Ha ancora senso mangiare la selvaggina? (1 utente sta leggendo)

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Ariciao Bigrillo la lepre la puoi spezzare ma non in pezzi troppo piccoli, la cosa che va fatta e levare quelle pellanciche o parti rovinate con sangue pisto, poi metterla sotto acqua corrente fino a che non sia del tutto dissanguata.
Io mi metto lì con gli occhiali, e la pulisco da qualsiasi forma di impurità.
Non la disosso, a questo proposito i vecchi cacciatori di un tempo, usavano con il femore farsi i bocchini per le sigarette che erano rigorosamente senza filtro.
Aspetto tue notizie e buon appetito.

Se farsi i bocchini da soli fosse facile... sai quante prostitute fallirebbero??? :):):):)[lol.gif][lol.gif][lol.gif][ange2l.gif][ange2l.gif][ange2l.gif]
 
Io mangio la selvaggina, ma quanto mi piace e dà soddisfazione regalarla a chi sò apprezzi o ancor meglio cucinarla per ospiti speciali, come un'amica di mia figlia che proprio oggi sarà a pranzo da noi con la richiesta di mangiare solo cacciagione ed io sono già al lavoro sui fornelli
 
Ciao! non c'è migliore soddisfazione di cucinare per ragazzi che onorano la cacciagione, e non basta mai... sono le volte in cui la pasta ci deve essere per forza e anche la polenta, fanno paura sono sempre gli ultimi a pulire il piatto. Che soddisfazione! Buon Lavoro Fabio!
 
Di questi tempi, quando i polli ci mettono tre o quattro settimane dal'uovo alla macellazione, imbottiti di ormoni ed antibiotici; quando i manzi sono cresciuti nelle stalle e se vedessero erba fresca non saprebbero che e' commestibile, anche loro imbottiti di robaccia artificiale;
quando ormai qualsiasi carne comprata e' insapore, o sottoposta a sostanze chimiche per farla durare piu' a lungo, o altro (e poi ci domandiamo perche' tanti muoiono di cancro)--la carne di selvaggina e' un'alternativa sana alla carne commerciale. Pero' sono del tutto fieramente opposto al commercio di animali selvatici. Tale commercio mena al bracconaggio, alle stragi, alla supremazia del profitto su qualsiasi altra ragione etica o di saggio prelievo sostenibile. Vedi che cosa ha fatto la pesca commerciale ai nostri e vosti mari...

Chi vuole mangiare la selvaggina se la procuri lui (o lei), o al massimo la scrocchi da un amico cacciatore. Ma vendere gli animali uccisi a caccia dovrebbe essere vietatissimo. Da noi ci sono allevamenti di tutto, dalle rane toro, agli alligatori, agli struzzi, ai cervi, a fagiani e pernici, e questi si possono vendere. Ma quando gli animali vengono allevati entrano in gioco ormoni, antibiotici, e porcherie del genere. Poi ci lamentiamo che gli antibiotici non funzionano piu' per debelllare tante malattie... E te credo! Ci siamo assuefatti ad essi mangiando carni di animali e persino pesci d'allevamento imbottiti di antibiotici! E quando ci ammaliamo, gli anibiotici adatti ai germi non gli fanno un baffo!

L'alternativa valida sia alla selvaggina vera che alle carni d'allevamento industriale e' allevare all'antica polli, pecore, bestiame, suini, ecc. nutrirli solo con alimenti naturali e sani, macellarli a casa, conservarne le carni in vari modi, e mangiare soltanto la loro carne e le loro uova e formaggi. Purtroppo solo chi vive in campagna e ha un bel pezzo di terra puo' permetterselo. Ecco perche' dovrebbero esserci--invece di tre o quattro conglomerati industriali in una sola nazione che gestiscono enormi allevamenti, macellano, impacchettano, e vendono ai mercati--tante piccole fattorie supportate con sussidi governativi dove i prodotti agricoli (carni incluse) vengano controllati e poi portati ai vari mercati. Invece i governi (tutti piu' o meno corrotti) danno sussidi alle poche grandi industrie (che fanno volare le mazzette ed i voti ai candidati che si sono comprate) e paralizzano con miriadi di legge e regolamenti i piccoli agricoltori, che di sussidi non ne vedono affatto.

Dalla mia prospettiva di cacciatore mi rendo conto che economicamente sarebbe piu' saggio comprare la carne dal macellaio o al supermercato. Ogni autunno/inverno riempio i surgelatori di ottima carne di cervo, ma non mi soffermo a pensare a quanto m'e' costata al kg. Se dovessi considerare i soldi spesi per affittare i diritti di caccia su un terreno non mio, quanto mi costa arare, fertilizzare, seminare i campetti per raccolti a perdere per i cervi, il prezzo dei quintali di mais per riempire le mangiatoie, il prezzo di capanni, attrezzatura, carburanti, veicoli fuoristrada, ecc. mi strapperei i capelli e venderei tutti i fucili... Si' economicamente sarebbe piu' saggio comprare. Ma mangiare carni potenzialmente cancerogene vi pare saggio? Rendere il proprio corpo immune agli antibiotici invece che ai germi? Passare il tempo lbero a casa in poltrona davanti alla TV, invece che nell'aria pura della campagna?

Ha ancora senso, mangiare la carne comprata? Forse fino a prima della Seconda Guerra Mondiale, quando l'unico preservante era il sale, e gli antibiotici, se c'erano, erano per le persone malate. E quando l'unica mucca pazza che uno potesse incontrare era qualche tardona in cerca di adolescenti... E, a proposito, gli ormoni? Eh, quelli me li ricordo bene dei tempi della mia pubeta' ed adolescenza, quando cominciai ad essre allupato 24 ore all giorno! Oggi persino ai giovinetti maschi crescono le zinne invece del pisello, a furia di mangiare polli imbottiti di ormoni femminili per farli crescere in tre settimane!
 
Ecco perche' dovrebbero esserci--invece di tre o quattro conglomerati industriali in una sola nazione che gestiscono enormi allevamenti, macellano, impacchettano, e vendono ai mercati--tante piccole fattorie supportate con sussidi governativi dove i prodotti agricoli (carni incluse) vengano controllati e poi portati ai vari mercati.

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Ti assicuro che in italia c'è qualcosa del genere, il Governo lo ha permesso......sulla carta, ma tu non sai la montagna di burocrazia che c'è per ottenere sussidi, tanta che a volte per piccolissimi cavilli ti viene rigettata la domanda, oppure non puoi neanche accedere, o ti rompi i cosidetti e non ci provi neanche. Il Governo si....ti lava la faccia, ma in sostanza ti mette dei paletti insuperabili. Il tutto per favorire le grandi industrie, perchè li ci sono i soldi.....quelli che fanno girare il Mondo.
 
Potrei 😁........adoro i carpacci in genere e il macinato di chianina con un pizzico di sale e un sorso d'olio 😋! Questi so' annati in padella con olio bollente,un po' de rosmarino, du' foglie de salvia, 'no spicchio d'aglio......sfumati con bicchiere de bianco 👍! Classici & boni......come er pane che ce 'ntigni 😉! Ciao
 
tordi, aglio, salvia, rosmarino, alloro sale pepe vino bianco olio evo e alcuni cubetti di pancetta, unica variante una manciata di olive in salamoia[eusa_dance.gif] appena finito di cuocere[lol.gif], unico neo che li mangio domani............in bocca al cocker!!!!!!!!!!!
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A proposito, quando ci trasferimmo dalla California nel Montana, nel lontano 1977 o 78, investimmo tutti i nostri magrissimi risparmi nel trasloco (benzina, noleggio rimorchio U-Haul per mobili ed altri impedimenta), una notte in albergo a Salt Lake City, in Utah, ecc.) . Arrivati nel Montana c'era rimasto ben poco denaro. La casa era di proprieta' della scuola dove avrebbe lavorato mia moglie, e l'affitto sarebbe stato detratto dal primo stipendio--che pero' era di la' da venire. I soldi per il cibo erano scarsi. Fortuna che intorno casa abbondavano minilepri e leproni americani della specie che diventa bianca d'inverno. Presi in prestito dal direttore delle scuola una piccola carabina bolt-action in .22 LR e una scatola di 50 cartuccette "standard." Con quelle presi 50 fra conigli codadicotone (minilepri) e lepri. Incredibile come la mira migliori quando devi far valere ogni colpo. A dire la verita', il primo coniglio lo mancai, togliendogli soltanto un ciuffo di peli dal sommo della spalla. Ma poi mi rifeci qualche tempo dopo uccidendone due con un solo colpo, piu' botta di cu10 che bravura. Poi, il primo autunno, investii una bella cifra per noi, 50 dollari, in una licenza di caccia e pesca per non-residenti. Nel Montana (ed in altri stati) devi averci abitato per almeno un anno per ottenere una licenza per residenti, che costa molto meno. Al principio della stagione di caccia mia moglie aveva gia' percepito il primo magrissimo stipendio (il primo contratto d'insegnamento era di poco piu' di diecimila dollari l'anno, una miseria), e avevamo bisogno di ciccia per noi e per i nostri tre gatti. I conigli e le lepri erano considerati di libero abbattimento tutto l'anno, e non era stata necessaria una licenza. Adesso pero' potevo cacciare altra selvaggina, e qualche preziosissimo soldino lo investii in un paio di scatole di cartucce per il Remington 870 Wingmaster a pompa 12/76 che avevo acquistato nuovo per 180 dollari (a rate) da mio cognato (che aveva la licenza di compravenditore di armi) in California. Col pompa potei procurare per la mia mensa anatre, starne e grouse. E poi col secondo o terzo stipendio di mia moglie comprai una Remington M. 700 .30-06 con un Weaver 4x e arrivo' anche il primo cervo, un grossissimo whitetail, ad arricchire la nostra dieta. Ci nutrivamo esclusivamente di selvaggina, come carne e di pesce pescato nei vicini fiumi e laghi: persici reali, lucci, e gli squisiti walleyes (luccioperca?). E anche i nostri tre gatti si rimpinzavano dei frutti della nostra caccia e pesca. A parte un po' di benzina (corsi d'acqua e territori di caccia erano a pochissima distanza--spesso andavo a starne a piedi da casa) e il costo delle cartucce, la ciccia era quasi gratis. A quei tempi la caccia e la pesca non erano per noi una questione di passione o di divago. Era questione di sopravvivenza. Cominciai ad andare all'universita'. Ero per necessita' diventato un secchione. Presi un prestito agevolato dal governo federale che mi permise di pagare per i corsi e per la benzina per farmi 53 miglia all'andata e 53 miglia a ritorno per la frequenza obbligatoria--prestito da ripagare dopo la laurea e il primo impiego. Poi presi anche delle belle borse di studio che, da novello secchione, avevo meritato. Ma il weekend e qualsiasi vacanza erano dedicati alla caccia e alla pesca. Cacciavo nella calura estiva e a 40 sottozero d'inverno. E quandoi laghi gelavano con uno spessore di ghiaccio capace di sopportare il peso non solo di un pescatore, ma anche quello di un grosso veicolo, pescavo lucci e trote da un foro trapanato nel ghiaccio con un "auger" a mano.

Eravamo cosi' abituati a mangiare selvaggina, che un giorno per festeggiare non ricordo che comprai due grosse bistecche di manzo, tipo "fiorentina" e le cucinai alla brace. Entro un paio d'ore "rivennero su." a tutti e due. Quel costoso ben di Dio fu rimesso nel water perche' indigeribile a causa dell'abbondante ed ottimo grasso--un insolito elemento nella nostra dieta a base di carne magra di cervo.

Oggi, grazie a Dio, cacciamo soltanto per passione. Della selvaggina non ne abbiamo bisogno come una volta, ma ci piace piu' della carne comprata. Ogni tanto, per cambiare un po', compro un arrosto di spalla di maiale, che cucino in una rosticceria elettrica e poi affetto. Ne mangiamo un po', surgeliamo le fette avanzate in pacchetti sottovuoto di due porzioni, e ci durano settimane o anche mesi. E poi alleviamo polli. Il manzo e' molto raro sulla nostra tavola, forse una volta ogni due o tre mesi. Compro spesso il bacon, invece, ma soltanto quello senza conservanti chimici--soltanto il sale. E se compro qualche salume compro soltanto quelli "naturali," anche quelli senza preservanti chimici, solfiti, solfati, nitrati e nitriti ed altre porcherie cancerogene. Costano di piu', ma chissene'...

Ha ancora senso cacciare? Certamente. Cio' che era una necessita' tanti anni fa, e' adesso per noi una scelta di vita, la scelta di alimenti sani invece di carni commerciali ripiene di chissa' quali sostanze nocive. Cio' che era quasi gratis a quei tempi oggi e' diventato un lusso costoso. Ma i soldi spesi per cibi salutari sono sempre soldi spesi bene....
 
Per dirla tutta la nuova "risorsa culinaria" delle ultime stagioni è stata il colombaccio 😎👍! Pratico nello stoccaggio ( va in surgelatore "tout court" con penne e piombo 😁!) Lo si tira fuori 12 ore prima....lo si prepara a seconda della ricetta : disassemblato x petti fritti, cosce e ali alla cacciatora e ragù o spennato x arrosti e/o brodo! Inizio a preferirlo ai tordi soprattutto per tempistiche di lavorazione.....anche se il gusto della padellata di tordi freschi dicembrini ha sempre il suo perché 😉!

Un saluto
 
Er chiappetta, scusa se mi permetto, ma per me congelare la selvaggina senza prima averla spennata ed eviscerata non è molto salutare in quanto le prime parti in fase di scongelamento che vanno in decomposizione sono quelle. Non dico che sia giusto o sbagliato, ma io la vedo così. A parte questo la ricetta meno complicata per cuocere colombi senza aiuto di moglie o chi per lei è la seguente: pentola diametro 18 /20 cm (giusta per adagiare sul fondo un colombo), coprire il fondo con olio di oliva, mettere il pennuto(spennato), 3 foglie di salvia,1 spicchio d’aglio, sale, 4 chicchi di pepe nero, un po’ di peperoncino e ricoprire il colombo con acqua.
Mettere al fuoco vivace senza coprire, rivoltare ogni tanto per far cuocere tutti i lati, quando l’acqua è finita il colombo è pronto.
Più o meno un paio d’ore.
 
È quello che ho sempre fatto anch'io : spennati, fiammeggiati, eviscerati e congelati in immersione d'acqua 😁🤷‍♂️! Da un paio di stagioni ho provato a congelarli così come stanno ( solo i colombacci) appena rientrato dall'uscita venatoria ! Devo dire che mi risulta più pratica come conservazione perché posso gestire meglio i tempi con i turni del lavoro ,ecc.! Al gusto non ho riscontrato differenze 🤔! Grazie x la ricetta 👍
Un saluto
 
a livello igienico, se si vuole congelare la selvaggina, è bene eviscerare, spennare e lavare il tutto prima di congelare, anche se si tratta di animali come tordi e beccaccini, mentre se si lasciano nel frigorifero a frollare alcuni giorni, per poi cucinarli subito dopo, io li lascio con le penne, ma fagiani e lepri li eviscero appena arrivo a casa, ancor prima di metterli nel frigorifero a frollare
 
Lasciandoli integri, gli uccelli si conservano meglio surgelati. Se li spenni e li pulisci, sara' impossibile espellere tutta l'aria dalla cavita' toracica-addominale anche quando si impacchetta a vuoto. E quel po' d'aria inizia un processo di ossidazione sia da dentro che da fuori, sulla pelle nuda. Se proprio si vuole conservare selvaggina nel surgelatore dopo averla spiumata e pulita, conviene prima surgelarla per un giorno o due, poi riaprire il pacchetto e tuffarla brevemente in acqua gelida, appena al di sopra dello zero. L'acqua, gia' qusi ghiaccio, a contatto con la selvaggina surgelata si ghiacciera', rivestendola con un sottile strato di ghiaccio sia dentro che fuori che manterra'l'ossigeno fuori dalle carni. A questo punto si risigilla il pacchetto usato (o se ne usa uno nuovo), e si rimette immediatamente nel surgelatore, prima che lo strato di ghiaccio si squagli. Anche per il pesce, si fa cosi'. A proposito, il pesce a trance si conserva surgelato molto bene se all'acqua del "tuffo" di cui sopra si aggiunge un po' di sciroppo trasparente di mais. Questo permettera' all'acqua che si ghiaccia intorno alla trancia di creare uno strato leggermente piu' spesso. Molte industrie che confezionano pesce lo fanno, qui negli U.S. impacchettando ogni trancia separatamente e poi confezionandone diverse insieme, ognuna nel suo pacchetto individuale . Poi quando si apre il pacchetto basta sciacquare brevemente ogni trancia in acqua fredda corrente prima di metterle nel frigo a disgelare. Quando il pesce e' ancora surgelato, il dolce dello sciroppo non penetra le carni e viene via con la sciacquatura prime del disgelo.

Con pesci interi di piccole dimensioni (trotelle, per esempio) gia' decapitati e puliti, se si conservano i contenitori di cartone cerato di latte o qualsiasi altra bevanda, ben lavati internamente con acqua e detersivo da piatti e ben sciacquati, si possono infilare nel cartone, coda all'insu', lasciando un po' di spazio fra pesce e pesce, e poi riempire il cartone d'acqua fredda. Poi lo si mette in piedi nel surgelatore. Avvolti dentro e fuori in uno strato di ghiaccio, i pesci si conserveranno molto a lungo senza ossidarsi.

Carne e pesce ossidati, a proposito, presentano delle macchie giallognole. L'ossidazione dara' al cibo un sapore rancido e anche la consistenza ne sara' affetta, divenendo secca e tigliosa. Se avete del pesce che presenta tali macchie, datelo al cane o al gatto, o usatelo come concime. E' un concime favoloso, ma da usare per ovvie ragioni soltanto nell'orto, non per le piante di casa...

Nel surgelatore proprio adesso ho una quindicina di capi, fra tortorelle americane, e tortore dal collare orientali, conservate con penne e budella, integre se non per i fori dei pallini. Sono li' da Settembre scorso, e uno di questi giorni le tirero' fuori--prima di poterle rimpiazzare, si spera, con tortore fresche. Ho anche mezza dozzina di scoiattoli grigi, puliti, spellati e fatti a pezzi, e surgelati in acqua.
 

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