Mastro Birrai del forum .. parliamone...

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Premessa:
La possibilità di produrre birra in casa per usi personali è sancita dall'art. 34, co. 3, del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, che testualmente afferma: "È esente da accisa la birra prodotta da un privato e consumata dallo stesso produttore, dai suoi famigliari e dai suoi ospiti, a condizione che non formi oggetto di alcuna attività di vendita


Chi di noi la produce per i propri usi.. e con che cibi anche di cacciagione l'abbini ?
 
Sbronze solenni tu dici e mi fai pensare al defunto babbo cacciatore indefesso fino ad una certa età , poi in vecchiaia non era diventato anticaccia ma smise, anche se voleva sempre che gli raccontassi come era andata la mia cacciata, così come facevo io da bambino con lui.
Da quando avevo la patente mi portava sempre con se, così poteva alzare il gomito con gli amici, e una volta con suo storico compagno di caccia assieme al quale avevamo consumato i mitici stivali delle sette leghe per quanto erano andati in giro, ad un pranzo post cacciata si erano bevuti il corrispettivo di una petroliera . Fra sghignazzamenti vari, avevano deciso di andare a cavallo, ma nè lui nel l'altro erano capaci, cercai invano di dissuaderli, non ci fu verso. Furono evocati dalla stalla due cavalli con sella maremmana o bardella, per chi non la conoscesse è una sorta di poltrona rispetto a quella inglese, inutile dire che non erano in grado di montare con la staffa, e allora sempre ridendo a crepapelle si sono arrampicati sul tavolaccio di legno dove s'era bisbocciato ad oltranza, e facendo avvicinare i quadrupedi in qualche modo s'erano issati.
Per fortuna erano due santi animali , parevano aver capito con chi avevano a che fare e si limitarono a fare un timido giro intorno al tavolo per poi piantarsi uso mulo, non ne volevano sapere di camminare. Lui e suoi amici sempre dopo aver cacciato si facevano un bel pranzo se c'era una casa colonica dove appoggiarsi , oppure tiravano fuori boccioni da due litri, frittate , lasagne, formaggio , e molto altro. Poi dopo un paio d'ore crollavano a dormire sotto una pianta, un po' per la stanchezza e molto per il vino che sostituiva il sangue nelle loro vene.
Se riuscivano ancora a connettere, si lanciavano in interminabili partite a tresette o a briscola. Insomma si divertivamo un mondo. Era sempre un ambiente maschile le mogli non erano previste, anche perchè le poche volte che erano venute andava a finire che litigavano perchè non amavano vederli alticci, per esere generosi.
Altri tempi caro mio la convivialità era la norma , oggi una piacevole eccezione, ma per fortuna ancora molti amano stare insieme in buona compagnia mangiando e bevendo, anche se in questo paese devastato da crisi economiche e da politici folli, pieno di tasse e reso immobile da una burocrazia elefantiaca, la leggerezza è merce rara.
 
Io di birre casalinghe, artigianali, nazionali, internazionali, ecc., ne ho provate tante ma la birra migliore l'ho bevuta in Germania, alla spina (preferisco la bionda, la scura non mi piace), e come birra imbottigliata da parecchi anni non bevo altro che la birra messicana Dos Equis (due X) Ambar (ambrata). Con carni e selvaggina preferirei il vino rosso, ma il vino mi produce strani effetti, come se ne fossi allergico, specialmente quello bianco. E percio' non ne bevo quasi mai. Ieri mia moglie mi ha portato da Anchorage del vero prosciutto di Parma d.o.c. Quando ero giovane e il vino non mi dava fastidio, con un bel panino al prosciutto, ben pepato col pepe nero, un bicchiere di rosso era la morte sua. Invece ieri l'ho accompagnato con la XX. Ma non mi lamento. E' una birra ottima. Un'altra birra che mi piace ma che qui in Alabama non si trova e' la San Miguel, prodotta nelle Filippine.
 
Certo dè, l'ameriàno che beve birra filippina, Giovà, non ti si pole sentì! 🙄

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AHAHAHAHA!!!!! Pero' mia moglie che e' tornata tre giorni fa da Anchorage, dove c'e' una salumeria italiana con prodotti d.o.c. importati dall'Italia m'ha portato un kg di prosciutto di Parma. Gia' ne e' partito quasi una meta'! Poi ogni tanto mi bevo un chinotto artigianale. Un mio amico siciliano mi ha mandato due grosse bottiglie di concentrato. Ne aggiungi una cucchiaiata a un bicchiere di acqua di seltzer, aggiungi uno spicchietto di limone, ed e' favoloso. Nel passato, prima che tutte le bibite venissero imbottigliate, c'erano, sia da voi che da noi, dei locali dove c'era una "fontana" di acqua gassata e tanti sciiroppi. Chiedevi un chinotto, un tamarindo, questo o quell'altro, e il barista metteva la dose giusta di essenza nel bicchiere e poi tirava giu' la leva della fontana per aggiungerci l'acqua di seltzer, gassata con l'anidride carbonica, e uno spicchietto di limone se ci andava. C'erano anche bevande non gassate, come l'orzata.
Io mangio e bevo "internazionale." Adoro il cibo cinese, il sushi e il sashimi giapponesi (accompagnati da sake, vino di riso, riscaldato), il caviale russo, lo stoccafisso norvegese, i formaggi francesi e olandesi (e quelli italiani, pure), il baccala' portoghese, il curry indiano, gli spiedini di maiale alla filippina, il lechon filippino (porcellino lattonzolo), ecc. Quando ero in Italia mi feci scorpacciate di cibi filippini ottimi. Il suocero di mio fratello era l'ambasciatore delle Filippine in Italia, e molto spesso l'ambasciata faceva delle feste incredibili, con cibi favolosi. Oltre all'immancabile lechon c'era il pancit, le empanadas, le lumpia. L'unica cucina che non mi piace e' quella messicana. Usano due spezie che non mi piacciono affatto, il cilantro e il cumino. Pero' i piatti dove non le aggiungono sono buoni. Il "flan" messicano, una specie di creme caramel e' fantastico, ma non buono come la panna cotta italiana o la simile creme brulee francese.
Della cucina americana mi piacciono la torta di mele, i pancakes, i waffles, la bisteccona alla brace, il "Boston butt" di maiale, i gamberi di fiume americani bolliti di stile "Cajun" (della Louisiana), il caviale dei Nativi dell'Alaska fatto con le uova di salmone, e tante altre cose. Insomma, la panza mia e' una fogna dove confluiscono cibi e bevande da tutte le parti del mondo! E a differenza delle nazioni da cui provengono, non fanno mai guerre fra di loro...
 
AHAHAHAHA!!!!! Pero' mia moglie che e' tornata tre giorni fa da Anchorage, dove c'e' una salumeria italiana con prodotti d.o.c. importati dall'Italia m'ha portato un kg di prosciutto di Parma. Gia' ne e' partito quasi una meta'! Poi ogni tanto mi bevo un chinotto artigianale. Un mio amico siciliano mi ha mandato due grosse bottiglie di concentrato. Ne aggiungi una cucchiaiata a un bicchiere di acqua di seltzer, aggiungi uno spicchietto di limone, ed e' favoloso. Nel passato, prima che tutte le bibite venissero imbottigliate, c'erano, sia da voi che da noi, dei locali dove c'era una "fontana" di acqua gassata e tanti sciiroppi. Chiedevi un chinotto, un tamarindo, questo o quell'altro, e il barista metteva la dose giusta di essenza nel bicchiere e poi tirava giu' la leva della fontana per aggiungerci l'acqua di seltzer, gassata con l'anidride carbonica, e uno spicchietto di limone se ci andava. C'erano anche bevande non gassate, come l'orzata.
Io mangio e bevo "internazionale." Adoro il cibo cinese, il sushi e il sashimi giapponesi (accompagnati da sake, vino di riso, riscaldato), il caviale russo, lo stoccafisso norvegese, i formaggi francesi e olandesi (e quelli italiani, pure), il baccala' portoghese, il curry indiano, gli spiedini di maiale alla filippina, il lechon filippino (porcellino lattonzolo), ecc. Quando ero in Italia mi feci scorpacciate di cibi filippini ottimi. Il suocero di mio fratello era l'ambasciatore delle Filippine in Italia, e molto spesso l'ambasciata faceva delle feste incredibili, con cibi favolosi. Oltre all'immancabile lechon c'era il pancit, le empanadas, le lumpia. L'unica cucina che non mi piace e' quella messicana. Usano due spezie che non mi piacciono affatto, il cilantro e il cumino. Pero' i piatti dove non le aggiungono sono buoni. Il "flan" messicano, una specie di creme caramel e' fantastico, ma non buono come la panna cotta italiana o la simile creme brulee francese.
Della cucina americana mi piacciono la torta di mele, i pancakes, i waffles, la bisteccona alla brace, il "Boston butt" di maiale, i gamberi di fiume americani bolliti di stile "Cajun" (della Louisiana), il caviale dei Nativi dell'Alaska fatto con le uova di salmone, e tante altre cose. Insomma, la panza mia e' una fogna dove confluiscono cibi e bevande da tutte le parti del mondo! E a differenza delle nazioni da cui provengono, non fanno mai guerre fra di loro...

Caro Giovanni vedo con piacere che anche tu sei un fan dell'erotismo alimentare!
Cosa sarai mai?
Avevo letto che i neuroni che si attivano per mangiare, spendere, e fare all'amore, come si diceva un tempo , sono i medesimi.
E inevitabilmente, quando dei tre fatti ci si può dedicare solo al cibo, se si ha la fortuna di aver dinnanzi un piatto prelibato si sta molto, molto bene.
Per quanto mi riguarda mi dedico alla cucina con passione e mi piace sperimentare piatti nuovi, non riesco a leggere le ricette e a ripeterle, mi annoio da morire quando leggo 200 grammi di questo 22 di quest'altro, è molto più affascinante aprire il frigo e cercare di miscelare a dovere cosa abbiamo o andare al mercato e farsi venire un idea brillante.
Di base ripercorro strade molto tradizionali dalla scafata, all'abbacchio al forno o alle fritture sia di verdure che di pesce , e tanto altro.
Come di certo ho già scritto, perdonatemi se mi ripeto, in occasione del mio compleanno mi affatico ai fornelli per 3 giorni e siamo al tavolo sempre in tanti dai 25 ai 30 e trovo fantastico vedere come a tavola accompagnando il tutto con del buon vino le persone a me care si rilassino ridano e scherzino.
Oggi il cibo è diventata un altra cosa, sempre più persone comprano me.....cce surgelate già pronte o si ordinano a casa cose varie, se interplellate ti dicono che non gli piace cucinare e che non hanno tempo, in realtà non ne hanno voglia, e per molti poi l'ossessione di essere sempre magri gli mette un tappo da damigiana in bocca.
Peggio per loro.
Non a caso il proverbio recita così: A tavola prese moglie un frate.
Immagino anche che dipenda da cosa si è vissuto nell'infanzia o nell'adolescenza, a casa mia mamma cucinava bene per non citare la nonna; ogni occasione era buona per mangiare e bere e poi giocare a carte. I pranzi per le festività sembravano sempre matrimoni, forse perchè essendo nato nel 1958 i miei genitori , e zii e amici avevano ricordi della guerra quando si mangiavano i famosi nientini senza pane e per esorcizzare tanta penuria alimentare, glie davano giù a crepapelle.
Inoltre variare con cucine di altra natura è sempre molto interessante e stimolante , anche se talvolta ci sono delle spezie che mi fanno orrore, una volta sgamate le evito e non mi fermo.
In passato per lavoro ho viaggiato e devo essere sincero ho sempre mangiato bene. Basta non fare come fanno in molti: cercare la pasta o la pizza fuori dello stivale, bisogna essere curiosi, conoscere il cibo di un popolo equivale a capirne anche la mentalità.
Peccato che sei così lontano altrimenti ti invitavo a cena.
 
Bello il sonetto del Berni,con la musica di chitarra; i disegni che fanno da sfondo paiono di Leonardo alla ricerca di tipi anomali.
Per quanto concerne la moglie , nonostante le mie varie libagioni al momento non ho ceduto.
E per la magnata se passi in Italia qualcosa se invetamio.
 
Un mio amico faceva una ottima birra scura che aveva il solo difetto, a suo dire, di conservarsi poco e andava a finire che ne bevesse troppa per evitare di guastarla; ne ho bevute di artigianali domestiche e mi era preso lo sghiribizzo di provarci anche perchè ormai vendono dei kit per farla da soli , ma non ho mai provato.
Se qualcuno ne ha comprato uno ci faccia sapere il risultato.
In Italia sono tantissime le birre di piccole case ma hanno il difetto di essere costosissime, a meno che non le si vada a cercare nei discount, lì per esempio ne ho trovate un paio ottime: La Tosca e La postina , niente da invidiare a quelle molto più costose e blasonate, a braccio mi pare che non superino i 3 € a bottiglia.
 
(omissis)
Peccato che sei così lontano altrimenti ti invitavo a cena

Peccato che sto cosi' lontano, altrimenti me ce fionnavo!

Pero', se "a tavola prese moglie un frate," allora e' meglio mangiare sul divano o seduti in un autobus le merd@cce surgelate, liofilizzate e gammaraggiate, o gli spaghetti dell'altro ieri riscaldati nel fornetto a microonde!

https://www.youtube.com/watch?v=uxanFarxez8
 
Bello il sonetto del Berni,con la musica di chitarra; i disegni che fanno da sfondo paiono di Leonardo alla ricerca di tipi anomali.
Per quanto concerne la moglie , nonostante le mie varie libagioni al momento non ho ceduto.
E per la magnata se passi in Italia qualcosa se invetamio.

Io ero ubriaco fradicio quando dopo un party a base di troppi bicchierini di acquavite di prugna a 95 gradi fatta in casa e tanta birra per sciacquarla giu' cercai di baciare una ragazza... che oggi e' mia moglie. Lei e un'altra ragazza, che era una mia ex, e che non avevano bevuto, mi dovettero tirare su da sotto il tavolo, farmi camminare a forza, e farmi bere caffe'... E' allora che cercai di baciarla. Dico sempre a mia moglie che si e' approfittata della mia ubriachezza per strapparmi una promessa di matrimonio.
 
Sarà stato pure l'alcol ma se dopo tanti anni ancora state insieme ben venga, nella coppia i guai non finiscono mai, ma solo da due autonomie e rispetto delle altrui mancanze comportamentali si può sperare di poter tirare fuori qualcosa di buono.
Non si può passare la vita ad accusare l'altro di questo o quello e viceversa, Sant.Agostino diceva : vita comunis maxima penitentia, perdonate la grafia ma il mio latino risale a secoli fa.
Purtroppo ci si stanca del partner , ma se si hanno figli bisogna cercare di non farli patire.
Certo se poi con il passare del tempo le incopatibiltà sono assolute, allora rimane solo una possibiltà: la separazione.
 
Io ne feci oramai qualche anno fa, quando ero studente a Roma. I miei amici mi regalarono il kit (fatto di due taniche e poco più) ed io li ricompensai preparandola assieme a loro tre quattro volte. La tecnica che utilizzai era la più semplice in assoluto, utilizzando una melassa luppolata che si idrata per fare il mosto, e venne discreta tutte le volte.
Da quando sono rientrato a casa, avevo come intento quello di prepararne utilizzando il più complesso metodo "all grain", ma un po' la mancanza di tempo, un po' la mancanza di quegli amici e non ho mai dato seguito alle intenzioni.
Quanto all'utilizzo con la cacciagione, bè anch'io devo dire di essere più tradizionalista e di preferire il vino (sempre autoprodotto), però l'utilizzo della stout per la cottura del cinghiale lo sto valutando.
 
l'utilizzo della stout per la cottura del cinghiale lo sto valutando.

A mio gusto personale, la stout in cottura è nettamente meglio del miglior vino. Oltretutto il miglior vino costa 10 volte la stout.
Con la stout azzeri ogni rischio di acidità e rende una serie di sentori che con la carne sono ottimi.
 
Ma infatti ci devo provare, tanto come al solito di cinghiale ce n'è un congelatore pieno.
Quanto all'abbinamento però non mi convinco e pur essendo un appassionato di birra, il vino resta il vino!
 
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