Si ma caso strano come nei casi della pineta di Ravenna la polizia invece di difendere i cacciatori aggrediti...li mandava via

comunque questa volta gli animalari sono stati condannati anche a pagare le spese processuali 4.800,00 euro, le forze dell'ordine hanno valutato nel momento che era la cosa migliore da fare, forse a ragion veduta visto la sentenza emessa................in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!!!
 
Il reato di disturbo della caccia

Giusto così per chiacchierare, visto che l'argomento mi incuriosisce.... Più volte mi sono chiesto quale delle attuali fattispecie previste dalla legge come reato sarebbe possibile applicare nel caso degli ormai sempre più frequenti episodi di spappolamento di zebedei da parte dei buontemponi nullafacenti di turno.
Indubbiamente l'art. 660 c.p. (molestie) appare quello più consono alla situazione "tipo" (sempre che non si subisca un'aggressione fisica con percosse o peggio lesioni), tuttavia il codice prevede che il fatto si consumi in luogo pubblico o aperto al pubblico. Non sono un giurista né un esperto e non sono neppure al corrente di giurisprudenza in merito, ma ho paura che questa piccola particolarità possa andare a nostro sfavore dal momento che normalmente cacciamo su terreni privati.
L'art. 610 c.p. (violenza privata) è forse il più adeguato, considerato che, anche se non ti mettono le mani addosso usando violenza, la componente della minaccia spesso si concretizza, non fosse altro che per il fatto che difficilmente questi signori si presentano da soli o in coppia, ma piuttosto preferiscono muoversi in ranghi compatti... Peccato però che per questo reato, come per altri più o meno gravi, purtroppo, sia stata richiesta la depenalizzazione....
In ogni caso, al di là degli aspetti legali, ritengo che oramai tutti dobbiamo prendere l'abitudine di avere a portata di mano cellulare o smartphone e, dopo aver allertato le forze dell'ordine chiedendone l'intervento, riprendere o quantomeno registrare tutto quello che accade. Spesso loro sono in gruppo, noi da soli; loro filmano sempre tutto mentre istigano perché altro non cercano che filmare una reazione violenta.

Si ma caso strano come nei casi della pineta di Ravenna la polizia invece di difendere i cacciatori aggrediti...li mandava via

Paolo, quando scrivi ti leggo volentieri perché sei sempre riflessivo e posato. In tutti i casi che si sono verificati ultimamente tra i cacciatori e gli animalisti, anche a proposito dei danneggiamenti alle altane, dei quali le cronache hanno dato ampio risalto, entrambe le fattispecie potevano adattarsi. Sia il 660 per le molestie sua il 610 per la violenza privata, perché la componente non è solo la minaccia o la violenza, indispensabile e che c'era, ma la costrizione a fare o tollerare la condotta di coartazione illegittima, quindi non giustificata da alcun diritto.
I luoghi di caccia, sebbene privati, sono luoghi aperti al pubblico e a maggior ragione per i cacciatori in virtù dell'art.842 cc.
Diversamente, i Carabinieri dovevano indagare gli attivisti per la manifestazione non autorizzata e l'invasione di terreni, prevedibile d'ufficio perché aggravata per la presenza di più di dieci persone.
Inoltre, occasione rara per procedere alle due fattispecie, era la presenza delle forze di polizia che documentavano realmente i fatti. Testimoni a loro insaputa. Ma questa iniziativa la dovevano intraprendere le associazioni venatorie per conto degli iscritti e non lasciare al singolo cacciatore di esporsi personalmente.
Mauro, ha fatto una constatazione reale, perché i carabinieri non tutelando il diritto dei cacciatori, hanno fatto in modo che si consumassero dei soprusi ai loro danni.
Il problema di fondo è la totale disorganizzazione della categoria dei cacciatori.
 
Paolo, quando scrivi ti leggo volentieri perché sei sempre riflessivo e posato. In tutti i casi che si sono verificati ultimamente tra i cacciatori e gli animalisti, anche a proposito dei danneggiamenti alle altane, dei quali le cronache hanno dato ampio risalto, entrambe le fattispecie potevano adattarsi. Sia il 660 per le molestie sua il 610 per la violenza privata, perché la componente non è solo la minaccia o la violenza, indispensabile e che c'era, ma la costrizione a fare o tollerare la condotta di coartazione illegittima, quindi non giustificata da alcun diritto.
I luoghi di caccia, sebbene privati, sono luoghi aperti al pubblico e a maggior ragione per i cacciatori in virtù dell'art.842 cc.
Diversamente, i Carabinieri dovevano indagare gli attivisti per la manifestazione non autorizzata e l'invasione di terreni, prevedibile d'ufficio perché aggravata per la presenza di più di dieci persone.
Inoltre, occasione rara per procedere alle due fattispecie, era la presenza delle forze di polizia che documentavano realmente i fatti. Testimoni a loro insaputa. Ma questa iniziativa la dovevano intraprendere le associazioni venatorie per conto degli iscritti e non lasciare al singolo cacciatore di esporsi personalmente.
Mauro, ha fatto una constatazione reale, perché i carabinieri non tutelando il diritto dei cacciatori, hanno fatto in modo che si consumassero dei soprusi ai loro danni.
Il problema di fondo è la totale disorganizzazione della categoria dei cacciatori.
Ti ringrazio per il chiarimento, perché fino ad ora avevo una concezione più restrittiva di "luogo aperto al pubblico", ignorando che i terreni privati potessero essere considerati come tali, in virtù del tanto discusso quanto per noi prezioso art. 842 c.c..
 

axel69

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[h=2]Disturbare cacciatori e pescatori potrebbe costare caro. Infatti, i senatori di Pdl, Fli, Udc e Lega hanno depositato una proposta che prevede di inserire nel codice penale l’articolo 660 bis, che introduce il reato di “turbativa, di ostacolo ed impedimento agli atti di caccia e pesca” e all’attività degli impienti di cattura della fauna selvatica[/h]


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Disturbare cacciatori e pescatori potrebbe costare caro. Infatti, i senatori di Pdl, Fli, Udc e Lega hanno depositato una proposta che prevede di inserire nel codice penale l’articolo 660 bis, che introduce il reato di “turbativa, di ostacolo ed impedimento agli atti di caccia e pesca” e all’attività degli impienti di cattura della fauna selvatica. “Caccia e pesca”, spiega il senatore del Pdl Valerio Carrara, primo firmatario del disegno di legge, “condizionano la vita dell’uomo da tempo immemorabile: per secoli la sopravvivenza della specie umana è stata garantita proprio dalle catture degli animali selvatici e dei pesci”. Oggi caccia e pesca non sono più una questione di mera sopravvivenza, ma hanno assunto “valenze di segno diverso: sono”, sottolinea Carrara, “un patrimonio culturale tramandato di padre in figlio. La caccia, in particolare è elemento di una tradizione legata fortemente alla terra e ai valori della ruralità”. L’attività venatoria inoltre, insiste Carrara, è divenuta un efficace strumento di regolazione della fauna attraverso una serie mirata di interventi “che non si estrinsecano più, come in passato, esclusivamente in azioni di prelievo di animali dall’ambiente”. Ma c’è, attacca Carrara, “chi è ideologicamente contrario, e purtroppo nel nostro Paese alcuni sedicenti animalisti-ambientalisti sono passati dalle parole alle vie di fatto, trasformando l’opposizione ideologica in atti di vero e proprio ostruzionismo, anche violenti: appostamenti di caccia dati alle fiamme o danneggiati in modo grave; gomme tagliate alle auto dei cacciatori; azioni di disturbo con sirene e campanacci sui terreni di caccia per ostacolare l’attività venatoria”.
I cacciatori e i pescatori, ricorda Carrara, pagano ogni anno una tassa di concessione statale e una regionale, “ed è giusto che lo Stato assicuri loro la possibilità di esercitare l’attività, peraltro autorizzata attraverso apposite licenze”. Tra l’altro, argomenta il senatore del Pdl, “per poter svolgere l’attività venatoria occorre avere particolari requisiti psico-fisici e conseguire un’abilitazione tecnica, non facile ad ottenersi, rilasciata dalle strutture pubbliche competenti”. Il nuovo reato verrebbe punito con l’arresto fino a 6 mesi o, in alternativa, con un’ammenda fino a 1.200 euro se a commetterlo è una singola persona. Se invece l’ostruzionismo è opera di più persone, allora la pena aumenta e si rischia di finire in galera per un anno, pagando, questa volta obbligatoriamente, una multa che può arrivare fino a 2.400 euro.
 
Paolo, quando scrivi ti leggo volentieri perché sei sempre riflessivo e posato. In tutti i casi che si sono verificati ultimamente tra i cacciatori e gli animalisti, anche a proposito dei danneggiamenti alle altane, dei quali le cronache hanno dato ampio risalto, entrambe le fattispecie potevano adattarsi. Sia il 660 per le molestie sua il 610 per la violenza privata, perché la componente non è solo la minaccia o la violenza, indispensabile e che c'era, ma la costrizione a fare o tollerare la condotta di coartazione illegittima, quindi non giustificata da alcun diritto.
I luoghi di caccia, sebbene privati, sono luoghi aperti al pubblico e a maggior ragione per i cacciatori in virtù dell'art.842 cc.
Diversamente, i Carabinieri dovevano indagare gli attivisti per la manifestazione non autorizzata e l'invasione di terreni, prevedibile d'ufficio perché aggravata per la presenza di più di dieci persone.
Inoltre, occasione rara per procedere alle due fattispecie, era la presenza delle forze di polizia che documentavano realmente i fatti. Testimoni a loro insaputa. Ma questa iniziativa la dovevano intraprendere le associazioni venatorie per conto degli iscritti e non lasciare al singolo cacciatore di esporsi personalmente.
Mauro, ha fatto una constatazione reale, perché i carabinieri non tutelando il diritto dei cacciatori, hanno fatto in modo che si consumassero dei soprusi ai loro danni.
Il problema di fondo è la totale disorganizzazione della categoria dei cacciatori.

Bravo..... e certe proposte dovrebbero partire dalle nostre AA.VV. non dai POLITICI solo per scopi elettorali.......

ma concordo con chi dice.... col piffero che passerà!!!
 
La sanzione per disturbo all'attività venatoria esiste già, solo che è esigua...sarei senz'altro d'accordo ad alzare il valore della sanzione da pagare, ma addirittura farla passare a penale mi sembra eccessivo...
 
La sanzione per disturbo all'attività venatoria esiste già, solo che è esigua...sarei senz'altro d'accordo ad alzare il valore della sanzione da pagare, ma addirittura farla passare a penale mi sembra eccessivo...
Se tu parcheggi la tua autovettura sul mio passo carraio e te ne vai indisturbato, oltre alla sanzione del codice della strada, sei passibile di denuncia penale per violenza privata. Quindi non capisco perché nel diritto venatorio non dovrebbe essere compresa la stessa violazione quando vengo limitato e coartato nello svolgimento di legittimo diritto.
Nella legge sulla caccia della Regione Lombardia è già compresa la violazione amministrativa.
 
Oltretutto questa gentaglia viene a provocarti ti assalgono a parolacce e in qualche caso ti mettono pure le mani addosso...nella caccia l'(80% dei reati e' penale perché non puo' esserlo pure questo?
 
Ciao scusate se approfitto di questa discussione volevo un parere. Sabato ero a caccia in un'area attigua ad un oasi. La zona di caccia dall'Oasi è separata da un canalone e le tabelle sono apposte sulle piante piu o meno a metà. Ero a caccia vagante con un amico e con il suo cane. Ad un certo punto vediamo dentro questo canalone una ragazza con uno zaino, dopo un po un ragazzo onestamente non capivo cosa ci facessero in quel posto pieno di spine comunque incuriosito mi fermo un po a vedere nel frattempo passa un colombaccio e gli sparo. Questi iniziano a sbraitare che stavo sparando dentro un Oasi che dovevo andarmenre altrimenti avrebbero chiamato guardie carabinieri esercito etc. Ovviamete il tutto condito da insulti tipo "****" "*******" "testa di *****" Io gli ho risposto che avrebbero potuto chiamare anche il papa ma che nel frattempo non dovevano urlare perchè mi spaventavano la selvaggina. Mentre facevamo sta discussione il cane è sceso attirato dalle voci di questi. Appena lo hanno visto lo hanno chiamato dicendo che il cane non poteva entrare lì. Una volta preso il cane hanno detto che l'avrebbero trattenuto fino all'arrivo delle guardie. A quel punto gli ho detto che se non avessero lasciato immediatamente il cane avrei chiamato io i carabinieri e li avrei denunciati (non credo sarebbero mai intervenuti visto che avrebbero dovuto fare un paio di km in mezzo al fango). Loro nel frattempo hanno fotografato la medaglietta sotto il collare con il numero di telefono del mio amico. Poi hanno lasciato il cane e per evitare ulteriori storie ce ne siamo andati. L'altra sera il mio amico riceve una telefonata da numero privato e una persona gli chiede se aveva perso un cane da caccia perchè l'avevano ritrovato con il suo numero sulla medaglietta. E' chiaro che la telefonata è stata fatta da questi soggetti non ho capito ancora per quale motivo, sta di fatto che la cosa non sembra finita li. Ora la domanda è: cosa potrebbero fare questi soggetti e cosa dovremmo fare noi per tutelarci? Le norme sulle distanze da oasi sono chiare, i 100 metri o 150 valgono solo per appostamenti fissi o temporanei e non per la caccia vagante quindi noi potevano cacciare sotto le tabelle tranquillamente. Il fatto che il cane sia sceso nel canalone e probabilmente abbia sconfinato di 5 o 6 metri nell'Oasi attirato dalle voci prima e dai richiami poi di questi soggetti non credo possa essere considerata una violazione e poi una foto scattata da loro vale come prova? Dovremmo fare una denuncia cautelativa contro ignoti o non vale la pena? Comunque io in questi casi ho sempre il timore che in caso di controversie questi soggetti possano inventarsi di essere stati minacciati e in questi casi la prima cosa che succede è che ti tolgono il pda e poi se ne parla. Anche per questo abbiamo preferito mandare giu il rospo e allontanarci pur avendo perfettamente ragione.
 
Mauro sicuramente qualcuno più preparato di me ti risponderà in merito ma se eri sicuro di essere in regola mai scappare anzi chiamavi tu chi di dovere, consulta chi si occupa di questa casistica se sei iscritto a qualche associazione che cmq delle indicazioni precise sul come comportarti te le forniscono.
 
E che me ne faccio di una norma del genere.........a me non mi ha mai disturbato nessuno...........e mai nessuno lo farà............quando sono a caccia ho sempre il fucile carico..........capisc' a me.
 
Mauro sicuramente qualcuno più preparato di me ti risponderà in merito ma se eri sicuro di essere in regola mai scappare anzi chiamavi tu chi di dovere, consulta chi si occupa di questa casistica se sei iscritto a qualche associazione che cmq delle indicazioni precise sul come comportarti te le forniscono.

Ciao non siamo "scappati" ci siamo solo allontanati dal confine per evitare problemi. Anche a rimanere li con loro che facevano casino non è che si poteva cacciare e comunque la legge vieta l'appostamento temporaneo a meno di 100 metri dall'oasi quindi devi "per forza" camminare. Io non sono tesserato ho l'assicurazione privata, il mio amico invece ha sentito la sua associazione. Gli hanno detto di stare tranquillo che non possono fare nulla e che in caso la cosa vada avanti di ricontattarli. Comunque grazie per la risposta.

Ciao
Mauro
 
Secondo me NON dovevate andare via ma andare sotto e fotografarli entrambi come loro avevano fatto con il cane e poi chiamare i carabinieri oppure andare VOI a denunciarli in caserma...in questa maniera vi tutelavate ...ora loro come hai detto giustamente TU, possono inventarsi quel che vogliono....IO non starei per niente tranquillo
 
Ciao non siamo "scappati" ci siamo solo allontanati dal confine per evitare problemi. Anche a rimanere li con loro che facevano casino non è che si poteva cacciare e comunque la legge vieta l'appostamento temporaneo a meno di 100 metri dall'oasi quindi devi "per forza" camminare. Io non sono tesserato ho l'assicurazione privata, il mio amico invece ha sentito la sua associazione. Gli hanno detto di stare tranquillo che non possono fare nulla e che in caso la cosa vada avanti di ricontattarli. Comunque grazie per la risposta.

Ciao
Mauro
Ma la caccia vagante è autorizzata in quella zona oppure no?
Da noi ora si può cacciare solo da appostamento eccetto che lungo alcuni corsi d'acqua.. nel caso fosse stata vietata la caccia vagante non starei per niente tranquillo..
 
Bah, dubito che possano procedere con una denuncia nei vostri confronti, sarebbe darsi la zappa sui piedi perché se dichiarassero che voi stavate cacciando dentro l'oasi starebbero già così commettendo il reato di calunnia. In ogni caso, sarebbe stato opportuno da parte vostra fare come loro e filmare la situazione col telefono, riservandovi poi di procedere con una querela contro ignoti intanto per l'ingiuria e per le minacce ricevute, poi per eventuali ulteriori fattispecie che potessero emergere dall'analisi del filmato.
 
Secondo me NON dovevate andare via ma andare sotto e fotografarli entrambi come loro avevano fatto con il cane e poi chiamare i carabinieri oppure andare VOI a denunciarli in caserma...in questa maniera vi tutelavate ...ora loro come hai detto giustamente TU, possono inventarsi quel che vogliono....IO non starei per niente tranquillo

Questa non l'ho capita anche se fossero intervenuti i carabinieri su mia richiesta loro comunque si sarebbero potuti inventare quello che volevano. Andare "sotto" avrebbe significato entrare nell'Oasi e secondo me quella gente proprio questo voleva cioà farci una foto all'interno dell'oasi. Inoltre se fossi sceso credo che la cosa sarebbe finita a botte e quindi è stato meglio non farlo.
 
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