se approvato anche al senato la caccia con richiami vivi si estinguerà... e secondo me lo faranno perché sono già diversi anni che paghiamo sanzioni perché non ci adeguiamo alla direttiva uccelli dell UE.
 
se approvato anche al senato la caccia con richiami vivi si estinguerà... e secondo me lo faranno perché sono già diversi anni che paghiamo sanzioni perché non ci adeguiamo alla direttiva uccelli dell UE che prevede il divieto di uccellagione.
uccellagione??sai almeno cosa vuol dire??quali sanzioni???collegare il cervello alla lingua prima che emetta suoni.grazie
 
uccellagione??sai almeno cosa vuol dire??quali sanzioni???collegare il cervello alla lingua prima che emetta suoni.grazie

1) intendevo uccellagione non nel senso bracconieristico ma leggittimo da parte delle province o altri enti, che a livello europeo non viene fatto. La cattura degli uccelli, per essere utilizzati come richiami vivi, oggigiorno è una pratica puramente italiana.
2) Inoltre, se un paese che fa parte della comunità europea non ratifica le direttive emanate dal parlamento europeo entro dei termini e modalità stabilite paga delle sanzioni per inadempimento, questo vale per qualsiasi materia non solo quella venatoria.
3) moderi i termini in quanto io non le ho mancato di rispetto.
 
A mio avviso non è questione di vedute, ma di fatti, così come è ora, i roccoli rimarranno chiusi per sempre, indipendentemente "dal passo avanti verso la chiarezza", quindi non sarà un divieto, ma se non saranno regolamentati diversamente è come se lo fossero.
 
arrivato oggi...era in pdf..
CATTURE DEI RICHIAMI VTVI:
UN PASSO AVANTI VERSO LA CHIARSZZA
Via libera al Senato al Ddl 1962 e a un circostanziato Ordine del giarno
nel rispetts deÍle norme 1uropee
' !
Con l'approvazione definitiva al Senato del Ddl n. 1962, recante disposizioni per
l"adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea -
Legge europea 2A14, il Parlamento ha sancito che la cattura dei richiami vivi da impiegare
nella caccia da appostamento alla migratoria può awenire solo con mezzi o metodi non
vietati dalla Direttiva20fg/l47NE che, quindi, non comportino rjschi di catture di massa e
non selettive come le reti mist-net, peraltro già da anni impiegate. E questo il pensiero
dell'ANUUMigratoristi che si unisce al mondo venatorio italiano come da sempre espresso
per una necessaria operazione di chiarezza normativa.
*La Direttiva uccelli - come hanno spiegato i senatori PD Massimo Caleo e Stefano
Vaccari, rispettivamente Capogruppo e Segretario nella Commissione Ambiente del Senato
- stabilisce che gli uccelli passono essere prelevati in piccole quantità, in modo selettivo e
non tnQ$sivo, attravzrso I'uso di de.tetwtinatg reti, qwli per esempio que.lle utilizzate per le
attività di indagine ornitalogica (in uso a ISPRA) che consentono la cattura ma anche
l'immediata liberazione delle specie non cansentite. Con il rwstro ordine det giorno
chiediamo pertanto al Governo di chiarire I'inferpretazione del termine timpianti' inserito
nella legge europea. Gli impigTtti ge$iti Íu auÍorizzsAione rsgiowle, infutti, sopratîutto
quelli a reti verticali, rappresentano elementi tipici e tradizionali in molte regioni, gestiti
con professionalitù e competenza e non comportano rischi di uccisiani di massa, proprio
corne previsto dall'art. I detlo Direttiva?. Proprio perché, aggiungiamo, I'uso dei richiami
vivi non e mai stato vietato né dalla Direffiva Uccelli né dalla corposa giwisprudenza
prodotta neglí anni dalla Corte di Giustizia di Lussemburgo (vedi per tutte C. 182/02 p. l l
richiamata dalla stessa Guida Interpretativa della Commissione UE - 2008).
Il Governo, quindi, è ora impegnato, ai sensi del sopra citato ordine del giomo (presentato
dai Sen. Caleo, Marinello, Vaccari, Luciano Rossi e Cardinah), a"valutare la possibitità di
introdurre le idonee modifiche normative, cCImpatibili con it diritto dell'(Jnione eurapea,
volÍe a defi.nire la partala interpretativa dell'espressione "impianti" prevista all'art. 2l det
Aderente ollo Fèderozione deile qssociozioni venotorie e per lo Conservozione dello Founo Selvotico dell'U.E. (F.A.C.E.),
ol Consiglio lnteràcuionole dello Coccio e dello Solvoguordiq dello Fóuno (C,l.C.) u oil'Àurotiórlo* Europ." delle Cocce Trqdizionoli (A.E,C.I)
24122 Bergomo - Vic Bcschenis, i ìc - Telefono 035,243.825 - Fox 035.23ó.925 - E-moil: [email protected] - Sito web: www.onuu,org
Legalrnente riconssciutn {Gczr, Uff, B - 5 - l?ós) - Art, 34.r L, N, 157 lg2
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24Í87/2015
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disegno dt legge ln esame". Modifiche normative quindi possibili, ma non necessarie ai fini
dell'attivazione degli impianti medesimi e" dunque, dell'effeJtuazione- delle catture. Detta
ordine del giorno è stato accolto dal Governo" approvato in data l5/07n}fi dalla
Commissione "Politiche dell'Unione Ewopea" e, quindi, vetato nella sua irúerewn
dall'Aula del Senato il suscessivo 23 luglio . ,
E, inoltre, importante che si stimoli la consapevalezza della rilevanza degli impianti di
cattura, al di là della loro attuale funzione, anche quali elementi caratteristici e qualificanti
dal punto di vista architettonico e paesaggistico, veri e propri "monumenti verdi" che
testimoniano, nella storia e nella conservtvione ambientale in alcune regiùi ialiane,
f importanza della presenza di attività e di culture tradizionali per la tutela del paesaggio che
sarebbe incosciente e criminoso disperdere. È infaui anche e sopratfutto di fronte all'UE, le
cui istanze e riehieste in materia venatoria nei confronti dell'Italia appaiono non di rado
palesemente viziate da preconcetti eparzialita, che il mondo venatorio nazionale deve essere
univoco, deciso e preparato nel sostegno alle nostre istituzioni allorché dimostrino di voler
prowedere in maniera ragionevole e libera da pregiudizi.
L'ANuuMigratoristi si unisce alla richiesta di quanti sollecitano, dunquo, al Governo
un'interpretazione chiara'nel senso indicato dall'ordine del giorno del Senato, anche per
recuperare l'univoco indirizzo che venne espresso ormai un anno fa dal Parlamento quando
al Governo medesimo venne affidata la delega a scrivere un decreto a beneficio delle
Regioni, per evitare inutili incomprensioni sulla problematica di settore.
Ci auguriamo vivamente che-le Regioni interessate dalla presenza degli impianti di cattura
debbano continuare ad attivarsi per tutelare i legiuimi interessi dei cittadini-cacciatori, per i
quali, è bene rammentarlo, il ssrvizio pubblico di cattura dei richiami vivi rimane a tutt'oggi
indubitabilmente disposto dall'art. 19-bis della legge n. 157/92.
ANuuMigratoristi Stampn

- - - Aggiornato - - -

se mi dite come inserire il pdf ...ma sicurmente Aalberto 69..sara in grado di metterlo ciao
 
A mio avviso non è questione di vedute, ma di fatti, così come è ora, i roccoli rimarranno chiusi per sempre, indipendentemente "dal passo avanti verso la chiarezza", quindi non sarà un divieto, ma se non saranno regolamentati diversamente è come se lo fossero.

Condivido pienamente la tua idea
 
....francamente in tutta 'sta storia non ci sto capendo una mazza, chi ha torto, chi ha ragione, chi sta con chi, se di fatto quanto riportato poc'anzi è positivo, se c'è un minimo di speranza.... unica cosa, sento sempre bruciore nelle parti posteriori.
 
Comunicato:

EUROPA, DUE PESI E DUE MISURE?



Con l’approvazione definitiva al Senato del Ddl n. 1962, recante disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2014, il Parlamento ha regolamentato la cattura dei richiami vivi da impiegare nella caccia alla migratoria autorizzando mezzi e metodi non vietati dalla Direttiva 2009/147/UE.
Le Associazioni Venatorie Federcaccia, Enalcaccia, Arci Caccia e ANLC, sottolineano come la norma, così come approvata, consenta l’utilizzo degli impianti di cattura da parte di privati, ad esempio per la cattura degli uccelli da destinare e/o cedere agli allevamenti.
E ciò anche quando, come gli storici “roccoli”, detti impianti siano dotati di reti verticali selettive e non lesive, dal momento che la Direttiva “Uccelli” non vieta in modo assoluto ogni tipo di rete così come confermato dal fatto che la Direttiva “Habitat”, non a caso, consente la cattura dei mammiferi con reti selettive.
Sicché per non perpetuare le solite incongruenze in danno dell’Italia, la lettura coordinata delle due direttive consente di affermare che l’art. 21 del D.D.L. n. 1962 non comporta alcuna limitazione ed è semmai destinato a recedere rispetto alla corretta e ragionevole interpretazione delle norme comunitarie.
Le Associazioni Venatorie nazionali firmatarie ritengono comunque che la decisione assunta dal Senato abbia omesso di considerare il ruolo di testimonianze culturali e paesaggistiche che rivestono gli impianti di cattura, alcuni di essi secolari “monumenti verdi”, che ormai caratterizzano il quadro ambientale di alcune Regioni italiane.
Vengono così calpestate tradizioni secolari, perpetuate con l’utilizzo di impianti cui è da riconoscere il valore di “bene culturale” tutelato, che rischiano ora l’abbandono e l’oblio causando altresì un irreparabile danno al paesaggio.
Gli impianti esprimono tradizioni e culture importanti, che in altri Stati membri non solo sono assunti quali valori meritevoli di tutela assoluta, ma altresì vengono giustamente considerate espressioni dei valori di civiltà delle Comunità locali, riconosciute e condivise dalle Istituzioni Nazionali ed Europee.
Il testo approvato ieri nulla risolve e anzi rappresenta una mancata presa di distanza del nostro Legislatore dalle discriminazioni comunitarie nei confronti del nostro Paese, tanto che contestualmente il Senato ha sentito il dovere di impegnare il Governo ad introdurre modifiche normative volte finalmente a definire l’espressione “impianti”, ipotizzando l’impiego misurato e rigidamente controllato anche di reti selettive, avuto altresì presente che essi rappresentano ormai elementi tipici e tradizionali del paesaggio di molte Regioni.
Permane quindi l’equivoco politicamente voluto di mortificare le tradizioni italiane con la complicità del nefando uso dei “due pesi” praticati per i diversi Stati dalla Comunità Europea.
Le Associazioni Venatorie firmatarie chiedono dunque al Governo una interpretazione chiara, non più equivocabile, per superare una condizione di interpretazione di parte di cui il Governo si è reso responsabile non avendo ottemperato alla delega affidatagli un anno fa dal Parlamento per scrivere un Decreto risolutivo di queste problematiche.
Le stesse Associazioni invitano le Regioni, in particolare quelle interessate dalla presenza, sui loro territori degli impianti di cattura, ad attivarsi verso le Istituzioni italiane ed europee per tutelare gli interessi dei cittadini tutti - non solo dei cacciatori - che in queste vivono e per i quali questa legge non esprime una bella pagina di storia.
Federcaccia, Enalcaccia, Arci Caccia e Libera Caccia sono fermamente convinte a interessare la magistratura europea fino al massimo grado, affinché le Direttive trovino applicazione omogenea in tutti gli Stati.
Se in Europa, la legge non è uguale per tutti i cittadini c’è da chiedersi infatti: cosa è allora l’Unione Europea?


Roma, 24 luglio 2015 - Federcaccia, Enalcaccia, Arci Caccia, ANLC

Federcaccia
 
Io non dico nulla perché poi mi date del pessimista (anche se forse il termine più appropriato sarebbe realista).
Attualmente l'unica certezza e che per quest'anno in Lombardia i centri di cattura non saranno in funzione (o nel caso limite non di più di pochi giorni).
 
c'è poco da dire o li prendi come dicon loro o niente...

- - - Aggiornato - - -

c'è poco da dire o li prendi come dicon loro o niente...
è comunque un impegno firmato dal minstero dell'ambiente poi se tra qualche giorno o mese lo rinnegano ....purtroppo sappiamo come questo minstro agisce ...oggi ttt rose e fiori
domani ppi diantan dolori
 
in fatto non cambia nulla. Gia' era complicato prima riaprire i roccoli ora lo sara' ancora maggiormente. Ma chiariamo che i richiami vivi son sempre consentiti.
Il fatto e' sempre il solito, l'Italia con la UE si mette sempre a 90 quando si parla di caccia, e la commissione ambiente della stessa comunita' su questo ci marcia.
Andatevi a vedere come si stanno difendendo i francesi sulla caccia col vischio che l'ue gli vuole togliere.... vedrete che se la terranno stretta come sempre.
 
Anche io non ci capisco più niente però sono dell'idea che quest'anno anche da voi lombardi e per finire i friulani si concluda la distribuzione dei richiami con la chiusura dei roccoli
 
....francamente in tutta 'sta storia non ci sto capendo una mazza, chi ha torto, chi ha ragione, chi sta con chi, se di fatto quanto riportato poc'anzi è positivo, se c'è un minimo di speranza.... unica cosa, sento sempre bruciore nelle parti posteriori.

Te lo spiego io...
Ragione l'abbiamo noi, però siamo soli e ci inchiappetteranno bene bene[Trilly-77-24.gif]
Visto come ho fatto presto?[lol.gif]

Ciao!
 
se approvato anche al senato la caccia con richiami vivi si estinguerà... e secondo me lo faranno perché sono già diversi anni che paghiamo sanzioni perché non ci adeguiamo alla direttiva uccelli dell UE.
informati.....mai pagato un'euro di sanzioni,la comunità europea ha semplicemente chiesto dei chiarimenti sui mezzi utilizzati per le catture....anche a scopo di inanellamento....... i nostri politici invece di darle hanno proibito le catture.....comunque puoi dirmi qual'è la direttiva europea che stabilisce i mezzi di cattura?
 
Ecco qui Rinaldo:

CATTURE DEI RICHIAMI VIVI:UN PASSO AVANTI VERSO LA CHIAREZZAVia libera al Senato al Ddl 1962 e a un circostanziato Ordine del giorno nel rispetto delle norme europee
Con l’approvazione definitiva al Senato del Ddl n. 1962, recante disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2014, il Parlamento ha sancito che la cattura dei richiami vivi da impiegare nella caccia da appostamento alla migratoria può avvenire solo con mezzi o metodi non vietati dalla Direttiva 2009/147/UE che, quindi, non comportino rischi di catture di massa e non selettive come le reti mist-net, peraltro già da anni impiegate. È questo il pensiero dell’ANUUMigratoristi che si unisce al mondo venatorio italiano come da sempre espresso per una necessaria operazione di chiarezza normativa.

La Direttiva uccelli – come hanno spiegato i senatori PD Massimo Caleo e Stefano Vaccari, rispettivamente Capogruppo e Segretario nella Commissione Ambiente del Senatostabilisce che gli uccelli possono essere prelevati in piccole quantità, in modo selettivo e non massivo, attraverso l’uso di determinate reti, quali per esempio quelle utilizzate per le attività di indagine ornitologica (in uso a ISPRA) che consentono la cattura ma anche l’immediata liberazione delle specie non consentite. Con il nostro ordine del giorno chiediamo pertanto al Governo di chiarire l’interpretazione del termine ‘impianti’ inserito nella legge europea. Gli impianti gestiti su autorizzazione regionale, infatti, soprattutto quelli a reti verticali, rappresentano elementi tipici e tradizionali in molte regioni, gestiti con professionalità e competenza e non comportano rischi di uccisioni di massa, proprio come previsto dall’art. 8 della Direttiva”. Proprio perché, aggiungiamo, l’uso dei richiami vivi non è mai stato vietato né dalla Direttiva Uccelli né dalla corposa giurisprudenza prodotta negli anni dalla Corte di Giustizia di Lussemburgo (vedi per tutte C. 182/02 p. 11 richiamata dalla stessa Guida Interpretativa della Commissione UE – 2008).

Il Governo, quindi, è ora impegnato, ai sensi del sopra citato ordine del giorno (presentato dai Sen. Caleo, Marinello, Vaccari, Luciano Rossi e Cardinali), avalutare la possibilità di introdurre le idonee modifiche normative, compatibili con il diritto dell’Unione europea, volte a definire la portata interpretativa dell’espressione “impianti” prevista all’art. 21 del disegno di legge in esame. Modifiche normative quindi possibili, ma non necessarie ai fini dell’attivazione degli impianti medesimi e, dunque, dell’effettuazione delle catture. Detto ordine del giorno è stato accolto dal Governo, approvato in data 15/07/2015 dalla Commissione “Politiche dell’Unione Europea” e, quindi, votato nella sua interezza dall’Aula del Senato il successivo 23 luglio.

È, inoltre, importante che si stimoli la consapevolezza della rilevanza degli impianti di cattura, al di là della loro attuale funzione, anche quali elementi caratteristici e qualificanti dal punto di vista architettonico e paesaggistico, veri e propri “monumenti verdi” che testimoniano, nella storia e nella conservazione ambientale in alcune regioni italiane, l’importanza della presenza di attività e di culture tradizionali per la tutela del paesaggio che sarebbe incosciente e criminoso disperdere. È infatti anche e soprattutto di fronte all’UE, le cui istanze e richieste in materia venatoria nei confronti dell’Italia appaiono non di rado palesemente viziate da preconcetti e parzialità, che il mondo venatorio nazionale deve essere univoco, deciso e preparato nel sostegno alle nostre istituzioni allorché dimostrino di voler provvedere in maniera ragionevole e libera da pregiudizi.
L’ANUUMigratoristi si unisce alla richiesta di quanti sollecitano, dunque, al Governo un’interpretazione chiara nel senso indicato dall’ordine del giorno del Senato, anche per recuperare l’univoco indirizzo che venne espresso ormai un anno fa dal Parlamento quando al Governo medesimo venne affidata la delega a scrivere un decreto a beneficio delle Regioni, per evitare inutili incomprensioni sulla problematica di settore.
Senato


Ci auguriamo vivamente che le Regioni interessate dalla presenza degli impianti di cattura debbano continuare ad attivarsi per tutelare i legittimi interessi dei cittadini-cacciatori, per i quali, è bene rammentarlo, il servizio pubblico di cattura dei richiami vivi rimane a tutt’oggi indubitabilmente disposto dall’art. 19-bis della legge n. 157/92.

24/07/2015 ANUUMigratoristi Stampa
 
A quanto ne so la direttiva da recepire é la DIRETTIVA 2009/147/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici.... spero che al massimo venga ridotto il nunero di richiami da utilizzare e non del tutto eliminata
 
Credo che la cattura con le reti ai fini del successivo utilizzo come richiami sia permessa comunque tramite deroghe concesse. Comunque è evidente che la Lipu mette tutto in caciara secondo il proprio punto di vista. Non è la fine della caccia con i vivi !!
 
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