Ecco la risposta sulle cacce in deroga di chi le deve applicare.
COMUNICATO STAMPA ACV-CONFAVI SU ARTICOLO GDV DEL 20 SETTEMBRE 2015
È veramente singolare come il gruppo consiliare in Consiglio regionale del Veneto che fa capo a Tosi, presidente regionale di Federcaccia, improvvisamente si preoccupi dell'applicazione del regime di deroga in Veneto.
E’ utile ricordare che nella passata legislatura l'assessore regionale alla caccia era Daniele Stival, uomo di Tosi che, oltre ad essere sindaco di Verona è anche il presidente regionale di Federcaccia del Veneto.
Oggi Stival, pur essendo stato sonoramente bocciato dal suo elettorato, oggi ricopre il ruolo di capo segreteria del gruppo consiliare regionale di Tosi, pagato con i soldi dei contribuenti.
Adesso gli uomini di Tosi chiedono alla regione di applicare le cacce in deroga in Veneto, cosa al quanto singolare visto che nella passata legislatura, pur avendo tutti gli strumenti per applicare le cacce in deroga (assessorato alla caccia compreso) si sono guardati bene dal fare ciò che adesso chiedono ad altri di fare.
I componenti del gruppo consiliare tosiano affermano di aver preparato una "leggina" per applicare le cacce in deroga in veneto, pur sapendo che l’art. 19 bis della legge statale 157/92, recentemente modificato dal Parlamento italiano, stabilisce inequivocabilmente che le cacce in deroga in Italia possono essere applicate dalle regioni solo con atto amministrativo e non con atto legislativo.
Come noto, gli atti amministrativi (delibere di Giunta) sono di competenza della Giunta regionale e non certo del Consiglio regionale del Veneto.
Ci chiediamo quindi se l’uscita propagandistica da parte dei tosiani/federcaccisti sia il frutto di semplice ignoranza in materia o se sia un boutade in malafede.
Singolare anche la nota diramata dalla Giunta regionale sul calendario venatorio.
La Giunta regionale, per giustificare la propria scarsa volontà di applicare le cacce in deroga in Veneto, si pavoneggia per aver resistito alle pressioni dell’ISPRA miranti a ridurre i periodi di caccia ed i carnieri consentiti nei confronti di alcune specie cacciabili.
Come dire, non garantiamo ai cacciatori del Veneto il diritto di cacciare in deroga, ma sappiano questi cacciatori che, in compenso , abbiamo concesso loro di poter andare a caccia.
Vecchia logica della vecchia politica che mira a far credere che, se ti viene tagliato ingiustamente un dito, è doveroso ringraziare chi te l’ha tagliato perché, bontà sua, poteva tagliarti l’intera mano.
La Giunta regionale quindi non si pavoneggi per aver difeso il calendario venatorio dall’ISPRA, perché era suo dovere fare ciò che ha fatto.
Ci dica invece perché non intende fare il suo dovere, garantendo ai cacciatori del Veneto il diritto di cacciare in deroga, così come previsto dalla Direttiva comunitaria 2009/147/CE e dall’articolo 19 bis della legge statale n. 157/92.
Vuole forse la Giunta regionale trincerarsi dietro il parere non vincolante dell’ISPRA solo quando le fa comodo?
Ufficio stampa
Associazione Cacciatori Veneti - CONFAVI