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Bazzoffia - zuppa di verdure[/h]
Testo a cura di Roberto Campagna. Sociologo e giornalista, ha pubblicato una quindicina di libri: saggi sul lavoro e sulle professioni, racconti di storie popolari, opere di narrativa per ragazzi e testi sul cibo. E’ responsabile della pagina di enogastronomia del quotidiano Il Territorio (LT) e direttore della rivista I Lepini.
RICETTA

Ingredienti: 6 carciofi - 300 gr di piselli - 300 gr di fave - 1 cipolla fresca - 2 coste di bieta - 5 foglie di lattuga - 1/2 pagnotta rafferma - 4 uova - olio extravergine d’oliva - sale
PREPARAZIONE
Mettere a cuocere in una pentola i carciofi tagliati a spicchi, la cipolla tagliata finemente e tutte le altre verdure. Dopo una decina di minuti, aggiungere sei mestoli d’acqua e far insaporire per una mezz’ora. Una volta preparato il brodo, far cuocere le uova nello stesso. Infine, versare il brodo sul pane tagliato a fettine sottili, poste in precedenza dentro un’insalatiera. Cospargere la zuppa con abbondante pecorino prima di servirla.
Storia
Era un piatto stagionale. In passato si mangiava solo tra aprile e maggio, nel periodo dell’ultima raccolta dei carciofi (la carciofella, una via di mezzo tra il cimarolo e il carciofino, è un suo ingrediente) e dell’arrivo delle prime fave e dei primi piselli. Ora, invece, che queste tre verdure si trovano tutto l’anno, fresche o surgelate, così come si trovano sempre le altre verdure (lattuga, bieta e cipolla fresca) con cui questa zuppa viene preparata, è possibile portarla a tavola ogni giorno. Piatto povero della tradizione contadina di Sezze e Priverno, in provincia di Latina, la bazzoffia, come del resto tutte le altre zuppe, è nata contro l’orrore dello spreco, per non buttare il pane raffermo. Pane raffermo che veniva tagliato a fette sottili o abbrustolito e poi veniva bagnato e condito con diversi brodi: di verdure, come appunto nella bazzoffia, di legumi o di pesce. A differenza della regina delle zuppe setine, quella con i fagioli, la bazzoffia non è mai riuscita a entrare nei menù dei ristoranti locali. Invece, due locali di Priverno la propongono abitualmente. C’è chi confonde la bazzoffia con l’arrapacacornuti o rappracornuti. Piatto tipico di Sezze e Roccagorga, anche questa è una zuppa che si prepara con un brodo di verdure: zucchine, germogli di zucca, fiori di zucca e cipolla. Si dice che abbia preso il nome dal fatto che in passato le donne infedeli dei Lepini la preparassero all’ultimo momento, al ritorno da qualche incontro amoroso, per far trovare almeno un piatto caldo ai mariti traditi.
 
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