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Stufate in casseruola & loro petti fritti dorati [9] !!!!

Tutto inizia con la reunion tra me e il buon Fabio Dt che scomparso dal Forum.....magicamente riappare in un caldo pomeriggio d'agosto (ieri :mrgreen:!) casualmente in transito x Centocelle .

Forse memore della consuetudine di portare doni alla popolazione della suburra da parte di coloro che abitano i quartieri nobili dell'Urbe come tributo al transito o magari perche' ancor motivato da amicizia pur sempre radicata in lui [Trilly-77-24.gif]....bussa co' i piedi e mi dona un considerevole gruppo d'anatidi caduti sotto i suoi micidiali colpi di Cosmi nell'ultima giornata del suo peregrinare tra stagni e paludi in quel del sud pontino...suo ultimo orizzonte venatorio nell'insaziabile sua ricerca di papere :mrgreen:!

Cmq...una parte prosegue il loro sonno nel buio freddo del mio congelatore...mentre alcune alzavole vanno ad impreziosire la mia tavola nell'odierno pranzo [thumbsup.gif]! Tolti i petti che vengono sfilettati e leggermente marinati nel vino bianco per poi venire panati nell'uovo e nel pangrattato aromatizzato con spezie e fritti in olio evo... le cosce,ali e carcasse vanno a stufarsi in una lenta cottura in pentola a pressione con sedano,carota e cipolla ! Dei pomodori secchi (cruschi) e un ottimo rosso dei Castelli Romani a guarnire il tutto.




Che dire.!?! Gran bel pranzo [thumbsup.gif][lol2.gif]

Un saluto.
 
Come dicono alcuni miei colleghi polacchi:ABRAVI![eusa_clap.gif]
Mio padre ha sperimentato i petti panati di folaga e un'altra anatra l'altra sera,memori di quelli di codone mangiati all'ultimo raduno.Bbboni!
 
Persino i petti di smerghi, se tagliati a fette sottili, marinati nel vino insieme a spezie varie per una notte, scolati, e messi a bagno nel latte per qualche ora prima di essere passati nell'uovo e poi nel pane grattugiato e fritti nell'olio d'oliva, sono fantastici. Ogni tanto, durante giornate di magra, ne sparavo qualcuno per far contenta Scout che se non le davo qualcosa da riportare rimaneva molto delusa. E siccome io sono convinto che, a parte i nocivi, cio' che si uccide lo si deve utilizzare, i merganser, o smerghi, piu' grossi dei germani, li preparavo e cucinavo. E mangiavo. Un mio vicino di Kodiak al quale li feci assaggiare non voleva credere che si trattasse di volgari smerghi.

Ottimo rosso dei Castelli Romani? Beato chi lo trova piu'. A meno che tu non conosca un produttore locale che produce vino per la sua famiglia e per gli amici, cio' che passa per il consorzio o per la produzione industriale fa schifo. E anche tanti viticoltori a conduzione familiare non e' che sappiano necessariamente fare il vino buono. Fare il vino buono e' difficile. Ottimo... ben pochi lo sanno fare. Io ai Castelli Romani ci abitavo. Il cannellino di Frascati che compri nei negozi... stendiamoci un velo pietoso. Il rosso, poi... L'ho trovato di ottimo una volta soltanto, offertomi da un amico che abitava in una grande ed antica villa con tanto di cappella privata vicino all'Anagnina, all'altezza del cimitero. Era la villa dei suoi nobili antenati, villa con tanto di orribile fantasma che ogni tanto appariva (io non lo vidi mai). I terreni di tale villa erano tutti a vigna. Il Professor T...... , erede di villa e vigne, era un enologo provetto. Il rosso che produceva (non per scopi commerciali) era assolutamente incredibile. Forte ma liscio, poco tannico, non impastava la bocca, aveva un nonsoche' di florale, ma non al punto di essere troppo sci-sci, troppo raffinato. Era robusto, schietto, un vino che definirei "maschio.". Io il vino lo bevevo molto di rado a meno che non fosse eccezionale. E parlo di 46 anni fa. Oggi? Metodi spicci, uva non colta al momento giusto, miscugli di uve incompatibili, fermentazione accellerata con prodotti chimici o zucchero, imbottigliamento prematuro, niente permanenza nella botte ad invecchiare in maniera giusta, conservazione delle bottiglie in luoghi e temperature inadatti, ecc. ecc.

Ecco perche' prima della dieta bevevo solo birra. Quella ancora la si puo' trovare buona (non parlo di quella ciofeca della Peroni!), specialmente quella messicana (Dos Equis Amber) o la San Miguel delle Filippine. Bei ricordi!

Di vini commerciali che compravo qui negli States compravo ogni morte di papa esclusivamente il rosso Rioja del Marques de Caceres. Provatelo se lo si trova in Italia. Se le bottiglie sono state conservate in un luogo adatto e' semplicemente favoloso, e mi faceva ricordare quello del Professor T.... di Grottaferrata.
 
Ottimo rosso dei Castelli Romani? Beato chi lo trova piu'. A meno che tu non conosca un produttore locale che produce vino per la sua famiglia e per gli amici, cio' che passa per il consorzio o per la produzione industriale fa schifo.

Mah !?! Lo porta un vignarolo di cui mia Suocera è cliente da secoli (Lei ha 91 anni [thumbsup.gif]! ) e ha sempre soddisfatto i suoi gusti ( da circa 25anni....pure i miei :mrgreen:) ! Sicuramente trattasi d'una produzione senza infamia e senza lode....ma è di mio gusto...ricorda un lambrusco....meno dolce però! Il bianco è più secco....ma cmq buono x quello ch'e' il mio modesto palato! Ogni tanto porta anche qualche primizia ,fichi per lo più, e uova fresche dal prezzo sicuramente fuori mercato ma che mia Suocera paga volentieri forse x non saper dir di no a quel signore dall'aspetto trasandato come il suo scassatissimo camioncino, ma che essendo invecchiato insieme a Lei.....considera alla stregua d'un parente in quel di Velletri heuuu.gif].

Un saluto
 
Per quantita' l'Italia e' prima nel mondo. Per qualita' la Francia. Il vino buono qualche vecchio vignarolo italiano ancora lo fa. Pochissimi fanno il vino ottimo. Le grandi aziende vinicole con poche eccezioni fanno vini mediocri. Poi vini cattivi, mediocri, buoni e ottimi li puoi trovare ovunque, ma come qualita' media la Francia batte tutti.

Ma nel 2020, la Francia ha perso il primato--e non vedo l'Italia in classifica




The top wines at the International Wine Challenge 2020



Champion of Champions: Justino’s Madeira Terrantez 1978, Portugal

Champion White: Tolpuddle Vineyard Chardonnay 2018, Australia

Champion Sparkling: Taittinger Comtes de Champagne Blanc des Blancs Brut 2008, France

Champion Red: Tbilvino Saperavi 2018, Georgia

Champion Sweet: Royal Tokaji 6 Puttonyos Aszú 2016, Hungary

Champion Fortified: Bulas Vintage Port 2017, Portugal
 
Mah !?! Lo porta un vignarolo di cui mia Suocera è cliente da secoli (Lei ha 91 anni [thumbsup.gif]! ) e ha sempre soddisfatto i suoi gusti ( da circa 25anni....pure i miei :mrgreen:) ! Sicuramente trattasi d'una produzione senza infamia e senza lode....ma è di mio gusto...ricorda un lambrusco....meno dolce però! Il bianco è più secco....ma cmq buono x quello ch'e' il mio modesto palato! Ogni tanto porta anche qualche primizia ,fichi per lo più, e uova fresche dal prezzo sicuramente fuori mercato ma che mia Suocera paga volentieri forse x non saper dir di no a quel signore dall'aspetto trasandato come il suo scassatissimo camioncino, ma che essendo invecchiato insieme a Lei.....considera alla stregua d'un parente in quel di Velletri heuuu.gif].

Un saluto

Appunto. Come ho scritto il vino buono lo trovi soltanto se fatto da vecchi vignaroli con metodi antichi. Ma non puoi pretendere di trovare vino veramente buono al supermercato o nei negozi di vino. Se e' vino di produzione industriale va da ciofeca a mediocre. E poi non parliamo neanche del vino sofisticato che ogni tanto fa notizia di se' sui giornali.

Aggiungo: un mio amico, scomparso diversi anni fa, che abitava a Montecompatri faceva dell'ottimo bianco, ma poco, soltanto per se' e per gli amici.

Il suocero del mio ex-cognato, di Grottaferrata, pure lui morto prematuramente, aveva una bella vigna sotto Grottaferrata, a sud del Vallone, confinante con un convento di monache. A Settembre lui, la sua famiglia, la famiglia della mia ex-fidanzate ed io, insieme a un paio di donne assoldate, andavamo a vendemmiare. Poi lui faceva il vino secondo procedure e rituali tramandati per generazioni di Castellani. Mentre si vendemmiava (lavoro duro, caldo e sudaticcio, appiccicoso) quando ci veniva sete (molto spesso) si andava alla "marrana," il fiumicello d'acqua acetosa che veniva giu' da Squarciarelli, dove una grossa damigiana del bianco dell'anno precedente era immersa nell'acqua corrente (imbevibile) perche' il vino rimanesse fresco. O forse due damigiane. Se ne riempiva una brocca e poi si riempivano i bicchieri. Quando si finiva di vendemmiare, di vino ce ne era rimasto ben poco, ed oltre ad essere stanchi morti eravamo tutti un po' brilli... Era vino buono, schietto, genuino, fatto senza polverine assortite o sostanze artificiali. Buono, ma non da competizione, da premi o trofei nazionali o internazionali...
Erano bei tempi, quelli, mezzo secolo fa... Ma anche a quei tempi c'erano tanti imbroglioni che facevano il vino con le sostanze piu' disparate. Mi viene in mente Marcello Mastroianni in "Stiamo Tutti Bene": "Il vino si fa anche con l'uva."
 
Lasciando perdere il vino, alzavole e marzaiole sono bocconcini deliziosi. Purtroppo a Kodiak alzavole e germani spesso sapevano di pesce. Vedevo spesso questi anatidi nei riganoli comunicanti con i fiumi col becco quasi nel cu10 dei salmoni che deponevano le uova, ingozzandosene man mano che uscivano. Le migliori anatre dal punto di vista mangereccio erano i fischioni americani e le "mareggiane" (canapiglie) perche' strettamente vegetariane. Le uova di salmone non le guardavano neanche. Comunque non e' che gettassi via alzavole, germani, codoni, e neanche mestoloni. Preparati come gli smerghi (io mi tenevo soltanto i petti spellati di qualsiasi anatra, il resto lo gettavo via) erano buonissimi anche quelli. Una volta uccisi un orco marino. Quello faceva veramente schifo e dovetti gettarlo, a malincuore.
In Italia e in California mangiavo anche le folaghe. Pure quelle, se spellate e private di tutto il grasso sottocutaneo possono essere deliziose. In quel di Latina i locali le preferivano alle anatre, e ti offrivano anatre in cambio delle folaghe, dopo una tela a Fogliano.

A Roma e dintorni si dice "Quello che nun te strozza t'engrassa." Qui questi americani che schifano certe leccornie come la trippa, cuore e fegato, rognoni, pagliata, milza, e tante altre parti degli animali da macello mi fanno pena. Pero' almeno queste carni "di scarto" costano molto di meno, e son contento che alle masse non piacciano. Ma certe di queste carni neanche le trovi in vendita, e dopo gli episodi di "mucca pazza" uno dei miei cibi preferiti, il cervello impanato e fritto, e' ormai illegale da vendere e comprare.
Poi non ti dico se persino parli di mangiare carne di cavallo... Ti guardano come se avessi detto che hai ucciso, macellato, e mangiato tua nonna! E' proibito macellare cavalli, negli U.S. Ipocrisia stolta! Li mandano ne Messico o in Canada vivi, e ne ritornano a pezzi in TIR refrigerati, ma soltanto per essere utilizzati come cibo per cani e gatti. A Grottaferrata c'era una macelleria di carne equina, dove mi fermavo spesso a comprare delle belle bistecche di un bel rosso scuro e dal grasso giallognolo. Quanto erano buone! La carne di bisonte (comprata) che mangiavo spesso a Kodiak era molto simile alla carne equina.

E le animelle? Si trovano ancora? Papa' era amico di un macellaio della Borgata Finocchio. Una volta ci invito'' a pranzo e la moglie cucino' al BBQ diversi tipi di organi interni, animelle comprese. Una cosa incredibile!

Pero' a volte qui si trovano le "Ostriche delle Montagne Rocciose." No, non sono molluschi bivalve, ma le palle dei torelli che vengono castrati durante il roundup primaverile, quando oltre alle castrazioni, viene anche praticata la marchiatura a fuoco. Insomma, una giornataccia per i bovini, specialmente i maschi!
Ad ogni modo, le palle tagliate vengono raccolte in un secchio, ed i cowboys, dopo il massacrante lavoro della giornata le infilano su uno spiedo o le mettono in graticola e le arrostiscono. Io le ho comprate al supermercato di Kodiak diverse volte, Bisogna prima toglierne l'involucro esterno, che e' coriaceo. L'interno e' simile al cervello o alle animelle, delizioso arrostito.

Io magiavo di tutto--meno i ceci, il semolino e la polenta, cibi che non sopporto neanche a vedere o annusare. A Kodiak mangiavo i germogli di felci selvatiche, a forma di testa di violino, le uova di salmone (salate e fate a mo' di caviale, ed i testicoli dei salmoni maschi, che durante gli accompiamenti diventavano enormi e occupavano quasi l'intera cavita' addominale, dalle brancie al cu10. Erano simili come sapore al cervello o alle animelle.

Insomma, piu' o meno io mangio tutto cio' che non riesce a mangiare prima me...
 
Lasciando perdere il vino

Cmq.....io il vino "vero" ho la gran fortuna di berlo a Palombara nei pranzi conviviali dei "ragazzi" dell'Afv [thumbsup.gif]! Tutte le stagioni da qualche anno a 'sta parte (eccetto quella passata che grazie al covid non c'ha permesso di fare quasi un cazzzz...maledetto lui e chi ce s'e' ingrassato [****.gif]!) assisto ( e gle do' giu' [Trilly-77-24.gif] !) alla locale competizione tra alcuni commensali con le loro rigorose produzioni proprie ad uso familiare che hanno dell'eccezionale [eusa_clap.gif][eusa_clap.gif][eusa_clap.gif]!
Io voto sempre per Angelino....che col suo novello bianco per me non ha rivali [spocht_2.gif]: lo produce da una sua piccola vigna storica,torchiato da Lui personalmente con l'aiuto del figlio e del nipote... puro...senza aggiunta d'alcunche' in pochi centinaia di litri ! Non lo vende nemmeno sotto tortura...lo fa' assaggiare nella competizione conviviale e ne regala una bottiglia a qualche Amico !

Stimatissimo "leprarolo" palombarese insieme al figlio Mario...spazia dalla provincia di Rieti fin nel confinante Abruzzo sempre e solo dietro l'orecchiona che riesce ad incarnierare ancora in numeri da non credere per gli odierni tempi [spocht_2.gif]!

Eccolo in un cammeo in una garetta del circolo



La gara verte anche nella degustazione di distillati sempre familiari (genziane sopratutto..ma anche mirti e altre essenze montane [3]!) per cui il mio rientro a Roma e' sempre subordinato alla presenza di Ivan patente munito e sopratutto....sobrio [Trilly-77-24.gif]

Un saluto
 
Cmq.....io il vino "vero" ho la gran fortuna di berlo a Palombara nei pranzi conviviali dei "ragazzi" dell'Afv [thumbsup.gif]! Tutte le stagioni da qualche anno a 'sta parte (eccetto quella passata che grazie al covid non c'ha permesso di fare quasi un cazzzz...maledetto lui e chi ce s'e' ingrassato [****.gif]!) assisto ( e gle do' giu' [Trilly-77-24.gif] !) alla locale competizione tra alcuni commensali con le loro rigorose produzioni proprie ad uso familiare che hanno dell'eccezionale [eusa_clap.gif][eusa_clap.gif][eusa_clap.gif]!
Io voto sempre per Angelino....che col suo novello bianco per me non ha rivali [spocht_2.gif]: lo produce da una sua piccola vigna storica,torchiato da Lui personalmente con l'aiuto del figlio e del nipote... puro...senza aggiunta d'alcunche' in pochi centinaia di litri ! Non lo vende nemmeno sotto tortura...lo fa' assaggiare nella competizione conviviale e ne regala una bottiglia a qualche Amico !

Stimatissimo "leprarolo" palombarese insieme al figlio Mario...spazia dalla provincia di Rieti fin nel confinante Abruzzo sempre e solo dietro l'orecchiona che riesce ad incarnierare ancora in numeri da non credere per gli odierni tempi [spocht_2.gif]!

Eccolo in un cammeo in una garetta del circolo



La gara verte anche nella degustazione di distillati sempre familiari (genziane sopratutto..ma anche mirti e altre essenze montane [3]!) per cui il mio rientro a Roma e' sempre subordinato alla presenza di Ivan patente munito e sopratutto....sobrio [Trilly-77-24.gif]

Un saluto


E questo a dimostrazione che quando il “contadino” ha il vino buono se lo beve lui😬😬😬😬

Il vino di qualità ,che non sia quello autoprodotto ,costa e non basta la vigna a fare il vino buono ma bisogna passare dalla cantina ed è qui che ci vuole competenza per conservare la qualità senza sofisticazioni, ricordandosi che il vino è “vivo” , basta il solo spostamento da un luogo ad un altro per vederlo cambiare.
 
Cmq.....io il vino "vero" ho la gran fortuna di berlo a Palombara nei pranzi conviviali dei "ragazzi" dell'Afv [thumbsup.gif]! Tutte le stagioni da qualche anno a 'sta parte (eccetto quella passata che grazie al covid non c'ha permesso di fare quasi un cazzzz...maledetto lui e chi ce s'e' ingrassato [****.gif]!) assisto ( e gle do' giu' [Trilly-77-24.gif] !) alla locale competizione tra alcuni commensali con le loro rigorose produzioni proprie ad uso familiare che hanno dell'eccezionale [eusa_clap.gif][eusa_clap.gif][eusa_clap.gif]!
Io voto sempre per Angelino....che col suo novello bianco per me non ha rivali [spocht_2.gif]: lo produce da una sua piccola vigna storica,torchiato da Lui personalmente con l'aiuto del figlio e del nipote... puro...senza aggiunta d'alcunche' in pochi centinaia di litri ! Non lo vende nemmeno sotto tortura...lo fa' assaggiare nella competizione conviviale e ne regala una bottiglia a qualche Amico !

Stimatissimo "leprarolo" palombarese insieme al figlio Mario...spazia dalla provincia di Rieti fin nel confinante Abruzzo sempre e solo dietro l'orecchiona che riesce ad incarnierare ancora in numeri da non credere per gli odierni tempi [spocht_2.gif]!

Eccolo in un cammeo in una garetta del circolo



La gara verte anche nella degustazione di distillati sempre familiari (genziane sopratutto..ma anche mirti e altre essenze montane [3]!) per cui il mio rientro a Roma e' sempre subordinato alla presenza di Ivan patente munito e sopratutto....sobrio [Trilly-77-24.gif]

Un saluto


Appunto: vino fatto con mezzi e procedimenti antichi, niente ingredienti "fasulli," poche centinaia di litri, non per commercio. Vini buoni ed ottimi si possono ancora trovare in Italia, ma non nei negozi!

Oh, spero solo che il maneggio delle armi e il tiro al piattello non lo facciate DOPO aver sbevucchiato, e che anche gli altri abbiano un "designated driver" che non ha toccato i beveraggi alcolici e che possa riportarli a casa senza finire nel fosso, o "baciare" un albero, o fare una "pizza" del loro veicolo e di se' stessi contro un TIR...

Palombara Sabina, una delle mie mete preferite per i tordi... Quanti bei ricordi, dalla partenza da casa a buio pesto, il breve viaggio all'Acqua Bulicante, a prendere il mio amico Roberto, che non aveva un'auto, poi la sosta ad un bar all'uscita da Roma, dove tranvieri, autisti di autobus e autocarri si fermavano per il cappuccino e la brioche, ed i famosi cannoli fritti ripieni di crema di quel bar. Poi di nuovo in auto, fumando gia' la quarta o quinta sigaretta, ed arrivo e sosta insieme a diverse altre auto in qualche stradina di terra e fango ai margini di un uliveto, aspettando abbastanza chiarore per trovare il posto buono. I primi zirli, invisibili, le prime schioppettate. Poi la prima stoccata ad una sagoma fuggente fra le chiome scure degli ulivi mentre si stagliava per un nanosecondo contro il cielo perlato, a volte seguito da un tonfo. Poi la ricerca fra l'erba, ed eccolo! Meno male che e' caduto a pancia in su', facile da trovare. Ne osservo il petto picchiettato. Lo soppeso nella mia mano, pesante nel rilassamento della morte, soffice, caldo, profumato di oliva e ginepro, di bacche sconosciute, di terre lontane dalle quali era venuto per donare a me (che privilegio!) la sua semplice, piccola ma grande vita... La caccia ai tordi. Mezzo secolo che non la pratico piu', ma ancora ce l'ho nel sangue e ogni tanto la sogno! Chissa', a giudicare dall'eta' dei tuoi amici del filmato, forse ho cacciato non lontano da alcuni di loro, forse ho litigato con qualcuno di loro per il possesso di un tordo al quale avevamo sparato allo stesso momento... Forse uno di loro mi ci ha mandato, quando una fucilata un po' bassa ha staccato una cascata di foglie e di olive dall'albero sotto il quale s'era appostato: "A more' e vedi d'anna' a mori' ammazzato a spara' da quarch'antra parte, ch' a momenti m'empallinavi, li mortacci tua!" O forse avro' detto la stessa cosa per la stessa ragione a qualcuno dei vecchietti (come me) che partecipano a quei raduni enologici...
Magari Angelino no, perche' se era un lepraiolo accanito anche a quei tempi, i tordi li considerava robetta e li lasciava ai pistamentuccia e uccellinai senza cane come me, che le lepri le vedevo e ogni tanto le ammazzavo soltanto in riserva, con i cani della tenuta che mi ospitava.
Palombara Sabina, Montelibretti, Poli, Nerola, Scandriglia... nomi che per tanti non significano nulla, soltanto un cartello intravisto sull'autostrada mentre sfrecciano a 130 kmh, ma che per me rappresentano un paradiso perduto del quale conservo ricordi preziosi che a volte mi creano una nostalgia affilata come un bisturi, un magone che non ti dico.
 
Stufate in casseruola & loro petti fritti dorati [9] !!!!

Tutto inizia con la reunion tra me e il buon Fabio Dt che scomparso dal Forum.....magicamente riappare in un caldo pomeriggio d'agosto (ieri :mrgreen:!) casualmente in transito x Centocelle .

Carissimo Amico mio, scomparso ? nooooo. Mi collego pochissimo e leggo velocemente qualche cosa. A migra ci sono affezionato e mai scomparirò. Ci sono sempre, solo, come ho avuto modo di dirti, potessi cancellare l'ultimo anno e mezzo, mi troverei senza dubbio più giovane, ma anche con 2 genitori in più e tanta serenità d'animo perduta assieme a chi, vicino, m'ha lasciato.
Tornando alla papere del sud pontino [3], ma in genere a tutta la cacciagione che ho la fortuna di incarnierare, niente è di più piacevole che donarla a chi apprezza il valore dell'amicizia, della caccia e come pochi sanno apprezzarla con i piedi sotto il tavolo.
Mi ha fatto piacere immenso rivederti, seppur per un fugace incontro. Spero che in un futuro prossimo non mancheranno occasioni di condivisione con più piedi sotto il tavolo e non solo quelli della " chiappetta family ", magari, chissà, anche con quei " cazzari " dei toscani con portabandiera un certo Cimbellatore, che prima getta il sasso per l'organizzazione di un raduno post covid e poi non nasconde solo la mano, ma sparisce dal form .... cci sua
Un abbraccio amico mio ed un caro saluto a tutti.
Eccomi tornato ... e mò so caxi vostra [lol2.gif]
 
Oh, spero solo che il maneggio delle armi e il tiro al piattello non lo facciate DOPO aver sbevucchiato, e che anche gli altri abbiano un "designated driver" che non ha toccato i beveraggi alcolici e che possa riportarli a casa senza finire nel fosso, o "baciare" un albero, o fare una "pizza" del loro veicolo e di se' stessi contro un TIR...

Certo : sempre prima caccia o piattello....poi tutti co' i piedi sotto ar tavolo [Trilly-77-24.gif]! L'unico foresto dei pranzi goliardici so' io....loro hanno la fortuna d'abitare tutti nel raggio d'un km dal luogo dei raduni....e quando parli di Roma e' come se gli parli del demonio...e in fondo non mi sento di dargli torto heuuu.gif].

Magari Angelino no, perche' se era un lepraiolo accanito anche a quei tempi, i tordi li considerava robetta e li lasciava ai pistamentuccia e uccellinai senza cane come me, che le lepri le vedevo e ogni tanto le ammazzavo soltanto in riserva, con i cani della tenuta che mi ospitava.

Io lo conosco solo da qualche anno....ma cosi' mi dicono ! All'apertura di novembre al tordo credo venga solo al pranzo conviviale e l'afv la frequenta solo con alcuni dei suoi cagnetti terribili insieme al figlio Mario quando c'e' ta toglier di mezzo le volpi ! Che non abbia mai alzato il fucile verso un pollo colorato d'azienda.......quello e' certo :mrgreen:!

Eccomi tornato ... e mò so caxi vostra

E questo e' l'importante [thumbsup.gif][Friends_emoticon.g:! Grande Dt.
 
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