Campania. Entro Agosto aggiornamento del Piano Faunistico

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Mercoledì 16 Luglio 2014

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Entro il prossimo agosto le province campane dovranno aggiornare i loro piani faunistici. Il Comitato di Gestione dell’Ambito Territoriale Caccia di Benevento ha ritenuto di presentare una proposta alla Provincia di Benevento come supporto all’elaborazione del nuovo Piano faunistico Venatorio Provinciale. Tale proposta prende le mosse dagli spunti e dalle riflessioni nate dai confronti sul territorio, tenuti con cacciatori, agricoltori, ambientalisti e istituzioni. In particolare, la proposta prevede la riperimetrazione, eliminazione e individuazione di Zone di Ripopolamento e Cattura ( ZRC); la riperimetrazione dell’oasi di Pantano “ Zone Umide Beneventane”; l’individuazione di un area di interesse collettivo a salvaguardia di percorsi turistici/religiosi che collegano i Comuni di Morcone e Sassinoro. Tale area condivisa dalle Amministrazioni Comunale, dagli Agricoltori e dai Cacciatori; un esempio di corridoio ecologico tra l’oasi di Campolattaro e un fondo chiuso di Guardia Sanframondi. Questo esempio è importante per le Amministrazione Comunale a partecipare a bandi europei; un esempio di un area da destinare ad addestramento cane ovviamente da gestire; il Piano di prelievo; l’applicazione della Delibera di Giunta Regione n°519 del 09/12/2013 “Criteri per la prevenzione ed il contenimento dei danni da cinghiale”; il Piano di censimento. Per quanto riguarda disciplinare cinghiale e volpe non devono far parte del PFVP.

fonte:ilquaderno.it
 
Le proposte dell’eps regionale

Le proposte dell’eps regionale

L’Ente Produttori Selvaggina, Sezione Regionale Campania, Settore cinofilo-venatorio, a seguito della intervenuta normativa regionale di cui all’art. 10 della L.R. 09 agosto 2012 n. 26 e ss.mm.ii.,
PREMESSO CHE:
Entro il prossimo agosto le province campane devono aggiornare i loro piani faunistici venatori, in attuazione alla delibera di Giunta regionale n. 787 del 21dicembre 2012 avente ad oggetto: “Piano faunistico venatorio regionale per il periodo 2013 - 2023″ pubblicata sul B.U.R.C. n. 42 dell’ 1 agosto 2013;
L’EPS ha ritenuto di presentare una proposta alla Provincia di Benevento ed a tutte le Province della Regione Campania, come supporto alla elaborazione dei nuovi Piani faunistici Venatori Provinciali. Tale proposta prende le mosse dagli spunti e dalle riflessioni nate dai confronti sul territorio, tenuti con cacciatori, agricoltori, ambientalisti e istituzioni. L’articolo 10 della L. R. 9 agosto 2012 n.26 e ss.mm.ii, tra l’altro, dispone in merito all’emanazione del documento di indirizzo e coordinamento dei piani faunistici provinciali, che le Province, nel rispetto delle indicazioni in esso contenute, predispongono, modificano o confermano i propri piani faunistico venatori, articolati per ambiti omogenei e basati su attività costanti di rilevazione e di censimento.
“Le Province, entro dodici mesi dall’approvazione del PFVR, nel rispetto delle indicazioni in esso contenute, predispongono, modificano o confermano i propri piani faunistico venatori, articolati per ambiti omogenei e basati su attività costanti di rilevazione e di censimento, previo parere dei rispettivi Comitati tecnico faunistico venatori provinciali CTFVP.”
I piani faunistici provinciali che hanno validità quinquennale, comprendono indicazioni e perimetrazioni dove possono essere istituite, inoltre, zone e relativi periodi per l’addestramento, l’allenamento e le gare dei cani su fauna selvatica naturale senza l’abbattimento del selvatico, di estensione non inferiore a 100 ettari (art. 14 L.R. 26/2012 e s.m.i.) da affidare in gestione.-
Le zone di addestramento e allenamento cani senza abbattimento di fauna selvatica di allevamento non possono avere una superficie inferiore a cento ettari e possono anche essere confinanti con le oasi di protezione naturale o con le zone di ripopolamento e cattura o con i parchi e riserve naturali:
TENUTO CONTO:
Della intervenuta sentenza della Corte Costituzionale n. 303 pubblicata in G.U. il 18-12-2013, nella quale, si afferma che l’attività di addestramento dei cani da caccia interagisce con l’habitat naturale (sentenza n. 44 del 2011), per cui non è consentita l’attività di addestramento dei cani in periodi differenti da quelli stabiliti per l’esercizio dell’attività venatoria «al di fuori della pianificazione faunistico-venatoria prevista dall’art. 10 della legge n. 157 del 1992 e senza le garanzie procedimentali di cui all’art. 18 della medesima legge che costituiscono standard minimi e uniformi di tutela della fauna» (sentenza n. 193 del 2013).
che l’attività di allenamento e addestramento dei cani è assimilabile in tutto e per tutto alla materia della caccia. Il suo svolgimento dovrebbe ritenersi consentito senza limiti di tempo solo nelle zone di addestramento all’uopo istituite dalle amministrazioni ai sensi dell’art. 10, comma 8, lettera e), della legge 11 febbraio 1992, n. 157 (Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio), secondo cui i piani faunistico-venatori indicano (tra l’altro) «le zone e periodi per l’addestramento, l’allenamento e le gare di cani anche su fauna selvatica naturale».
che l’ ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha affermato che consentire l’addestramento e l’allenamento dei cani in periodi diversi, «determina un evidente ed indesiderabile fattore di disturbo, in grado di determinare in maniera diretta e indiretta una mortalità aggiuntiva per le popolazioni faunistiche interessate» in quanto si andrebbe a svolgere «durante il periodo riproduttivo degli uccelli e dei mammiferi selvatici (dalla stagione degli accoppiamenti all’indipendenza della prole dalle cure parentali)», e che, pertanto, tale attività non dovrebbe essere consentita prima dell’inizio di settembre, escludendo in ogni caso i mesi che vanno da febbraio ad agosto, come chiarito nei pareri indirizzati alle regioni in merito alle proposte di calendario venatorio.
CONSIDERATO:
che sono numerosi gli appassionati di cinofilia venatoria presenti in Regione Campania, i quali avvertono l’esigenza di avere spazi vitali dove poter liberare i propri ausiliari, e consentire loro quella fase di preparazione necessaria ed indispensabile all’atleta-cane prima di affrontare le fatiche della stagione venatoria; e che pertanto va considerata l’opportunità di consentire al cane da caccia un’adeguata e salutare attività di allenamento prima degli inizi della stagione venatoria, soprattutto dopo un lungo periodo di inattività;
SI PROPONE:
alle Amministrazioni Provinciali della Regione Campania, di valutare la possibilità di adottare ogni più utile ed opportuno provvedimento di legge per predisporre, ai sensi dell’art. 10, della L. R. n. 26/2012 e ss.mm.ii. e di quanto previsto nella Delibera Regionale n. 787 del 21-12-2012, per la individuazione di aree vocate per la istituzione di zone di addestramento e allenamento cani senza abbattimento di fauna selvatica di allevamento anche confinanti con le oasi di protezione naturale o con le zone di ripopolamento e cattura o con i parchi e riserve naturali:

Restiamo fiduciosi

Segreteria Regionale EPS CAMPANIA
 
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