Ciao,
utilizzare foto-trappole ,ad esempio nei pressi del proprio appostamento, può andare contro la privacy di chi magari
passa giusto per fare una passeggiata? Si devono mettere i cartelli di avviso? Così giusto per togliermi una curiosità
se qualcuno mi sa dare spiegazioni.
Cordialità
 
Ciao,
utilizzare foto-trappole ,ad esempio nei pressi del proprio appostamento, può andare contro la privacy di chi magari
passa giusto per fare una passeggiata? Si devono mettere i cartelli di avviso? Così giusto per togliermi una curiosità
se qualcuno mi sa dare spiegazioni.
Cordialità

Ciao dotto
anche io ho il tuo stesso problema
hai saputo qualcosa????
 
si si mettete i cartelli così ne trovate 4 quando andate a prenderle[Trilly-77-24.gif][Trilly-77-24.gif][Trilly-77-24.gif][Trilly-77-24.gif]

va bè k siamo in tempo di crisi ma qui nn siamo ancora a quei livelli
comunque la fototrappola si posiziona al riparo dentro il capanno e appena scatta foto, le dovrebbe inviare immediatamente sul cellulare come mms
 

Alberto 69

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Leupold Trail Cameras RCX

Di questi tempi, neanche gli animali possono più contare sulla privacy...

Negli Stati Uniti lʼimpiego principe che si fa delle trail cameras (letteralmente “telecamere dei percorsi di caccia, in italiano “Fototrappole”) è il monitoraggio delle aree di passaggio degli animali cacciabili, per una varietà di scopi quasi tutti convergenti nella definizione delle migliori strategie per ottenere i risultati più fruttuosi da ogni battuta. In Europa, stanti restrizioni di legge e forse anche diverse concezioni ed etiche della pratica venatoria, il “fototrappolaggio” può comunque risultare utile per catturare i segreti dei boschi a fini documentaristici, per la sorveglianza di ampie zone boscose, per il monitoraggio delle riserve di caccia.

Ciò detto, fino a oggi il mercato non è stato particolarmente ricco e variegato in quanto a offerta di questo genere di strumenti, e per molti dei più esigenti trail scouts dediti al “fototrappolaggio” che restavano sinora insoddisfatti dalle prestazioni dei modelli in commercio (anche di brand prestigiosi, quali Bushnell, Tasco e Simmons, o meno noti e più a buon mercato, es. Moultrie e DLC) la soluzione principe restava la costruzione artigianale con lʼimpiego di fotocamere digitali commerciali in grado di fornire il compromesso desiderato tra campo visivo, prestazioni diurne e notturne, autonomia e memoria. Ovviamente tale soluzione è costosa e presenta dei rischi: le fototrappole sono strumenti che restano a lungo allʼesterno, assicurati a degli alberi, in balia degli agenti atmosferici e alla portata di chiunque. Le intemperie possono danneggiare un case non perfettamente stagno, come quello di un prodotto di serie ma di qualità non eccelsa, figuriamoci uno realizzato artigianalmente; gli animali stessi, quelli che si intende riprendere o altri, possono essere attratti dalla naturale curiosità verso i dispositivi e danneggiarli; ed essi possono essere trafugati da curiosi molto meno “animali”, più interessati allʼeventuale profitto che si possa ottenere nel rivendere un dispositivo elettronico.


La versione-base della RCX consente di scattare foto diurne o notturne allʼinfrarosso o girare brevi filmati senza sonoro


La più avanzata RCX-2 offre un campo visivo più ampio, può scattare foto diurne, foto notturne in due diverse modalità o girare brevi filmati con audio



Con la spiccata tendenza allʼinnovazione che da sempre la contraddistingue, questʼanno la Leupold ha risolto molti dei problemi di chi si dedica al “fototrappolaggio” lanciando la nuova serie di trail cameras RCX. Solide, robuste, affidabili, costruite attorno a uno chassis polimerico dal profilo naturale, le fototrappole RCX rappresentano decisamente lʼevoluzione del sistema, e sono adatte a tutti gli impieghi per cui questo genere di fotocamera viene generalmente sfruttato.

Le fototrappole RCX possono funzionare come macchine fotografiche o come videocamere con possibilità di registrazione audio o audio/video a seconda della versione, salvando foto e filmati nei più popolari formati elettronici allʼinterno di una scheda di memoria estraibile SDHC; la capacità massima delle schede compatibili con le RCX è di 32 gigabyte, il che rende queste fototrappole perfette per l'impiego a lungo termine e in grado di trasferire rapidamente il materiale audiovisivo o fotografico raccolto su qualsiasi personal computer.Lʼaggancio a qualsiasi supporto (palo, albero, staccionata, muretto o quantʼaltro) può avvenire sia tramite cinghia che tramite lʼapposito Lock-Down Security Plate, un piccolo pannello metallico che consente il supporto tramite viti e funge anche da chiusura ermetica per lo chassis della fototrappola, proteggendola da furti e vandalismi.Sono due le varianti disponibili di questo sistema: la RCX-1 e la RCX-2, sovrapponibili per dotazioni ma diverse nelle prestazioni. Entrambe sono alimentate tramite un Pack contenente otto batterie tipo “Stilo” a ioni di litio, estraibili e ricaricabili. Ambedue impiegano un obiettivo con angolo da 54°, varia tuttavia la definizione dell'immagine: 8 megapixel per la RCX-1, 10 megapixel per la RCX-2.
Le Leupold RCX possono essere assicurate in posizione tramite cinghia o con unʼapposita piastra metallica che, oltre a mantenerle saldamente in sede, ne assicura una chiusura ermetica e le protegge da intemperie, furti o vandalismi




Il Controller esterno per le fotocamere Leupold RCX consente di programmarne il funzionamento a seconda delle preferenze e del livello di sfruttamento delle prestazioni che se ne vuole trarre


Tramite il controller si possono impostare differenti fototrappole RCX in base agli stessi parametri, o scaricare i contenuti prodotti per trasferirli su altri supporti

Lʼattivazione delle fototrappole RCX avviene automaticamente, comandata da un sensore di prossimità passivo allʼinfrarosso che è singolo e con un raggio dʼazione da 45° nella RCX-1, doppio e con un raggio dʼazione da 10° e 45° nella RCX-2; nel primo modello, il sensore (PIR) si attiva in seguito a qualsiasi movimento nel raggio di 45 piedi (circa 14 m), mentre nel secondo la distanza è regolabile fino a 90 piedi (27 metri e mezzo). Il funzionamento notturno è garantito da una serie di Led allʼinfrarosso, 36 nella RCX-1, 48 nella RCX-2; il risultato è esattamente quello di una foto scattata con una macchina munita di dispositivo IR.
La regolazione dei parametri e la programmazione delle RCX avviene tramite un apposito controller esterno, che si collega alla fototrappola tramite uscita USB. Simile a un PDA a prima vista, il controller consente d'inserire ora e data e attivare o disattivare il sensore della temperatura circostante, regolare i parametri d'attivazione del sensore PIR, le modalità di funzionamento e la qualità dell'immagine a seconda che si vogliano ottenere foto o filmati a risoluzione più elevata o in numero maggiore. Il controller può essere usato anche per scaricare il materiale ripreso da una fototrappola e caricarlo su un supporto differente, e può salvare sulla sua memoria-tampone le impostazioni, di modo che l'utente che voglia ottenere le medesime prestazioni da tutte le sue fototrappole dovrà di fatto programmare solo la prima, e tutte le altre saranno programmate automaticamente una volta collegato il controller.

La serie RCX di Leupold rappresenta sicuramente la migliore alternativa oggi disponibile sul mercato delle fototrappole. Le RCX sono già annunciate sul listino dell'importatore italiano, ma non sono rese disponibili informazioni dettagliate sulla sua disponibilità e sul prezzo al pubblico; negli USA, tuttavia, questo si aggira sui 300 dollari o poco più per il modello più avanzato, lo RCX-2, poco meno per la RCX-1. Il prezzo è più elevato rispetto a molti dei prodotti della concorrenza, ma si tratta pur sempre di una Leupold.


 
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