Fidc veneto. Ecco a che punto stanno le cacce in deroga in veneto

Vogliono provocare Berlato o hanno cambiato idea? Sbaglio o fino all'anno scorso dicevano che non si potevano applicare? Mi sembra una presa in giro soprattutto per i loro tesserati
 
Venezia, lì 21 settembre 2015L’on. Sergio Berlato (FdI-AN-MCR), nel suo ruolo di Presidente della Terza Commissione consiliare e di Coordinatore regionale di Fratelli d’Italia-AN, ha formalmente depositato oggi una Interrogazione a Risposta Immediata alla Giunta regionale per invitarla ad applicare, già dalla stagione venatoria 2015/2016, le cacce in deroga, considerato che l’art. 9 comma 1 della Direttiva comunitaria 2009/147/CE prevede esplicitamente la possibilità per gli stati membri di applicare il regime di deroga; l’art. 19bis della legge statale 11 febbraio 1992, n. 157 prevede esplicitamente di applicare il regime di deroga in tutte le regioni italiane; la legge regionale 24/2007, tutt’ora vigente e mai interloquita né dalle istituzioni comunitarie e nemmeno dalle istituzioni nazionali, prevede esplicitamente la possibilità di applicare il regime di deroga in Veneto.
- Ci aspettiamo che la Giunta regionale, anziché emanare comunicati stampa per pavoneggiarsi di aver fatto il proprio dovere nel difendere il calendario venatorio dalle pressioni restrittive dell’ISPRA - ha commentato l’on. Sergio Berlato - si adopri da subito per garantire ai cacciatori del Veneto, sin dalla stagione venatoria 2015/2016, di poter cacciare in deroga alcune specie di uccelli che sono in ottimo stato di conservazione e che rappresentano storicamente alcune delle cacce tradizionali più radicate nella cultura rurale del Veneto e che, in taluni casi, rappresentano una vera e propria calamità per le colture agricole praticate della nostra regione-.
Ci auguriamo che la Giunta regionale non si trinceri dietro il parere consultivo e non vincolante dell’ISPRA solo quando le fa comodo, magari solo allo scopo di nascondere dietro il suo parere la propria scarsa volontà di consentire ai cacciatori del Veneto di usufruire di un diritto sancito dalle Direttive comunitarie e dalle normative statali e regionali vigenti. Purtroppo – ha concluso l’on. Sergio Berlato – l’art. 19 bis, recentemente modificato dal Parlamento italiano, ha sancito che le cacce in deroga possano essere applicate solo ed esclusivamente con atto amministrativo ( di competenza della Giunta regionale ) e non con atto legislativo ( di competenza del Consiglio regionale ) altrimenti, in attesa delle decisioni della Giunta regionale, avremmo già provveduto a presentare in Consiglio la nostra proposta, come abbiamo fatto per gli appostamenti ad uso venatorio-.Ufficio stampa on. Sergio Berlato
Presidente della Terza Commissione consiliareEcco il testo dell'Interrogazione a Risposta Immediata:CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO DECIMA LEGISLATURAINTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATAPresentata il 21 settembre 2015 dal Consigliere Sergio Berlato
LA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO CONSENTA LE CACCE IN DEROGA NEL RISPETTO DELLE DIRETTIVE COMUNITARIE E NEL RISPETTO DELLE NORMATIVE STATALI E REGIONALI VIGENTI.Considerato che:
- l’art. 9 comma 1 della Direttiva comunitaria 2009/147/CE prevede esplicitamente la possibilità per gli stati membri di applicare il regime di deroga;
- l’art. 19bis della legge statale 11 febbraio 1992, n. 157 prevede esplicitamente di applicare il regime di deroga in tutte le regioni italiane;
- la legge regionale 24/2007, tutt’ora vigente e mai interloquita né dalle istituzioni comunitarie e nemmeno dalle istituzioni nazionali, prevede esplicitamente la possibilità di applicare il regime di deroga in Veneto;Il sottoscritto Consigliere regionaleINTERROGA LA GIUNTA REGIONALEPer sapere- se intenda o meno applicare il regime di deroga in Veneto già dalla stagione venatoria 2015/2016, nel rispetto della Direttiva comunitaria 2009/147/CE ed in applicazione dell’art. 19 bis della legge statale 11 febbraio 1992, n. 157.

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Vogliono salire sul carro dei vincitori..........sono ridicoli, son 5 anni che affermano che le deroghe non sono più ottenibili e che la regione Veneto è sotto sanzioni europee per il periodo in cui erano state concesse, ora che non hanno più il burattino in regione cercano con qualunque mezzo di attirare l'attenzione.....

Ripeto.....sono ridicoli!!

Ciao,Marco.
 
Ecco la risposta sulle cacce in deroga di chi le deve applicare.



COMUNICATO STAMPA ACV-CONFAVI SU ARTICOLO GDV DEL 20 SETTEMBRE 2015


È veramente singolare come il gruppo consiliare in Consiglio regionale del Veneto che fa capo a Tosi, presidente regionale di Federcaccia, improvvisamente si preoccupi dell'applicazione del regime di deroga in Veneto.
E’ utile ricordare che nella passata legislatura l'assessore regionale alla caccia era Daniele Stival, uomo di Tosi che, oltre ad essere sindaco di Verona è anche il presidente regionale di Federcaccia del Veneto.
Oggi Stival, pur essendo stato sonoramente bocciato dal suo elettorato, oggi ricopre il ruolo di capo segreteria del gruppo consiliare regionale di Tosi, pagato con i soldi dei contribuenti.
Adesso gli uomini di Tosi chiedono alla regione di applicare le cacce in deroga in Veneto, cosa al quanto singolare visto che nella passata legislatura, pur avendo tutti gli strumenti per applicare le cacce in deroga (assessorato alla caccia compreso) si sono guardati bene dal fare ciò che adesso chiedono ad altri di fare.
I componenti del gruppo consiliare tosiano affermano di aver preparato una "leggina" per applicare le cacce in deroga in veneto, pur sapendo che l’art. 19 bis della legge statale 157/92, recentemente modificato dal Parlamento italiano, stabilisce inequivocabilmente che le cacce in deroga in Italia possono essere applicate dalle regioni solo con atto amministrativo e non con atto legislativo.
Come noto, gli atti amministrativi (delibere di Giunta) sono di competenza della Giunta regionale e non certo del Consiglio regionale del Veneto.
Ci chiediamo quindi se l’uscita propagandistica da parte dei tosiani/federcaccisti sia il frutto di semplice ignoranza in materia o se sia un boutade in malafede.

Singolare anche la nota diramata dalla Giunta regionale sul calendario venatorio.
La Giunta regionale, per giustificare la propria scarsa volontà di applicare le cacce in deroga in Veneto, si pavoneggia per aver resistito alle pressioni dell’ISPRA miranti a ridurre i periodi di caccia ed i carnieri consentiti nei confronti di alcune specie cacciabili.
Come dire, non garantiamo ai cacciatori del Veneto il diritto di cacciare in deroga, ma sappiano questi cacciatori che, in compenso , abbiamo concesso loro di poter andare a caccia.
Vecchia logica della vecchia politica che mira a far credere che, se ti viene tagliato ingiustamente un dito, è doveroso ringraziare chi te l’ha tagliato perché, bontà sua, poteva tagliarti l’intera mano.
La Giunta regionale quindi non si pavoneggi per aver difeso il calendario venatorio dall’ISPRA, perché era suo dovere fare ciò che ha fatto.
Ci dica invece perché non intende fare il suo dovere, garantendo ai cacciatori del Veneto il diritto di cacciare in deroga, così come previsto dalla Direttiva comunitaria 2009/147/CE e dall’articolo 19 bis della legge statale n. 157/92.
Vuole forse la Giunta regionale trincerarsi dietro il parere non vincolante dell’ISPRA solo quando le fa comodo?

Ufficio stampa
Associazione Cacciatori Veneti - CONFAVI
 
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