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Re: R: Ormai allo sconforto venatorio e cittadino
Re: R: Ormai allo sconforto venatorio e cittadino
Mi riempie di rammarico apprendere che molti di noi stanno meditando il fatto di abbandonare la caccia al capanno,anche se mi par di capire che in molti casi si tratti del fisso e della forma esclusiva di caccia.
Qui in giro c'è molta gente che sta vendendo i propri richiami e che, a causa dei continui sopprusi a cui siam soggetti, preferisce praticare altre forme di caccia.
Per quanto riguarda il mio territorio io di correr dietro ad un pollo colorato mollato il giorno prima non ci penso nemmeno...
Sui controlli, che sono legittimi, ciò che fa riflettere è lo spirito con cui tanti controllori operano: non di prevenzione ed informazione ma di pura repressione.
E' intollerabile che tanti controlli vengano operati da guardie venatoria appartenenti ad associazioni dichiaratamente contrarie alla caccia: la natura stessa dell'appartenenza a tali associazioni invalida fortemente il proposito ed il corretto svolgimento dell'attività di verifica svolta.
Ammetto di buon grado di essere controllato dagli organi di polizia ma NON da qualcuno il cui intento dichiarato è ostacolare l'attività che stiamo LEGALMENTE esercitando.
E sembra che da alcuni anni imperversi anche una certa tendenza a dare massimo risalto da parte dei giornali agli interventi di repressione svolti , tali da alimentare quel baco distorto della mentalità anticaccia che viene inculcata nella popolazione a partire dai Barbapapà che guarda mio figlio di due anni a tutta la popolazione adulta che legge il giornale.
Nessun articolo invece sui ripopolamenti, sulle giornate ecologiche su tutte quelle iniziative messe in atto dai cacciatori per aiutare l'ambiente in cui viviamo, sulla dannosità di certe specie e sul loro necessario contenimento.
Personalmente ho l'impressione che esser cacciatore oggi non sia motivo di orgoglio ma attiri solo quel desiderio di "contrarietà" che è insito nella popolazione moderna.
Tutti paladini dell'ambiente, contro la barbarie della caccia, senza conoscere un acca di flora e fauna ma solo perchè è bello essere ambientalisti, essere contrari a qualcosa, in questo caso la nostra amata caccia, una nobile attività praticata da sempre.
Mi trovo d'accordo anche su quello che scriveva un altro utente sul fatto che l'amico non cacciatore ci dipingeva come ingenui: la diaspora delle associazioni venatorie, la mancanza di organismi unici apolitici rappresentativi e di dirigenti competenti ed affezionati all'attività venatoria, l'età avanzata della popolazione dei cacciatori e tanti cacciatori ignoranti remano contro la nostra categoria.
Chiudo con questa considerazione: se esercito la mia passione seguendo le regole, più o meno inique che siano, cammino a testa alta.
Mollare significa dar loro ragione e non aiutare la nostra caccia ma condannarla a morte sicura.
Teniamo duro perchè la nostra passione possa trasmettersi ai nostri figli, che crescano orgogliosi di esser cacciatori come i loro padri.
Re: R: Ormai allo sconforto venatorio e cittadino
Mi riempie di rammarico apprendere che molti di noi stanno meditando il fatto di abbandonare la caccia al capanno,anche se mi par di capire che in molti casi si tratti del fisso e della forma esclusiva di caccia.
Qui in giro c'è molta gente che sta vendendo i propri richiami e che, a causa dei continui sopprusi a cui siam soggetti, preferisce praticare altre forme di caccia.
Per quanto riguarda il mio territorio io di correr dietro ad un pollo colorato mollato il giorno prima non ci penso nemmeno...
Sui controlli, che sono legittimi, ciò che fa riflettere è lo spirito con cui tanti controllori operano: non di prevenzione ed informazione ma di pura repressione.
E' intollerabile che tanti controlli vengano operati da guardie venatoria appartenenti ad associazioni dichiaratamente contrarie alla caccia: la natura stessa dell'appartenenza a tali associazioni invalida fortemente il proposito ed il corretto svolgimento dell'attività di verifica svolta.
Ammetto di buon grado di essere controllato dagli organi di polizia ma NON da qualcuno il cui intento dichiarato è ostacolare l'attività che stiamo LEGALMENTE esercitando.
E sembra che da alcuni anni imperversi anche una certa tendenza a dare massimo risalto da parte dei giornali agli interventi di repressione svolti , tali da alimentare quel baco distorto della mentalità anticaccia che viene inculcata nella popolazione a partire dai Barbapapà che guarda mio figlio di due anni a tutta la popolazione adulta che legge il giornale.
Nessun articolo invece sui ripopolamenti, sulle giornate ecologiche su tutte quelle iniziative messe in atto dai cacciatori per aiutare l'ambiente in cui viviamo, sulla dannosità di certe specie e sul loro necessario contenimento.
Personalmente ho l'impressione che esser cacciatore oggi non sia motivo di orgoglio ma attiri solo quel desiderio di "contrarietà" che è insito nella popolazione moderna.
Tutti paladini dell'ambiente, contro la barbarie della caccia, senza conoscere un acca di flora e fauna ma solo perchè è bello essere ambientalisti, essere contrari a qualcosa, in questo caso la nostra amata caccia, una nobile attività praticata da sempre.
Mi trovo d'accordo anche su quello che scriveva un altro utente sul fatto che l'amico non cacciatore ci dipingeva come ingenui: la diaspora delle associazioni venatorie, la mancanza di organismi unici apolitici rappresentativi e di dirigenti competenti ed affezionati all'attività venatoria, l'età avanzata della popolazione dei cacciatori e tanti cacciatori ignoranti remano contro la nostra categoria.
Chiudo con questa considerazione: se esercito la mia passione seguendo le regole, più o meno inique che siano, cammino a testa alta.
Mollare significa dar loro ragione e non aiutare la nostra caccia ma condannarla a morte sicura.
Teniamo duro perchè la nostra passione possa trasmettersi ai nostri figli, che crescano orgogliosi di esser cacciatori come i loro padri.