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NEWS CACCIA
CASO EU PILOT CALENDARI VENATORI: IL GOVERNO NASCONDE GLI ATTI

venerdì 17 aprile 2015
****
A quanto ci risulta la*Libera Caccia*ha presentato un'istanza di accesso agli atti al Consiglio dei Ministri relativamente alla comunicazione che sarebbe intercorsa nelle ultime settimane tra*Commissione Ue e Governo*in merito al*caso EU Pilot 6599/14/ENVI - calendari venatori.*Alla base di tutto ci sarebbe la richiesta all'Italia di ulteriori informazioni supplementari da parte della Commissione Ue. Si parla addirittura di*lettere non firmate e non protocollate*con le quali l'Europa avrebbe consigliato all'Italia di rendere vincolanti i pareri Ispra o modificare l’art 18.

Lettera che il Consiglio dei Ministri (su sollecitazione del Ministero dell'Ambiente)*starebbe inviando alle Regioni*per forzarne le scelte e convincerle ad adeguare i calendari venatori alle restrizioni sulla migratoria (chiusura anticipata a tordi e beccacce).* L'ufficio legale Lemme, su indicazione della Libera Caccia, ha quindi richiesto*tutte le comunicazioni intercorse sul caso Pilot,*incluse le informazioni relative aisoggetti responsabili dei procedimenti, anche in sede europea.

A questa richiesta il governo ha risposto picche, appellandosi al regolamento europeo relativo all'accesso agli atti da parte de pubblico. In pratica, evitando di fornire le informazioni richieste, il Consiglio dei Ministriha inoltrato la richiesta di Libera Caccia* direttamente alla Commissione, facendo però presente che la divulgazione di tali documenti non viene concessa per casi ancora aperti, in quanto potrebbe pregiudicare il buon esito della risoluzione. Ci sono ovviamente delle eccezioni, evidenziano tuttavia gli esperti di diritto comunitario,* quali il pubblico interesse, oltre che le procedure giurisdizionali e la consulenza legale.

E' ovvio che non si sta parlando di un argomento protetto da segreto di Stato e che gli appassionati e a maggior ragione chi tutela i loro interessi, devono essere messi in condizione di capire ciò che sta accadendo. Questa è l'Italia, e da quanto appare sembrerebbe di essere in balia di micropotentati (a volte, sembra,* anche singoli individui) che decidono fra di loro, senza rendere conto ai cittadini.*Alla faccia della trasparenza, di fronte ai tanti soprusi che spuntano come funghi, ormai invocata da tutti.
*
 
.....alla faccia della trasparenza...mi chedo ma siamo ancora in un regime democratico??...oppure il Duce Renzi ormai e sul cammino dell'onnipotenza???? Nessuno ha nulla da dire???
Saluti
 
l'articolo mi è sembrato interessante

LE FANTASIE DELL’ISPRA
Continua da parte della nostra Associazione il tentativo di demolire le amenità pseudo scientifiche
dell’ISPRA, isolata “mentalmente” dal resto d’Europa e rinchiusa nella sua gabbia intellettuale
animal-ambientalista.
Per dare forza al nostro lavoro abbiamo però bisogno, come già detto, dell’aiuto di TUTTI
e anche queste considerazioni sono state trasmesse immediatamente alla FACE Italia.
Poiché la questione Tordi - ISPRA sarà la vera lotta dura da affrontare nel più breve termine dalla FACE
ITALIA sono andato a “spulciare” in modo approfondito, per quanto possa il mio francese, i dati elaborati in
anni di studi da parte dell’Osservatorio Nazionale Francese.
Le sorprese ce ne sono tante, pure troppo. Se analizziamo bene i dati sulle popolazioni possiamo notare
immediatamente quanto le 4 specie in oggetto siano decisamente in buona salute, con popolazioni che
sfiorano addirittura i 100 milioni di singoli individui. Tralasciando la parte che riguarda la riproduzione è
necessario effettuare alcune riflessioni sull’analisi delle migrazioni.
Il primo dato che ci sobbalza all’occhio è sicuramente “l’interscambio” che avviene nel periodo di metà
Ottobre e Novembre tra Italia, Francia e Spagna nel periodo di migrazione post-nuziale. In pratica, secondo
l’osservatorio francese, i tordi che arrivano nel nostro paese si incrociano durante gli spostamenti con quelli
diretti dai nostri vicini di casa.
Questo dato è un punto importante che dimostra quanto i KC elaborati per l’Italia, in modo particolare per la migrazione
pre-nuziale siano completamente errati.
E’ difatti confermato che, se in Spagna o in Francia, gli spostamenti effettuati per tornare nei luoghi di nidificazione
avvengono tra la fine di Febbraio e il mese di Marzo anche l’Italia ne è parte integrante.
Se scendiamo nel particolare c’è un passaggio ECCEZIONALE che ci riguarda: ...”
L'Italia ospita tra 0,05 e 0,1 milioni le coppie e ci si chiede perché lo status di attenzione nel paese, mentre lo stato di
conservazione della specie è eccellente...” e ancora ...”Quindi tutto il lavoro effettuato durante le notti a
partire da settembre ai primi di maggio. La partenza della migrazione pre-nuziale di questo volatile,
svernanti in Africa del Nord, inizia a fine Marzo e prosegue fino a metà aprile (3), nonché l'Ucraina e il
Caucaso. In questo periodo, gli uccelli lasciano i loro areali di svernamento anche in Portogallo, Spagna e sud della Francia...”
a cui va aggiunto un sentenza ...”
Nel febbraio 2007 il Consiglio di Stato ha mantenuto i risultati scientifici del IMPCF e di 16 Federazioni di Caccaitori aderenti (tutti ad
eccezione di quelle dell'arco mediterraneo du Gard).
Così, la Corte Suprema ha autorizzato la caccia dei Tordi fino al 20 febbraio in 17 dipartimenti del
sud, mentre la caccia di queste specie altrove in Francia chiude il 10 febbraio.
Per questo, la IMPCF ha dimostrato che la migrazione pre-nuziale inizia nel bacino del Mediterraneo
durante la terza decade di febbraio, risultati convalidati, tra le altre cose dall'Osservatorio nazionale
della fauna selvatica e dei suoi habitat (ONFSH.2005)
Questi tre passaggi nel Tordo Bottaccio mettono nero su bianco quanto sia inesatto e clamoroso affermare l’esatto opposto:
l’ISPRA non può assolutamente affermare che in Italia il Bottaccio effettua il ritorno nei luoghi di nidificazione nel mese di Dicembre!
In Italia, il tordo sassello, arriva più tardi (fine ottobre-novembre), rispetto al Tordo bottaccio.
Stazioni di bioacustica e contemporaneamente nel Nord Italia (Udine, Arosio) e nel sud della Francia
mostrano che i primi uccelli hanno sorvolato l'Italia in autunno dalla metà di ottobre così come nel sud
della Francia, è proprio verso la fine di questo mese e nel mese di novembre che tali incroci vengono spesso registrati

Altro tassello fondamentale per la nostra tesi. I cugini francesi denotano una stretta relazione sulle rotte migratorie tra Italia e Francia.
Certo è che l’ISPRA ora ci dovrà sicuramente rispondere su quali basi afferma le proprie conclusioni
Dal testo “I TORDI IN ITALIA” realizzato con la collaborazione (economica e finanziaria)con ARCICACCIA
vengono tralasciati due comportamenti naturali e soprattutto strettamente legati ai volatili
migratori tutti: lo svernamento e gli spostamenti erratici. Nei tordi soprattutto si è visto chiaramente , in
Sassello e Cesena soprattutto, che le condizioni meteo e la scarsità di alimentazione portano ad enormi
spostamenti di massa. A dicembre non è migrazione pre-nuziale, si chiama ERRATISMO!
Non voglio neanche lontanamente pensare che questo studio abbia portato a formulare conclusioni così
platealmente e palesemente errate per secondi fini, certo è che il dubbio in noi sorge. Ci sembra altresì
strano, e ci duole dirlo vista la partecipazione di ARCICACCIA, che nessun dirigente di questa associazione
abbia fatto osservazioni sulle conclusioni finali. Conclusioni che minano esclusivamente a chiudere il
cerchio di un progetto che gli ambientalisti stanno cavalcando da parecchio tempo: giocare sull’arcotemporale dei selvatici
cacciabili. Lo sanno bene questi signori che un ulteriore impoverimento dei tempi di
caccia sarebbe il salasso finale per il mondo venatorio italiano. Chiedo dunque che FACE ITALIA tralasci
tutte le altre questioni in ballo (modifica della 157/92 in primis) e si metta al lavoro IMMEDIATAMENTE
per elaborare attraverso le persone e i canali giusti un dialogo con le Istituzioni che permetta di dirimere
questa fondamentale matassa. La vera battaglia da vincere non sono le deroghe o la modifica della 157/92 è
la questione dell’arco temporale.
Concludo annunciando che la prossima puntata di questa analisi sarà effettuata per gli anatidi per i quali
l’Osservatorio Nazionale Francese, ha effettuato degli studi davvero approfonditi e anche lì ci saranno molte
molte sorprese.
CESENA
Popolazione
Secondo BirdLife International (2004), il numero di coppie nidificanti è aumentato da 12 a 19 milioni nel
periodo compreso tra il 2000 e il 2004. Da queste stime del 2004 possiamo asserire, che i numeri di Cesene
prima della partenza post-nuziale per la migrazione è compresa tra i 56 e 96 milioni di individui.
Riproduzione Volatile monogamo,la Cesena si stabilisce trala fine di marzo ei primi di aprile nei sui suoi siti di riproduzione.
Il nido è posto abbastanza alto (in media 7-8 m). La specie è gregariadurante la riproduzione e la nidificazione in piccole colonie.
Conclusioni
I risultati indicano che gli uccelli scandinavi si stanno diffondendo in tutto il paese, il Baltico e Russi si trovano a sud di una linea compresa tra le Ardenne e la Gironde. La regione mediterranea è visitataanche da uccelli provenienti da Polonia-Repubblica Ceca-Germania e Svizzera. La specie è caratterizzatada flussi d'immigrazione da un anno all'altro, ma spesso collegatealle circostanze avverse del
tempo in Europa centrale e settentrionale. I giovani sono più sensibili al freddo e alla neve e
improvvisamente invadono regioni in gruppi di centinaia (o migliaia).
Il monitoraggio della Cesena dal 1990 nei periodi di svernamento e di migrazioneda parte dell’IMPCF e le
Federazioni dei Cacciatori del Sud-Est mostra la presenza della specie dalla prima metà di novembre, la
migrazione e lo svernamento oscillanomolto (le modifiche da 0,2 a9 gli uccelli per ora contando i 14 anni di follow-up)
così come la migrazione di ritorno(pre-nuziale) che inizia non prima della terza decade di febbraio con "picchi" nella
prima decade e seconda di marzo (vedi: risultati e pubblicazioni nelle relazioni IMPCF Scienziati 2 e 3 febbraio 2004 e
gennaio 2005 il Centre National de la Faune Fauna selvatica e dei loro habitat creato nel 2002 dal Ministero dell'Ecologia
e dello sviluppo Sostenibilità).
TORDO BOTTACCIO
Popolazione
Una panoramica recente europea(2004) quantifica il numero di coppie nidificanti tra 3 e 7,4milioni con un aumento di
circa il60-80% più efficacerispetto alla sintesi del 1994 della stessa organizzazione. Ora 41 paesi sono coinvolti e
L'Europa rappresenta oltre il 50% della propria gamma di riproduttori. Stabile nei periodi 1970-1990e1990-2000 con
un aumento in Germania
Stabile in Russia, Tordo è classificato come "sicuro" in Europa. Il suo stato di conservazione è considerato favorevole.
I primi 5 paesi che ospitano il numero di coppie nidificanti tra le più importanti sono:
Russi
a (1 a 3 milioni di euro), la Spagna (0,33-0.790.000), Germania (0,3-0.550.000), il Regno Unito (0,23 milioni) e Francia (da 0,1
a 0,5 milioni).
L'Italia ospita tra 0,05 e 0,1 milioni le coppie e ci si chiede perché lo status di attenzione nel paese, mentre
lo stato di conservazione della specie è eccellente.
Riproduzione
L'insorgenza del periodo di allevamento è precoce in Inghilterra, a partire dalla fine di febbraio, in Nord Africa si è iniziaa fine marzo,
ma a fine aprile in Finlandia.In Francia, un sondaggio fatto per 20 anni ha contribuito a individuare il primo uovo tra il 20 marzo e
il 5 aprile nella Francia centrale. I nidi sono di solito si trova ingrandi alberi ad una altezza media di 5 a 10 m dal suolo.
Alcuni casi di luogo di nidificazione sono stati osservati. Il nido è foderato con ramoscelli e foglie, ha undiametro esterno di 18 cm e 10 cm interni.
Conclusioni
La specie ha molte popolazioni residenti nel settorenordicoparzialmente o interamente migratori. A differenza del Cesena e Tordo
sassello, il Tordo Bottacciomostra una vera affinità per le stessezone di svernamento frequentateogni anno. Uccelli della
Scandinavia, Germania, Svizzera, Polonia e Russia, attraverso la migrazione verso sud-ovest e sud-est Europa raggiungono i luoghi
di svernamento nel sud Inghilterra, Francia, Spagna e Portogallo. E le popolazioni più settentrionali compresi gli uccelli
nati nell’ultimo anno arrivano più a sud: Isole Canarie, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Cipro. Uccelli da Danimarca, Paesi Bassi
, Belgio e Francia nord-orientale sono in parte o residenti o effettuano brevi spostamentia sud.
Uccelli della Svizzera, migrare a sud della Francia, lungo la costa mediterranea, a nord di Italia, Corsica e la Libia.
Gli uccelli in Grecia mostrano una origine scandinava, Russia occidentale ma anche l'Italia e Malta.
Molti uccelli dalla Gran Bretagna e Irlanda durante l’inverno migrano nel nord-ovestdella Francia, nel nord
della Spagna, il Portogallo e le isole Baleari, ma probabilmente fino all’Algeria.
Uccelli migratori durante la notte sul mare del Nord sono spesso soggette a fenomeni di sosta nelle piattaforme petrolifere in mare.
Partenze per la migrazione
L'autunno inizia a settembre, ma anche in agosto. Stazioni installate in Italia attraverso strumenti bioacustici,
in particolar modo nella regione Lombardia (IMPCF: 11,12,13,14) hanno permesso di rilevare cambiamenti nella terza
settimana di settembre , che è così confermato anche dalla stazione di cattura diArosio(Italie.FEIN). Il tordo inizia
la migrazione post-nuziale (settembre-ottobre)prima del sassello e delle Cesene (fine ottobre-novembre). Gli uccelli del
Nord Europa (Scandinavia, Siberia ..) iniziano la loro migrazione nel mese di settembre mentre quelli più a sud (Belgio, Svizzera ...)
iniziano a migrare verso Ottobre-novembre. Questa successione di passaggi da è stato ben studiato, sia durante la migrazione
post nuziale che in quella pre-nuziale dalle stazioni bioacustiche(cfr IMPCF: 6, 8, 9, 10-14 e ONCFS: 15).
Quindi tutto il lavoro effettuato durante lenotti a partire da settembre ai primi di maggio. La partenza della migrazione pre-nuziale
di questo volatile,svernanti in Africa del Nord,inizia a fine Marzo e prosegue fino a metà aprile (3), nonché l'Ucraina e il Caucaso.
In questo periodo, gli uccelli lasciano i loro arealidi svernamento anche in Portogallo, Spagna e sud della Francia.
Questi risultati sono stati confermati recentemente sia attraverso l'utilizzo di stazionibioacustichee che attraverso la conta settimanale
Questi risultati sono ulteriormente confermati da l'arrivo sul sito di riproduzione come in Europa centrale e Nord Europa
Il tordo bottaccio è classificato come spech 5.La migrazione di ritornosi esaurisce nella prima decade di maggio (3, 12, 13).
Il tordo Bottaccio è il meno cacciato nonostante una tradizione di caccia forte nei paesi mediterranei (Cipro, Francia, Grecia, Ma
lta, Portogallo). In questi paesi la caccia è praticata fin dall'antichità con i metodi
convenzionali. Nel sud della Francia (5 dipartimenti) la cattura di questa specie è consentitoattraverso l’uso di vischio o colla
in deroga alla direttiva 79/409 (articolo 9). Nel febbraio 2007 il Consiglio di Stato ha mantenuto i risultati scientifici del IMPCF e
di 16 Federazioni di Caccaitori aderenti (tutti ad eccezione di quelle dell'arco mediterraneo du Gard).
Così, la Corte Suprema ha autorizzato la caccia deiTordi fino al 20 febbraio in 17 dipartimenti del
sud, mentre la caccia di queste specie altrove in Francia chiude il 10 febbraio.
Per questo, la IMPCF ha dimostrato che la migrazione pre-nuziale inizianel bacino del Mediterraneo durante la terza decade
difebbraio, risultati convalidati, tra le altre cosedall'Osservatorio nazionale della fauna selvatica e dei suoi habitat (ONFSH.2005).
Questa differenza con il resto della Francia è dovuta alla provenienza più settentrionale delle popolazioni di tutto il
Mediterraneo in autunno e inverno e poi unendo le loro aree di riproduzione del nord nei primi mesi della primavera.
Questi risultati sono stati confermati dalla sequenza di date sulla scena di nidificazione lungo un gradiente latitudinale.
Il futuro di questa specie è anche e soprattutto sul mantenimento della qualità del suo habitat
TORDO SASSELLO
POPOLAZIONE
Una sintesi recente europea ci dice che si stimano tra i16 e 21 milionicoppie (17 paesi). Il maggior numero si trovano in Russia (12-
15.000.000 coppie), Finlandia (1,5-2.500.000 coppie), Norvegia (1 a 1,5 milioni). Altri paesi ricevono menoun milione di coppie
ciascuno. Le attuali tendenze per gli standard del Bird Life International e IUCN possibile classificare la specie nella categoria 4:
stato e sicuro in Europa. La specie è stabile o in aumento in 9 di esse in particolare quelle che ospitano la
maggior parte delle coppie nidificanti.
A causa dei cambiamenti climatici, possiamo considerare l'ipotesi di uno spostamento progressivo degli areali di nidificazione della
popolazioni a sud d'Europa, ma questa è una ipotesi che andrà verificataattraverso il monitoraggio la sua gamma di allevamento.
Se stimiamo una produzione media di 2 giovani per coppia prima di iniziare la migrazione, il totale
sarebbero tra 64 e 84 milioni di uccelli, prima dell'inizio della migrazione post-nuziale
Le stime, già negli anni 2000, ci indicavano unapopolazione europea compresa tra i 20 ei 26 milioni di volatilie cioè, circa un terzo.
RIPRODUZIONE
La riproduzione inizia a metà maggio in Islanda e in generale nonentro la fine di aprile.
Il sito di nidificazione può essere il terreno (28%), alberi (34%) nei ceppi (17%) incespugli di ginepro (13%)
e la terra sotto un cespuglio di ginepro (8%). La specie nidifica in colonie,talvolta con altre specie, come Cesena (Turdus pilaris) e lo storno (Sturnus vulgaris). Fuori di 360 nidi controllati nella stessa zona, il 45% sono stati almeno 10 cm dal suolo,
14% tra i 10-50cm, il 23% tra 0,5-1m, 13% tra 1-2m, 3% tra 2-3m e solo il 3% al di sopra 3m.
Il nido viene costruito dalla femmina con rami, foglie, muschio incontri di fango.
Il diametro esterno del nido è di 13,5 cm (11,5-16,0), il diametro interno di 8,4 centimetri (6,8-9,5), altezza di 9,3 centimetri
(7,0-11,0) e laprofondità di 5,4 centimetri (4,5-6,8). Le uova (tavola successiva, secondo a 3) sono sub-ellittico, liscio
leggermente bluastra e con molte macchie rosse.
CONCLUSIONI
Diverse popolazioni sono stanziali o parzialmentemigratori. Ad esempio, gli uccelli che nidificano in Siberia orientale effettuano un
viaggio di circa 6500 km per raggiungere le loro aree di svernamento. La migrazione post-nuziale inSvezia e Norvegia iniziata a fine settembre e termina a metà novembre, a volte in dicembre. Solo un piccolonumero di uccelli dalla Scandinavia in inverno
arrivano in Asia Minore, Mar Egeo e Mar Caspio. Gli uccelli giovani dall’Estonia e Leningrado tendono a spostarsi verso sud-ovest e
ovest-sud ovest per passare l’inverno in Inghilterra, in Portogallo e nel sud Italia. Nel nord della Russia, gli uccelli
iniziano la loro migrazione in media nella prima decade Ottobre e raggiungela penisola iberica nel mese di novembre
fino a gennaio e, talvolta,a seconda delle condizioni meteo. Alcuni studi suggeriscono che la Spagna e il Regno Unito
ospitino quasi il 75% delle popolazioni europee svernanti.
Secondo il lavoro del 1981, le rotte di migrazione, così comeripreso in autunno e primavera il tordo sassello,
raggiunge i suoi movimenti migratori di notte, ma anche il giorno.In Italia, il tordo sassello, arriva più tardi (fine ottobre-novembre),
rispetto al Tordo bottaccio. Stazioni di bioacustica e contemporaneamente nel Nord Italia (Udine, Arosio) e nel sud della Francia
mostrano che i primi uccelli hanno sorvolatol'Italia in autunno dalla metà di ottobre così come nel sud della Francia, è
proprio verso la fine di questo mesee nel mese di novembre che tali incrocivengono spesso registrati
.
Nella Penisola Iberica e Nord Africa, la specie arriva alla fine di novembre, dicembre e anche gennaio, in base alle condizioni meteo.
La migrazione di ritorno inizia a fine febbraio e in particolare in marzo e prosegue in primi di aprile.
Questi risultati 1970, sono stati confermati, con le stazioni di bioacustica e conta giorno nell'area del Mediterraneo (IMPCF: da 6 a 14), ma anche nel Portogallo. Il tordo sassello è come la caccia nell'area del Mediterraneo. Non è chiaro da
Lo status di questa specie è considerato favorevole in Europa, ma il suo comportamento erratico rende molto difficile il suo monitoraggio.
Le fluttuazioni in Europa derivano da una mancanza di conoscenza che devono essere colmatein conformità e
le raccomandazioni della direttiva 79/409.
Il possibile ingresso dinuovi paesi nell'Unione europea completerà la nostra conoscenza, in particolare in Europa orientale est.


luca stincardini ANLC-Umbria
 
l'articolo mi è sembrato interessante

LE FANTASIE DELL’ISPRA
Continua da parte della nostra Associazione il tentativo di demolire le amenità pseudo scientifiche
dell’ISPRA, isolata “mentalmente” dal resto d’Europa e rinchiusa nella sua gabbia intellettuale
animal-ambientalista.
Per dare forza al nostro lavoro abbiamo però bisogno, come già detto, dell’aiuto di TUTTI
e anche queste considerazioni sono state trasmesse immediatamente alla FACE Italia.
Poiché la questione Tordi - ISPRA sarà la vera lotta dura da affrontare nel più breve termine dalla FACE
ITALIA sono andato a “spulciare” in modo approfondito, per quanto possa il mio francese, i dati elaborati in
anni di studi da parte dell’Osservatorio Nazionale Francese.
Le sorprese ce ne sono tante, pure troppo. Se analizziamo bene i dati sulle popolazioni possiamo notare
immediatamente quanto le 4 specie in oggetto siano decisamente in buona salute, con popolazioni che
sfiorano addirittura i 100 milioni di singoli individui. Tralasciando la parte che riguarda la riproduzione è
necessario effettuare alcune riflessioni sull’analisi delle migrazioni.
Il primo dato che ci sobbalza all’occhio è sicuramente “l’interscambio” che avviene nel periodo di metà
Ottobre e Novembre tra Italia, Francia e Spagna nel periodo di migrazione post-nuziale. In pratica, secondo
l’osservatorio francese, i tordi che arrivano nel nostro paese si incrociano durante gli spostamenti con quelli
diretti dai nostri vicini di casa.
Questo dato è un punto importante che dimostra quanto i KC elaborati per l’Italia, in modo particolare per la migrazione
pre-nuziale siano completamente errati.
E’ difatti confermato che, se in Spagna o in Francia, gli spostamenti effettuati per tornare nei luoghi di nidificazione
avvengono tra la fine di Febbraio e il mese di Marzo anche l’Italia ne è parte integrante.
Se scendiamo nel particolare c’è un passaggio ECCEZIONALE che ci riguarda: ...”
L'Italia ospita tra 0,05 e 0,1 milioni le coppie e ci si chiede perché lo status di attenzione nel paese, mentre lo stato di
conservazione della specie è eccellente...” e ancora ...”Quindi tutto il lavoro effettuato durante le notti a
partire da settembre ai primi di maggio. La partenza della migrazione pre-nuziale di questo volatile,
svernanti in Africa del Nord, inizia a fine Marzo e prosegue fino a metà aprile (3), nonché l'Ucraina e il
Caucaso. In questo periodo, gli uccelli lasciano i loro areali di svernamento anche in Portogallo, Spagna e sud della Francia...”
a cui va aggiunto un sentenza ...”
Nel febbraio 2007 il Consiglio di Stato ha mantenuto i risultati scientifici del IMPCF e di 16 Federazioni di Caccaitori aderenti (tutti ad
eccezione di quelle dell'arco mediterraneo du Gard).
Così, la Corte Suprema ha autorizzato la caccia dei Tordi fino al 20 febbraio in 17 dipartimenti del
sud, mentre la caccia di queste specie altrove in Francia chiude il 10 febbraio.
Per questo, la IMPCF ha dimostrato che la migrazione pre-nuziale inizia nel bacino del Mediterraneo
durante la terza decade di febbraio, risultati convalidati, tra le altre cose dall'Osservatorio nazionale
della fauna selvatica e dei suoi habitat (ONFSH.2005)
Questi tre passaggi nel Tordo Bottaccio mettono nero su bianco quanto sia inesatto e clamoroso affermare l’esatto opposto:
l’ISPRA non può assolutamente affermare che in Italia il Bottaccio effettua il ritorno nei luoghi di nidificazione nel mese di Dicembre!
In Italia, il tordo sassello, arriva più tardi (fine ottobre-novembre), rispetto al Tordo bottaccio.
Stazioni di bioacustica e contemporaneamente nel Nord Italia (Udine, Arosio) e nel sud della Francia
mostrano che i primi uccelli hanno sorvolato l'Italia in autunno dalla metà di ottobre così come nel sud
della Francia, è proprio verso la fine di questo mese e nel mese di novembre che tali incroci vengono spesso registrati

Altro tassello fondamentale per la nostra tesi. I cugini francesi denotano una stretta relazione sulle rotte migratorie tra Italia e Francia.
Certo è che l’ISPRA ora ci dovrà sicuramente rispondere su quali basi afferma le proprie conclusioni
Dal testo “I TORDI IN ITALIA” realizzato con la collaborazione (economica e finanziaria)con ARCICACCIA
vengono tralasciati due comportamenti naturali e soprattutto strettamente legati ai volatili
migratori tutti: lo svernamento e gli spostamenti erratici. Nei tordi soprattutto si è visto chiaramente , in
Sassello e Cesena soprattutto, che le condizioni meteo e la scarsità di alimentazione portano ad enormi
spostamenti di massa. A dicembre non è migrazione pre-nuziale, si chiama ERRATISMO!
Non voglio neanche lontanamente pensare che questo studio abbia portato a formulare conclusioni così
platealmente e palesemente errate per secondi fini, certo è che il dubbio in noi sorge. Ci sembra altresì
strano, e ci duole dirlo vista la partecipazione di ARCICACCIA, che nessun dirigente di questa associazione
abbia fatto osservazioni sulle conclusioni finali. Conclusioni che minano esclusivamente a chiudere il
cerchio di un progetto che gli ambientalisti stanno cavalcando da parecchio tempo: giocare sull’arcotemporale dei selvatici
cacciabili. Lo sanno bene questi signori che un ulteriore impoverimento dei tempi di
caccia sarebbe il salasso finale per il mondo venatorio italiano. Chiedo dunque che FACE ITALIA tralasci
tutte le altre questioni in ballo (modifica della 157/92 in primis) e si metta al lavoro IMMEDIATAMENTE
per elaborare attraverso le persone e i canali giusti un dialogo con le Istituzioni che permetta di dirimere
questa fondamentale matassa. La vera battaglia da vincere non sono le deroghe o la modifica della 157/92 è
la questione dell’arco temporale.
Concludo annunciando che la prossima puntata di questa analisi sarà effettuata per gli anatidi per i quali
l’Osservatorio Nazionale Francese, ha effettuato degli studi davvero approfonditi e anche lì ci saranno molte
molte sorprese.
CESENA
Popolazione
Secondo BirdLife International (2004), il numero di coppie nidificanti è aumentato da 12 a 19 milioni nel
periodo compreso tra il 2000 e il 2004. Da queste stime del 2004 possiamo asserire, che i numeri di Cesene
prima della partenza post-nuziale per la migrazione è compresa tra i 56 e 96 milioni di individui.
Riproduzione Volatile monogamo,la Cesena si stabilisce trala fine di marzo ei primi di aprile nei sui suoi siti di riproduzione.
Il nido è posto abbastanza alto (in media 7-8 m). La specie è gregariadurante la riproduzione e la nidificazione in piccole colonie.
Conclusioni
I risultati indicano che gli uccelli scandinavi si stanno diffondendo in tutto il paese, il Baltico e Russi si trovano a sud di una linea compresa tra le Ardenne e la Gironde. La regione mediterranea è visitataanche da uccelli provenienti da Polonia-Repubblica Ceca-Germania e Svizzera. La specie è caratterizzatada flussi d'immigrazione da un anno all'altro, ma spesso collegatealle circostanze avverse del
tempo in Europa centrale e settentrionale. I giovani sono più sensibili al freddo e alla neve e
improvvisamente invadono regioni in gruppi di centinaia (o migliaia).
Il monitoraggio della Cesena dal 1990 nei periodi di svernamento e di migrazioneda parte dell’IMPCF e le
Federazioni dei Cacciatori del Sud-Est mostra la presenza della specie dalla prima metà di novembre, la
migrazione e lo svernamento oscillanomolto (le modifiche da 0,2 a9 gli uccelli per ora contando i 14 anni di follow-up)
così come la migrazione di ritorno(pre-nuziale) che inizia non prima della terza decade di febbraio con "picchi" nella
prima decade e seconda di marzo (vedi: risultati e pubblicazioni nelle relazioni IMPCF Scienziati 2 e 3 febbraio 2004 e
gennaio 2005 il Centre National de la Faune Fauna selvatica e dei loro habitat creato nel 2002 dal Ministero dell'Ecologia
e dello sviluppo Sostenibilità).
TORDO BOTTACCIO
Popolazione
Una panoramica recente europea(2004) quantifica il numero di coppie nidificanti tra 3 e 7,4milioni con un aumento di
circa il60-80% più efficacerispetto alla sintesi del 1994 della stessa organizzazione. Ora 41 paesi sono coinvolti e
L'Europa rappresenta oltre il 50% della propria gamma di riproduttori. Stabile nei periodi 1970-1990e1990-2000 con
un aumento in Germania
Stabile in Russia, Tordo è classificato come "sicuro" in Europa. Il suo stato di conservazione è considerato favorevole.
I primi 5 paesi che ospitano il numero di coppie nidificanti tra le più importanti sono:
Russi
a (1 a 3 milioni di euro), la Spagna (0,33-0.790.000), Germania (0,3-0.550.000), il Regno Unito (0,23 milioni) e Francia (da 0,1
a 0,5 milioni).
L'Italia ospita tra 0,05 e 0,1 milioni le coppie e ci si chiede perché lo status di attenzione nel paese, mentre
lo stato di conservazione della specie è eccellente.
Riproduzione
L'insorgenza del periodo di allevamento è precoce in Inghilterra, a partire dalla fine di febbraio, in Nord Africa si è iniziaa fine marzo,
ma a fine aprile in Finlandia.In Francia, un sondaggio fatto per 20 anni ha contribuito a individuare il primo uovo tra il 20 marzo e
il 5 aprile nella Francia centrale. I nidi sono di solito si trova ingrandi alberi ad una altezza media di 5 a 10 m dal suolo.
Alcuni casi di luogo di nidificazione sono stati osservati. Il nido è foderato con ramoscelli e foglie, ha undiametro esterno di 18 cm e 10 cm interni.
Conclusioni
La specie ha molte popolazioni residenti nel settorenordicoparzialmente o interamente migratori. A differenza del Cesena e Tordo
sassello, il Tordo Bottacciomostra una vera affinità per le stessezone di svernamento frequentateogni anno. Uccelli della
Scandinavia, Germania, Svizzera, Polonia e Russia, attraverso la migrazione verso sud-ovest e sud-est Europa raggiungono i luoghi
di svernamento nel sud Inghilterra, Francia, Spagna e Portogallo. E le popolazioni più settentrionali compresi gli uccelli
nati nell’ultimo anno arrivano più a sud: Isole Canarie, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Cipro. Uccelli da Danimarca, Paesi Bassi
, Belgio e Francia nord-orientale sono in parte o residenti o effettuano brevi spostamentia sud.
Uccelli della Svizzera, migrare a sud della Francia, lungo la costa mediterranea, a nord di Italia, Corsica e la Libia.
Gli uccelli in Grecia mostrano una origine scandinava, Russia occidentale ma anche l'Italia e Malta.
Molti uccelli dalla Gran Bretagna e Irlanda durante l’inverno migrano nel nord-ovestdella Francia, nel nord
della Spagna, il Portogallo e le isole Baleari, ma probabilmente fino all’Algeria.
Uccelli migratori durante la notte sul mare del Nord sono spesso soggette a fenomeni di sosta nelle piattaforme petrolifere in mare.
Partenze per la migrazione
L'autunno inizia a settembre, ma anche in agosto. Stazioni installate in Italia attraverso strumenti bioacustici,
in particolar modo nella regione Lombardia (IMPCF: 11,12,13,14) hanno permesso di rilevare cambiamenti nella terza
settimana di settembre , che è così confermato anche dalla stazione di cattura diArosio(Italie.FEIN). Il tordo inizia
la migrazione post-nuziale (settembre-ottobre)prima del sassello e delle Cesene (fine ottobre-novembre). Gli uccelli del
Nord Europa (Scandinavia, Siberia ..) iniziano la loro migrazione nel mese di settembre mentre quelli più a sud (Belgio, Svizzera ...)
iniziano a migrare verso Ottobre-novembre. Questa successione di passaggi da è stato ben studiato, sia durante la migrazione
post nuziale che in quella pre-nuziale dalle stazioni bioacustiche(cfr IMPCF: 6, 8, 9, 10-14 e ONCFS: 15).
Quindi tutto il lavoro effettuato durante lenotti a partire da settembre ai primi di maggio. La partenza della migrazione pre-nuziale
di questo volatile,svernanti in Africa del Nord,inizia a fine Marzo e prosegue fino a metà aprile (3), nonché l'Ucraina e il Caucaso.
In questo periodo, gli uccelli lasciano i loro arealidi svernamento anche in Portogallo, Spagna e sud della Francia.
Questi risultati sono stati confermati recentemente sia attraverso l'utilizzo di stazionibioacustichee che attraverso la conta settimanale
Questi risultati sono ulteriormente confermati da l'arrivo sul sito di riproduzione come in Europa centrale e Nord Europa
Il tordo bottaccio è classificato come spech 5.La migrazione di ritornosi esaurisce nella prima decade di maggio (3, 12, 13).
Il tordo Bottaccio è il meno cacciato nonostante una tradizione di caccia forte nei paesi mediterranei (Cipro, Francia, Grecia, Ma
lta, Portogallo). In questi paesi la caccia è praticata fin dall'antichità con i metodi
convenzionali. Nel sud della Francia (5 dipartimenti) la cattura di questa specie è consentitoattraverso l’uso di vischio o colla
in deroga alla direttiva 79/409 (articolo 9). Nel febbraio 2007 il Consiglio di Stato ha mantenuto i risultati scientifici del IMPCF e
di 16 Federazioni di Caccaitori aderenti (tutti ad eccezione di quelle dell'arco mediterraneo du Gard).
Così, la Corte Suprema ha autorizzato la caccia deiTordi fino al 20 febbraio in 17 dipartimenti del
sud, mentre la caccia di queste specie altrove in Francia chiude il 10 febbraio.
Per questo, la IMPCF ha dimostrato che la migrazione pre-nuziale inizianel bacino del Mediterraneo durante la terza decade
difebbraio, risultati convalidati, tra le altre cosedall'Osservatorio nazionale della fauna selvatica e dei suoi habitat (ONFSH.2005).
Questa differenza con il resto della Francia è dovuta alla provenienza più settentrionale delle popolazioni di tutto il
Mediterraneo in autunno e inverno e poi unendo le loro aree di riproduzione del nord nei primi mesi della primavera.
Questi risultati sono stati confermati dalla sequenza di date sulla scena di nidificazione lungo un gradiente latitudinale.
Il futuro di questa specie è anche e soprattutto sul mantenimento della qualità del suo habitat
TORDO SASSELLO
POPOLAZIONE
Una sintesi recente europea ci dice che si stimano tra i16 e 21 milionicoppie (17 paesi). Il maggior numero si trovano in Russia (12-
15.000.000 coppie), Finlandia (1,5-2.500.000 coppie), Norvegia (1 a 1,5 milioni). Altri paesi ricevono menoun milione di coppie
ciascuno. Le attuali tendenze per gli standard del Bird Life International e IUCN possibile classificare la specie nella categoria 4:
stato e sicuro in Europa. La specie è stabile o in aumento in 9 di esse in particolare quelle che ospitano la
maggior parte delle coppie nidificanti.
A causa dei cambiamenti climatici, possiamo considerare l'ipotesi di uno spostamento progressivo degli areali di nidificazione della
popolazioni a sud d'Europa, ma questa è una ipotesi che andrà verificataattraverso il monitoraggio la sua gamma di allevamento.
Se stimiamo una produzione media di 2 giovani per coppia prima di iniziare la migrazione, il totale
sarebbero tra 64 e 84 milioni di uccelli, prima dell'inizio della migrazione post-nuziale
Le stime, già negli anni 2000, ci indicavano unapopolazione europea compresa tra i 20 ei 26 milioni di volatilie cioè, circa un terzo.
RIPRODUZIONE
La riproduzione inizia a metà maggio in Islanda e in generale nonentro la fine di aprile.
Il sito di nidificazione può essere il terreno (28%), alberi (34%) nei ceppi (17%) incespugli di ginepro (13%)
e la terra sotto un cespuglio di ginepro (8%). La specie nidifica in colonie,talvolta con altre specie, come Cesena (Turdus pilaris) e lo storno (Sturnus vulgaris). Fuori di 360 nidi controllati nella stessa zona, il 45% sono stati almeno 10 cm dal suolo,
14% tra i 10-50cm, il 23% tra 0,5-1m, 13% tra 1-2m, 3% tra 2-3m e solo il 3% al di sopra 3m.
Il nido viene costruito dalla femmina con rami, foglie, muschio incontri di fango.
Il diametro esterno del nido è di 13,5 cm (11,5-16,0), il diametro interno di 8,4 centimetri (6,8-9,5), altezza di 9,3 centimetri
(7,0-11,0) e laprofondità di 5,4 centimetri (4,5-6,8). Le uova (tavola successiva, secondo a 3) sono sub-ellittico, liscio
leggermente bluastra e con molte macchie rosse.
CONCLUSIONI
Diverse popolazioni sono stanziali o parzialmentemigratori. Ad esempio, gli uccelli che nidificano in Siberia orientale effettuano un
viaggio di circa 6500 km per raggiungere le loro aree di svernamento. La migrazione post-nuziale inSvezia e Norvegia iniziata a fine settembre e termina a metà novembre, a volte in dicembre. Solo un piccolonumero di uccelli dalla Scandinavia in inverno
arrivano in Asia Minore, Mar Egeo e Mar Caspio. Gli uccelli giovani dall’Estonia e Leningrado tendono a spostarsi verso sud-ovest e
ovest-sud ovest per passare l’inverno in Inghilterra, in Portogallo e nel sud Italia. Nel nord della Russia, gli uccelli
iniziano la loro migrazione in media nella prima decade Ottobre e raggiungela penisola iberica nel mese di novembre
fino a gennaio e, talvolta,a seconda delle condizioni meteo. Alcuni studi suggeriscono che la Spagna e il Regno Unito
ospitino quasi il 75% delle popolazioni europee svernanti.
Secondo il lavoro del 1981, le rotte di migrazione, così comeripreso in autunno e primavera il tordo sassello,
raggiunge i suoi movimenti migratori di notte, ma anche il giorno.In Italia, il tordo sassello, arriva più tardi (fine ottobre-novembre),
rispetto al Tordo bottaccio. Stazioni di bioacustica e contemporaneamente nel Nord Italia (Udine, Arosio) e nel sud della Francia
mostrano che i primi uccelli hanno sorvolatol'Italia in autunno dalla metà di ottobre così come nel sud della Francia, è
proprio verso la fine di questo mesee nel mese di novembre che tali incrocivengono spesso registrati
.
Nella Penisola Iberica e Nord Africa, la specie arriva alla fine di novembre, dicembre e anche gennaio, in base alle condizioni meteo.
La migrazione di ritorno inizia a fine febbraio e in particolare in marzo e prosegue in primi di aprile.
Questi risultati 1970, sono stati confermati, con le stazioni di bioacustica e conta giorno nell'area del Mediterraneo (IMPCF: da 6 a 14), ma anche nel Portogallo. Il tordo sassello è come la caccia nell'area del Mediterraneo. Non è chiaro da
Lo status di questa specie è considerato favorevole in Europa, ma il suo comportamento erratico rende molto difficile il suo monitoraggio.
Le fluttuazioni in Europa derivano da una mancanza di conoscenza che devono essere colmatein conformità e
le raccomandazioni della direttiva 79/409.
Il possibile ingresso dinuovi paesi nell'Unione europea completerà la nostra conoscenza, in particolare in Europa orientale est.


luca stincardini ANLC-Umbria
Molto interessante. Il problema è che questi studi (purtroppo )mai nessuno li vorrà analizzare. Spero di sbagliarmi
 
C'e da aspettarsi di tutto, nessuna meraviglia cmq i ns. non staranno con le mani in mano sicuro, sentiamo cosa dicono gli esperti Diego in primis e gli altri in merito.
 
Questa cosa e' di assoluta gravita' sarebbe ora che tutte le AAVV ne prendano atto e mettano di mezzo dei legali che affrontino questo argomento, la legge sulla caccia c'e' e quindi va' seguita in maniera ottimale ....
 
Questa cosa e' di assoluta gravita' sarebbe ora che tutte le AAVV ne prendano atto e mettano di mezzo dei legali che affrontino questo argomento, la legge sulla caccia c'e' e quindi va' seguita in maniera ottimale ....

ma guarda che le altre AAVV più accreditate stanno " inciuciando " con legambiente !!!!!
per questo motivo ho aperto dicendo " OCCHIO RAGAZZI !!!!!! "
 
ma guarda che le altre AAVV più accreditate stanno " inciuciando " con legambiente !!!!!
per questo motivo ho aperto dicendo " OCCHIO RAGAZZI !!!!!! "

No Spollo, senza offesa prima di scrivere certe affermazioni è meglio essere a conoscenza del discorso e del perché di tale come definisci tu inciucio ...... Spiegartelo mi viene lunga e se ne è gia discusso sempre qui sul forum ....
 
NEWS CACCIA
CASO EU PILOT CALENDARI VENATORI: IL GOVERNO NASCONDE GLI ATTI

venerdì 17 aprile 2015
****
A quanto ci risulta la*Libera Caccia*ha presentato un'istanza di accesso agli atti al Consiglio dei Ministri relativamente alla comunicazione che sarebbe intercorsa nelle ultime settimane tra*Commissione Ue e Governo*in merito al*caso EU Pilot 6599/14/ENVI - calendari venatori.*Alla base di tutto ci sarebbe la richiesta all'Italia di ulteriori informazioni supplementari da parte della Commissione Ue. Si parla addirittura di*lettere non firmate e non protocollate*con le quali l'Europa avrebbe consigliato all'Italia di rendere vincolanti i pareri Ispra o modificare l’art 18.

Lettera che il Consiglio dei Ministri (su sollecitazione del Ministero dell'Ambiente)*starebbe inviando alle Regioni*per forzarne le scelte e convincerle ad adeguare i calendari venatori alle restrizioni sulla migratoria (chiusura anticipata a tordi e beccacce).* L'ufficio legale Lemme, su indicazione della Libera Caccia, ha quindi richiesto*tutte le comunicazioni intercorse sul caso Pilot,*incluse le informazioni relative aisoggetti responsabili dei procedimenti, anche in sede europea.

A questa richiesta il governo ha risposto picche, appellandosi al regolamento europeo relativo all'accesso agli atti da parte de pubblico. In pratica, evitando di fornire le informazioni richieste, il Consiglio dei Ministriha inoltrato la richiesta di Libera Caccia* direttamente alla Commissione, facendo però presente che la divulgazione di tali documenti non viene concessa per casi ancora aperti, in quanto potrebbe pregiudicare il buon esito della risoluzione. Ci sono ovviamente delle eccezioni, evidenziano tuttavia gli esperti di diritto comunitario,* quali il pubblico interesse, oltre che le procedure giurisdizionali e la consulenza legale.

E' ovvio che non si sta parlando di un argomento protetto da segreto di Stato e che gli appassionati e a maggior ragione chi tutela i loro interessi, devono essere messi in condizione di capire ciò che sta accadendo. Questa è l'Italia, e da quanto appare sembrerebbe di essere in balia di micropotentati (a volte, sembra,* anche singoli individui) che decidono fra di loro, senza rendere conto ai cittadini.*Alla faccia della trasparenza, di fronte ai tanti soprusi che spuntano come funghi, ormai invocata da tutti.
*

E' davvero curioso che i contenuti della lettera incriminata, attribuita alla commissione, ma sprovvista di firma, data e protocollo, sia stata -nei fatti e nei contenuti- completamente smentita dalla risposta di Vella all'interrogazione di Renata Briano.
 
Bisogna fare sempre differenza tra quello che fanno le sezioni locali delle aavv e quello che fanno i capi a livello nazionale. Sinceramente quello che dice e decide in segreto il presidente nazionale di una aavv non lo saprà nessuno di noi..
Ma l'europa da chi è spinta? o lettera non firmata vuol dire che è falsa?
 
ce lo sapremo ridire poi ...... se sono stupidaggini !!!!!!

Ma santo Dio,qui si sta parlando di un associazione che ha sollevato una grossa cosa,che non ha nulla a che vedere con accordi vari.Si sta dicendo che alcuni funzionari hanno mandato al ministero dell ambiente carte non protocollate non firmate dalla commissione ue quindi un abuso un falso,che diavolo c'entra l'accordo con legambiente,ma usatelo quel cervello invece di dire stupidagini che non hanno nulla a vedere con il problema di ora,avete un disco dirtro la schiena ripetete le solite cosa inopportunamente e basta!
 
Meno male che qualcuno lo dice!....sempre a rispolverare il solito "accordo con legambiente", sempre quando fa' comodo e senza saper neanche di che parla quel protocollo....di tutto fuor che di caccia.
Son stati approvati calendari in molte regioni,infischiandosene della passata "gallettata" e facendo forza su dati incontrovertibili sotto scritti da TUTTE le aa.vv., in attesa che arrivino le sentenze dei ricorsi delle Regioni, e ancora tirate fuori ste' 3 sorelle?!....su via!, fate i seri.....meno male che chi promette politicamente avvalendosi delle aa.vv. presto avra' le risposte (che merita) dalle elezioni....non se ne puo' proprio piu'!
 
Meno male che qualcuno lo dice!....sempre a rispolverare il solito "accordo con legambiente", sempre quando fa' comodo e senza saper neanche di che parla quel protocollo....di tutto fuor che di caccia.
Son stati approvati calendari in molte regioni,infischiandosene della passata "gallettata" e facendo forza su dati incontrovertibili sotto scritti da TUTTE le aa.vv., in attesa che arrivino le sentenze dei ricorsi delle Regioni, e ancora tirate fuori ste' 3 sorelle?!....su via!, fate i seri.....meno male che chi promette politicamente avvalendosi delle aa.vv. presto avra' le risposte (che merita) dalle elezioni....non se ne puo' proprio piu'!

e senza sapere che per far approvare quei calendari che a qualcuno sembrano piovuti dal cielo c'e' stato chi s'e' fatto un mazzo tanto anche per loro.
 
Questi dati e' da mo' che girano sul web....anlc ha scoperto l'acqua calda.
Con quei dati,tutti gli anni,le aa.vv. combattono nelle sedi opportune battaglie,per molti scontste, per la stesura di c.v. decenti e smentire l'ispra.
Continuare a rapportarsi ai tempi e modi di caccia dei paesi confinanti, per carita', giusto farlo, ma non paga qua' da noi.
E' l'errore che,a mio avviso, fu' fatto quando in tutti modi si volle andare a toccare la comunitaria sulla direttiva uccelli.....chi promise allora e' il solito che promette oggi, ma il mondo ambientalista e' sempre piu' forte quanto piu' intollerante nei nostri confronti....questo nei paesi confinanti non esiste.
Io ci avrei messo la firma a poter continuare per altri 10 anni a cacciare fino al 31gen.....e' inutile continuare a far la guerra per febbraio e per il fringuello....son battaglie perse, o per lo meno se anche le ottieni poi arrivano i ricorsi e ti bloccano tutto (a caccia aperta)...secondo me e' giusto lottare per cose che si possono ottenere.
 
Aggiungo che i dati fanno riferimento al 2004 come ultime date, forse ci vorrebbero dati + aggiornati. Comunque il nocciolo della questione è il VOLERE POLITICO e per questi signori evidentemente è più allettante sostenere gli animal ambientalisti che dar retta a 300000 cacciatori migratoristi, in barba alla salvaguardia delle tradizioni e di un certo giro economico. Renderà di più percepire le sovvenzioni UE per fantomatici studi o progetti su parcocarrozzoni e salvaguardia dell'orso marsicano.............
 
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