Libro - Il mito vegetariano

Lierre Keith [h=1]Il mito vegetariano[/h] Cibo, giustizia, sostenibilità: non bastano le buone intenzioni
«Non è stato un libro facile da scrivere, e per molti non sarà facile da leggere. Sono stata vegana per quasi vent'anni, animata da ragioni nobili e dal desiderio di salvare il pianeta, la sua natura selvaggia, le specie in via d'estinzione, e di non partecipare all'orrore degli allevamenti intensivi. Non volevo che mangiare significasse uccidere animali. Insomma, sono stata anch'io vittima del mito vegetariano e dei suoi molti malintesi. Intendiamoci, coltivo ancora gli stessi ideali e mi batto per affermarli. Ora però, forse anche a causa dei danni che la mia alimentazione estrema mi provocava, ho aperto gli occhi. E ho capito come funziona il ciclo vitale, e quanto è giusto, ma anche crudele. Ho capito che l'agricoltura, lungi dall'essere la soluzione, è l'attività più distruttiva che gli esseri umani abbiano imposto al pianeta e comporta la distruzione di interi ecosistemi. La verità è che la vita non è possibile senza la morte, e che - indipendentemente da ciò che mangiate - qualcuno deve morire per alimentarvi.» Lierre Keith

GIUSTISSIMO, ma poteva chiederlo anche ai nostri nonni gli avrebbero dato la risposta senza sofferenza subire.
 
Come in tutti i campi ci vuole informazione, no estremismo e umiltà.
Sbagliare si può sbagliare tutti, ammettere è da pochi purtroppo.
L'informazione se non viene data da ovvi motivi di lobby bisogna cercarsela: internet, libri, parlarne continuamente con tutti. I mezzi al giorno d'oggi ci sono e sono talmente tanti che scegliere diventa difficile, per questo è sempre bene non essere mai soli.
A volte i principi sono anche giusti ma vanno razionalmente applicati
 
equilibrio ci vuole........come dicevano i nostri antenati (i Romani) il giusto stà nel mezzo.......per la nostra salute dobbiamo mangiare di tutto un pò........un saluto
 

lando

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Libro - Il mito vegetariano

Lierre Keith [h=1]Il mito vegetariano[/h] Cibo, giustizia, sostenibilità: non bastano le buone intenzioni
«Non è stato un libro facile da scrivere, e per molti non sarà facile da leggere. Sono stata vegana per quasi vent'anni, animata da ragioni nobili e dal desiderio di salvare il pianeta, la sua natura selvaggia, le specie in via d'estinzione, e di non partecipare all'orrore degli allevamenti intensivi. Non volevo che mangiare significasse uccidere animali. Insomma, sono stata anch'io vittima del mito vegetariano e dei suoi molti malintesi. Intendiamoci, coltivo ancora gli stessi ideali e mi batto per affermarli. Ora però, forse anche a causa dei danni che la mia alimentazione estrema mi provocava, ho aperto gli occhi. E ho capito come funziona il ciclo vitale, e quanto è giusto, ma anche crudele. Ho capito che l'agricoltura, lungi dall'essere la soluzione, è l'attività più distruttiva che gli esseri umani abbiano imposto al pianeta e comporta la distruzione di interi ecosistemi. La verità è che la vita non è possibile senza la morte, e che - indipendentemente da ciò che mangiate - qualcuno deve morire per alimentarvi.» Lierre Keith
 
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