Nei tempi bui quando la fame e le carestie erano normalità il grano era il bene primario, la castagna il suo rimpiazzo, un cibo di sostentamento prezioso per la sopravvivenza di intere generazioni con il suo apporto proteico. La coltivazione dei castagni era disciplinata molto dettagliatamente specialmente in aree più svantaggiate tanto da proibire fino alla raccolta il pascolo degli animali, se la " Pattona " (polenta dolce ) era il piatto tradizionale quotidiano altre preparazioni sono arrivate fino a noi come il castagnaccio -vero Claudio - e dalla tradizione locale i " Nicci " necci per quelli fuori Toscana. Piatto tipico locale, roba da gustarsi nelle serate fredde davanti al fuoco di un camino con un fiasco di vino rigorosamente rosso, occorrono i due "ferri" dal manico lungo, un C ci olio sparso con una mezza patata tagliata, Farina di castagne, Acqua e poco sale, una pastella semplicissima da mettere su un ferro che verrà schiacciata dall'altro e via sul fuoco, alternativa una padellina sul gas. Levati caldi vengono riempiti con ricotta fresca e arrotolati per il piacere gustativo, so di miscredenti che ci grattugiano cioccolato fondente o mettono nutella ma sono robe blasfemiche che la modernità propaganda solo per gli utili, con questo buon appetito a tutti.