Salve, volevo sottoporre alla vostra attenzione una riflessione su quello che è diventato il mondo moderno. Molti si scagliano contro di noi additandoci come anacronistici e assassini distruttori. Però se facciamo caso a quello che veramente impatta negativamente sulla salute del pianeta il mondo venatorio ha ben poco peso. Mi spiego con un esempio banale generato da una considerazione maturata recentissimamente. Pochi giorni fa ho notato, tornando dal lavoro, diverse zone dove veniva raccolto il mais. Su una, appena dietro la trebbia, c'era il trattore che arava. Invece un'altra zona non era stata arata immediatamente ed il giorno dopo era tutto un pullulare di colombacci. Era uno spettacolo, ma all'indomani essa è stata letamata abbondantemente, precludendo la possibilità di alimentazione. Quest'ultima pratica sembra ecologicamente accettabile, ma io vorrei porre l'accento sulla VELOCITA' con cui oggi si effettuano le lavorazioni e si modifica il territorio. Provate a immedesimarvi in un colombaccio, dall'oggi al domani vede trasformarsi il terreno sul quale il giorno prima aveva banchettato; la mattina si alza e cerca di raggiungere il posto, arrivatoci si chiede che cosa è successo? Non sa che oggi ci sono i trattori che lavorano di notte, anche guidati dal gps. Il tasso di consumo del territorio al giorno d'oggi ha superato ogni limite, questo problema tocca tutti noi fermo restando la liceità di produrre, nel rispetto però. Grazie, saluti. Francesco