Molto interessante venire a conoscenza dell'importanza del ruolo dell'attività venatoria nell'econimia e nel mantenimento degli equilibri della biodiversità ... il problema che in Itaja bisognerebbe informare i nostri politici. Fà scalpore infatti leggere che il comunicato è frutto del convegno svolto a settembre e Galletti c'ha stoppato i calendari poco dopo.
 

prete

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*I MOTIVI PER CUI LA FACE EUROPA SUPPORTA LE DIRETTIVE UCCELLI E HABITAT*

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La FACE è costantemente impegnata nel supporto di entrambe le Direttive,
Uccelli e Habitat, come dimostrato dal suo impegno negli Accordi con le
parti interessate sulle iniziative della Commissione Europea. La FACE
invita le Istituzioni dell’Unione Europea e gli Stati membri a unirsi in
questa azione di supporto e a riconoscere il valido ruolo della caccia
nel conseguimento degli obbiettivi delle Direttive Natura.

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*Il contributo delle Direttive Natura alla biodiversità*

Le Direttive Natura sono necessarie per il conseguimento dell’Obbiettivo
1 della Strategia della Biodiversità, ma anche per l’Obbiettivo 2 sul
ripopolamento e contribuiscono all’Obbiettivo 6 aiutando l’Unione
Europea a far fronte ai suoi impegni internazionali per la conservazione
della biodiversità.

Il Parlamento Europeo ha adottato la risoluzione sulla Strategia della
biodiversità dell’UE 2020, finalizzando il processo di adozione al più
alto livello politico nell’Unione Europea. Questo impegno ora deve
essere adempiuto. Le Direttive Natura sono strumenti familiari agli
Stati Membri, avendole già inserite nella legislazione internazionale e,
pertanto, in grado di conseguire gli obbiettivi. Un’eventuale nuova
legislazione non affronterà questioni che le Direttive Natura non
abbiano già superato.

Le Direttive Natura sono strumenti appropriati per conseguire gli
obbiettivi della Biodiversità, ma richiedono un maggior supporto
politico e volontà di applicarle in modo favorevole. Sarebbe anche utile
dare priorità alle specie in uno stato più sfavorevole, piuttosto che
dare risorse a specie carismatiche. Bisognerebbe ricordare che la
Direttiva Habitat copre 1.200 specie di animali e piante selvatiche, una
maggioranza di cui (60%) è in uno stato non buono di conservazione. Per
la Direttiva Uccelli la situazione è migliore, con il 52% di specie di
popolazione in uno stato “sicuro”, ma è logico perché copre tutte le
specie, sia le rare che le comuni. L’evidenza mostra ancora che le
misure di protezione secondo la Direttiva Uccelli sono state utili nel
conseguimento dei risultati.

La rete Natura 2000, offrendo protezione vitale alle specie e habitat
d’Europa più minacciati, rappresenta uno dei principali risultati della
politica UE sulla natura. Quest’ultima trae vantaggio dal fatto che è
basata sul principio di conservazione ed uso sostenibile, assicurando
coesistenza duratura con le attività umane e la conservazione della
biodiversità, che come tale non è in contraddizione con la caccia.

*Il contributo delle Direttive Natura alla caccia e alla sua /governance/*

La Direttiva Uccelli riconosce completamente la legittimità della caccia
agli uccelli selvatici come un tipo di uso sostenibile. La caccia è una
attività che fornisce significativi benefici sociali, culturali,
economici e ambientali in tutta l’Unione Europea. È limitata ad alcune
specie, elencate nella Direttiva, che fornisce anche una serie di
principi ecologici e requisiti legali relativi a questa attività, da
applicare tramite la legislazione degli Stati Membri. Questa fornisce la
struttura per la /governance/ della caccia.

Nonostante questo riconoscimento, la caccia è troppo spesso incolpata di
essere nociva agli obbiettivi ambientali anche se l’evidenza suggerisce
che alcuni impatti sono di poca importanza in confronto a problemi come
la perdita di habitat. Invece, se autorizzata, la caccia può fornire
netti e significativi benefici.

Se le Direttive Natura continuano ad essere applicate in senso
eccessivamente restrittivo nei riguardi della caccia allora questi
benefici potrebbero essere ridotti, con impatto negativo sulle economie
rurali e il conseguimento degli scopi ambientali della UE. Questa non è
una mancanza di alternative delle Direttive Natura, ma è dovuta alla sua
interpretazione ed applicazione.

Come parte interessata partecipante alle consultazioni sulla struttura
del Controllo di Idoneità della Legislazione dell’UE sulla natura, la
FACE afferma che le Direttive sono del tutto idonee a sostenere gli
obbiettivi strategici per la protezione della natura nella UE

La FACE invita l’Unione Europea ad un maggior riconoscimento dei
cacciatori nel loro ruolo per il conseguimento di obbiettivi ambientali.
Questo è stato evidenziato durante il convegno, svoltosi nel settembre
dello scorso anno in occasione dei 35 anni della Direttiva Uccelli e dei
10 anni dell’Accordo BirdLife-FACE.

La FACE invita ugualmente ad una maggiore conoscenza dell’importanza dei
7 milioni di cacciatori europei e che il loro ruolo nel conseguimento
degli obbiettivi strategici delle Direttive sia meglio riconosciuto.

Fonte:
http://www.federcaccia.org/news_show.php?idn=4037
 
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