Re: I segreti dell'appastellamento

Mamma mia...... qui ci sarebbe da parlare x qualche giorno.... soprattutto perchè tante delle questioni sarebbero provenienti da bagagli di esperienze personali e quindi sicuramente diverse e forse anche contrastanti. Per quanto riguarda l'appastellamento ci sono già state discussioni che sicuramente ritroverai nelle pagine precedenti, e che sono estremamente esaurienti. Per quanto riguarda la mansuetudine dei presicci mi sento di dirti di non illuderti troppo....: vedrai che sicuramente ti troverai meglio con sasselli, animali più docili e meglio adattabili alla vita in cattività e al contatto con l'uomo, ma per quanto riguarda i bottacci, questi, chi più chi meno, imiteranno tutti il criceto nella ruota.... ( hai presente??? ). E quando qualcuno ti dice che i suoi bottacci presicci prendono la camola dalle dita, tu digli che hai piantato 5 euro nell'orto.
 
Re: I segreti dell'appastellamento

Uso anch'io la fitolacca, ma solo se ho poco tempo. Altrimenti prendo nell'orto alcuni lombrichi, di quelli piccoli rossicci, e li "tagliuzzo" mischiandoli al mangime. Per i presicci sono irresistibili, dopo qualche ora già ne mangiano. Se posso evito la fito perchè i richiami si sporcano le penne del petto e le zampe di rosso, e quel colore li ci mette settimane ad andar via. Per le cesene meglio una mela tagliata fina fina mischiata al mangime.
Per i richiami "spavaldi" io ho scelto una strada: tutti i merli nelle loro gabbie con la copertura in tela (quelle col tetto a volto), tutti i tordi con le gabbie rettangolari classiche con la tela sulla parte superiore e montata all'interno, in modo che se saltano verso l'alto non si feriscano sopra agli occhi, cosa che non sopporto (e che in caso di controllo da parte di zelanti guardie volontarie ti può far passare quanche brutto quarto d'ora).
Perdi sicuramente qualcosa nell'efficacia del richiamo (con la copertura non vede il cielo e quindi i tordi di passo), che puoi limitare attaccandoli più in alto che puoi.
Se comunque continuano a ferirsi (a volte capita che perdano sangue dall'estremità dell'ala) li metto in voliera e quando sono in forma li libero.
 
Re: I segreti dell'appastellamento

Ma quindi le possibilità di abituare un soggetto presiccio dipendono anche dall'età ? Come si comportano i giovani in linea di massima ? e gli adulti ? ......... e poi .. data la vostra esperienza indubbiamente superiore alla mia .. un soggetto che ad esempio dopo dieci giorni gli vai vicino a non si muove ( magari per paura ma comunque rimane fermo senza sbattere ) come lo considerate ? diventerebbe un buon soggetto secondo voi ?
 
Re: I segreti dell'appastellamento

Sull'appastellamento ti hanno già risposto abbondantemente... l'unica cosa che aggiungo proprio il primo e secondo giorno sono dei grappoli di uva con gli acini piccoli che incastro tra due stecche sopra la mangiatoia della gabbia per bottacci e merli... per i sasselli e le cesene aggiungo anche delle fette di mela, che incastro sempre tra le stecche... poi ovviamente pastone...

Sul fatto dei presicci agitati... io dico che se si ha la possibilità di cambiarlo è meglio... magari tenerlo il primo anno poi se non si abitua liberarlo... o come dice rinaldo usarlo nei gabbioni...
 
Re: I segreti dell'appastellamento

concordo con chi ti ha già risposto...sottolineo che è importante la salute del presiccio
..se ha sofferto prima che tu lo riceva ...allora do un 50% di probabilità...
salvo alcuni soggetti (che credo siano pochi) anche se in salute non volgiono saperne di mangiare il pastoncino per una questione fisiologica legata alla migrazone in quel momento...in questo caso si consiglia di usare una siringa e inserire in gola il pastoncino ..proprio direttamente in gola ...,loro non devono deglutire ....
oprazione che io non ho mai fatto ..è un'operazione molto delicata ...
su una cosa non sono daccordo con MINGO..se li abitui anche i presicci ti prendono la camola dalle mani ,non tutti, naturalmente non dopo un mese....ma una buona parte di loro lo farà...
ciao
 

Merula

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Ciao ragazzi,
sono sempre io con un' altra domanda da vero inesperto, ma ( giovanissimo appassionato ) sono qui proprio per imparare ! :D
Quali sono le tecniche di "appastellamento" dei presicci maggiormente utilizzate ed efficaci ? Mi piacerebbe se si riuscisse a discutere su questo tema, anche perchè la fase di appastellamento mi sembra proprio uno dei periodi più delicati in quanto i volatili devono abituarsi alla progionia. Tutti noi sappiamo che alcuni reagiscono a quest'enorme stress in modo diverso da altri. E allora come fare per poter appastellare anche i soggetti più difficili ? dopo quanto tempo gli animali possono essere esposti fuori con le loro gabbiette ? perderanno prima o poi la paura dell'uomo ? insomma, ci sarebbe un'infinità di domande che vi vorrei sottoporre proprio perchè quello che so io è davvero " elementare " , e volevo capire se si può imparare qualche cosa in più al fine proprio di non stressare inutilmente i nuovi arrivi in batteria.
 
Re: I segreti dell'appastellamento

Bhè tutti d'accordo sul fatto che esistono riguardo a questo tema opinioni ed esperienze personali molto diverse l'una dall'altra; io non sapevo ad esempio di queste bacche di phitolacca e nemmeno dell'alimentazione forzata citata da Rinaldo ! So però di qualche esemplare che fin da subito si abitua, altri che magari per paura quando ci avviciniamo rimangono immobili senza sbattere per la gabbia, e poi i più restii alla prigionia che nonostante mangino e bevano continuano ad agitarsi come matti anche se ci vedono da lontano, o durante la pulizia delle gabbie magari ....
purtroppo questi soggetti tendono a ferirsi facilmente , ma c'è qualche rimedio ?
 
Re: I segreti dell'appastellamento

Merula ha scritto:
Bhè tutti d'accordo sul fatto che esistono riguardo a questo tema opinioni ed esperienze personali molto diverse l'una dall'altra; io non sapevo ad esempio di queste bacche di phitolacca e nemmeno dell'alimentazione forzata citata da Rinaldo ! So però di qualche esemplare che fin da subito si abitua, altri che magari per paura quando ci avviciniamo rimangono immobili senza sbattere per la gabbia, e poi i più restii alla prigionia che nonostante mangino e bevano continuano ad agitarsi come matti anche se ci vedono da lontano, o durante la pulizia delle gabbie magari ....
purtroppo questi soggetti tendono a ferirsi facilmente , ma c'è qualche rimedio ?

questi soggetto vanno sgabbiati
non otterrai mai un buon soggetto da uno sbatacchione
(parlo di quelli che "danno" verso i lati della gabbia e
si spaccano sempre vicino agli occhi)
e poi ti fanno "incattivire" anche tutti gli altri richiami
 
Re: I segreti dell'appastellamento

Io uso la fito, pastoncino, mela sporcata con la stessa fitolacca e qualche camola o lombrico. Grossi problemi nell'appastellamento non li ho mai avuti, mentre se un soggetto (spt. i bottacci) è proprio agitato anche con il passare dei mesi c'è poco da fare se non liberarlo.
 
Re: I segreti dell'appastellamento

Si si mi riferivo proprio a loro ! Forse allora in quel caso bisogna dare prova di umiltà e liberarli !
 
Re: I segreti dell'appastellamento

Storm ha scritto:
.....

questi soggetto vanno sgabbiati
non otterrai mai un buon soggetto da uno sbatacchione
(parlo di quelli che "danno" verso i lati della gabbia e
si spaccano sempre vicino agli occhi)
e poi ti fanno "incattivire" anche tutti gli altri richiami
..in caso do abbondanza...concordo lo sgabbio...(se mi trovano in "luna buona" [Trilly-77-24.gif] )..in caso contrario li metto in voliera per usarli come gioco...
ti garantisco che si tramutano in "cenerentole"... :wink:
 
Re: I segreti dell'appastellamento

Merula ha scritto:
Ciao ragazzi,
sono sempre io con un' altra domanda da vero inesperto, ma ( giovanissimo appassionato ) sono qui proprio per imparare ! :D
Quali sono le tecniche di "appastellamento" dei presicci maggiormente utilizzate ed efficaci ? Mi piacerebbe se si riuscisse a discutere su questo tema, anche perchè la fase di appastellamento mi sembra proprio uno dei periodi più delicati in quanto i volatili devono abituarsi alla progionia. Tutti noi sappiamo che alcuni reagiscono a quest'enorme stress in modo diverso da altri. E allora come fare per poter appastellare anche i soggetti più difficili ? dopo quanto tempo gli animali possono essere esposti fuori con le loro gabbiette ? perderanno prima o poi la paura dell'uomo ? insomma, ci sarebbe un'infinità di domande che vi vorrei sottoporre proprio perchè quello che so io è davvero " elementare " , e volevo capire se si può imparare qualche cosa in più al fine proprio di non stressare inutilmente i nuovi arrivi in batteria.

Se ti riferisci a soggetti di cattura da appastare non è poi così complicato;
in settembre/ottobre abbiamo la fortuna che è bella matura la phitolacca e quindi basta prendere un pò di mangime e di pastoncino e mescolarlo alle bacche rosse della phitolacca schiacciandone alcune in modo da colorare ben bene anche il mangime.
Poi metti la gabbia in mezzo a uccelli già appastati e li lasci tranquilli per qualche giorno.
Io da anni non ho più un decesso in questa fase e credo che se ne muore uno è perchè ha sofferto troppo nella fase di cattura.
Ti accorgi se mangiano perchè le feci sono abbondantemente colorate di rosso scuro e ciò è dovuto,appunto,all'ingestione delle bacche.
Dopo quattro o cinque giorni li puoi portare al capanno.
Non continuare a somministrare la phitolacca una volta appastati.

Per quanto riguarda l'abitudine alla vita in cattività è più complicato:
certi soggetti si adeguano facilmente altri non ne vogliono sapere e,io ritengo,che in questo caso tali soggetti vadano liberati.
Credo sia un fattore che dipende scarsamente dalla maestria dell'allevatore ma molto di più dall'indole del soggetto;
insomma avere un presiccio docile è un pò culo.
 
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