Bigrillo

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Saluti a tutti!! Ma che bella giornata! Svegliato dai canti dei merli, cuculi, ghiandaie, fringillidi vari, colombacci dal canto rumoroso, sorseggiando un caffè sul terrazzo mi sono venute in mente le gite fuori porta (abitavo a Roma da ragazzo) e di questo periodo si evadeva dalla città per raggiungere Settecamini o Lunghezza dove nei prati si giocava e si mangiava al sacco tra cui Fave e Pecorino e vino bianco dei Castelli con il pane di Genzano. Non avendo a disposizione questi ultimi due decido di prepararmi ravioli con ripieno di fave conditi con cremina di pecorino ROMANO (buccianera!). Tolgo le fave dai baccelli ( e qui gli amici toscani vanno in confusione) le sbuccio completamente e le passo in padella con l'odore dell'aglio fresco, finocchietto selvatico, olio, sale e pepe, un po' d'acqua. Lascio cuocere fino ad ottenere una purea, aggiungo un cucchiaio di formaggio grattugiato e lascio raffreddare. Con acqua tiepida e un pizzico di sale e l'immancabile semola rimacinata di grano duro ottengo un impasto morbido ed elastico che lascio riposare per un paio di ore.
Stendo la pasta e confeziono i ravioli, uno ad uno così li conosco meglio, con la pasta rimanente in omaggio alla scuola ed agli amici pugliesi usando il fido Troccolatore (in Bronzo) ricavo un paio di porzioni di troccoli. Acqua bollente, calo i ravioli e li scolo al dente in una padella dove ho insaporito dell'olio (caldo ma non bollente) con uno spicchio di aglio, pepe nero e pecorino ad abundanzia, quella poca acqua che si trascinano i ravioli insieme all'olio faranno la cremina tanto amata dai tifosi di Cacio e Pepe. Ricordi del passato, ma con una innovazione. Buon Appetito!
PS: I troccoli saranno serviti con carciofi con le spine e bottarga di muggine di Carlo Forte.


ravioli con fave.jpgrav con fave.jpgtroccolando1.jpg
troccoli e ravioli2.jpg
 
Dopo attenta duplice lettura e visione, credo di aver colto ancora una volta (se mai ci fossero stati dei dubbi) la fondata passione culinaria che ti appartiene, la cosa è tendente più ad un'arte che al semplice piacere di vivere soltanto. Il pecorino romano buccia nera (quello che si crepa) rientra fra i miei formaggi preferiti da mangiarsi schietto, un gusto che da una parte offre un profumo inimitabile, dall'altra visto quanto è saporito giustifica l' odierna pasticca per la pressione. Da noi non ci sono le fave ma solo baccelli anzi visti stamani baccellini piccolini, che come quasi tutte le verdure le preferisco crude, è un mio limite e ti dirò conosco gente che fanno le marmellate praticamente con tutto e poi le abbinano ma io rimango della mia opinione anche se certe volte per il bene della famiglia mosso da doveri coniugali mi marmello volentieri.
 
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