E' vero che i serra sono poco commestibili?

Comunque, serra a parte, voglio spartire con voi una storia e una foto risalente all'Agosto del 1987, a Kodiak. Uscii con la mia Mako da 19 piedi e Suzuki 4-cilindri da 140 cavallucci. A bordo avevo mia moglie e mia cognata, Mio cognato era andato con un mio amico, direttore generale della locale cooperativa elettrica, in aereo a vedere l'impianto idroelettrico di Terror Lake. Il giorno precedente avevamo preso 8 halbut (il limite era due a testa) ma tutte piccole, intorno ai 10 kg l'una, e mio cognato, che avtrebbe voluto prenderne una bella grossa, era rimasto deluso e aveva deciso di non venire. Andammo parecchio lontano dal porto, in mare aperto, vicino William's Reef, su un fondale di 16 fathoms (un fathom e' 6 piedi, un metro e 84) ma sull'orlo di uno strapiombo che scendeva fino a 40 fathoms. Passammo un'ora senza che l'esca (un pezzo di tentacolo di polpo gigante e mezza aringa sull'amo) neanche fosse leccata da nessun pesce, neanche un merluzzo o un Irish Lord, una spece di grosso ghiozzo o coda di rospo, che in genere ci rompevano sempre le palle rimanendo allamati o rubabdo l'esca. Poi mia moglie mi disse: "Mi sono incagliata sul fondo." Il fondo li' e' sabbioso e ghiaioso, ma attraversato da lingue di roccia, basse scogliere che emergono dalla sabbia. Se l'amo o il piombo si incastrano fra le fessure, l'unico modo di staccarsi dal fondo e' attorcigliare la lenza (filo Dacron intrecciato da 80 o 100 libbre) intorno ad un apposito paletto infilato in uno dei fori poggiacanna e coperto da un pezzo di camera d'aria da bici perche' il legno non abrada la lenza e tirare con la barca. O si riesce a disincagliare il tutto, o si perde piombo e amo. Prima di ricorrere ad estreme misre, prendo la lenza in mano e tiro su. Invece della resistenza secca, dura, di una roccia sento un po' di cedimento, ma poco. Il Dacron non si allunga come il Nylon, non cede. Sapevo bene che cosa stava succedendo. Dissi a mia moglie: "preparati ad una lunga battaglia. Hai un grosso halibut attaccato all'amo. Ferra!" Con la canna da traino da tonni, piu' un manico di scopa che una canna, poco flessibile e resistentissima, lei diede tre o quattro tirate poderose e brusche. E la lenza comincio' a muoversi parallela alla barca, verso la prua, mentre la canna sussultava nelle sue mani. Se avete mai visto un halbut o un rombo che nuota, saprete che la testa va su e giu'.Anche l'halbut nuota cosi' e il movimento della testa fa sussultare la canna. Non c'e' mai dubbio di che pesce si tratti quando hai un halibut, anche piccolo, all'estremita' della lenza. La lenza si allontano' dalla barca mentre la frizione del Penn 6/0 strideva. Dissi a mia moglie di stringerla un po'. Con quella lenza pesante non c'era possibilita' che la spezzasse, a meno che non arrivasse alla fine di essa e spezzasse il nodo intorno alla bobina. Meglio cercare di non cedere troppa lenza. Ma anche dopo un paio di giri orari della frizione a stella la lenza continuava ad uscire. "Stringi di piu'!" E lei obbedi'. Ma c'erano rimasti si e no cinquanta metri di lenza nel Penn. Ma con la frizione ormai stretta al massimo, l'halibut comincio' a vincere l'inerzia della barca e a trainarla. La mia Mako era una barca molto pesante. Fibra di vetro, doppio fondo ripieno di schiuma sintetica per galleggaiamento serbatoi che pieni portavano 54 galloni di benzina (un gallone e' quasi 4 litri), attrezzatura varia, un fuoribordo che per essere montato sulla barca aveva richiesto un grosso verricello elettrico attaccato ad una piccola gru, e tre persone pesanti a bordo. E quell'halibut ci stava trainando, e ci traino' per un bel pezzo. finche' stanco (o dovrei dire "stanca," perche' solo le femmine raggiungono grosse dimensioni) non si fermo' di botto. Io avviai il motore e mi avvicinai mentre mia moglie riavvolgeva la lenza sul mulinello il piu' velocemente possibile per mantenere tensione sulla lenzaA quel punto fu come tirare su un sacco di patate, che pero' ogni tanto, dopo essere venuto su una decina di metri poi si riabbassava fino al fondo, e non c'era verso di impedirglielo. Poi, piano piano cominciammo ad ottenere risultati. Mia moglie pero' era stanca, e cominciai ad aiutarla. Io tiravo su la canna con la mano, e lei girava il mulinello per guadagnare lenza. Poi finalmente io mi affacciai dal lato della barca e viidi questa sagoma scura sotto la superficie. Rimasi a bocca aperta. Mi girai e scherzando dissi a mia moglie, "Hey, una bestiaccia del genere non la voglio sulla mia barca. Dammi il coltello che taglio la lenza!" E mia moglie immediatamente rispose con l'equivalente americano di "col *****!" La feci sedere sul sedile di mezzo, quello davanti alla console, e dissi a mia cognata di darmi l'amo da pescecane, un amo veramente enorme, che tenevo legato a sei o sette metri di cima legata a sua volta alla bitta dell'ancora. Con una mano tirai la lenza su piano piano, fino a quando la testa del mostro non fosse bene fuori dall'acqua. La bocca, aperta era larga piu' di un secchiello da spiaggia. Infilai la curva dell'amo da pescecane quanto piu' profondamente in quella boccaccia, lo inclinai per dirigerne la punta verso la parte ossea in mezzo agli occhi (gli occhi dell'halibut sono sullo stesso lato della testa, quello superiore) e diedi una strapponata all'amo con tutta la mia forza. La punta trafisse il palato e punta ed ardiglione spuntarono ben fuori dal sommo della testa. Lasciai immediatamente andare l'amo, e la bestiaccia comincio' una sarabanda infernale che ci copri' di spruzzi. Adesso pero' con quell'amo piantato attraverso la testa e quello della lenza ancora infilato nell'angolo della bocca non sarebbe mai riuscita a slamarsi. Aspettai che si calmasse un po' ne tirai l'intera testa fuori dall'acqua fino alle branchie e con una Ruger Mark II cal. .22 LR sparai otto colpi nella zona dove supponevo fosse il minuscolo cervello dell'halibut. Perche' 8 colpi? Perche' volevo vuotare il caricatore per non avere una pistola col colpo in canna sul ponte quando ancora non s'era tirato su il pesce. Di certo non volevo perdere tempo a scaricarla. Il pesce adesso era ben rilassato, ma le pinne ancora si muovevano. Sono pesci primitivi, come le anguille, anche col cervello distrutto possono ancora muoversi e divincolarsi. Un pesce di tale taglia che comincia a dibattersi sul ponte puo' rompere cose e spezzare gambe. percio' bisogna "accaprettarli." Chiesi a mia cognata di prendere un pezzo di cima e passarla intorno alla coda del pesce mentre lo tiravo su con la cima dell'amo da pescecane. Tiro su che ti tiro su, e chiedo a mia cognata se fosse riuscita a buttarne un cappio intorno alla coda. Mi risponde, "Ma se nemmanco ancora la vedo, la coda!" Mia moglie ed io dovemmo issare il pesce quasi interamente fuori dall'acqua, con la testa in grembo a mia moglie per legarne la coda. Poi passai l'altra estremita della cima dentro una branchia e fuori dalla bocca, e in tre issammo il pesce sul ponte, dove io immediatamente tirai la cima di nuovo verso la coda piegando il pesce a ferro di cavallo, perche' non potesse sbattere la coda e dibattersi sul ponte. A questo punto tirammo tutti un sospiro di sollievo, tosi dalla bocca del pesce sia l'amo al quale aveva abboccato che l'amo da pescecane, e tornai al porto a tutta callara, a quasi 50 kmh. Arrivati alla rampa del porto e trainata col verricello barca e pesce sul carrello, lo issammo a fatica sull'apposita forca per le foto d'occasione, ed ecco, piu' giu', la foto. Vi faccio presente che mia moglie (a quell'epoca incinta di nostra figlia e con molti kg di troppo guadagnati durante la gravidanza e perduti a fatica dopo il parto e mesi di dieta) e' alta un fathom--sei piedi--un metro e 84. No, la foto non e' un fotomontaggio. E mia moglie non e' neanche dietro il pesce, in secono piano, per farlo apparire piu' grosso come fanno tanti. No, e' anzi un pochino piu' avanti della bestiaccia.
Quanto pesava? Non mia moglie eh? ma l'halibut! 350 libbre!
 
Per uscire sono uscito una volta , dopo l'insistenza di un mio amico, non a PAF ma all'inglese. Spot, Villa San Giovanni. Fondale intorno a 6 mt, esca bigattino, canna tre pezzi da 4,20 Roberto Casini, terminale 0,13 Asso di cuori, amo 14 forgiato della kama.....piombatura3,5 grammi a scalare.
Arrivati pomeriggio intorno alle 14,00 il temperatura.....38 gradi, ma la brezza ci rincuorava.
Lenza in acqua, galleggiante perfetto. Lancio la prima fiondata di bigattini e attendo.
Corrente assente.
Secondo lancio e rinfresco di pastura. Il galleggiante sparisce di colpo, ferrata! Esce un bel sarago da porzione.
Intanto l'amico guarda. Reinnesco e rilancio.....altra fiondata di bigattino, pochi esemplari. Via di nuovo il galleggiante.....altro sarago di porzione, (una porzione per me è di circa 250 gr).
E l'amico guarda, poi mi fa; a che profondità peschi? Intorno a 5 mt, rispondo. Manco finisco di parlare che scompare di nuovo il galleggiante, sento subito che si tratta di qualcosa di più pesante dei primi, bella lotta con fughe e sfrizzionamenti del mulinello, chiamo l'amico per guadinare, è un altro bel sarago di circa 500 gr.
L'amico.....fammi vedere il terminale, come lo hai piombato? ecco, rispondo mostrandogli la lenza. Dopo averla vista bene, torna alla sua postazione e incomincia a rifare il terminale, :mrgreen:.
Si sa come siamo fatti noi pescatori, quando vediamo qualcuno che piglia pesci, subito lo imitiamo, anche se sappiamo che la nostra tecnica ci ha dato ottimi risultati per anni, non esitiamo a cambiarla!
Veramente io quel terminale avevo sbagliato a farlo, credendo che ci fosse corrente, avevo esagerato con la piombatura, distribuendo pallini a scalare fin a quasi un metro dall'amo, invece corrente inesistente e il terminale si è rivelato giusto. Quando invece tutte le tecniche, dettano una piombatura leggera in mancanza di corrente...... Vacci a capire!

Ormai tenevo sotto, con la pastura quel branco di saraghi e le catture si susseguivano. Soddisfazione questa canna ragazzi, comprata 23/25 anni fa per una cifra di 350,000 lire di allora.....un salasso che ancora mia moglie non ha scoperto[rire.gif] e credo che non lo scoprirà.
Alle 19,00 avevo 15 saraghi nel secchio capiente, (quello che usano per il ritiro dellle ossa delle macellerie, circa 50 lt ), quando le mangiate finiscono e incomincio a prendere pagelli, piccoli ma voraci, li vedo, sono migliaia. Speranzoso in una frittura violenta, di quelle che ci vuole almeno un litro di bianco fresco, i pescetti, passati nella farina di mais, dove prima provvedo a mischiare con del peperoncino secco, i miei, fatti seccare appesi a corona. Cambio canna, prendo una fissa di 5 mt,(altro salasso dei tempi che furono), dove ho montato un terminale di tre ami del 18, sempre forgiato e una lenza del 0,12, un solo pallino spaccato all'inizio dei tre ami, un BB. Innesco e provo......piranha!!! Tre alla volta, la canna, rispondeva bene alle ferrate. Le mangiate continue, inducono l'amico a copiarmi, visto che aveva solo tre saraghi nel secchio e anche lui incominciava a divertirsi.
A fine serata ho al mio attivo; 15 saraghi in taglia e circa 4 kg di pagellini.

Al ritorno, in auto l'amico mi fa; Giovà, non vieni quasi mai a pesca, ma quando vieni ti apri il deretano! Io; sicuro che si tratta di cuço? Non sarà classe?:mrgreen:
 
Scusa la mia "ignurandita'," ma parli di maree. Io non sono mai riuscito a distinuere un'ata marea da una bassa sul litorale romano. Non m'e' mai parso che il mare avanzasse o retrocedesse. Sara' questione di pochi centimetri? Quando arrivai a Kodiak mi resi conto della grandezza e pericolosita' delle maree. Li' l'escursione fra alta e bassa marea e' incredibile. Naturalmente non e' sempre la stessa. A volte fra alta merea e bassa marea ci puo' essere una differenza di tre metri--ma metri verticali! Con una "minus tide" passi sulla strada che costeggia il mare e il mare neanche lo vedi. Dalla strada al mare ci sara' anche un km o piu' di distanza. Poi quando viene una marea particolarmente alta le onde arrivano a infrangersi sotto la strada, I fiumi, non riuscendo a vincere la forza della marea entrante, straripano alle foci e anche a buona distanza da esse, e chilometri e chilometri di piane costiere si allagano. Guai allo sprovveduto che s'era avventurato nelle piane senza consultare il libretto delle maree. Io a momenti persi qualche alluce da assideramento, quando, a caccia di anatre, fui sorpreso da ua delle maree piu' alte dell'anno. Faceva 20 sottozero. Io, con due amici, rimasi bloccato su una collinetta che era divenuta un'isola, e non volendo passare ore ed ore aspettando la bassa, cercai di tornare alla strada, distante soltanto un paio di centinalia di metri dall'isoletta temporanea. Ce l'avrei anche fatta, perche' l'acqua non era ancora troppo profonda, ma a una ventina di metri dall'isoletta c'era il letto di un torrentello, invisibile sotto l'acqua, ed io "imboccai." Avevo gli stivaloni soltanto fino a quasi tutta coscia, e mi si riempirono d'acqua gelida. Tornai all'isoletta. Sapevo che togliendomi gli stivali poi con mutandoni, pantaloni,, calzettoni e gambe bagnate non sarei mai riuscito a rimettermeli. Mi sdraiai in terra (sulla neve), e alzai le gambe in aria per svuotare gli stivaloni. La maggior parte dell'acqua usci, ma ovviamente rimasi bagnato. Inoltre l'acqua dagli stivali mi colo' anche sul didietro e sulla bassa schiena. Ero nei guai. A venti sottozero essere bagnato e' un disastro potenzialmente letale. Ma il mio numeretto ancora non era stato tirato fuori dal sacchetto. Fortuna volle che atri due cacciatori che tornavano con una barca ci mostrarono un passaggio, sull'argine del fiume, lungo il quale saremmo riusciti a tornare alla strada. Anche cosi', pero' camminammo con l'acqua fino sopra alle ginocchia, rompendo il ghiaccio che si stava formando in superficie (l'acqua era principalmente acqua dolce del fiume, forzata indietro dalla marea, e percio' si ghiacciava. Ci vuole una temperattura un po' piu' bassa per ghiacciare l'acqua salata). Come dio volle arrivammo alla strada. La macchina era a cento metri da noi, e arrivarci per me fu una via crucis. I piedi non me li sentivo piu' e mi sembrava di camminare su due zoccoli di cavallo. Avevo perso il senso dell'equilibrio e ogni tanto dovevo afferrare il braccio di uno dei miei amici. Appena arrivammo all'auto, col motore acceso ed il riscaldamento che cominciava a spargere un po' di tepore mi tolsi (aiutato dagli amici) stivaloni e calzettoni inzuppati e arrotolai a fatica fino a meta' polpaccio i mutandoni e pantaloni impregnati d'acqua. I miei piedi erano bianchi come la neve, ed i miei alluci erano viola. Quando il calore dei dotti inferiori del riscaldamento comincio' a sciogliere i cristalli di ghiaccio che si erano formati nella carne dei piedi il dolore fu incredibile--come se avessi immerso i piedi nell'acqua bollente. Non persi nessun alluce, per fortuna, ma imparai una lezione indimenticabile: con le maree non si scherza! Se fossi stato da solo sarei morto assiderato--a duecento metri dalla strada!
 
Re: Passione surf casting

Perzonalmente è andata bene. Normale amministrazione di controllo hanno applicato la sanzione di divieto di pesca fuori orario consentito con l aggravante che erano sopra la scogliera.
 
Divieti di cosa?... Non puoi andare solo nelle zone militari, tipo nettuno, pian di spille a Tarquinia...

Divieti ??!! No.... non intendevo quelli però sarebbe interessante saperlo. Insomma..... una 157 della pesca ...esiste o è tutto tramandato sottovoce ?
Per esempio.... pesca nei porti.... dalle dighe forane...foci dei fiumi... orari.... Insomma....una legislazione quadro... esiste?
Ciao Luì !
 
Trovassi il temlp porco2 . Con la bimba di 5 mesi ho il tempo per andare in bagno e basta. Cmq tengo il mio tempo x la caccia che amo molto di più e nel frattempo tengo bona la moglie
 
.....canna tre pezzi da 4,20 Roberto Casini, terminale 0,13 Asso di cuori, amo 14 forgiato della kama.....piombatura3,5 grammi a scalare.
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.... Soddisfazione questa canna ragazzi, comprata 23/25 anni fa per una cifra di 350,000 lire di allora.....

Grande Giovanni, quando ho letto la canna e l'attrezzatura (asso di cuori, gamakatzu,..) ho fatto un salto indietro di 25-30 anni quando divoravo le riviste di pesca....
 
Re: Passione surf casting

E che te pensi che te porto al letto? ??

Pensavo a mette i nastrini....scemo !!!
Un nastrino da ....700 Km ! Tu sei capace....

Aoh che nastrini !?! Pensavo lo sapeste : alla prima orata superiore al kg salpata.....scatta er presidio fisso h24 in tenda sulla spiaggia [thumbsup.gif]! Poi se volete fa' voi due er primo turno "cic to cic"....nun c'e' problema :mrgreen:....ormai semo "moderni" [Trilly-77-24.gif]! Ciao.
 
Re: Passione surf casting

si riparte. caccia chiusa a tutto surf, per mercoledi prossimo prima uscita del 2018 spot lavinio. anche per provare due nuovi acquisti per la pesca della trabucco,cassandra da 150 gr.
 
Ciao in verita' sono due hexagono da 200e spitfire 180 ovviamente entrambi italcanna. La prima azione di punta molto rigida il mare lo tiene bene 170 gr non spiomba ma credo che non la terro' per molto tempo anche perche ho una futura 190 gr che non ha paragoni. Invece contentissimo per la spit 180gr canna molto facile da domare con una azione semi di punta. Con 130 gr spara che e ' una bellezza e tiene molto bene il mare. questa sicuramente avra' vita lunga tra le mie canne.
 
Divieti ??!! No.... non intendevo quelli però sarebbe interessante saperlo. Insomma..... una 157 della pesca ...esiste o è tutto tramandato sottovoce ?
Per esempio.... pesca nei porti.... dalle dighe forane...foci dei fiumi... orari.... Insomma....una legislazione quadro... esiste?
Ciao Luì !

Nei porti non si è mai potuto pescare, nelle acque salmastre, quindi foci o dighe necessita la licenza.. Orari nelle foci non ce ne sono... Puoi pescare anche il martedì e venerdì.. Ciao fra'
 
Re: Passione surf casting

Az vengo con te!!!!!
Si puo" fare una bella pescata magari in notturna e con luna (buona per orata e mormora). Per un"altra ventina di giorni (tempo permettendo) sfrutto ancora divergente che per me e" il top per la spigola anche se quest" anno per me e" uno dei più"scarsi per una serie di fattori, con solo una ventina di catture ed e" mancata la maxi.
 
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