Sempre Grande Claudio.

Mi serve dare un aggettivo qualificativo di piu' di GRANDE....NON MI VIENE HELP ME...H.D.T----------SUZI-----------:confused:

U capuni” o lampuga è un pesce che vive raggruppato in branchi, lontano dalla costa. Di carattere molto aggressivo si ciba di qualsiasi tipo di pesce si trovi a galla o a mezz’acqua: sardine, sgombri, acciughe, ecc. Ama molto l’ombra. Se in alto mare, infatti, si incontra un tronco, o qualcosa che possa crearla, state pur certi che sotto ci saranno le lampughe.
Particolare anche la sua cattura. Nel meridione d’Italia i pescatori ancorano sul fondale una lunga cima con un pagliolato composto da canne, dette “le cannizze” che servono per attirare le lampughe. La sua cattura è movimentata, con fughe velocissime ed in fase di recupero, a volte, supera in direzione della poppa persino l’imbarcazione. Ma per nostra fortuna dallo Stretto di Messina alle nostre tavole il passo è breve e quindi arriva facilmente a mostrarsi con i suoi bellissimi colori sulla “brillante” e “viva” bancarella .


Il prezzo è molto popolare e sicuramente in questo periodo è uno dei pesci preferiti dalle massaie, soprattutto perché evoca magnifiche portate di fragrante e profumato fritto, accompagnato con cipolla soffritta ed una spruzzata d’aceto. Un vero classico il capone fritto. Oggi ne scegliamo uno di medie dimensioni, circa 800 grammi, lo facciamo sfilettare, sistemare, ricavandone due sodi e nettissimi filetti. La carne del capone è morbida e saporita e poi, grande pregio, ha pochissime spine, subito individuabili e facilissime da estrarre prima della preparazione.
 
Mi serve dare un aggettivo qualificativo di piu' di GRANDE....NON MI VIENE HELP ME...H.D.T----------SUZI-----------:confused:

U capuni” o lampuga è un pesce che vive raggruppato in branchi, lontano dalla costa. Di carattere molto aggressivo si ciba di qualsiasi tipo di pesce si trovi a galla o a mezz’acqua: sardine, sgombri, acciughe, ecc. Ama molto l’ombra. Se in alto mare, infatti, si incontra un tronco, o qualcosa che possa crearla, state pur certi che sotto ci saranno le lampughe.
Particolare anche la sua cattura. Nel meridione d’Italia i pescatori ancorano sul fondale una lunga cima con un pagliolato composto da canne, dette “le cannizze” che servono per attirare le lampughe. La sua cattura è movimentata, con fughe velocissime ed in fase di recupero, a volte, supera in direzione della poppa persino l’imbarcazione. Ma per nostra fortuna dallo Stretto di Messina alle nostre tavole il passo è breve e quindi arriva facilmente a mostrarsi con i suoi bellissimi colori sulla “brillante” e “viva” bancarella .

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Non vorrei sbagliarmi, ma credo che oggi questo metodo tradizionale e profiquo di cattura sia vietato .... le lampughe si rifugiano all'ombra creata da questi ombrelloni artificiali
 

Bigrillo

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Saluti a tutti! Venerdì visita mattiniera al Banco del Pesce Nomade, scambio di saluti e informazioni, con la curiosità di nuovi assaggi acquisto una lampuga da un kilo e mezzo, la testa di una grossa ricciola e attratto dal colore e dalla forma sei pesci pettine "surici" finora mai conosciuti e visti. I pesci pettine li ho cucinati alla sera al forno in maniera di assaggiare in pieno il loro gusto, buoni ma mi aspettavo di più, l'alternativa al forno era di friggerli... proveremo una seconda volta. La lampuga ben pulita e tagliata a tranci condita con timo, aglio, scorza di limone, pepe, sale, irrorata di olio, insiema a spicchi di patate cotta al forno........ una sorpresa, una squisitezza! Carne morbida e saporita, per una cena con ospiti è l'ideale. Dulcis in fondo la testa di ricciola. Aperta a metà, lavata da tutti i grumi di sangue, profumata di aglio e unta di olio, infornata con la parte aperta sotto per una 20ina di min. di cottura, rigirata, cosparsa di un salmoriglio a scialare, rimessa al forno fino a buona cottura. Servita la mezza testa, si mangia in maniera tribale, aprendo le cavità, togliendo i tendini, la polpa bianca saporitissima dei muscoli facciali, quella leggermente nocciola delle giunture per passare al boccone del prete " la guanciola" ... un gustoso sapore di mare, mani appiccicose, tovaglioli collosi e stupore per la bontà. Un sorso di Viogner a pulire la bocca sapida. Ottima. Il fondo di cottura e alcuni ritagli cotti, insieme a pomodorini sono pronti per un futuro spaghetto d'elite.

@Fabiodt: mi sono venute in mente le ricciole da te pescate.

pesce1.jpgpesce2.jpgpesce4.jpgpesce3.jpg
 
Ciao Claudio, ma sei.....bravissimo in cucina. Complimenti. La prox volta i "surici" cuocili fritti. Da buon tarantino ti posso assicurare che è il miglior pesce per frittura. Ciao e a presto.
 
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