Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

francesco70 ha scritto:
Aggiungo che lo studio è stato finanziato da Arci caccia e Regione Toscana, siamo messi bene, gli diamo i soldi per dirci che la caccia và chiusa prima.
senza parole... [sconvolto.gif] [violent.gif] [42] [6]

Emy a che pagina è l'osservazione sulla chiusura?


Pg 31
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

ggramoli ha scritto:
Gianni come non condividere le tue idee?
L'unitarietà dei cacciatori è stata sempre una utopia, anche negli anni 60-70 quando c'era praticamente solo la Federcaccia. Quindi non serve a nulla dare tutta la colpa alle AAVV. Se fossimo obiettivi daremmo la colpa a noi stessi.
Oggi come oggi abbiamo solo una mezza realtà: Caccia Ambiente.
Non ci restano tante possibilità: prendere o lasciare. Il rischio di fare un buco nell'acqua c'è, ma non mi preoccupa più di tanto, da quanto sono diventato cacciatore ho visto solo buchi nell'acqua da parte dei cacciatori.

Immagino che qualcuno storcerà il naso, Questo qualcuno si faccia pure avanti siamo pronti a seguirlo, purchè non proponga utopie come l'unità dei cacciatori.

Io oggi mi sono iscritto a CACCIA AMBIENTE:
tessera n° 00291.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Gianni ha scritto:
1957ale ha scritto:
Io rimango del mio parere,sempre felice di essere smentito in futuro:
le nostre rimostranza le dobbiamo portare all'attenzione della gente e dei politici in altro modo:
dobbiamo far scrivere i giornali.

Finchè non dimostreremo una volontà unitaria ed una capacità di trovare obbiettivi comuni a tutti i cacciatori non verremo mai considerati:
in pochi non ci considererà mai nessuno.

Ma,per esempio,se quel documento li venisse consegnato a mano all'ispra da una delegazione di due o trecento cacciatori provenienti da tutta Italia?

Purtroppo la volontà unitaria ci fù solo all'ultimo referendum, quello del 90, dove si rischiava tutti di dover smettere se si fosse raggiunto il quorum, in questo caso chi rischia sono solo i migratoristi, quindi i sele-cinghialai-stanzialisti se ne fottono altamente, anzi si levano dai piedi quelli che circolano per boschi e campagne dandogli fastidio.
L'unità fra cacciatori non è mai esistita, lo si vede dalle tante AAVV che abbiamo, le stesse che poi hanno contribuito non poco al "dividi et impera", comunque i migratoristi sono una bella fetta e se ci si riuscisse a fare un fronte unico almeno fra noi, saremmo un bel caz.zo per culo per gli equilibri elettorali dei partiti, che spesso hanno margini irrisori (vedi l'ultimo Governo Prodi che andò al potere per 25.000 voti) oppure il Governatore del Lazio (Polverini vs Bonino, la prima vinse per l'astenzione dei cacciatori di sinistra), CacciaAmbiente potrebbe essere l'unica soluzione o un buco nell'acqua, abbiamo poca scelta.

Penso anch'io che sia così:
potrebbe essere l'unica soluzione.

Non mi sento di lasciare qualcosa di intentato.

Comunque,secondo me,se riuscissimo a fare un bel gruppetto di cacciatori e andare a consegnare a mano il documento all'ISPRA...
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

ggramoli ha scritto:
Le elucubrazioni fatte sono vere, purtroppo non servono a nulla, perchè l'ISPRA è un covo di verdi e rossi che vogliono limitare al massimo la caccia e tutte le scuse sono buone per abbreviare i calendari venatori.....


Se per "rossi" intendi di sinistra , scusami ma non sono d'accordo.
Io sono politicamente di sinistra, eppure sono cacciatore appassionato e difendo la caccia sempre e comunque, se posso con argomentazioni scientifiche.
Concordo che dentro l'ISPRA ci siano persone oltranziste in senso protezionista, quando ho avuto occasione di interloquire con alcuni di essi è stato veramente difficile avere un confronto ragionevole.
La colpa è un pò anche di noi cacciatori (inteso come AA.VV), che abbiamo lasciato occupare posti importanti come quelli dell'ISPRA, a persone molto schierate nel mondo ambientalista, forse sarebbe il caso operare per rientrare in organismi come questo.
Essere un "talebano" dell'ambientalismo però, non corrisponde esattamente con l'essere di sinistra (rossi, per cosi dire), o forse con questo termine si vuole ricordare la tinta della peggiore anticaccia politicamente schierata (leggi Brambilla)...che non mi pare proprio di sinistra...
Invito pertanto, pur nel rispetto delle idee di ciascuno, a non mescolare le legittime convinzioni politiche con la passione caccia, chi ci ha provato è già rimasto scottato....
E se dobbiamo fare battaglie, dobbiamo farle per cambiare le cose, prima di tutto dentro le nostre associazioni, troppo spesso centri di "magro" potere anche personale, schierandoci e prendendoci responsabilità.
Scusate l'intervento, che non ha niente di personale contro nessuno, ma voleva soltanto esprimere una sensibilità...ciao
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Turdus ha scritto:
Maurizio noi non potremmo mai sapere i misteri delle migrazioni.io ti dico che ottobre al tempo di passo dei bottacci al nord il tempo era perfetto,ma di bottacci non e' stato un gran anno,anzi.....quindi e' relativo anche il meteo.discorso diverso per novembre dove ha piovuto 25 giorni su 30.

Esatto, ma quando parlo di memoria corta mi riferivo al fatto che si prende come esempio solo l'ultima stagione, ma non si pensa che il 2009 e 2008 sono stati 2 anni eccezionali, quest'anno forse non sono pochi, ma nella media ed essendoci abituati bene nelle 2 passate stagioni, ci sembra che di uccelli non ce ne siano stati.
Idem per le cesene e sasselli, non ci si ricorda del 2005 e del 2007 quando al 30 di gennaio si facevano ancora 30 pezzi, idem per i sasselli, ci si ricorda solo di quando non passano... e giù a sparar puttanate che di uccelli non ce ne sono più[/quote]

Questo continuo piagnisdeo, lo chiamerei più "scarso spirito migratorista" più tendente allo stanzialista, che sà sempre quanto cè in quella data zona, chi fà solo caccia migratoria sà bene che quando esci non puoi mai aspettarti niente, la sbiancata è possibile, come la giornata dell'anno è con questa consapevolezza e speranza che si gode di questa splendida forma di caccia.
Inoltre un migratorista generico, come potrei essere io, spazia di più rivolgendosi a svariate specie e forme di caccia che sceglie secondo il periodo, il meteo e l'esperienza, certo è che per chi ha optato per il fisso è un pò difficile, però ci sono tanti cacciatori migratoristi che si intestardiscono su una specie e poi si lamentano senza mai cambiare scenario.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Se non fosse che poi risorge dalle sue ceneri farei un referendum per l'abolizione dell'Ispra, ma tanto ne nascerebbe un altro con un altro nome e sempre contrario alla caccia.
Meglio combattere questo...
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

ciromenotti ha scritto:
EMY 74 ha scritto:
A me è bastato leggere questo:
Sulla base delle informazioni disponibili, tuttavia, si deve ritenere che l’inizio dei movimenti
di ritorno per il Merlo e il Tordo bottaccio siano più precoci rispetto a quanto indicato dalla
Commissione Europea (si vedano i paragrafi “Movimenti migratori in Italia” per le rispettive
specie). Per questo sarebbe auspicabile un’anticipazione della chiusura al 15 dicembre nel caso
del Merlo e al 31 dicembre nel caso delle altre specie.
Solo che secondo me c'è un piccolo probblema ma questi uccelli arrivano e ripartono ?
C'è una fase biologica quella dello svernamento che sembra che i biologi dell'ISPRA non sappiano cosa sia (o fanno finta) e ignorano che la direttiva europea non permette la caccia solo durante la migrazione pre-nunziale non durante lo " svernamento ".
Ci sono poi delle affermazioni e dei dati che si contrastano a vicenda,
dal rapporto ISPRA inviato alle regioni per la stesura dei calendari venatori:
Nel nostro Paese la possibilità di
stabilire stagioni di caccia differenziate a livello regionale per gli uccelli migratori non
risponde a criteri biologici e tecnici accettabili, stante la rapidità con la quale i fronti di
migrazione attraversano l’intero territorio italiano; ciò è particolarmente evidente durante la
migrazione prenuziale, la quale è generalmente assai più veloce di quella post-riproduttiva.
Allora se secondo loro la migrazione pre-nunziale è più veloce di quella post-nunziale e inizia addirittura a fine dicembre (e quindi dovrebbe esauririsi in un mese massimo un mese e mezzo),come mai dai loro stessi dati di ricatture si hanno picchi non indifferenti a fine febbraio inizio marzo ?
E come mai l'analisi dei dati di 40 anni di ricatture guardasi grafici dei dati che provengono dall'allegato (atlante delle migrazioni pubblicazione ISPRA del 2008 ) vanno in direzione opposta ?
http://www.isprambiente.gov.it/site/_fi ... 90-263.pdf
Analizzando i grafici si può notare che le fasi biologiche sono definite chiaramente e per il bottaccio lo svernamento finisce la 1 decade di febbraio e inizia da lì la migrazione post-nunziale, boo misteri..
Poi per non parlare del fatto che tutti i dati delle nazioni mediterranee vanno in direzioni opposte.
allora sorge un dubbio o tutti gli altri sbagliano e noi siamo dei fenomeni oppure qualcuno bara.
Per chi capisce il francese (o lo vuole tradurlo) e togliersi un piccolo ,fizio rapporto dell'istituto della fauna francese sul tordo bottaccio:
http://www.observatoirenationalmigrateu ... cienne.php
oppure:
http://www.impcf.fr/publicat_nouv_2005.htm
Nel secondo studio ci sono dati che riguardano la corsica (vale a dire sardegna) specifici effettuati in 15 anni di studi con stazioni bioacustiche( notare bene e non con qualche tordo inanellato ricatturato a pantelleria o in qualche isola sperduta della sardegna fatto poi passare per l'inizio della migra pre-nunziale in tutta Italia).
Io lo ripeto sempre il giorno che un ricercatore ISPRA mi dimostrerà dati alla mano perchè i tordi sardi inziano la migrazione pre-nunziale un mese e dieci giorni (adesso addirittura 2 mesi)prima di quelli corsi e sbuggiarderà gli studi francesi) io smetterò di andare a tordi a novembre.
Scusate lo sfogo ma tanto era dovuto (mi sono stancato di farmi prendere in giro da questi pseudo ricercatori).
Ciao.


BRAVO [spocht_2.gif] MI HAI TOLTO LE PAROLE DI BOCCA.....

Bravo Ciro...vedo che ti stai avviando sulla strada di Damasco. :D
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

francesco70 ha scritto:
Aggiungo che lo studio è stato finanziato da Arci caccia e Regione Toscana, siamo messi bene, gli diamo i soldi per dirci che la caccia và chiusa prima.
senza parole... [sconvolto.gif] [violent.gif] [42] [6]

Emy a che pagina è l'osservazione sulla chiusura?

Scusa Francesco questo è proprio il frutto dell'immobbilismo delle ass. venatorie (fatti Spiegare da Ciromenotti il perchè ).
Vedi se tutti facessero come faccio io e tanti altri (ass.privata) vedrai come per incanto le ass. venatorie risorgere dal loro torpore e fare quello per cui sono nate difendere gli interessi dei propri iscritti, non quelli del politico di riferimento o del presidente di turno, allora solo allora avrebbe un senso tesserarsi con loro auspicando (in italia cosa impossibile ) una unica associazione.
P.S. chiedi dove erano le ass. venatorie al momento della consegna dei kc italiani e la figura che hanno fatto.
Ciao
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Per tutti gli amici che vogliono mandare le contro-deuzioni nel web e alle istituzioni consiglio questa lettera tipo (meglio articolata e argomentata):

Spett.le ……..
Le invio la presente per evidenziare il problema della corretta definizione della data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi che l’approvazione della recente comunitaria (art 43) a posto per la compilazione dei calendari venatori anche in relazione ad un recente studio che ne auspica la chiusura al 31 dicembre (vedasi link sotto)
LINK:
http://www.isprambiente.gov.it/site/it- ... _2010.html


Le leggi che regolano la materia sono la direttiva comunitaria 2009/147/ce e la legge statale 157/92.
La direttiva comunitaria indica chiaramente le fasi biologiche nelle quali le specie in oggetto non possono essere fatte oggetto di prelievo venatorio (migrazione pre-nunziale,nidificazione e dipendenza dai genitori) ,la legge statale indica come data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi il 31 gennaio,merlo escluso (31 dicembre).
La definizione dei periodi di inizio della migrazione pre-nunziale (e conseguentemente la fine del prelievo venatorio deroghe escluse) vengono definiti da un documento fornito dagli istituti nazionali della fauna selvatica (KC) degli stati membri al comitato ORNIS, da qui il contenzioso tra l’ISPRA (che ritiene come data ultima di chiusura del prelievo ai turdidi il 10 gennaio e nel recente studio addirittura al 31 dicembre) e il mondo venatorio che ritiene esserci delle imprecisioni riguardo tale determinazione.
L’analisi di documenti di recente pubblicazione sia di ISPRA( Atlante delle migrazioni parte 2 ,pubblicazione del 2008 e definita come di “pregio”), sia di LIPU (valutazione avifauna italiana vol 2, pubblicazione del 2010 per il min. dell’ambiente), pur nei commenti riproponendo come data ultima il 10 gennaio (data inizio migrazione pre-nunziale) nell’analisi analitica dei dati di ricattura indicano come periodo di inizio della migrazione (es tordo bottaccio) la prima decade di febbraio( vedasi atlante delle migrazioni pag 229 fig3 ) grafico dove sono chiaramente suddivise le vari fasi biologiche , confermata per altro anche nel commento presente nella stessa pagina:
“A fronte di una fortissima concentrazione di dati in
Lombardia e Veneto, si registra una buona copertura geografica
anche del resto della penisola, della Sardegna e di
una serie di piccole isole tirreniche. La massima parte delle
catture si riferisce alla migrazione autunnale, che ha luogo
tra fine settembre e fine novembre,” mentre il passo di ritorno”,
numericamente ben più modesto per quanto concerne i
dati di inanellamento, “ha luogo a partire da FEBBRAIO, come
suggerito anche dall’andamento dell’indice di abbondanza”
Commento per altro presente anche nel testo LIPU pag 351 cap 4
Si pone allora anche la problematica della corretta definizione del periodo di svernamento (periodo cacciabile) che con l’interpretazione ISPRA si ridurrebbe a circa un mese e mezzo (se la migrazione post- nunziale a termine nella terza decade di novembre e la migrazione pre-nunziale ha inizio a fine dicembre) si avrebbe un periodo di svernamento di solo tre o quattro decadi, teoria non confutabile in nessun testo di ornitologia e smentita dalla stessa ISPRA( vedasi atlante delle migrazioni pag 223 fig 9) dove è chiaramente riportato tale periodo .
LINK : Atlante delle migrazioni parte 2
http://www.isprambiente.gov.it/site/_fi ... 90-263.pdf
Altro elemento di discordanza si può rilevare dal documento Guida alla stesura dei calendari venatori mandato dall’ISPRA alle regioni:
“Nel nostro Paese la possibilità di
stabilire stagioni di caccia differenziate a livello regionale per gli uccelli migratori non
risponde a criteri biologici e tecnici accettabili, stante la rapidità con la quale i fronti di
migrazione attraversano l’intero territorio italiano; ciò è particolarmente evidente durante la
migrazione prenuziale, la quale è generalmente assai più veloce di quella post-riproduttiva.”
Orbene se la migrazione pre-nunziale è più veloce di quella post-nunziale (durata 1 mese e due decadi circa), la migrazione pre-nunziale stessa con inizio 10 gennaio dovrebbe esaurirsi entro la 1 massimo 2 decade di febbraio, cosa non vera perché smentita dagli stessi dati di ricattura che si protraggono per tutto il mese di marzo ( vedasi grafico n 12 pag 230 e grafico n 22 pag 233 dell’atlante delle migrazioni parte 2)

Altro motivo di riflessione sono i dati italiani rapportati con gli altri stati dell’area mediterranea:
FRANCIA: per la Francia l’inizio della migrazione pre-nunziale è fissata (dati KC) alla 1 decade di febbraio
SPAGNA: per la Spagna l’inizio della migrazione pre-nunziale è fissata ( dati KC) alla 3 decade di gennaio
GRECIA: per la Grecia l’inizio della migrazione pre-nunziale è fissata (dati KC) alla 2 decade di febbraio
LINK:
http://ec.europa.eu/environment/nature/ ... pts_en.htm
La differenza più evidente però salta agli occhi quando si analizzano i dati che i francesi utilizzano per la Corsica, regione a noi geograficamente vicina e praticamente equivalente morfologicamente alla nostra Sardegna: gli studi dei francesi (condotti in 15 anni di ricerche con stazioni bio- acustiche rilevano come data di inizio della migrazione pre-nunziale la terza decade di febbraio (vedasi link sotto), allora ci si chiede come è possibile che a pochi KM di distanza vi sia una differenza di ben 4 decadi ?
LINKS:
http://www.observatoirenationalmigrateu ... cienne.php
http://www.impcf.fr/publicat_nouv_2005.htm
Considerando che la guida interpretativa alla direttiva uccelli (vedasi link sotto) permette la tolleranza di una decade di sovrapposizione sulla data individuata dai KC, e che le specie di turdidi cacciabili in italia non rientrano in quelle minacciate (no-spec) e che tali specie hanno un trend stabile o in aumento e alla luce delle ragioni sopraesposte si ritiene compatibile come data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi quella indicata nella legge statale 157/92 art. 18 (31 gennaio) , auspicando chiarimenti da parte dell’iSPRA e una maggiore uniformità di stesura dei calendari riguardo agli altri stati europei del bacino del mediterraneo.
Distinti saluti.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Spett Amministrazione Regionale
Con la presente vorrei far presente alcune incongruenze sul rapporto 123/2010 sui Tordi in Italia pubblicato dall’ISPRA e inviato alle Regioni per la stesura dei calendari venatori.
A pag. 31 si riporta quanto segue:
“Sulla base delle informazioni disponibili, tuttavia, si deve ritenere che l’inizio dei movimenti
di ritorno per il Merlo e il Tordo bottaccio siano più precoci rispetto a quanto indicato dalla
Commissione Europea (si vedano i paragrafi “Movimenti migratori in Italia” per le rispettive
specie). Per questo sarebbe auspicabile un’anticipazione della chiusura al 15 dicembre nel caso
del Merlo e al 31 dicembre nel caso delle altre specie”.

Inoltre a pag… si scrive:
“Nel nostro Paese la possibilità di stabilire stagioni di caccia differenziate a livello regionale per gli uccelli migratori non risponde a criteri biologici e tecnici accettabili, stante la rapidità con la quale i fronti di migrazione attraversano l’intero territorio italiano; ciò è particolarmente evidente durante la migrazione prenuziale, la quale è generalmente assai più veloce di quella post-riproduttiva”.

Ma se la migrazione pre-nunziale è più veloce di quella post-nunziale e inizia addirittura a fine dicembre (e quindi dovrebbe esauririsi in un mese massimo un mese e mezzo),come mai dai loro stessi dati di ricatture si hanno picchi non indifferenti a fine febbraio inizio marzo ?
E come mai l'analisi dei dati di 40 anni di ricatture, si guardano i grafici dei dati che provengono dall'allegato (atlante delle migrazioni pubblicazione ISPRA del 2008 ), vanno in direzione opposta ?
http://www.isprambiente.gov.it/site/_fi ... 90-263.pdf
Analizzando i grafici si può notare che le fasi biologiche sono definite chiaramente e per il bottaccio lo svernamento finisce la 1° decade di febbraio e inizia da lì la migrazione pre-nunziale.
Poi per non parlare del fatto che tutti i dati delle nazioni mediterranee vanno in direzioni opposte.
Per chi capisce il francese si riporta il collegamento al rapporto dell'istituto della fauna francese sul tordo bottaccio:
http://www.observatoirenationalmigrateu ... cienne.php
oppure:
http://www.impcf.fr/publicat_nouv_2005.htm
Nel secondo studio ci sono dati specifici, che riguardano la Corsica (vicinissima alla Sardegna), effettuati in 15 anni di studi con stazioni bioacustiche (notare bene, non con qualche tordo inanellato ricatturato a Pantelleria o in qualche isola sperduta della Sardegna fatto poi passare per l'inizio della migra pre-nunziale in tutta Italia).
Appare quindi difficile comprendere, dati alla mano, come i tordi sardi inizino la migrazione pre-nunziale un mese e dieci giorni (adesso addirittura 2 mesi) prima di quelli corsi.
Si contestano pertanto fermamente le osservazioni fatte dall’ISPRA circa la necessità dell’anticipazione della chiusura della caccia e si auspica una maggiore omogeneità di comportamenti degli istituti europei di ricerca scientifica, richiedendo che la Vs spett. Amministrazione Regionale riporti queste note all’ISPRA e chieda urgentemente chiarimenti in merito, tendendo conto delle presenti osservazioni nella stesura dei calendari venatori.
Cordiali saluti

Firma………………………..
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Ho messo il testo di un possibile messaggio da spedire a aavv (se serve ma ad alcune forse è meglio non mandarlo), ISPRA, regioni, ecc. ecc. (ovviamente è migliorabile).
appena ho un pò di tempo comincio a spedire.

ciao
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

ciromenotti ha scritto:
francesco70 ha scritto:
Ho messo il testo di un possibile messaggio da spedire a aavv (se serve ma ad alcune forse è meglio non mandarlo), ISPRA, regioni, ecc. ecc. (ovviamente è migliorabile).
appena ho un pò di tempo comincio a spedire.

ciao


Aspetta un attimo non farlo adesso,c'e' bisogno di approfondire la cosa....

Allora Ciro ci sono novità?
io penso comunque che scrivere alle Regioni che ci sono vicine e all'ISPRA serva comunque, se non altro per fare vedere che esistiamo e che che non siamo stupidi, se poi qualche aavv ci appoggiasse tanto meglio, io comincio con la Confavi, poi vediamo, chi conosce caccia e ambiente scriva pure lui.
ciao
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

francesco70 ha scritto:
Ho messo il testo di un possibile messaggio da spedire a aavv (se serve ma ad alcune forse è meglio non mandarlo), ISPRA, regioni, ecc. ecc. (ovviamente è migliorabile).
appena ho un pò di tempo comincio a spedire.

ciao


Aspetta un attimo non farlo adesso,c'e' bisogno di approfondire la cosa....
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Io rimango del mio parere,sempre felice di essere smentito in futuro:
le nostre rimostranza le dobbiamo portare all'attenzione della gente e dei politici in altro modo:
dobbiamo far scrivere i giornali.

Finchè non dimostreremo una volontà unitaria ed una capacità di trovare obbiettivi comuni a tutti i cacciatori non verremo mai considerati:
in pochi non ci considererà mai nessuno.

Ma,per esempio,se quel documento li venisse consegnato a mano all'ispra da una delegazione di due o trecento cacciatori provenienti da tutta Italia?
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

sipe48 ha scritto:
ciromenotti ha scritto:
EMY 74 ha scritto:
A me è bastato leggere questo:
Sulla base delle informazioni disponibili, tuttavia, si deve ritenere che l’inizio dei movimenti
di ritorno per il Merlo e il Tordo bottaccio siano più precoci rispetto a quanto indicato dalla
Commissione Europea (si vedano i paragrafi “Movimenti migratori in Italia” per le rispettive
specie). Per questo sarebbe auspicabile un’anticipazione della chiusura al 15 dicembre nel caso
del Merlo e al 31 dicembre nel caso delle altre specie.
Solo che secondo me c'è un piccolo probblema ma questi uccelli arrivano e ripartono ?
C'è una fase biologica quella dello svernamento che sembra che i biologi dell'ISPRA non sappiano cosa sia (o fanno finta) e ignorano che la direttiva europea non permette la caccia solo durante la migrazione pre-nunziale non durante lo " svernamento ".
Ci sono poi delle affermazioni e dei dati che si contrastano a vicenda,
dal rapporto ISPRA inviato alle regioni per la stesura dei calendari venatori:
Nel nostro Paese la possibilità di
stabilire stagioni di caccia differenziate a livello regionale per gli uccelli migratori non
risponde a criteri biologici e tecnici accettabili, stante la rapidità con la quale i fronti di
migrazione attraversano l’intero territorio italiano; ciò è particolarmente evidente durante la
migrazione prenuziale, la quale è generalmente assai più veloce di quella post-riproduttiva.
Allora se secondo loro la migrazione pre-nunziale è più veloce di quella post-nunziale e inizia addirittura a fine dicembre (e quindi dovrebbe esauririsi in un mese massimo un mese e mezzo),come mai dai loro stessi dati di ricatture si hanno picchi non indifferenti a fine febbraio inizio marzo ?
E come mai l'analisi dei dati di 40 anni di ricatture guardasi grafici dei dati che provengono dall'allegato (atlante delle migrazioni pubblicazione ISPRA del 2008 ) vanno in direzione opposta ?
http://www.isprambiente.gov.it/site/_fi ... 90-263.pdf
Analizzando i grafici si può notare che le fasi biologiche sono definite chiaramente e per il bottaccio lo svernamento finisce la 1 decade di febbraio e inizia da lì la migrazione post-nunziale, boo misteri..
Poi per non parlare del fatto che tutti i dati delle nazioni mediterranee vanno in direzioni opposte.
allora sorge un dubbio o tutti gli altri sbagliano e noi siamo dei fenomeni oppure qualcuno bara.
Per chi capisce il francese (o lo vuole tradurlo) e togliersi un piccolo ,fizio rapporto dell'istituto della fauna francese sul tordo bottaccio:
http://www.observatoirenationalmigrateu ... cienne.php
oppure:
http://www.impcf.fr/publicat_nouv_2005.htm
Nel secondo studio ci sono dati che riguardano la corsica (vale a dire sardegna) specifici effettuati in 15 anni di studi con stazioni bioacustiche( notare bene e non con qualche tordo inanellato ricatturato a pantelleria o in qualche isola sperduta della sardegna fatto poi passare per l'inizio della migra pre-nunziale in tutta Italia).
Io lo ripeto sempre il giorno che un ricercatore ISPRA mi dimostrerà dati alla mano perchè i tordi sardi inziano la migrazione pre-nunziale un mese e dieci giorni (adesso addirittura 2 mesi)prima di quelli corsi e sbuggiarderà gli studi francesi) io smetterò di andare a tordi a novembre.
Scusate lo sfogo ma tanto era dovuto (mi sono stancato di farmi prendere in giro da questi pseudo ricercatori).
Ciao.


[Bravo Ciro...vedo che ti stai avviando sulla strada di Damasco. :D


Io a differenza di te e molti altri ero gia' sulla via di Danasco,lo ero quando ancora guardavi il cielo....
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

francesco70 ha scritto:
L'Arci caccia è una associazioni di cacciatori e dovrebbe difendere solo gli interessi dei cacciatori.
Fossi un dirigente di arci caccia avrei tolto l'aiuto finanziario al'Ispra solamente per la frase del 15 dicembre chiedendo anche il rimborso del finanziamento. punto.
VERGOGNA.
Poi dicono che l'Ispra è "Autorevole"... [Trilly-77-24.gif] [Trilly-77-24.gif] [Trilly-77-24.gif]


Oltre a questo Francesco il fatto che in Italia sia solo l'ISPRA ad avere dati è una colpa inaccettabile delle AAVV...che hanno lasciato campo libero ad un istituto che da anni ci sta facendo la guerra su tutti i fronti...e già questo sarebbe un validissimo motivo x non averci niente a che fare...altro che commissionare uno studio!!!!
Poi ora di dati e studi che confutano decisamente e oggettivamente le corbelleria dell'ISPRA ce ne sono a bizzeffe...su questo forum ne circolano parecchi...e il fatto che ARCICACCIA non li voglia vedere è un'altra colpa inaccettabile....
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Qui c'è scritto che Galan è capo dell'ISPRA, mentre in un altro post c'è spiegato che a capo dell'ISPRA verrà messo il senatore Luciano Rossi (quello che era amico della caccia e del tiro).
Vi pregherei prima di spararle grosse di mettervi d'accordo.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

EMY 74 ha scritto:
francesco70 ha scritto:
Aggiungo che lo studio è stato finanziato da Arci caccia e Regione Toscana, siamo messi bene, gli diamo i soldi per dirci che la caccia và chiusa prima.
senza parole... [sconvolto.gif] [violent.gif] [42] [6]

Emy a che pagina è l'osservazione sulla chiusura?

Scusa Francesco questo è proprio il frutto dell'immobbilismo delle ass. venatorie (fatti Spiegare da Ciromenotti il perchè ).
Vedi se tutti facessero come faccio io e tanti altri (ass.privata) vedrai come per incanto le ass. venatorie risorgere dal loro torpore e fare quello per cui sono nate difendere gli interessi dei propri iscritti, non quelli del politico di riferimento o del presidente di turno, allora solo allora avrebbe un senso tesserarsi con loro auspicando (in italia cosa impossibile ) una unica associazione.
P.S. chiedi dove erano le ass. venatorie al momento della consegna dei kc italiani e la figura che hanno fatto.
Ciao



Rapidamente altrimenti sarebbe lunga da spiegare,all'epoca della consegna dei dati per stilare i kc ci fu' una riunione al ministero-2002-2004- dell'ambiente,con spina,volponi,andreotti,e le associazioni venatorie,la riunione duro esattamente 14 minuti liquidarono le nostre meravigliose associazioni con un calcio in culo,non avevano nessun dato da presentare ai loro,fu questo l'indirizzo per il futuro,spina sapeva benissimo,come lo sapevano le associazioni venatorie,che da li a pochi anni avremmo dovuto recepire la direttiva comunitaria,quale migliore occasione per limitare ancora di piu? I ck sono e saranno lo strumento per limitarci ancor di piu...Hanno vinto loro belli....
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Baitel ha scritto:
Se per "rossi" intendi di sinistra , scusami ma non sono d'accordo.
Io sono politicamente di sinistra, eppure sono cacciatore appassionato e difendo la caccia sempre e comunque, se posso con argomentazioni scientifiche.
Concordo che dentro l'ISPRA ci siano persone oltranziste in senso protezionista, quando ho avuto occasione di interloquire con alcuni di essi è stato veramente difficile avere un confronto ragionevole.
La colpa è un pò anche di noi cacciatori (inteso come AA.VV), che abbiamo lasciato occupare posti importanti come quelli dell'ISPRA, a persone molto schierate nel mondo ambientalista, forse sarebbe il caso operare per rientrare in organismi come questo.
Essere un "talebano" dell'ambientalismo però, non corrisponde esattamente con l'essere di sinistra (rossi, per cosi dire), o forse con questo termine si vuole ricordare la tinta della peggiore anticaccia politicamente schierata (leggi Brambilla)...che non mi pare proprio di sinistra...
Invito pertanto, pur nel rispetto delle idee di ciascuno, a non mescolare le legittime convinzioni politiche con la passione caccia, chi ci ha provato è già rimasto scottato....
E se dobbiamo fare battaglie, dobbiamo farle per cambiare le cose, prima di tutto dentro le nostre associazioni, troppo spesso centri di "magro" potere anche personale, schierandoci e prendendoci responsabilità.
Scusate l'intervento, che non ha niente di personale contro nessuno, ma voleva soltanto esprimere una sensibilità...ciao

Concordo totalmente con quanto scritto da Massimo, per quanto riguarda il tema caccia non ha più senso fare distinzioni politiche....noi cacciatori lombardi ne stiamo avendo la riprova dall'anno scorso (per non parlare degli attuali Ministri al governo nazionale).
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Maurizio noi non potremmo mai sapere i misteri delle migrazioni.io ti dico che ottobre al tempo di passo dei bottacci al nord il tempo era perfetto,ma di bottacci non e' stato un gran anno,anzi.....quindi e' relativo anche il meteo.discorso diverso per novembre dove ha piovuto 25 giorni su 30.[/quote]

Esatto, ma quando parlo di memoria corta mi riferivo al fatto che si prende come esempio solo l'ultima stagione, ma non si pensa che il 2009 e 2008 sono stati 2 anni eccezionali, quest'anno forse non sono pochi, ma nella media ed essendoci abituati bene nelle 2 passate stagioni, ci sembra che di uccelli non ce ne siano stati.
Idem per le cesene e sasselli, non ci si ricorda del 2005 e del 2007 quando al 30 di gennaio si facevano ancora 30 pezzi, idem per i sasselli, ci si ricorda solo di quando non passano... e giù a sparar puttanate che di uccelli non ce ne sono più
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

etrusc ha scritto:
Il rapporto in alcune parti è ben fatto, mentre quando parla della migrazione pre nuziale è evidentemente errato per ragioni ideologiche. Ciò fa ancora più arrabbiare pechè non siamo di fronte ad incompetenti, ma solo ad un organismo che da super partes come dovrebbe essere, è diventato solo il braccio armato dell'ambientalismo più estremista e bieco.
non posso che essere d'accordo...
[42] una vocina mi diceva: nn leggerlo, nn leggerlo...p..a vacca e io l'ho letto [42]
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

francesco70 ha scritto:
ciromenotti ha scritto:
francesco70 ha scritto:
Ho messo il testo di un possibile messaggio da spedire a aavv (se serve ma ad alcune forse è meglio non mandarlo), ISPRA, regioni, ecc. ecc. (ovviamente è migliorabile).
appena ho un pò di tempo comincio a spedire.

ciao


Aspetta un attimo non farlo adesso,c'e' bisogno di approfondire la cosa....

Allora Ciro ci sono novità?
io penso comunque che scrivere alle Regioni che ci sono vicine e all'ISPRA serva comunque, se non altro per fare vedere che esistiamo e che che non siamo stupidi, se poi qualche aavv ci appoggiasse tanto meglio, io comincio con la Confavi, poi vediamo, chi conosce caccia e ambiente scriva pure lui.
ciao

Francesco per favore fai come ha detto CIro, ci sono altre cose ed altri documenti da valutare ed integrare, non si può giocare fino a che le carte non sono tutte al loro posto ,la fretta è cattiva consigliera è questa è una partita che va giocata a carte "coperte" fino a che non si ha la mano "buona" e se procede in un certo modo arrivera il nostro momento.
Ciao. :)
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

pisano ha scritto:
il prossimo fine settimana a Fornacette (PI) ci sarà la festa provinciale di arcicaccia e la domenica 3/04 alle ore 18 ci sarà un convegno che parlerà proprio di questo rapporto con il prof. Merli. Vorrei andarci per togliermi qualche curiosità, ma molto probabilmente non riuscirò a partecipare . Chi sta in zona e vuole partecipare credo che farsi sentire un pò incacchiati possa far bene alla nostra causa.


Caro Pisano fai il favore, vacci e senti cosa dicono, ci sono i diretti interessati, quelli che hanno contribuito e finanziato questo Rapporto Tordi, che per chi non lo sapesse predispone dal prossimo anno ad una serie di ricorsi al TAR da parte degli ambientalisti ai calendari che a giugno saranno pubblicati, questi forti del recepimento della norma europea Art.42 e di questo rapporto scritto da "autorevoli" ricercatori ISPRA useranno questa carta non da poco per bloccarli.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Ho dato una lettura frettolosa al resoconto dell'ISPRA in questione dopo averlo stampato.

La prima cosa che salta all'occhio è il benestare per questa ricerca rilasciato dall'arcicaccia apponendo il proprio logo sulla copertina;
mi piacerebbe essere certo del fatto che lo hanno anche finanziato usando,pertanto,i soldi dei cacciatori.
E bravi compagni cacciatori!

Vorrei conferma,se possibile,anche del fatto che questo studio è stato finanziato anche dalla Regione Toscana.

Essendo sicuri,come siamo sicuri,che l'ISPRA è senz'altro un organismo contrario alla caccia ed essendo sicuri,come siamo sicuri,che le associazioni venatorie non sono in grado di tutelare la caccia ed i cacciatori contro le decisioni del politico di turno,secondo me è del tutto inutile scrivere lettere ed osservazioni a destra ed a manca.

L'unica cosa da fare che ci rimane è mobilitarci:
subito!
Prima che sia troppo tardi.

Ricordatevi che quello che ci viene tolto non ci verrà mai più ridato:
questo l'ha insegnato la storia.

Migliaia di donne riescono a unirsi ed a mobilitarsi per protestare se il Presidente del Consiglio va a put..ne;
noi non ci riusciamo a tutela della nostra passione.

Il tempo del dialogo è finito:
dobbiamo prendere coscenza di questo fatto ed agire.

L'ho già detto una volta:
quello che mi stupisce di più è il completo disinteresse verso la questione di chi con la caccia ci lavora ed in Italia,fra armieri,abbigliamento,etc. sono in diversi.
 
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