Diego

Membro dello Staff
Moderatore Forum
Messaggi
7,909
Punteggio reazioni
81
Punti
408
Lombardia: il Carroccio contro i Noa

Il Carroccio contro i Noa: sinergia e personale di “casa”

COLLIO (Brescia) - “Si alla legalità nella caccia e no ai soprusi e alle vessazioni dei nuclei operativi antibracconaggio”. Recitava così il manifesto esposto sabato scorso nel piazzale del municipio dell’alta Valtrompia durante la campagna della Lega Nord che vuole puntare – dice – a difendere la tradizione venatoria senza l’invio delle guardie forestali in arrivo dalla capitale e che creerebbe uno sperpero di denaro pubblico.

C’era lo stato maggiore locale del Carroccio al gazebo di Collio da dove simbolicamente è partita la petizione per chiedere nuove misure in tema di caccia. Tra loro il neo segretario provinciale Fabio Rolfi, i consiglieri regionali Alessandro Marelli e Pierluigi Toscani, il deputato Davide Caparini e il segretario della circoscrizione triumplina Matteo Micheli. E proprio Collio l’anno scorso, tra settembre e ottobre, era stata la meta dell’”Operazione Pettirosso” quando, a turno, due squadre di ventinove membri ciascuna mandate dal ministero erano state chiamate a contrastare il fenomeno del bracconaggio.
“Noi condanniamo quei 4-5 casi di cacciatori che non rispettano la legge e per questo devono essere puniti – ha commentato Toscani – ma non è giusto che per colpa di pochi venga danneggiata l’intera categoria”. E la mente è andata subito anche ai servizi di “Striscia la notizia” che proprio nei giorni scorsi era venuta a Collio e sul Maniva per evidenziare quei casi di caccia illegale. “Molti operatori del Noa si mostrano minacciosi verso i cacciatori e li trattano come se fossero dei delinquenti – è il loro coro unanime – ma noi vogliamo difendere la tradizione del territorio da persone che vengono qui non conoscendo il territorio e presentandosi con fare aggressivo”.
E l’attenzione dei lumbàrd, balzata durante la presentazione della petizione, si è soffermata proprio sui controlli fatti tra le valli bresciane di cui si vogliono conoscere numeri e cifre. A questo proposito, l’on Caparini il 10 ottobre scorso ha presentato un’interpellanza al ministro dell’Agricoltura Saverio Romano per avere un resoconto. Secondo i dati, forniti dai consiglieri leghisti, si spendono circa 50 mila euro per un mese tra vitto, alloggio e lavoro per i trenta operatori chiamati a controllare la situazione nelle valli.
“In Lombardia abbiamo polizie locali e provinciali, il corpo forestale dello Stato e altre autorità che potrebbero fare la stessa cosa dei nuclei antibracconaggio – ha detto Marelli, firmatario con il collega Jari Colla di un’interrogazione alla Regione – ma manca un vero coordinamento a livello centrale che costringe l’arrivo da altre zone”. La soluzione sarebbe una maggiore collaborazione tra le forze di polizia perchè – dicono – le valli bresciane sono già presidiate. “Se ci fosse bisogno di altri operatori da affiancare a quelli già presenti – ha detto ancora Marelli – sarebbe utile un concorso a livello regionale con cui attingere esperti qualificati, residenti sul posto e che conoscono il nostro territorio”. La campagna per la raccolta firme a sostegno della petizione andrà avanti nelle prossime settimane nel resto della provincia.

http://www.ecodellevalli.tv
 
Ho postato questa notizia per dimostrare quanto i politici ci reputino tutti con "l'anello al naso".
Questi "geni" pensano forse che ci siamo dimenticati che proprio durante il ministero di Zaia venne firmato il decreto per il raddoppio del personare NOA inviato nelle Valli bresciane?
Questi "geni" forse non si ricordano che sono, già da diversi anni, forza di governo?
Ma chi vogliono prendere in giro?
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto