Anche il comune di Mantova vieta la caccia

Da un indagato x ndrangheta...Detto questo, giusto x ricordare a chi si diverte a fare versi onomatopeici, ci sono 60 giorni di tempo x legge per presentare ricorso al Tar.
State tranquilli che ci si è già attivati.. anche se il TASP utile alla caccia nel territorio cittadino è poco o nullo (questione comunque di principio oltre che di costituzionalità ), anche perché ci sono altri passaggi "assurdi" oltre che quello di divieto di caccia.
 
Il consigliere comunale Carlo Romano ha abbandonato l'aula in segno di disprezzo verso la giunta mantovana non votando neanche il bilancio e
,dopo il blitz che ha portato all'approvazione da parte della maggioranza di un provvedimento folle, ed in accordo con l'avv. Alberto Messina del SVI si è reso subito disponibile ad impugnare la detta delibera nelle competenti sedi Giudiziarie!

Questo per dovere di cronaca.
 

Alberto 69

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Mercoledì 25 Febbraio 2015

Ecco il "REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA DEL BENESSERE DEGLI ANIMALI" che vieta anche la caccia.
Il regolamento all'articolo infatti 23 recita: "In tutto il territorio comunale è vietata l’attività venatoria. Sono fatte salve disposizioni nazionali e regionali per l’eradicazione di specie aliene per motivi sanitari e/o di sicurezza".


Per scaricare il regolamento :arrow: Regolamenti - Regolamento animali
 
il problema è serio ma sarebbe la fine solo se le associazioni venatorie non impugnassero al tar entro 60 giorni dalla pubblicazione il provvedimento. Infatti la caccia è regolata, anche quanto ai luoghi in cui si può esercitare l'attività venatoria, da leggi nazionali e regionali che il singolo comune non può certo abrogare. Non ci vuole molto a spazzare via queste c*****e, basta volerlo

giusto! Quoto al 100%
 
A Mantova la giunta ci ripensa e abolisce il divieto di caccia approvato dopo le proteste e l'annuncio del ricorso al TAR di federcaccia. Dire ennesima figura e conoscenza superficiale delle regole è scontato, che la fine del mandato sia l'ispirazione credo sia una certezza, come la propaganda gratuita anche se negativa (per noi) comunque una visibilità studiata che va oltre la più fertile fantasia, gli avvenimenti non succedono mai per caso, ma secondo la convenienza.
 
Il consigliere comunale Carlo Romano ha abbandonato l'aula in segno di disprezzo verso la giunta mantovana non votando neanche il bilancio e
,dopo il blitz che ha portato all'approvazione da parte della maggioranza di un provvedimento folle, ed in accordo con l'avv. Alberto Messina del SVI si è reso subito disponibile ad impugnare la detta delibera nelle competenti sedi Giudiziarie!

Questo per dovere di cronaca.
Mah mah...non avevo dubbi che sarebbe uscito un comunicato in proposito [emoji12]
 
26 Febbraio 2015FIDC LOMBARDIA RICORRE CONTRO IL COMUNE DI MANTOVA
< indietro

Federcaccia Lombardia informa che presenterà ricorso al TAR Brescia contro il Comune di Mantova, che con delibera del proprio Consiglio del 12 gennaio 2015, ha adottato il Regolamento per la Tutela del Benessere degli Animali con cui, del tutto inopinatamente e senza nessun potere in merito, all’articolo 23 introduce il divieto di caccia su tutto il territorio comunale.Inoltre, l’articolo 6 prevede il divieto di qualsiasi forma di cattura o uccisione di volatili sul territorio comunale.Oltre al divieto di caccia, con relative sanzioni amministrative che arrivano sino al divieto di detenzione di animali (!), vengono introdotte le più disparate restrizioni, come ad esempio per il trasporto dei cani, che sarebbe impossibile da effettuare con furgoni o pick-up ancorché attrezzati proprio per il trasporto degli animali. Viene prevista una stretta collaborazione (con contributi) alle associazioni animaliste e zoofile.Sono vietate addirittura la detenzione e la vendita di colle per la cattura dei topi.Si prevede il divieto di allevamento di animali da pelliccia e destinati alla sperimentazione.Federcaccia può intervenire unicamente sulle norme che illegittimamente vanno a interdire l’attività venatoria e tutte le attività ad essa connesse. Auspica pertanto che altri soggetti portatori di interesse quali le Associazioni degli Agricoltori e degli Allevatori, nonché il mondo della ricerca scientifica, si attivino per quanto di loro competenza.Federcaccia ricorrerà indipendentemente dall’effettiva estensione del territorio comunale ancora destinabile all’attività venatoria, in quanto va difeso il principio per cui la materia venatoria non è competenza dei Comuni ed è disciplinata dalle pianificazioni provinciali, regionali e nazionali. Questo regolamento non deve diventare un esempio per altri Comuni.La cosa che più rammarica è, che nel Consiglio Comunale di Mantova siede un cacciatore, per di più responsabile provinciale di A.C.L., che oltre a non aver informato nessuno del folle provvedimento che stava venendo alla luce (è ora emerso che il Comune ha lavorato per mesi al regolamento), non ha nemmeno provato ad emendare il testo e non è neanche rimasto in aula per votare contro, mentre la LAV, per il tramite dell’Assessore all’Ambiente, presentava emendamenti per ottenere norme ancor più restrittive (passate all’unanimità dai presenti).Ora si ricorrerà al TAR, ma se chi è solito abbaiare alla luna avesse avvisato anche le altre Associazioni forse avremmo potuto evitare l’adozione di un regolamento oltre che palesemente illegittimo anche fortemente pericoloso se preso ad esempio per analoghi provvedimenti sul territorio.Federcaccia Lombardia, invitando tutti i cacciatori a fare altrettanto, vigilerà attentamente sui regolamenti che verranno in futuro proposti nei comuni della regione, al fine di prevenire e nel caso intervenire tempestivamente se si verificassero altri tentativi di far passare atti come questo, prevaricatori e in contrasto con la normativa vigente in materia.






fonte : fidc Lombardia

- - - Aggiornato - - -

Il consigliere comunale Carlo Romano ha abbandonato l'aula in segno di disprezzo verso la giunta mantovana non votando neanche il bilancio e
,dopo il blitz che ha portato all'approvazione da parte della maggioranza di un provvedimento folle, ed in accordo con l'avv. Alberto Messina del SVI si è reso subito disponibile ad impugnare la detta delibera nelle competenti sedi Giudiziarie!

Questo per dovere di cronaca.

ho ho postato il comunicato giusto per sentire anche l altra campana ....
sembra che non sia andata come dice svi
chi avrà ragione ?
;)
 
26 Febbraio 2015FIDC LOMBARDIA RICORRE CONTRO IL COMUNE DI MANTOVA
< indietro

Federcaccia Lombardia informa che presenterà ricorso al TAR Brescia contro il Comune di Mantova, che con delibera del proprio Consiglio del 12 gennaio 2015, ha adottato il Regolamento per la Tutela del Benessere degli Animali con cui, del tutto inopinatamente e senza nessun potere in merito, all’articolo 23 introduce il divieto di caccia su tutto il territorio comunale.Inoltre, l’articolo 6 prevede il divieto di qualsiasi forma di cattura o uccisione di volatili sul territorio comunale.Oltre al divieto di caccia, con relative sanzioni amministrative che arrivano sino al divieto di detenzione di animali (!), vengono introdotte le più disparate restrizioni, come ad esempio per il trasporto dei cani, che sarebbe impossibile da effettuare con furgoni o pick-up ancorché attrezzati proprio per il trasporto degli animali. Viene prevista una stretta collaborazione (con contributi) alle associazioni animaliste e zoofile.Sono vietate addirittura la detenzione e la vendita di colle per la cattura dei topi.Si prevede il divieto di allevamento di animali da pelliccia e destinati alla sperimentazione.Federcaccia può intervenire unicamente sulle norme che illegittimamente vanno a interdire l’attività venatoria e tutte le attività ad essa connesse. Auspica pertanto che altri soggetti portatori di interesse quali le Associazioni degli Agricoltori e degli Allevatori, nonché il mondo della ricerca scientifica, si attivino per quanto di loro competenza.Federcaccia ricorrerà indipendentemente dall’effettiva estensione del territorio comunale ancora destinabile all’attività venatoria, in quanto va difeso il principio per cui la materia venatoria non è competenza dei Comuni ed è disciplinata dalle pianificazioni provinciali, regionali e nazionali. Questo regolamento non deve diventare un esempio per altri Comuni.La cosa che più rammarica è, che nel Consiglio Comunale di Mantova siede un cacciatore, per di più responsabile provinciale di A.C.L., che oltre a non aver informato nessuno del folle provvedimento che stava venendo alla luce (è ora emerso che il Comune ha lavorato per mesi al regolamento), non ha nemmeno provato ad emendare il testo e non è neanche rimasto in aula per votare contro, mentre la LAV, per il tramite dell’Assessore all’Ambiente, presentava emendamenti per ottenere norme ancor più restrittive (passate all’unanimità dai presenti).Ora si ricorrerà al TAR, ma se chi è solito abbaiare alla luna avesse avvisato anche le altre Associazioni forse avremmo potuto evitare l’adozione di un regolamento oltre che palesemente illegittimo anche fortemente pericoloso se preso ad esempio per analoghi provvedimenti sul territorio.Federcaccia Lombardia, invitando tutti i cacciatori a fare altrettanto, vigilerà attentamente sui regolamenti che verranno in futuro proposti nei comuni della regione, al fine di prevenire e nel caso intervenire tempestivamente se si verificassero altri tentativi di far passare atti come questo, prevaricatori e in contrasto con la normativa vigente in materia.






fonte : fidc Lombardia

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ho ho postato il comunicato giusto per sentire anche l altra campana ....
sembra che non sia andata come dice svi
chi avrà ragione ?
;)

Ottimo postare tutte le fonti. Sarebbe necessario anche vigilare sul comportamento di falsi paladini ..... Il tizio sembra si sia allontanato in disaccordo con la giunta per non votare l'approvazione del bilancio.
Mio pensiero : Perchè t'allontani ? vota contro e basta !!
La giunta a quel punto a messo sul tavolo la delibera approvandola.
 
comunque il ricorso lo vincono ( mi tocco ) .... ci sono già dei precedenti simili riportati su di un articolo di Diana
qui un esempio simile


Annulla l'ordinanza del Sindaco di Castelvecchio Subequo di chiusura della caccia per motivi di sicurezza, esclusi i cacciatori residenti in zona ZPS. La Provincia dell'Aquila aveva infatti dovuto vietare la caccia in varie parti del territorio comunale percorse da incendi, facendo sì che i cacciatori si concentrassero in una zona più ristretta, con carico venatorio insostenibile e pericolo per la sicurezza delle popolazioni e dei cacciatori stessi. Tuttavia la Corte osserva che a valutare l'insostenibilità del carico venatorio è competente la Provincia e non il Sindaco, mentre sull'asserito pericolo che minaccerebbe l'incolumità dei cittadini non risultano dati concreti. TAR Abruzzo, sezione I, sentenza n. 137 del 9 marzo 2011, depositata in segreteria il 15 marzo 2011.
 
Il ricorso al TAR deve continuare in modo che quel Regolamento diventi carta straccia.
Oltre al divieto di caccia c'è tutta una serie di norme e di sanzioni chiaramente illegittime....si va dalle rigidissime norme per il trasporto di cani (a altri animali) al praticamente divieto di detenere i richiami vivi, etc etc.
 
nei procedimenti giudiziari non c'è mai nulla di certo ma in questo caso si dovrebbe andare sul velluto; se il Comune usurpa una materia di competenza esclusiva di altri organi il Tar dovrebbe spazzare via il provvedimento e, peraltro, anche chi venisse sanzionato perchè a caccia nel territorio del Comune (in una zona in cui la caccia è consentita secondo la 157/92, sia chiaro) potrebbe certamente impugnare la sanzione visto che il giudice ordinario non può annullare i provvedimenti amministrativi ma li può disapplicare. Comunque se ne sentono di ogni; pensate che ad un mio cliente un sindaco ha sequestrato il cane perchè aveva il collare elettrico, disponendo un sequestro penale per maltrattamento di animali. il cane lo abbiamo riavuto nel giro di 10 giorni e abbiamo pure denunciato quel sindaco per usurpazione di pubblici poteri ma, tanto per dire...
 
Ma il Segretario Comunale, non dico non, dovrebbe sapere ciò che si può fare in merito, prima di mettere all'ordine del giorno, i vari punti? Bho!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
FederFauna ricorrera' con Federcaccia

FederFauna ricorrera' con Federcaccia

Federfauna.jpg


Divieti su tutto (anche la colla per topi o schiacciare una zanzara), recinti per cani grandi piu' del doppio di una stanza d'albergo, strapotere e soldi agli animalisti, il tutto in barba al principio della gerarchia delle fonti di Diritto. Non poteva che esserci l'associazione animalista Lav dietro al Regolamento sugli animali adottato lo scorso 12 gennaio dal Comune di Mantova.

Contro il folle provvedimento ha deciso di intervenire FederFauna, accogliendo l'invito a ricorrere al Tar lanciato nei giorni scorsi da Federcaccia ed esteso a tutti i portatori di legittimi interessi.

Federcaccia ha annunciato il proprio ricorso perche' il Regolamento, non curandosi assolutamente del fatto che la caccia non e' competenza dei Comuni, ma Nazionale, vorrebbe vietare la caccia e qualsiasi forma di cattura o uccisione di volatili su tutto il territorio comunale.

Ma questa non'e' l'unica assurdita' contenuta nel testo che il Comune di Mantova ha concertato con la Lav, che riguarderebbe "tutte le specie di animali vertebrati ed invertebrati", quindi anche topi e ratti, mosche e zanzare, vermi e scarafaggi, piattole, ecc…

Vi sarebbero, solo per citarne alcuni, il divieto di Ricerca scientifica con animali (topi e moscerini compresi), il loro allevamento e la cessione, il divieto di allevamento di animali da pelliccia, il divieto di vendere animali alle fiere e requisiti insostenibili per venderli negli esercizi, il divieto di uso, detenzione e vendita addirittura della colla per topi… In compenso, dovrebbero avere una superficie di almeno 19 metri quadrati i recinti per i cani, sempre che si possano garantire loro almeno tre uscite giornaliere, altrimenti i recinti dovrebbero essere almeno otto volte superiori, cioe' di 152 metri quadrati (lo sapranno a Mantova che la misura minima di una camera d'albergo per persone e' di 8 metri quadrati?!...). Secondo questo regolamento potrebbe addirittura essere interdetto al possesso di animali un cittadino, solo perche' ha procedimenti pendenti: prima cioe' che un Tribunale lo condanni, potrebbe farlo il comune, o meglio una commissione formata da 2 referenti del comune, uno dell'ASL e 3 degli animalisti: due delle associazioni, piu' un loro veterinario…

FederFauna aveva ritenuto quasi fosse una burla la presentazione nel 2013, da parte della Brambilla e del suo amico Alessandro Cattaneo, all'epoca facente funzioni di presidente dell'Anci, di un "regolamento-tipo" animalista per i comuni, dopo tante sentenze dei vari Tar d'Italia che hanno sospeso e poi cassato tali tipi di atti amministrativi, se non altro perche' in contrasto con le normative nazionali vigenti in materia.

Purtroppo il caso di Mantova dimostra che burla non era, ma pericolosa insidia per la Democrazia e per le tasche dei Cittadini.

Si dovra' per forza ottenerne l'ennesima nuova sentenza, con la speranza che la Giustizia condanni il comune anche a pagare le spese del procedimento ed i danni, e che questo si rivalga sui suoi consiglieri animalisti, che interpretano le leggi a proprio uso e consumo e vorrebbero farla da padroni in ossequio alla loro ideologia!...



fonte:federfauna.org
 
Un'altra PAGINA VERGOGNOSA del pseudodiritto pubblico ed amministrativo dell'Italia.

Siamo arrivati ai diritti legiferati ..... calpestati.
Ma come si fa ad essere orgogliosi per essere italiani anche solo x la ns. storia ??
 
il problema è serio ma sarebbe la fine solo se le associazioni venatorie non impugnassero al TAR entro 60 giorni dalla pubblicazione il provvedimento. infatti la caccia è regolata, anche quanto ai luoghi in cui si può esercitare l'attività venatoria, da leggi nazionali e regionali che il singolo Comune non può certo abrogare. Non ci vuole molto a spazzare via queste c*****e, basta volerlo
 
Vero Fabio, oltretutto il Sindaco (indagato) e la Giunta sono prossimi a decadere visto che a breve ci saranno le elezioni comunali.
Comunque il regolamento approvato (predisposto dalla LAV) non solo vieta la caccia sul territorio comunale , ma addirittura fissa anche altri divieti e regolamentazioni come per esempio misure dei box dei cani, delle voliere degli uccelli, addirittura sulle modalità di trasporto degli animali da compagnia, etc.
Insomma va a impattare in maniera assurda e incostituzionale su varie attività...sono sicuro che i ricorsi al Tar non saranno solo quello delle AA.VV lombarde che hanno già dichiarato l'impugnativa.
Piccola nota di colore, pare che uno dei consiglieri comunali (e che dal verbale di seduta non risulta che abbia fatto neppure un intervento di opposizione benché fosse presente) sia anche dirigente provinciale di una associazione venatoria non riconosciuta :rolleyes:. Questo per dire che spesso il problema non è di sigle (come ho sempre sostenuto) ma di persone.
 
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