[h=1]Arci Caccia piemonte: dalla parte della caccia responsabile. Agli altri lasciamo certe isterie comportamentali[/h] 21 luglio 2015


Riteniamo opportuno rispondere al comunicato stampa del Coordinamento Associazioni Venatorie Piemontesi del 16 luglio u.s..Le associazioni che vi aderiscono rappresentano gran parte dei cacciatori piemontesi pertanto, detto coordinamento, merita attenzione, al di là delle intemperanze che a volte lo contraddistinguono. Arcicaccia lo rispetta, come rispetta le Istituzioni Pubbliche. E’ difficile, però, pensare ad un coordinamento senza vita democratica, dove si decidono “espulsioni” senza alcun confronto. Ma al momento non è un problema nostro!
Ovviamente non ne condividiamo gli atteggiamenti e le decisioni. Di fronte ad un calendario venatorio che, fin dall’inizio, non abbiamo condiviso ed è da cambiare, abbiamo da subito affermato che non ritenevamo opportuna un’ennesima trafila giudiziaria per risolvere i problemi. Questa nostra posizione – e non sappiamo cos’altro – è stata tacciata di “gravi comportamenti assunti dalla dirigenza di Arcicaccia”
Il ricorso al TAR delle altre associazioni venatorie, quando vi erano ancora margini di trattativa e di disponibilità dichiarata dell’Assessore Ferrero, è stato, secondo noi, un grave errore che ha danneggiato tutto il mondo venatorio in quanto, al posto del confronto, ha privilegiato lo scontro con l’Istituzione Regionale e ha prodotto una Ordinanza del TAR molto al di sotto di quello che avremmo potuto ottenere con il dialogo. Il nostro è un paese che negli anni ha perso la volontà di discutere e di confrontarsi per arrivare a decisioni. Troppo spesso si sceglie la via più semplice: quella dello scontro, politico o giudiziario che sia. Riteniamo che questa non sia la strada; ci siamo confrontati all’interno del nostro Consiglio Regionale ed abbiamo assunto la decisione di continuare il confronto con l’Assessore Ferrero; confronto, peraltro, che, ribadiamo, potrebbe portare risultati superiori a quelli previsti dall’Ordinanza del TAR. Riteniamo che la conflittualità e la violenza verbale espressa negli scorsi mesi, e che ancora permane, non sia la via giusta per arrivare ad un risultato il più largamente condiviso anche sulla futura legge sulla caccia e sul piano faunistico venatorio regionale.
I cacciatori non sono che una parte della società interessata a questi provvedimenti; si può essere convinti di essere al centro del mondo, ma non è così. Il nostro Presidente Onorario Mario Bruciamacchie, a cui confermiamo la massima stima, si è sobbarcato la maggior parte del lavoro svolto nell’ultimo anno dal coordinamento. Il fatto di averlo escluso con decisione unilaterale del coordinamento dal tavolo consultivo Regionale, è stato l’atto che ha comportato la fine di un percorso comune di Arci Caccia all’interno del coordinamento. Quanto “ decretato” dal coordinamento e riportato nel comunicato stampa è, quindi, del tutto inutile e superfluo e indice di una certa isteria comportamentale.
Comunque noi continueremo a lavorare e ad impegnarci nel merito delle questioni, senza essere intimoriti da questi atteggiamenti; anzi, lavoreremo con più energia per portare trasparenza nel mondo chiamato al governo dell’attività venatoria. Vogliamo innanzitutto garantire che gli ATC e CA siano luoghi al servizio di tutti i cacciatori, di tutti gli agricoltori, di tutti coloro che lavorano per un ambiente sostenibile a prescindere dall’ associazione a cui sono iscritti.
Vogliamo lavorare per riportare un corretto rapporto tra mondo venatorio e mondo agricolo, fondato sulla lealtà dei comportamenti e non su sterili egoismi. I cacciatori che ritengono di praticare una passione senza condizionamenti vari, ma con un atteggiamento razionale e responsabile, in Arci Caccia possono sempre avere un interlocutore al di là della loro associazione di appartenenza.
IL PRESIDENTE REGIONALE
Ing. Lino Rava

Arcicaccia
 
come era emerso da un altra discussione qui nel forum .... al cacciatore medio non va mai bene niente.
se le aavv non fanno ci si lamenta, se fanno si trova il modo per lamentarsi uguale.
non abbiamo speranze
 
........interessante...!!! neanche hanno cominciato e già si ricominciano a dividere.... comunque quando avverrà a livello nazionale la "confederazione" ????
Saluti
 

prete

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IL COORDINAMENTO DELLE AAVV PIEMONTESI E L’ARCI CACCIA


Il Coordinamento delle AAVV Piemontesi, riunitosi oggi a Torino per esaminare la posizione di Arci Caccia a seguito dei gravi comportamenti assunti dalla sua dirigenza regionale nei confronti di altre Associazione Venatorie riconosciute, e tali da penalizzare gli interessi dei cacciatori piemontesi, ne ha decretato, all’unanimità, l’immediata espulsione.
Prosegue così la positiva esperienza iniziata nel 2014, e che ha portato A.N.L.C., ANUU, E.P.S., Federcaccia Piemonte, Italcaccia ed Enalcaccia, ad unire le loro forze per meglio rappresentare gli interessi di oltre 25.000 appassionati, nulla cambiando rispetto ad impegni già assunti, e rimanendo intatti incarichi e competenze già assegnate in seno al Coordinamento stesso.
Molte sono le sfide che ancora ci attendono per poter garantire a caccia e cacciatori piemontesi un futuro, e certo non faremo mai mancare i nostri sforzi perché s’arrivi ad una positiva soluzione ai tanti problemi che ancora pesano sul mondo venatorio: i nostri cacciatori meritano rispetto.


I Presidenti Regionali:
Giovanni Gallinaro (A.N.L.C.)
Antonio Cardillo (ANUU Migratoristi)
Matteo Viglietta (E.P.S.)
Bruno Morena (Federcaccia Piemonte)
Giorgio Cugno (Italcaccia)
Fabrizio Lenzi (Enalcaccia)

Federcaccia Piemonte
 
ALESSANDRIA: FIDC PIEMONTE RISPONDE AD ARCI CACCIA

Nei giorni passati sui giornali della nostra provincia è stato pubblicato un comunicato relativo all’espulsione di Arci Caccia dal Coordinamento delle Associazioni Venatorie Piemontesi, di cui Federcaccia Piemonte fa parte sin dalla sua nascita; lo stesso documento è poi stato diffuso tra ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) e CA (Comprensori Alpini) di tutta la Regione.
Curioso leggervi sopra, a firma del presidente regionale, l’alessandrino Lino Rava, come...Arci Caccia e il suo presidente onorario Mario Bruciamacchie, guarda caso anche lui di Alessandria, si siano sobbarcati gran parte dell’imponente lavoro fatto negli ultimi 12 mesi dalle associazioni che rappresentano i cacciatori piemontesi.
Curioso davvero, perché noi eravamo presenti a tutti gli incontri del Coordinamento e non ce ne siamo mai accorti, semmai abbiamo riscontrato atteggiamenti, quelli sì piuttosto isterici, molto vicini al...boicottaggio quando fu la stessa Arci Caccia a presiederlo (chiedete un po' a questi signori quale fine abbiano fatto fare al loro povero rappresentante dell’epoca, che fu pure presidente regionale e vice nazionale Arci!); ma anche errori marchiani, goffi, quando…lor signori si sono incaricati di produrre documenti da inoltrare all'Assessore Ferrero a nome dello stesso Coordinamento delle AAVV.
Bizzarre tutte le altre ricostruzioni dei passati accadimenti fatte dal presidente regionale Arci, Lino Rava, che, in verità, con noi amava firmarsi “Onorevole”, quasi come il ricordarci la sua appartenenza, nemmeno tanta antica, alla casta politica degli ex parlamentari potesse fargli ottenere meriti aggiuntivi, o indulgenze regionali, da spendere a vantaggio della categoria dei cacciatori.
Sul resto cosa dire in più: hanno piegato il ginocchio di fronte alla politica del loro partito, e pretendevano lo facessimo tutti noi, vendendo la dignità dei cacciatori piemontesi alle esigenze di una giunta che vuole mantenere un rapporto di…pericoloso equilibrio con quegli animal-ambientalisti che la pressano per bloccare l’attività venatoria nella nostra Regione.
Quanto accaduto era inevitabile, ma fortunatamente la vita del Coordinamento delle Associazioni Venatorie Piemontesi non è affatto finita, anzi, dopo la decisione assunta all’unanimità dalle altre sei associazioni che lo componevano, va avanti spedito, finalmente libero dai lacci e lacciuoli che l'imbrigliavano e talvolta ne vanificavano l’azione.
Sappiamo bene come di tutto ciò nulla ne possano gli associati Arci Caccia, per i quali ci rammarichiamo e, al contrario, invitiamo ad approfondire la questione, ma Federcaccia Piemonte, da sempre apolitica e apartitica, ha deciso che sino a quando comanderà questa loro dirigenza regionale non siederà mai più a tavoli di lavoro congiunti. Le nostre porte sono aperte solo per coloro abbiano a cuore il futuro della caccia.
Vedremo ora dove porterà quella strada di confronto e di dialogo con la Regione intrapresa e vantata con tanto orgoglio dai vertici regionali di questa piccola associazione venatoria, sempre più in mano ai politici di mestiere ma lontana dai veri interessi dei cacciatori piemontesi. Siamo davvero molto curiosi! (Federcaccia Regione Piemonte)

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