Delle pecore è una metafora. Degli scolari è una contrarietà al voto che avrebbero dovuto dare ai loro insegnanti come qualche scellerato aveva proposto anni fa e forse affermazioni inappropriate in questo contesto. Sostanzialmente io penso che l'elezione dei dirigenti venatori in seno alle assemblee rappresenti solo gli interessi di una parte, seppur maggioritaria dei cacciatori, cioè i cinghialari. Sono sempre più convinto che la formazione del consenso debba avvenire su proposta di persone che si facciano promotori di una politica venatoria che soddisfi tutte le aspettative della totalità dei cacciatori i quali dovrebbero aderire o no a queste proposte. Una sorta, insomma, della filosofia di Platone nel "Republica". Mi rendo conto che da tastiera affrontare un discorso così impegnativo è assai arduo. Non credo che la giustizia e l'equanimità avvenga dal popolo, occorre chi lo guida. Troppo interessato agli interessi di pancia.
setterman1

Lasciamo perdere i cinghialai, che posso essere d'accordo che condizionino fortemente certe scelte, ma tu secondo me confondi partiti politici con associazioni. Io se sono socio, pagando una quota, ho il diritto di votare in assemblea chi mi pare. Altrimenti non si chiama associazione ma piu' esattamente "qualcosa di illegale" se il codice civile e' ancora valido.
In un'associazione regolarmente costituita tutti i soci hanno gli stessi diritti e doveri, e non è possibile prevedere soci con diritto di voto e altri senza diritto di voto in assemblea.

I soci hanno diritto di:
  • partecipare all'assemblea e di votare direttamente per l'approvazione e le modifiche dello Statuto, dei Regolamenti, per l'approvazione del bilancio annuale e per la nomina degli organi sociali dell'associazione e di impugnare le delibere degli organi sociali;
  • partecipare alla vita associativa e alle attività sociali;
  • ricevere periodicamente informazioni circa la vita associativa;
 
Lasciamo perdere i cinghialai, che posso essere d'accordo che condizionino fortemente certe scelte, ma tu secondo me confondi partiti politici con associazioni. Io se sono socio, pagando una quota, ho il diritto di votare in assemblea chi mi pare. Altrimenti non si chiama associazione ma piu' esattamente "qualcosa di illegale" se il codice civile e' ancora valido.
In un'associazione regolarmente costituita tutti i soci hanno gli stessi diritti e doveri, e non è possibile prevedere soci con diritto di voto e altri senza diritto di voto in assemblea.

I soci hanno diritto di:
  • partecipare all'assemblea e di votare direttamente per l'approvazione e le modifiche dello Statuto, dei Regolamenti, per l'approvazione del bilancio annuale e per la nomina degli organi sociali dell'associazione e di impugnare le delibere degli organi sociali;
  • partecipare alla vita associativa e alle attività sociali;
  • ricevere periodicamente informazioni circa la vita associativa;

Io mi sento un nichilista con una forte propensione di volontà di potenza tale da modificare tutto il paradigma associativo venatorio oggi esistente, in quanto solo poche persone, credo, siano in grado di scegliere quello che rappresenti l'interesse generale. Un esempio: anche io è dal 1971 che vado a caccia con il pda e ne ho viste e sentite tante: i corridoi nelle riserve che determinarono la fine della caccia furono voluti dalla massa dei cacciatori che si sentivano esclusi dai cosiddetti privilegi ed i dirigenti per non perdere i tesserati acconsentirono a "ingaggiare" una battaglia politica che portò al disfacimento della caccia con il cane. Ce ne potrebbero essere altri ma...tant'è ognuno del resto ha le sue idee. Per me vale una metafora su tutte: il mito della caverna di Platone.
setterman1
 
Re: Troppe associazioni venatorie

Effettivamente troppo semplice... ma vi immaginate una unica associazione ? la politica che deve trattare con un interlocutore unico che magari non e d'accordo e rappresenta un mondo di circa un mIlione di persone tra cacciatori e familiari?
Sto sognando vero?
Si e' proprio un sogno ed e' per questo che la caccia sparirà. .....

A Siena di URCA che in assoluto e' gia piccola di suo, ne hanno fatte due di URCA (!!!))...In tutti e due forse non giocano nemmeno una partita di calcio. Forse a tennis, se si presentano tutti.
 
Io mi sento un nichilista con una forte propensione di volontà di potenza tale da modificare tutto il paradigma associativo venatorio oggi esistente, in quanto solo poche persone, credo, siano in grado di scegliere quello che rappresenti l'interesse generale. Un esempio: anche io è dal 1971 che vado a caccia con il pda e ne ho viste e sentite tante: i corridoi nelle riserve che determinarono la fine della caccia furono voluti dalla massa dei cacciatori che si sentivano esclusi dai cosiddetti privilegi ed i dirigenti per non perdere i tesserati acconsentirono a "ingaggiare" una battaglia politica che portò al disfacimento della caccia con il cane. Ce ne potrebbero essere altri ma...tant'è ognuno del resto ha le sue idee. Per me vale una metafora su tutte: il mito della caverna di Platone.
setterman1

Setterman si stava parlando di Federcaccia e mercanzie simili, mica de La Repubblica di Platone.
 
La fine della caccia sara' decretata dalla frammentazione che le aa.vv. portano in se'....
Baroncini ha nominato cct,esempio di unione in essere in una Regione,la Toscana.
Un unione che sta' fortemente andando avanti e che sta' consolidando nella sua strada i principi per la quale era stata creata,ossia dare unione,forza e credibilita' al mondo venatorio...le dirigenze Nazionali hanno fatto i voltagabbana (non tutte) e noi siamo andati avanti lo stesso...
Adesso cct rappresenta circa il 65% dei cacciatori Toscani e dendro a se' ha inziato ad inglobare associazioni di pesca sportiva,associazioni di agricoltori,gruppi di cacciatori esclusivi...insomma,il bagaglio di conoscenze ed esperienze e' altissimo e quando la Regione o gli assessorati chiamano noi portiamo una sola persona a discutere...
Rudy ha detto che una soluzione sarebbe quella di portare le nostre tessere al limite solo in due aa.vv.,magari le piu' grandi....potrebbe essere una soluzione...ma io invito tutti a voler creare con forza quello che abbiamo creato e stiamo sviluppando in Toscana..
La battaglia che si fanno oggi giorno le aa.vv. nelle loro differenze di pensiero sta' per un buon 70% sulla caccia alla migratoria...e sulla migratoria verte la battaglia del mondo animal ambientalista,la stanziale e' scarsamente considerata e gli ungulati iniziano a dar noia anche a loro...
Se si riuscisse ad uniformare gli intenti sulla migratoria sarebbe un enorme passo in avanti...proclami di cartello e dell'ultim'ora non hanno mai portato a niente,anzi,e' proprio grazie a quelli che i nostri nemici infuocano le loro battaglie...
Dovremmo essere noi,una volta tanto,a vedere le cose come realmente stanno e a mettere una pietra sopra alle idee che potevano essere realizzabili fino a qualche decennio fa' ma che adesso non lo sono piu'...voler dare un futuro garantito alla caccia del domani significa fare scelte intelligenti oggi consci di quello che era la caccia ed il mondo di ieri.
Potere e' volere.
 
Re: Troppe associazioni venatorie

Ci ho sempre pensato anche io, la vedo una cosa quasi impossibile ma un unica associazione sarebbe davvero un bel passo avanti!
 
Adesso cct rappresenta circa il 65% dei cacciatori Toscani e dendro a se' ha inziato ad inglobare associazioni di pesca sportiva,associazioni di agricoltori,gruppi di cacciatori esclusivi...insomma,il bagaglio di conoscenze ed esperienze e' altissimo e quando la Regione o gli assessorati chiamano noi portiamo una sola persona a discutere...

Ottimo un esempio da seguire ovunque. Il tuo discorso sulla divisione e sulla poitica delle AAVV non fa una grinza.
 
Re: Troppe associazioni venatorie

Effettivamente troppo semplice... ma vi immaginate una unica associazione ? la politica che deve trattare con un interlocutore unico che magari non e d'accordo e rappresenta un mondo di circa un mIlione di persone tra cacciatori e familiari?
Sto sognando vero?
Si e' proprio un sogno ed e' per questo che la caccia sparirà. .....

Troppa gente ci mangia e difende il suo orticello recintandolo con una sigla.
Si dice che l'Italia sia una "democrazia" (dal greco sovranità del popolo). La realtà è una partitocrazia (potere di una o più fazioni)[43]
Le associazioni rispecchiano pienamente la realtà politica.
Ha ragione Darius ............... non andremo lontano. [eusa_naughty.gif][Trilly-11-11.gif]
 
Re: Troppe associazioni venatorie

E' molto triste,ma penso sia proprio cosi,e' impossibile unirci tutti in unica associazione....ma credete davvero che la caccia abbia gli anni contati???? Madonna ,mi viene l' angoscia.....
 
Re: Troppe associazioni venatorie

In Francia sono avanti anni luce rispetto a noi, per tutto, hanno anche una selezione programmata contro i nocivi e un controllo di ripopolamento molto efficace tra le altre cose, mentre da noi, ovunque è subentrata la politica ha sempre diviso opinioni e persone.
 
La fine della caccia sara' decretata dalla frammentazione che le aa.vv. portano in se'....
Baroncini ha nominato cct,esempio di unione in essere in una Regione,la Toscana.
Un unione che sta' fortemente andando avanti e che sta' consolidando nella sua strada i principi per la quale era stata creata,ossia dare unione,forza e credibilita' al mondo venatorio...le dirigenze Nazionali hanno fatto i voltagabbana (non tutte) e noi siamo andati avanti lo stesso...
Adesso cct rappresenta circa il 65% dei cacciatori Toscani e dendro a se' ha inziato ad inglobare associazioni di pesca sportiva,associazioni di agricoltori,gruppi di cacciatori esclusivi...insomma,il bagaglio di conoscenze ed esperienze e' altissimo e quando la Regione o gli assessorati chiamano noi portiamo una sola persona a discutere...
Rudy ha detto che una soluzione sarebbe quella di portare le nostre tessere al limite solo in due aa.vv.,magari le piu' grandi....potrebbe essere una soluzione...ma io invito tutti a voler creare con forza quello che abbiamo creato e stiamo sviluppando in Toscana..
La battaglia che si fanno oggi giorno le aa.vv. nelle loro differenze di pensiero sta' per un buon 70% sulla caccia alla migratoria...e sulla migratoria verte la battaglia del mondo animal ambientalista,la stanziale e' scarsamente considerata e gli ungulati iniziano a dar noia anche a loro...
Se si riuscisse ad uniformare gli intenti sulla migratoria sarebbe un enorme passo in avanti...proclami di cartello e dell'ultim'ora non hanno mai portato a niente,anzi,e' proprio grazie a quelli che i nostri nemici infuocano le loro battaglie...
Dovremmo essere noi,una volta tanto,a vedere le cose come realmente stanno e a mettere una pietra sopra alle idee che potevano essere realizzabili fino a qualche decennio fa' ma che adesso non lo sono piu'...voler dare un futuro garantito alla caccia del domani significa fare scelte intelligenti oggi consci di quello che era la caccia ed il mondo di ieri.
Potere e' volere.

Una unica associazione venatoria e' auspicabile. In altri Stati europei di forte tradizione venatoria sono una, due (Francia, Germania) .
Sì, però nel frattempo cosa pensate di fare? Scusa se mi permetto, ma oltre a tante parole, di fatti concreti, programmi, non ne vedo, e di cose da riformare non ne mancano. Un programma chiaro, senza far sembrare di tendere le simpatie solo per l'uditorio che ascolta, un progetto di gestione, una campagna pubblicitaria in grande stile (i mezzi economici alle maggiori associazioni non mancano di certo) che rivaluti la figura del cacciatore, un programma di educazione nelle scuole, forse tutto questo farebbe da magnete alla associazione che sviluppi questi temi.
Fate qualcosa, ma sbrigatevi, e' il mio consiglio.
 
Re: Troppe associazioni venatorie

Spero che non vada tutto a P....... ma proprio adesso che la politica barcolla servirebbe una reazione vera e decisa nei confronti delle associazioni che per troppo tempo hanno latitato rimanendo nell'anonimato e barattando voti elettorali vendendo il proprio numero di tessere. Mi riferisco alle sezioni locali che sono più sensibili alle promesse dei "cercapoltrone"
 
Re: Troppe associazioni venatorie

Cari amici cacciatori, sono veramente indignato e preoccupato per il futuro della caccia, per molteplici ragioni non siamo assistiti, ma sempre più derisi e maltrattati, ci sono troppe associazioni venatorie anlc, enal, Feder, Arci, ........................, Che non riescono più a sostenerci, perché non uniamo le nostre forze unendoci in una sola magari apolitica, troppe piccole voci e niente voce in capitolo, facciamo rispettare i nostri diritti e la nostra passione ,[eusa_doh.gif]prima che sia troppo tardi.

Fai come me fattene una privata e manda a cagare tutti...vedrai che se facciamo così si muovono..
 
Se le pecore dovessero scegliersi il cane o gli scolari gli insegnanti...ma!
setterman1

Mica l'ho capita, spero, questa. Secondo te e' preferibile che i membri di una associazione abbiano i loro vertici nominati (da chi, di grazia?) che non eleggerli loro stessi? Guarda che i soci pagano la quota....la condizione di socio e' sostanzialmente diversa da quella di pecora o di scolaro.
 
Mica l'ho capita, spero, questa. Secondo te e' preferibile che i membri di una associazione abbiano i loro vertici nominati (da chi, di grazia?) che non eleggerli loro stessi? Guarda che i soci pagano la quota....la condizione di socio e' sostanzialmente diversa da quella di pecora o di scolaro.

Delle pecore è una metafora. Degli scolari è una contrarietà al voto che avrebbero dovuto dare ai loro insegnanti come qualche scellerato aveva proposto anni fa e forse affermazioni inappropriate in questo contesto. Sostanzialmente io penso che l'elezione dei dirigenti venatori in seno alle assemblee rappresenti solo gli interessi di una parte, seppur maggioritaria dei cacciatori, cioè i cinghialari. Sono sempre più convinto che la formazione del consenso debba avvenire su proposta di persone che si facciano promotori di una politica venatoria che soddisfi tutte le aspettative della totalità dei cacciatori i quali dovrebbero aderire o no a queste proposte. Una sorta, insomma, della filosofia di Platone nel "Republica". Mi rendo conto che da tastiera affrontare un discorso così impegnativo è assai arduo. Non credo che la giustizia e l'equanimità avvenga dal popolo, occorre chi lo guida. Troppo interessato agli interessi di pancia.
setterman1
 
Re: Troppe associazioni venatorie

Effettivamente troppo semplice... ma vi immaginate una unica associazione ? la politica che deve trattare con un interlocutore unico che magari non e d'accordo e rappresenta un mondo di circa un mIlione di persone tra cacciatori e familiari?
Sto sognando vero?
Si e' proprio un sogno ed e' per questo che la caccia sparirà. .....
 
Davide ti ringrazio ma il ringraziamento va' fatto a chi ci sta' mettendo tutto l'impegno necessario affinche' questo progetto possa andare avanti...e ti assicuro che il tempo che porta via questo e' enorme..quando si partecipa alle riunioni di rito la cosa che riempie il cuore e che da ossigeno alla voglia di fare e' vedere dalla parte di la' dei tavoli tanti giovani...per giovani intendo trentenni o poco oltre...e ti posso assicurare che nelle mie esperienze passate si vedevano sempre volti attempati...volti che per forza di cose avevano una visione della caccia un po' differente da come la vede oggi un giovane,persone che troppo spesso accettano incarichi in nome di poche centinaia di euro di rimborsi spese,persone che occupano posti che potrebbero e dovrebbero essere occupati da chi se li merita...ma questa e' una vecchia storia che troppo spesso siamo abituati a sentire.
I giovani talvolta hanno poca esperienza nel trattare argomenti spesso delicati ma hanno a favore la sfrontataggine e l'incoscienza di buttarsi in nuove avventure consci di non perdere niente qualora vada male...a differenza dello scetticismo che mai abbandonerebbe un posto,che se anche risulta poco fruttuoso,e' sicuro...
Per rispondere a chi chiedeva a gran voce di darsi una mossa nel mettere in campo azioni nuove che possano invertire la tendenza negativa che il mondo ha nei nostri confronti nel giudicarci dico che non e' proprio cosi' semplice...entrare nelle scuole ad esempio e' un eden che da tanto tempo mi propongo..come fanno ad esempio nel nord i maestri chioccolatori che portano intere classi di bambini a visitare roccoli,malghe e quant'altro ed insegnano ai bimbi riconoscere la flora e gli uccelli attraverso i loro canti...ho amici lassu' che mi raccontano gli occhi dei bimbi pieni di stupore ed entusiasmo durante queste esperienze...pero' se si parla di caccia...si iniziano a vedere bocche che si contorgono...
Stiamo mettendo in campo enormi sforzi per mantenere la cinofilia toscana su alti livelli, sagre costruite interamente sul volontariato per far conoscere a tutti quello che domani potrebbe essere perso in termini di tradizioni enogastronomiche e rurali...incontri aperti al pubblico incentrati sulle varie criticita' che il nostro territorio sta' attraversando in questi momenti,in cui l'esperienza del mondo venatorio e' avanti anni luce alla visione completamente distorta che l'assiciazionismo ambientalista-animalista ed il popolo cittadino hanno nei confronti delle nostre campagne e della natura in generale...
Mi vien da ridere se penso che ogni sigla,ogni associazione, fa' o cerca di fare esattamente queste cose...un unico comune denominatore che accomuna tutte le aa.vv. ma che per scelta di chi le amministra e le governa debbono per forza essere diverse e distaccate le une dalle altre...ecco perche' cct parte negli intenti esattamente all'opposto...ossia l'unione parte dalla "classe operaia",quella che mette in campo le forze per mandare avanti la macchina...se si riesce ad unire prima i circoli perche' lo vogliono i cacciatori ed i dirigenti delle varie aa.vv. non ostacolano il processo quello che e' sempre risultato impossibile si materializza con un velocita' ed una facilita' pazzesca...e i dirigenti li scelgono le assemblee..
Oggi giorno far conoscere queste cose al mondo e' diventato fin troppo facile...basta un clic e sei in rete all'istante...spesso e' la svogliatezza dell'essere umano a non voler venire a conoscenza delle cose,belle o brutte,interessanti o noiose...si preferisce rimanere in uno stato di perenne immobilismo.....uscire dalla routine costa sacrificio e ci fa' paura quello che non si vuol vedere o sentire,questo perche' spesso ci mette difronte la realta' dei fatti...esattamente quello che hanno fatto fino a poco tempo fa' le aa.vv.
Pero' si sa'....errare e' umano,perseverare e' diabolico...ancora qualcuno non l'ha capito.
 
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