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[h=1]La Provincia contro i pescatori di frodo: "Basta, danneggiano la fauna"[/h]Decreto della Provincia per limitare il fenomeno: "I casi aumentano in modo esponenziale. Sono soprattutto persone dell'Est", spiega Soranzo



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PADOVA. Stop ai pescatori di frodo, in particolare praticata da persone di origine dell'Est Europa. Un decreto è stato approvato dalla Provincia. “Pesca abusiva, bracconaggio e sovrapesca sono attività che vanno assolutamente contrastate per salvaguardare la salute dei consumatori, per tutelare la fauna ittica e il commercio legale”, ha spiegato il presidente della Provincia Enoch Soranzo.

Il decreto vieta totalmente la pesca nelle acque secondarie e limita anche quella nelle acque principali.
“Intendiamo dare un segnale chiaro e inequivocabile – dice Soranzo - a un fenomeno che sta aumentando in modo esponenziale. Stiamo assistendo ad attività di bracconaggio e pesca di frodo notturna con una conseguente commercializzazione illegale del pescato. La tradizione della pesca nelle acque interne è stata ripresa soprattutto dalle etnie dell’est e il commercio è tornato economicamente conveniente perché c’è molta richiesta. E’ aumentata anche la richiesta di pesce misto per fare mangimi per animali, come crocchette per cani e gatti. Questo ha provocato l’infiltrazione di bande che agiscono di notte saccheggiando i fiumi con enormi reti e catturando tutto quello che possono: pesci siluro, carpe, cefali. Purtroppo oltre alle dannose reti a strascico, utilizzano scariche elettriche e sostanze chimiche che danneggiano l’habitat dei nostri fiumi. Spesso il pescato viene spedito in Romania e alimenta il mercato nero all’estero, impoverendo l’intero comparto e togliendo la materia prima ai pescatori locali. Le limitazioni imposte dal nuovo decreto rappresentano un’ulteriore strumento che consentirà alla Polizia Provinciale di vigilare più severamente sui nostri fiumi”.

Vietato quindi l’utilizzo del tremaglio, del bertovello con ali, del cogolo e della vangaiola almeno in alcuni corsi d’acqua. La richiesta di tutelare questa situazione è giunta da istanze forti del mondo della pesca professionale e sportiva. “E’ un fenomeno fuori controllo – dice Davide Gianella, consigliere provinciale delegato alla Caccia e Pesca – che va arginato il prima possibile con azioni preventive e di contrasto attraverso l’utilizzo di risorse e mezzi in grado di mettere un freno a una piaga che sta colpendo in maniera silente il nostro territorio e i nostri fiumi a danno di alcune specie a volte protette e in barba ai periodi di sospensione della pesca. Oltre al danno ambientale c’è anche un rischio sanitario collegato alla commercializzazione di prodotti non controllati diretti spesso clandestinamente verso i mercati dell’Est Europa. Qui nel Veneto in una cornice dove mare, pesca e portualità sono parte integrante del territorio, ci è offerta l’occasione per confermare il nostro comune impegno a garantire una pesca sostenibile non soltanto dal punto di vista ambientale, ma ugualmente dal lato economico e sociale, che assicuri un futuro a lungo termine per tutti i pescatori”.

Sono 25 le licenze di pesca professionale concesse in provincia di Padova e un buon numero di pescatori svolge l’attività nella zona lagunare valliva, conosce il proprio territorio e lo rispetta perché gli consente una continuità a livello lavorativo. Ora c’è una mobilità diversa, i pescatori si spostano e arrivano da altri Paesi e questa mancanza di legame al territorio non tutela il mantenimento della fauna Ittica. Chi arriva da zone diverse inoltre difficilmente conosce la normativa e i divieti che sono specifici di ogni zona. Le problematiche legate a questo fenomeno sono tante: scarico abusivo di liquami, violazione delle norme igieniche nello stoccaggio del pescato, avvelenamento delle falde acquifere, danni al paesaggio e alla fauna, evasione fiscale.

“Gli organi preposti al controlli dei nostri fiumi e canali – conclude Vincenzo Gottardo, consigliere provinciale delegato alla Polizia Provinciale - ora hanno strumenti più adeguati e mirati che andranno a colpire chi esercita la pesca di professione illegalmente. Il Decreto approvato dalla Provincia di Padova segna un passo importante e manda un segnale preciso ai bracconieri che intendono predare le nostre acque. Auspico che anche questa azione serva per contrastare il fenomeno predatorio nei confronti della fauna ittica e possa avere una sicura efficacia in termini di prevenzione e contrasto verso questi episodi di inciviltà che si svolgono nel nostro territorio. Si tratta di una presa di distanza sempre più chiara e severa rispetto a quei soggetti che creano un evidente danno economico al settore ittico, oltra ad un evidente danno al patrimonio naturalistico. La prevenzione e il contrasto sono


sicuramente le azioni sulle quali bisogna agire con determinazione, anche se il presidio non è così facile soprattutto per l’ampiezza del territorio. Sono certo che la Polizia Provinciale saprà unire professionalità e competenza per far fronte a questo problema ancora troppo sottovalutato”.


Speriamo che anche le altre province limotrifi facciano altrettanto....

Ciao,Marco.

 
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Hai ragione, ma puoi farla in mare, senza cattura e rilascio però! Almeno quelli di taglia, vanno rilasciati in padella!:mrgreen:

Concordo!Il mio intervento era riferito ad un ambiente "piccolo",come puo' esserlo una cava,dove anche il prelevare alcuni capi adulti fa' la differenza sulla popolazione di quel sito!Poi se uno vuol far tabula rasa per gustare a tutti i costi filetti di persico,puo' farlo ci mancherebbe......certo poi le catture le vedra' col lanternino heuuu.gif]!Sempre poi che non scenda l'orda dell'est e si preoccupa di sterminare anche gli avannotti perche' fritti son gustosi: li non c'e' catch&release che regga [14]!Un saluto.
 
ora ditemi voi con che passione ripaghero la licenza di pesca, questi fanno razzie nei corsi d.acqua e se li beccano gli fanno 200 euri di verbale, ma sono nulla tenenti e quindi ciuuupaaaa, a me se mi pizzicano con 600 gr di bigattini verbale e avendo regolare documento e avendo dei beni tipo, auto casa di proprieta, se non paghi oltre ai continui aumento di verbale nel tempo , ad un certo punto ti mandano l,ufficiale giudiziario x perorare un bene pari all,insoluto.mentre ai braccobaldi la fanno franca, viva l,italiaaaaaaaaaa, nguuuulooooo. ciao compagneros,
 
Se so' svegliati alla fine, non c'e' rimasto quasi nulla in certe zone...meglio tardi che mai...ma tanto in Itaglia non fanno un caxxo agli assassini figuriamoci ai pescatori di frodo...ma se erano cacciatori allora si che gli avrebbero fatto il culo
 
Il problema di fondo e' sempre lo stesso in questo paese : chi non ha un cazzz da perdere fa' quel che vuole......per chi sta' in regola basta un nulla e son cazzz suoi heuuu.gif]!Io ho quasi del tutto abbandonato la pesca a spinning perche' in un forse mai sopito senso di rimorso nel togliere la vita,seppur animale,ero un seguace del catch&release con i rari blackbass che catturavo in qualche sparuta cava ancora praticabile qua' nel Lazio!Poi son arrivate anche da noi le orde dell'est sempre piu' presenti e affamate di pesce insieme a qualche italiano senza limiti di fame....e addio pesca a spinning [14] !Un saluto.
 
Penso che la soluzione sarebbe l'espulsione dall'Italia per questo e altri reati simili, sarebbe ora che ci governa mostrasse le "palle" anche se è solo un pio desiderio in questo paese allo sfascio, ove le leggi esistono solo per alcuni e non sono assolutamente uguali per tutti.
 
Il problema di fondo e' sempre lo stesso in questo paese : chi non ha un cazzz da perdere fa' quel che vuole......per chi sta' in regola basta un nulla e son cazzz suoi heuuu.gif]!Io ho quasi del tutto abbandonato la pesca a spinning perche' in un forse mai sopito senso di rimorso nel togliere la vita,seppur animale,ero un seguace del catch&release con i rari blackbass che catturavo in qualche sparuta cava ancora praticabile qua' nel Lazio!Poi son arrivate anche da noi le orde dell'est sempre piu' presenti e affamate di pesce insieme a qualche italiano senza limiti di fame....e addio pesca a spinning [14] !Un saluto.



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Hai ragione, ma puoi farla in mare, senza cattura e rilascio però! Almeno quelli di taglia, vanno rilasciati in padella!:mrgreen:
 
Che i pesci so spariti per colpa dei pescatori ci credo poco,credo molto di più nell'inquinamento,e' come dire la stanziale e' sparita per colpa dei cacciatori,no la stanziale e' sparita per colpa di concimi chimici e diserbanti,e uguale e' la pesca,dovrebbero rompere l'ano a questi delinquenti che fanno soldi a scapito dell'ambiente,ma è più facile accanirsi col poveraccio
 
Che i pesci so spariti per colpa dei pescatori ci credo poco,credo molto di più nell'inquinamento,e' come dire la stanziale e' sparita per colpa dei cacciatori,no la stanziale e' sparita per colpa di concimi chimici e diserbanti,e uguale e' la pesca,dovrebbero rompere l'ano a questi delinquenti che fanno soldi a scapito dell'ambiente,ma è più facile accanirsi col poveraccio


Forse non hai ben chiara la situazione del Po e di tanti altri fiumi del nord Italia, e quello che queste orde di gentaglia stanno combinando, hai voglia se sono responsabili della sparizione del pesce km di tramagli, storditori elettrici e persino calce nelle rogge....stanno massacrando tutto altro che inquinamento...il pesce campa uguale nei fiumi inquinati si adatta e ci vive ma con i bracconieri all'opera non esiste salvezza
 
Comunque è da poco stata approvata una legge a livello nazionale dove viene dato un bel giro di vite in termini sanzionatori sia per quanto riguarda lo sforamento dei carnieri che per l'utilizzo di mezzi vietati.
Certo resta sempre il problema della mancanza di controlli (assolutamente non paragonabili a quello che avviene per la caccia).
 
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