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Anatra ripiena.
Con la pazienza che ci contraddistingue affrontiamo un lavoro anatomico e chirurgico in modo da ottenere una anatra disossata completamente da farcire e servire a fette, per la gioia di chi non ama ciucciarsi l’osso e di quelli che detestano avere le mani appiccicose.
( n.d.r. non è il mio caso). Ci sono due scuole per iniziare a disossare una inizia dal dorso e l’altra dal petto, inoltre c’è chi lascia intere le ali e le cosce, chi disossa togliendo tutto completamente. Io sono partito incidendo dal petto, togliendo le ossa piano piano e con cura e pazienza ho disossato la prima parte delle ali , e tutto il sottocoscia con coscia. Il risultato è stato buono per averlo fatto la prima volta.
Ho preparato una farcia con pane ammollato nel latte e strizzato, arricchita con una salsiccia insaporita con funghi secchi precedentemente ammollati, e tre prugne secche, sale e pepe e timo.
Ago e filo, pancetta tesa, mi hanno aiutato a cucire e bardare l’anatra, adesso pronta per cuocere.
Una buona casseruola, olio, un quadrello di lardo soffritto, hanno accolto l’anatra, dopo aver preso colore nelle sue parti, sfumare con mezzo bicchiere di vino. Gas basso e via così. Aiutandomi alla bisogna con un “brodo” fatto con le ossa di risulta e aromi. Quasi due ore per il risultato da foto.
Raffreddata, tolto filo e residui di pancetta, tagliata a fette, servita con patate bollite prezzemolo e aglio, e cime di rape affogate in padella. Vino? Cabernet franc.
Con la pazienza che ci contraddistingue affrontiamo un lavoro anatomico e chirurgico in modo da ottenere una anatra disossata completamente da farcire e servire a fette, per la gioia di chi non ama ciucciarsi l’osso e di quelli che detestano avere le mani appiccicose.
( n.d.r. non è il mio caso). Ci sono due scuole per iniziare a disossare una inizia dal dorso e l’altra dal petto, inoltre c’è chi lascia intere le ali e le cosce, chi disossa togliendo tutto completamente. Io sono partito incidendo dal petto, togliendo le ossa piano piano e con cura e pazienza ho disossato la prima parte delle ali , e tutto il sottocoscia con coscia. Il risultato è stato buono per averlo fatto la prima volta.
Ho preparato una farcia con pane ammollato nel latte e strizzato, arricchita con una salsiccia insaporita con funghi secchi precedentemente ammollati, e tre prugne secche, sale e pepe e timo.
Ago e filo, pancetta tesa, mi hanno aiutato a cucire e bardare l’anatra, adesso pronta per cuocere.
Una buona casseruola, olio, un quadrello di lardo soffritto, hanno accolto l’anatra, dopo aver preso colore nelle sue parti, sfumare con mezzo bicchiere di vino. Gas basso e via così. Aiutandomi alla bisogna con un “brodo” fatto con le ossa di risulta e aromi. Quasi due ore per il risultato da foto.
Raffreddata, tolto filo e residui di pancetta, tagliata a fette, servita con patate bollite prezzemolo e aglio, e cime di rape affogate in padella. Vino? Cabernet franc.