Probabilmente non e' chiaro le Marche nella richiesta di deroga ha il parere POSITIVO dell'ispra...
Con nota n. 5xxxxx del 12.06.2017 l'ISPRA ha trasmesso il relativo parere in cui considera le motivazioni e le modalità di attuazione proposte dalla Regione Marche coerenti con lo spirito ed il dettato della nonnativa comunitaria di riferimento (art. 9, par. 1, letto a, Direttiva 2009/147 ICE) esprimendo un parere favorevole condizionato alla verifica di eventuali prescrizioni degli strumenti gestionali, alla definizione del numero massimo di capi annualmente abbattibili e che il prelievo avvenga in presenza del frutto pendente ad una distanza non superiore a 100 metri dalle colture in frutto nel periodo compreso tra la q uarta domenica di settembre al 10 dicembre 2017.

L'ISPRA confenna pertanto che l'impianto del documento così come proposto e formulato dalla Regione Marche, identico tra l'altro a quelli adottati negli anni passati, è condivisibile e coerente con la nonnativa comunitaria pur condizionandolo a specifiche modifiche tecniche in parte già determinate nell'atto. ecc,ecc, c'e' anche come superare la questione richiami


Alessandro....stiamo dicendo la stessa cosa.
Anche l'Emilia Romagna ha il parere positivo di ISPRA sull'atto amministrativo che consente il prelievo in deroga di storno e piccione.
Il problema è che il parere positivo è relativo alle modalità,tempi e dinamiche con cui TUTTE le Regioni italiane attuano le deroghe x danni negli ultimi anni : entro 100 mt da frutteti,uliveti o oliveti con frutto pendente in cui siano in atto mezzi di dissuasione incruenti,senza l'uso di richiami ( e qui le Regioni o le singole Provincie inseriscono la parolina "appartenenti alla specie ...." x poter usare stampi di altri uccelli ). Controllo degli abbattimenti 2 volte nella stagione per verificare che non si sfori la quantità prelevabile stabilita a livello regionale.
Da un ente che dichiara di non essere in grado di stabilire "le piccole quantità" x le deroghe in lettera C e di avere dato parere favorevole al reinserimento dello storno tra le specie cacciabili mi pare una vera e propria FARSA. e presa x i fondelli. Aggravata dal fatto che in primavera in controllo di fatto permette "lo sparo libero" a chiunque abbia una pianta di ciliegio in giardino....
 
La legge comunitaria te lo impedisce. Se lo vuoi a febbraio devi posticipare l'apertura. Arco temporale invariato rapporto la 157, tanto che se verrà inserito in preapertura dovrà essere poi cacciabile dal 3 ottobre e non dall'1

Si...si... scusami non avevo fatto cenno alla Comunitaria... allora dammelo a partire dall'ultima settimana di Settembre. La Comunitaria è rispettata...(3gg di preapertura)
Sia chiaro che non ce l'ho con chi va a colombi....per carità proprio no.... è solo che "slittando" l'autorizzazione allo sparo... si avrebbe la certezza di non incappare in qualche animale ancora non formato.
Se poi la scenza... gli studi... mi dicono che ad Agosto non ci sono più piccoli... ben vengano le preaperture !!

Non voglio nemmeno dire che la specie non sia in salute !! C'è una coppia i colombi che da 1 mesetto gira intorno casa mia.....
Io abito "dentro" Roma...!! È bellissimo vederli !!
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Signori...... ma anche fra di noi ci prendiamo x i fondelli???
Ma allora la deroga al colombaccio??? Che è nocivo o qualcuno ne ha richiesto i danni? e venitemi a dire che levando i giorni a settembre e mettendoli a febbraio siamo pari!!!
E la deroga ai tordi come avvenuta quest'anno? ben venga, siamo tutti soddisfatti, ma che dal 20 al 31 gennaio magnavano più olive???
AHHH GIA'... CI SONO LE ELEZIONI!!! ecco chi ci magnava!!!
Quindi non offendiamoci almeno tra noi.
Io vorrei un giorno sapere quale sono le motivazioni che vietano la caccia allo storno e perché nella regione Lazio, che ne è invasa e si spendono soldi nostri per provvedimenti ridicoli, non si lascia fare qualcosina anche a noi cacciatori.
Hai voglia a fare il calendario a Febbraio, che non frega niente a nessuno e dimostrando ancora una volta quanto è viscida questa gente. SCHIFOSI!!!
Concordo pienamente, ma in questo Paese di cacca per cambiare qualcosa (anche se lo sanno tutti che lo storno e" in sovrannumero e che fa danni) ci vogliono anni ......studi....indagini..... e che c......! Lo potrebbero benissimo mettere almeno tra in nocivi del contentino di Febbraio....neanche quello!!!
 
Per averlo in preapertura occorre posticipare l'apertura, idem per averlo a febbraio ed è per questo che da qualche anno non si caccia dalla terza domenica di settembre, ma dal 1 ottobre. Quindi darlo in preapertura o all'ultima settimana di settembre comporta poi o rinunciare a febbraio o poi chiuderla per tanti giorni quanti ne sono stati sfruttati.
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

La Federcaccia regionale del Lazio ha ricordato con una nota stampa lo svolgimento del classico consiglio regionale del nuovo anno: l’appuntamento era in programma presso l’antico Casale San Paolo, a nord di Roma, ed è stato sfruttato per approfondire le politiche venatorie del 2018. Il presidente Aldo Pompetti ha parlato dei principali argomenti che riguardano la regione centrale, temi che sono stati discussi con i consiglieri, i presidenti provinciali e alcuni rappresentanti degli Ambiti Territoriali di Caccia laziali. La presenza di Franco Gilardi, funzionario della Regione, e dell’assessore regionale alle Infrastrutture, politiche abitative e ambiente, Fabio Refrigeri, ha confermato l’importanza dell’occasione. L’ente locale ha sottolineato il nuovo atteggiamento nei confronti della caccia e dei cacciatori, inoltre Gilardi ha annunciato che il calendario venatorio 2018-2019 verrà pubblicato entro la fine di questo mese di febbraio.

Come sarà il testo? Non verranno apportate grandi modifiche, ma le novità avranno a che fare con la caccia al colombaccio in preapertura e la gestione degli ungulati. Dopo il prolungamento della stagione appena terminata per quel che riguarda il tordo bottaccio, il tordo sassello e la cesena (31 gennaio per la precisione), i cacciatori laziali attendono con moderato ottimismo il nuovo documento.

vi auguro di no, dal cuore perchè vi leverebbero gli ultimi giorni di caccia :mad:
un colombo invernale vale 100 estivi
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

vi auguro di no, dal cuore
un colombo invernale vale 100 estivi
Noi siamo i meglio, allora preapertura al colombaccio, poi si riapre il primo ottobre, chiude un giorno prima ( o 2 secondo quanti ne sono concessi in preapertura ) a gennaio e poi deroga a febbraio. L'arco temporale della 157 rimane invatriato
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Qui nessuno sta prendendo x i fondelli nessuno....
Qualcuno sta cercando di spiegare qual'è L'UNICA strada x poter cacciare lo storno in deroga...deroga significa "derogare" ad un divieto e non applicare la legge nazionale come x 10 gg a Febbraio x il colombaccio o la chiusura al 31/01 x i tordi.
Lo storno è stato "alacremente" inserito nelle specie protette in Italia all'inizio degli anni 90 quando i primi studi europei davano la consistenza della specie in decrescita....dopo e solo dopo alla decrescita effettiva delle popolazioni centro e nord europee ha fatto seguito una conclamata CRESCITA delle popolazioni del sud Europa,probabilmente dovuto ad un progressivo spostamento a sud dell'areale di nidificazione.
Ma la frittata era già stata fatta....gli altri paesi del bacino del Mediterraneo hanno "resistito" e hanno continuato a cacciarlo tranquillamente noi no....il Governo Prodi con il ministro De Castro ad inizio 2000 iniziarono la procedura per il suo reinserimento tra le specie cacciabili ( per farlo serve modificare gli allegati della Direttiva Uccelli UE nei quali sono inseriti per ogni stato membro specie cacciabili e protette),ottennero il parere positivo a tale reinserimento pure da ISPRA....da qualche anno è tutto congelato.
Questi sono ( molto ) in sintesi i fatti....
Se nel Lazio oggi non si può tirare una fucilata ad uno storno lo si deve al fatto che non ci sono richieste danni...senza queste la Regione NON PUO' nemmeno iniziare la procedura per ottenere la deroga.
 
La questione deroghe non è una questione solo marchigiana ma nazionale.
Qui il parere ISPRA è vincolante,quindi detta lei le condizioni e le Regioni non possono fare altro che adeguarsi.
Per il resto le Marche ha il miglior calendario possibile con le attuali normative e dimostra come nel totale rispetto dei tempi imposti dalla 157 il colombaccio si possa cacciare sia in preapertura che fino al 10 Febbraio.

iL PARERE DELL'ISPRA E' VINCOLANTE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE in lettera C per i fringillidi. In lettera A e B no. Le regioni possono applicarle anche superando il parere dell'ispra come ha fatto le marche ed altre regioni motivando adeguatamente l'atto derogatorio
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Il mese di Febbraio e" un furto totale senza scusanti.......le migliori cacciate a tordi e merli si facevano in questo mese e quanti animali soprattutto al basso, non parliamo degli acquatici. Anche io la penso come qualcuno, quei dieci giorni di solo colombaccio non ha senso (parere personale) io sono anni che non esco proprio in questi dieci giorni.
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Visto che c'erano potevano fare un pensierino per reinserire gli storni, anche se in quantità limitata.
Ricordo quando ci andavo con la giostra e una cinquantina di stampi a terra. Bei tempi.
Ora che l'età piano piano avanza, stare qualche volta al capanno col seggiolino non mi dispiacerebbe.
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Avete ragione tutti.. A parte il fatto che alcuni paesi europei tirano lo storno e noi no qualcuno me lo deve spiegare... Detto questo che lascia il tempo che trova, anche se ci fosse una richiesta danni di agricoltori non capisco perché cacciare lo storno in deroga a febbraio e non prima visto che le olive le hanno già raccolte così come tutto il resto dei frutti?... Da questo ragionamento posso pensare a un contentino, visto che l'Emilia lo ha messo spesso in preapertura o in apertura, e le Marche in apertura addirittura anche tortore dal collare... Io penserei più ad un volevoseme bene e continuamo, ma io spesso penso male..
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Visto che c'erano potevano fare un pensierino per reinserire gli storni, anche se in quantità limitata.
Ricordo quando ci andavo con la giostra e una cinquantina di stampi a terra. Bei tempi.
Ora che l'età piano piano avanza, stare qualche volta al capanno col seggiolino non mi dispiacerebbe.
Gli storni non li inseriscono perchè non c'è nessuna richiesta di danni da parte degli agricoltori
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Avete ragione tutti.. A parte il fatto che alcuni paesi europei tirano lo storno e noi no qualcuno me lo deve spiegare... Detto questo che lascia il tempo che trova, anche se ci fosse una richiesta danni di agricoltori non capisco perché cacciare lo storno in deroga a febbraio e non prima visto che le olive le hanno già raccolte così come tutto il resto dei frutti?... Da questo ragionamento posso pensare a un contentino, visto che l'Emilia lo ha messo spesso in preapertura o in apertura, e le Marche in apertura addirittura anche tortore dal collare... Io penserei più ad un volevoseme bene e continuamo, ma io spesso penso male..


Febbraio????Chi ha parlato di Febbraio???
Se nel Lazio ci fossero richieste danni lo storno si caccerebbe in deroga quando fà danno...esattamente come in tutta Italia.
Quindi presumibilmente ad Ottobre/Novembre nelle olive e prima ni vigneti....
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Avete ragione tutti.. A parte il fatto che alcuni paesi europei tirano lo storno e noi no qualcuno me lo deve spiegare... Detto questo che lascia il tempo che trova, anche se ci fosse una richiesta danni di agricoltori non capisco perché cacciare lo storno in deroga a febbraio e non prima visto che le olive le hanno già raccolte così come tutto il resto dei frutti?... Da questo ragionamento posso pensare a un contentino, visto che l'Emilia lo ha messo spesso in preapertura o in apertura, e le Marche in apertura addirittura anche tortore dal collare... Io penserei più ad un volevoseme bene e continuamo, ma io spesso penso male..
In puglia lo hanno cacciato da molto prima, in alcune regioni lo cacciano dopo la chiusura per limitare i danni alle culture fruttifere ( vedi ciliegie ) ..... I paesi europei tirano lo storno in base a deroghe concesse se ci sono danni alle culture. Sapevi che in alcuni paesi scandinavi si cacciano i tordi a Luglio ? Semplicemente perché i coltivatori di frutti di bosco lamentano e dimostrano danni alle culture. Nel Lazio non è mai stata fatta richiesta di danni. Altra Deroga possibile è per caccie tradizionali e piccole quantità di prelievo, però qui è l'ispra a non avere ( volere ) studi che stabiliscano l'entità del prelievo, nonostante le regioni ( il veneto in particolare ) ne faccia richiesta.
Comunque sia non giustifico assolutamente che una specie numerosa e nociva come lo storno non sia in calendario
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Il mese di Febbraio e" un furto totale senza scusanti.......le migliori cacciate a tordi e merli si facevano in questo mese e quanti animali soprattutto al basso, non parliamo degli acquatici. Anche io la penso come qualcuno, quei dieci giorni di solo colombaccio non ha senso (parere personale) io sono anni che non esco proprio in questi dieci giorni.

Hanno senso eccome sia i 10 giorni a febbraio che non mettere il colombo in preapertura: danno possibilità di rimpinguare le casse per 'sti magnaccioni!!!
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Richiesta danno, non le abbiamo quindi Nel Lazio lo storno non fa danno ......regioni confinanti che hanno qualche richiesta danno (pochi km) danno la deroga. Se questo non e" il paese di pulcinella, dove il buon senso non esiste neanche con le cose elementari ed evidenti, come vuoi riuscire a cambiare cose molto più" serie. Questa e" come la storia che nel Lazio il tordo si caccia fino al 20 gennaio perché" va in amore. mentre in Umbria fino al 31 perché" quelli umbri non vanno in amore.
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Certo in uno due giorni li trucidiamo, tutti a fare incetta e a riempire i congelatori, anche chi i colombacci non sa cosa sono, facile prendersela coi tonti spennacchiotti di settembre,lo facessero con quelli di gennaio e febbraio se ne sono capaci, io preferisco farmi le pippe mentali e lasciarli prolificare tranquilli fino al 1° ottobre
e cacciarli fino al 10 febbraio.
punti di vista.


Trucidiamo tutti chi?? I colombacci???
Spero tu stia scherzando....
I gusti personali non si discutono....anche xchè i tuoi sono identici ai miei...ma la preapertura al colombaccio è pianamente legittima e sarebbe ora che la smettessimo noi cacciatori a voler imporre limitazioni solo xchè a noi qualcosa non piace.
Ripeto...abbiamo tanto da imparare dai nostri colleghi europei...
 
Non ho capito bene: prima affermi che voi nelle Marche siete fortunati, poi elenchi una serie di condizioni imposte per le cacce in deroga che farebbero impazzire anche un enigmista e quindi concludi dicendo che tu come tanti preferite lasciar perdere ...
Dovessi sottostare io a tali aberrazioni normative, non mi riterrei certo fortunato ...
Un saluto.

Se ho interpretato bene, lui dice che nella parte riguardante la preapertura e la post chiusura al colombaccio le cose sono ben fatte, quindi i marchigiani sono da ritenere fortunati, mentre per ciò che riguarda le deroghe ai nocivi no, per le troppe peripezie interpretative che danno luogo a possibili verbali, tant'è che sono in pochi a mettere in pratica queste deroghe.
Per ciò che riguarda i colombacci al 1° ottobre sono d'accordo, è la specie con un arco cacciabile molto ampio, non vedo bene la preapertura, accetto appena l'apertura che essendo generale non da adito alla persecuzione della specie.
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

So tutte cazzzzateeeeee i cappa c i cc i tt idittitti c'è piano per culo da sempre. Da una regione a l altra cambiano i tempi di caccia in Europa sono cacciabili il doppio dei selvatici. Ma di cosa stiamo parlando.
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

a caccià i colombi
adulti da minimo mezzochilo e non pulcini che paian merli
col freddo e non a 25 °C all'ombra

per non parlà dei rientri ai tordi

a settembre me ne vo a cercà du fagiani o se non c'ho ir cane a fà du polpi ;)

rimarrò sempre dell'idea che 10 gg di febbraio son mille volte meglio di 15 gg di settembre


Se fosse un sondaggio sarei con te al 100%....
La Regione Marche da anni sta dimostrando come il colombaccio si può cacciare sia in preapertura che a Febbraio.....basta rispettare l'arco temporale previsto e col colombo si può tutto,con tanto di parere favorevole ISPRA.
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Gli storni non li inseriscono perchè non c'è nessuna richiesta di danni da parte degli agricoltori

Ma che razza di motivazione è?
Forse nessuno manco ci pensa a perder tempo in richieste che sanno perfettamente non avranno alcun seguito.
Una deroga x gli storni sarebbe obbiettivamente sacrosanta visti i milioni o forse miliardi che frequentano la nostra regione.
 
Re: Calendario venatorio Lazio 2018/2019 ... la forza delle elezioni

Richiesta danno, non le abbiamo quindi Nel Lazio lo storno non fa danno ......regioni confinanti che hanno qualche richiesta danno (pochi km) danno la deroga. Se questo non e" il paese di pulcinella, dove il buon senso non esiste neanche con le cose elementari ed evidenti, come vuoi riuscire a cambiare cose molto più" serie. Questa e" come la storia che nel Lazio il tordo si caccia fino al 20 gennaio perché" va in amore. mentre in Umbria fino al 31 perché" quelli umbri non vanno in amore.

Il calendario regionale è firmato dal governatore. La legge permette di avere i tordi al 31, lo storno in deroga, l'apertura anticipata al colombo o posticipata o entrambe. Il governatore lo eleggono i cittadini. Mi raccomando stiamocene a casa a lamentarci invece di tentare un cambiamento che semmai non avverrà, almeno non ci vedrà complici.
 
Alessandro....stiamo dicendo la stessa cosa.
Anche l'Emilia Romagna ha il parere positivo di ISPRA sull'atto amministrativo che consente il prelievo in deroga di storno e piccione.
Il problema è che il parere positivo è relativo alle modalità,tempi e dinamiche con cui TUTTE le Regioni italiane attuano le deroghe x danni negli ultimi anni : entro 100 mt da frutteti,uliveti o oliveti con frutto pendente in cui siano in atto mezzi di dissuasione incruenti,senza l'uso di richiami ( e qui le Regioni o le singole Provincie inseriscono la parolina "appartenenti alla specie ...." x poter usare stampi di altri uccelli ). Controllo degli abbattimenti 2 volte nella stagione per verificare che non si sfori la quantità prelevabile stabilita a livello regionale.
Da un ente che dichiara di non essere in grado di stabilire "le piccole quantità" x le deroghe in lettera C e di avere dato parere favorevole al reinserimento dello storno tra le specie cacciabili mi pare una vera e propria FARSA. e presa x i fondelli. Aggravata dal fatto che in primavera in controllo di fatto permette "lo sparo libero" a chiunque abbia una pianta di ciliegio in giardino....

Più che farsa, direi; è stato voluto dal Governo che Ispra avesse codesto potere di vietare l'uso della deroga in lettera C. Sulle modalità, tempi, luoghi d'applicazione e' l'art 9 lett. A che norma la deroga, diversamente non sarebbe una deroga per danni e contenimento, deve avere un filo logico come da direttiva . Sui richiami stampi, le regioni, torniamo sempre allo stesso discorso, devono superarlo argomentandolo, ma per scelta di continuità o chiamala opportunismo, si adeguano o trovano l'angolo morto, con frasi della specie x o y.
Sulla lettera A il Governo ha normato recentemente ...... finalmente le Regioni potranno farlo serenamente;
4. All'articolo 19-bis della legge 11 febbraio 1992, n. 157, e' aggiunto, in fine, il seguente comma:
«6-bis. Ai fini dell'esercizio delle deroghe previste dall'articolo 9 della direttiva 2009/147/CE, le regioni, in sede di

rilascio delle autorizzazioni per il prelievo dello storno (Sturnus vulgaris) ai sensi del presente articolo, con riferimento

alla individuazione delle condizioni di rischio e delle circostanze di luogo, consentono l'esercizio dell'attivita' di prelievo

qualora esso sia praticato in prossimita' di nuclei vegetazionali produttivi sparsi e sia finalizzato alla tutela della

specificita' delle coltivazioni regionali».
 
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