrono i 30 /40 gg canonici per entrare in estro e appunto inizio il 10/08 a salire con l'accortezza di tenere i sasselli nei ripiani bassi del carrello porta richiami senza usare teli o coperture. Anche io attendo fremente i consigli e i pareri del Sig. Pratt .
Buona domenica

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Senza ombra di dubbio con le conoscenze e competenze dettate dalla mia esperienza sembrano anche a me troppe ma non dimentichiamo che quando nel 1997 iniziai il fotoperiodo mi presero per matto quindi attendo i consigli del Sig. Pratt per aumentare le conoscenze in materia

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Gli uccelli migratori che entrano nel Nord Est del nostro Paese lungo quella che viene considerata la principale linea di passo, procedono il loro “viaggio” in gran fretta, sostando nelle zone ricche di pastura. Secondo le ammissioni dei cacciatori, sostano in gran numero nell'Oltrepò Pavese, zona molto gradita dagli uccelli “erratici” che svernano anche per lunghi periodi diventando temporaneamente “stanziali”. In detto luogo, la caccia al capanno, viene esercitata, con esiti più che soddisfacenti, sino al termine del calendario venatorio. Nelle zone montuose del citato Nord Est, invece, scarseggiando la pastura, la caccia termina, grosso modo, nell'ultima quindicina di novembre per la mancanza di uccelli.
Dalle condizioni prese in esame, molto diverse, emerge che è del tutto inutile stabilire schemi fissi o poco flessibili per quanto attiene ai tempi della preparazione alla forma amorosa dei richiami ed al loro impiego. Detta conclusione chiarisce che le date del 15 agosto e 15 settembre indicate in precedenza hanno un valore esclusivamente indicativo: ognuno deve individuare i tempi ed i metodi più adatti in relazione alle caratteristiche del territorio ed alle sue esigenze.
La caccia al capanno, infatti, è un'attività di carattere amatoriale che l'amatore deve vivere in armonia con le proprie conoscenze ed esperienze.
 
Davvero complimenti anche da parte mia, ma si potrebbe parlare anche di allodole?

Come gestire il canto dai primi di ottobre a meta' di novembre?.

Molte grazie!
 
buonasera sig. nicolino e benvenuto nel forum, io qualche anno fa acquistai il suo libro "la caccia al capanno" e lo trovai molto interessante per tutti i suggerimenti e consigli che si leggevano all'interno. Ho provato anche a creare una mia tabella denominandola proprio metodo Prat, ma non l'ho mai utilizzata perché avevo dei dubbi in merito al raggiungimento immediato delle 18 ore. A questo punto, partecipando alle discussioni sull'allevamento, spero di avere suoi chiarimenti in merito, per il momento cordialmente la saluto e ringrazio.
 
Senza ombra di dubbio con le conoscenze e competenze dettate dalla mia esperienza sembrano anche a me troppe ma non dimentichiamo che quando nel 1997 iniziai il fotoperiodo mi presero per matto quindi attendo i consigli del Sig. Pratt per aumentare le conoscenze in materia

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Salve Signor Jognaprat, mi fa piacere che fa parte del forum, ho avuto modo, anni addietro di leggere molti suoi articoli su Diana (anni 70/80), ora sono a chiederle, quanti lux occorrono in una stanza di 8 mq. e con una distanza gabbie-neon di un metro e mezzo?, grazie e cordialmente la saluto.
L'intensità della luce, variando da una stanza all'altra, va misurata e, quasi sempre integrata con lampade fluorescenti e misurata all'altezza della gabbia.
La quantità dei Lux deve essere definita dall'amatore in relazione a diverse condizioni delle quali, qui di seguito, riporto le più significative:
- esigenze della specie da allevare o preparare al canto;
- posizione della fonte luminosa rispetto all'ubicazione della gabbia;
- modalità dell'illuminamento durante il fotoperiodo, che può essere costante o diminuire all'alba ed al crepuscolo.
 
Salve Signor Jognaprat, mi fa piacere che fa parte del forum, ho avuto modo, anni addietro di leggere molti suoi articoli su Diana (anni 70/80), ora sono a chiederle, quanti lux occorrono in una stanza di 8 mq. e con una distanza gabbie-neon di un metro e mezzo?, grazie e cordialmente la saluto.
L'intensità della luce, variando da una stanza all'altra, va misurata e, quasi sempre integrata con lampade fluorescenti e misurata all'altezza della gabbia.
La quantità dei Lux deve essere definita dall'amatore in relazione a diverse condizioni delle quali, qui di seguito, riporto le più significative:
- esigenze della specie da allevare o preparare al canto;
- posizione della fonte luminosa rispetto all'ubicazione della gabbia;
- modalità dell'illuminamento durante il fotoperiodo, che può essere costante o diminuire all'alba ed al crepuscolo.

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buonasera sig. nicolino e benvenuto nel forum, io qualche anno fa acquistai il suo libro "la caccia al capanno" e lo trovai molto interessante per tutti i suggerimenti e consigli che si leggevano all'interno. Ho provato anche a creare una mia tabella denominandola proprio metodo Prat, ma non l'ho mai utilizzata perché avevo dei dubbi in merito al raggiungimento immediato delle 18 ore. A questo punto, partecipando alle discussioni sull'allevamento, spero di avere suoi chiarimenti in merito, per il momento cordialmente la saluto e ringrazio.
L'esperienza insegna che si può aumentare il fotoperiodo a 18/19 ore in 7/10 giorni senza incorrere in alcun inconveniente.
Per contro, una rilevante gradualità e tempi molto lunghi, spesso, causano a coloro che dispongono di modeste apparecchiature per l'illuminamento serie difficoltà nel raggiungere un'adeguata forma amorosa e nel mantenere l'efficienza canora.
Condizioni da tenere in debita considerazione perché i richiami vengono utilizzati in tempi precisi, corrispondenti a quelli del passo durante il quale devono esprimere, nella ,misura più elevata, la potenzialità canora del loro patrimonio genetico.
 
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