Tordi e Beccaccie tra le grinfie della politica

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spaik

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Riceviamo e pubblichiamo volentieri questa breve e semplice nota dal cacciatore Giuseppe Ranieri. Uno sfogo in cui si riconosceranno tanti di voi. "Certo, potevo farlo unendolo ai commenti di tutti che compaiono tra gli articoli - spiega Giuseppe nella sua mail - ma credo che dar voce anche al singolo cacciatore sia un modo per far trasparire il grande disagio che stanno provando i cacciatori. Al di là delle reazioni di politici, associazioni venatorie o istituzioni".


La redazione


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"Potere sostitutivo? Sulla caccia ai turdidi e alla beccaccia fino al 31 gennaio!? Neanche fossimo terroristi !

La politica ci ha consegnato un esempio chiarissimo di dittatura, che naviga nel mare immenso della sua artata incompetenza, legislativa, tecnica e scientifica.

Affrancandosi del tutto dalla legge 157 (ma è ancora in vigore?) e dalle sentenze di numerosi Tar, questa cattiva politica si è arrogata il diritto di sostituire centri di ricerche naturalistiche e studi regionali costati anni di fatica e quattrini a studiosi e tecnici.

Con un colpo di bacchetta magica, manovrata dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministro dell'Ambiente, è stata capace di azzarare tutto, mortificando sull'altare dell'insipienza integralista animalista il cittadino cacciatore.

Turdidi e beccaccia sono così diventati solo affare politico e di Stato.

A cosa servirà, si chiederanno molti colleghi cacciatori, me compreso, continuare ad esercitare il diritto - dovere di voto in un sistema che sradica i principi democratici?

La Caccia (per amore desidero ancora considerarla con la lettera maiuscola), dopo gli sfregi della 157 (nata già con il coltello alla gola nonostante i referendum contrari all'attività venatoria fossero sfumati) , subisce un ulteriore vile graffio, reso ancora più amaro da quanto invece viene scientificamente permesso nelle nazioni limitrofe, da quel potere che oggi gode della minor fiducia da parte dei cittadini, la "politica". Perchè non sono state invitate al confronto le associazioni venatorie? Perchè i nostri dati scientifici non sono stati trasmessi alla Commissione UE?


Le persone che hanno "congegnato" questo isterico metodo hanno riaperto quella frattura sociale che nell'arco di molti anni si era ricomposta tra ambientalisti e cittadini cacciatori. Sappiano che di tale opera dovranno farsi carico e responsabilità.

Presidenza del Consiglio e Ministro dell'Ambiente, anche in questa faccenda, hanno costruita una pietra miliare nel campo della scorrettezza e disaffezione nei confronti dei cittadini cacciatori e e della loro fiducia nelle istituzioni. Gravissimo!


[h=1]Tordi e beccacce tra le grinfie della politica[/h]
giovedì 22 gennaio 2015
 
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