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[h=2]storia cucina rumena[/h]
Testo realizzato grazie alla collaborazione del CONSOLE AIGS Romania Pierluigi Maniero. Conosciuto come Meniu d’Autore. Chef e pasticcere della grande Cucina Veneziana opera a Bucarest in Romania. Appassionato di gastronomia Medioevale, interpreta la cucina dell’Artusi. Il suo stile opera sulla seduzione gustativa, ispirandosi a Giacomo Girolamo Casanova, creando menu d'autore che coniughino pietanze ricche di aroma, poesia e storia.
La cucina nazionale rumena fa parte della tradizione balcanica. I prodotti della terra vengono cucinati in modo semplice e non si bada particolarmente alla presentazione dei piatti, che quindi mantengono un aspetto piuttosto rustico e contadino. Gustosissima e molto più leggera delle cucine russa, austroungarica e turca che l'hanno influenzata, ama le spezie e l'agrodolce, perfettamente interpretati nella deliziosa minestra di verdure chiamata ciorbă. Ma come si spiega che delle semplici carote e patate siano così gustose? Per saperlo, basta attraversare i paesaggi di Transilvania dove l'agricoltura è praticata come in Italia a metà ‘900: pochi trattori, cavalli che arano, uomini e donne che sarchiano la terra, nessun fertilizzante chimico. I primi piatti più consumati in tutto il paese equivalgano alle nostre zuppe.
La carne, che i rumeni amano cuocere alla griglia sul fuoco di legna, è anch'essa di ottima qualità, che sia di maiale, di montone, di vitello o di pollo. Una delle specialità popolari è la mămăliga, un pasticcio di mais che assomiglia alla nostra polenta, servita accompagnata da un formaggio di pecora o da una tochitură (polpettine di fegato di pollo e di carne di maiale). Molto diffuse, le mititei sono delle piccole salsicce arrostite, insaporite con aglio e aromatizzate. Nei giorni festivi, ai rumeni piace servire la plăcinta che è una sfogliata salata (con carne, formaggio ed erbette) o dolce, di ispirazione ottomana.
Per quanto riguarda i formaggi vanno ricordati la brânză de burduf, formaggio di pecora avvolto in scorza di abete; il caşcaval (caciocavallo) e l'urda, prodotto con latte di pecora. Non manca il pane, proposto in vari modi, la cui preparazione è un vero e proprio culto. Tra i dolci che vengono preparati soprattutto durante le feste, c'è la plăcinta, millefoglie con marmellata di mele o formaggio dolce.
In quanto ai vini rumeni, quando i vitigni locali, che sono il grasa e il tamiioasa rumaneasca (simile al muscat) vengono coltivati con cura, conferiscono a questo nettare aromi di rosa dalle sfumature mentolate, di miele e di scorza d'arancia.
La più tradizionale bevanda alcolica è la ţuica, acquavite estratta dalle prugne. Ottimi anche la birra locale e il caffè alla turca.
Ogni regione della Romania vanta comunque specialità proprie. In Moldavia i piatti principali sono a base di spezzatino e sotto forma di minestre. La Valacchia è rinomata per i fagioli in umido, minestre di pollo, sgombri al forno, piatti a base di prugne, spezzatini, ciambelle, carne trita e per il sarailii, una sfogliatella con noci e miele. Le salsicce sono il simbolo dell’Oltenia, mentre nella regione del Banato sono famosi i pomodori ripieni d’insalata di melanzane, la carne in gelatina, i dolci di pasta frolla e la minestra di verdura. La Transilvania offre la minestra di Ardeal, passato di lardo, cipolla verde affettata, verza ed un tipo di amarena. Un’ampia varietà di pesce si può trovare nelle zone del Delta del Danubio, composta da pesce persico, carpa, luccio, tinca, carassio......ma il il caşcaval (caciocavallo)..e' uguale al PODOLIKUM?......H.D.T...SUZI.........
Testo realizzato grazie alla collaborazione del CONSOLE AIGS Romania Pierluigi Maniero. Conosciuto come Meniu d’Autore. Chef e pasticcere della grande Cucina Veneziana opera a Bucarest in Romania. Appassionato di gastronomia Medioevale, interpreta la cucina dell’Artusi. Il suo stile opera sulla seduzione gustativa, ispirandosi a Giacomo Girolamo Casanova, creando menu d'autore che coniughino pietanze ricche di aroma, poesia e storia.
La cucina nazionale rumena fa parte della tradizione balcanica. I prodotti della terra vengono cucinati in modo semplice e non si bada particolarmente alla presentazione dei piatti, che quindi mantengono un aspetto piuttosto rustico e contadino. Gustosissima e molto più leggera delle cucine russa, austroungarica e turca che l'hanno influenzata, ama le spezie e l'agrodolce, perfettamente interpretati nella deliziosa minestra di verdure chiamata ciorbă. Ma come si spiega che delle semplici carote e patate siano così gustose? Per saperlo, basta attraversare i paesaggi di Transilvania dove l'agricoltura è praticata come in Italia a metà ‘900: pochi trattori, cavalli che arano, uomini e donne che sarchiano la terra, nessun fertilizzante chimico. I primi piatti più consumati in tutto il paese equivalgano alle nostre zuppe.
La carne, che i rumeni amano cuocere alla griglia sul fuoco di legna, è anch'essa di ottima qualità, che sia di maiale, di montone, di vitello o di pollo. Una delle specialità popolari è la mămăliga, un pasticcio di mais che assomiglia alla nostra polenta, servita accompagnata da un formaggio di pecora o da una tochitură (polpettine di fegato di pollo e di carne di maiale). Molto diffuse, le mititei sono delle piccole salsicce arrostite, insaporite con aglio e aromatizzate. Nei giorni festivi, ai rumeni piace servire la plăcinta che è una sfogliata salata (con carne, formaggio ed erbette) o dolce, di ispirazione ottomana.
Per quanto riguarda i formaggi vanno ricordati la brânză de burduf, formaggio di pecora avvolto in scorza di abete; il caşcaval (caciocavallo) e l'urda, prodotto con latte di pecora. Non manca il pane, proposto in vari modi, la cui preparazione è un vero e proprio culto. Tra i dolci che vengono preparati soprattutto durante le feste, c'è la plăcinta, millefoglie con marmellata di mele o formaggio dolce.
In quanto ai vini rumeni, quando i vitigni locali, che sono il grasa e il tamiioasa rumaneasca (simile al muscat) vengono coltivati con cura, conferiscono a questo nettare aromi di rosa dalle sfumature mentolate, di miele e di scorza d'arancia.
La più tradizionale bevanda alcolica è la ţuica, acquavite estratta dalle prugne. Ottimi anche la birra locale e il caffè alla turca.
Ogni regione della Romania vanta comunque specialità proprie. In Moldavia i piatti principali sono a base di spezzatino e sotto forma di minestre. La Valacchia è rinomata per i fagioli in umido, minestre di pollo, sgombri al forno, piatti a base di prugne, spezzatini, ciambelle, carne trita e per il sarailii, una sfogliatella con noci e miele. Le salsicce sono il simbolo dell’Oltenia, mentre nella regione del Banato sono famosi i pomodori ripieni d’insalata di melanzane, la carne in gelatina, i dolci di pasta frolla e la minestra di verdura. La Transilvania offre la minestra di Ardeal, passato di lardo, cipolla verde affettata, verza ed un tipo di amarena. Un’ampia varietà di pesce si può trovare nelle zone del Delta del Danubio, composta da pesce persico, carpa, luccio, tinca, carassio......ma il il caşcaval (caciocavallo)..e' uguale al PODOLIKUM?......H.D.T...SUZI.........