Ortica ...............la vendetta della suocera

Io le conosco fin troppo bene, da piccola un giorno si e uno pure mi pungevo con le ortiche!!! Che imbranata...
Non che adesso io sia migliorata, è solo che da me non si trovano quasi più...
 
Ottima la frittata, io a casa ne ho a milioni, sono terribili pungono anche attraverso i migliori pantaloni antistrappo................
 
invece io mi ricordo di esserci caduto in mezzo alle ortiche da bambino d'estate vestito con solo un pantaloncino corto e da adolescente dovetti ripetere l'esperienza quando un pomeriggio d'estate sempre con un solo pantalone corto pescavo lungo le rive del fibreno ed una fario macrostigma di oltre tre chili si sgangiò proprio sulla riva e dibattendosi stava per riconquistare l'acqua mi lanciai in un tuffo tra le ortiche e la ripresi da allora ho sempre avuto poca confidenza con quel tipo d'erba anche se ottima la mangio sempre con molta fatica.
 
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[h=2]Ortica vendetta della suocera[/h]
da taccuini storici.it

Spesso considerata un infestante di campi e giardini, l’ortica è stata rivalutata da chi pratica l’agricoltura biologica anche per la sua capacità di rendere più profumate le erbe aromatiche dell’orto.
I Greci, secondo quanto afferma Aristofane, ne erano ghiotti e la ritenevano migliore se colta prima dell’arrivo delle rondini. Petronio e i suoi contemporanei consigliavano di fustigare reni e natiche a chi difettava di salute e di virilità, e questa pratica è rimasta in voga fino a tutto l’ottocento.
Conosciuta anche con il nome di “erba brucia” o “vendetta della suocera” (perchè buca i fidanzati che si gettano furtivamente nell'erba), l’ortica ha proprietà diuretiche, depurative, antiemorragiche e antireumatiche. Nella civiltà contadina si usava: farne un decotto contro la caduta dei capelli, immergervi le mani per contrastare gli effetti dell’artrosi, e ricavarne sia carta che fibra tipo canapa (usata al posto del cotone).
Le foglie dell’ortica, la cui aggressività dei peli si spegne nell’acqua sbollentata, in cucina vengono usate: cotte per frittate, tortelli, dolci; crude per minestre, risotti, e bevande fermentate.

[h=2]Frittata all’ortica
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Cucina Storica.
Lessare delle ortiche, scolare, strizzarle bene e una volta intiepidite, tritarle con del prezzemolo. Sbattere delle uova, con formaggio a pasta dura, sale, pepe e unire al trito.
Scaldare dell'olio d’oliva in una padella, versare il composto e sollevare i bordi appena si rapprendono facendo scivolare sotto, con l'aiuto di una spatola di legno, la parte centrale più liquida. Quando il lato inferiore si è rassodato, capovolgere la frittata per farla cuocere l'altro lato.
 
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