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AVIANO. Non piacciono ai cacciatori i 70 euro all’anno di tassa sulle altane: lo afferma Filippo Discipio, presidente provinciale di “Libera caccia” all’indomani dall’approvazione in consiglio comunale del regolamento apposito che disciplina le strutture su terreno comunale.
Lunedì il consiglio comunale in una sala gremita di cacciatori ha dato il via libera al documento che disciplina la materia: Aviano è il comune con la più grande riserva di caccia della regione per numero di cacciatori iscritti e con un numero elevato di altane su territorio pubblico che devono essere regolamentate.
Il presidente di Libera caccia interviene per chiarire alcune questioni al centro di dibattiti e polemiche in questi giorni.
«Ho redatto il regolamento insieme agli amministratori comunali – spiega Discipio – in quanto come ha dichiarato il sindaco Del Cont Bernard in consiglio comunale, la Guardia forestale regionale negli ultimi due anni ha sollevato ripetutamente il problema al Comune, richiamandolo alla sua responsabilità in merito alla corretta gestione del territorio. Sino a qualche settimana fa ha dovuto fermare l’azione sanzionatoria della Forestale. Il territorio è quello demaniale del Piancavallo, stazione turistica frequentata da sciatori, escursionisti, ciclisti e ciaspolatori. Per questo motivo, le trenta altane devono rispettare la distanza di 200 metri dai sentieri tracciati, piste e impianti di discesa e fondo, strade, piste forestali, percorsi ciclo-turistici, aree adibite a parcheggio recintate. Le altane non in regola devono essere rimosse e posizionate altrove. Regolamentare l’uso del territorio è necessario per una serena convivenza tra tutti i fruitori».
Discipio ricorda che «per erigere altane della superficie massima di 3 metri, le leggi regionali e nazionali non prevedono progettazioni, calcoli professionistici e concessioni edilizie».
Al mondo venatorio non piace, però, la somma annua che il regolamento ha imposto chi costruisce le altane. «Certamente – prosegue il presidente provinciale di “Libera caccia” – non ci è piaciuta la tassa di 70 euro annui. La somma è quintuplicata rispetto alla mia proposta di 11,40 euro l’anno, per la quale mi sono battuto con l’amministrazione comunale sino a poche ore prima della riunione del consiglio». Filippo Discipio precisa, infine, che i 300 euro richiesti per il ripristino ambientale in caso di abbandono dell’altana non sono una fideiussione, ma una cauzione, in forma individuale o meno.
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