Lombardia: si’ alla cattura dei richiami vivi

Alberto 69

Capo Redattore Rassegna stampa
Membro dello Staff
Supermoderatore
Utente Premium
Messaggi
21,272
Punteggio reazioni
8,032
Punti
650
Venerdì 20 Giugno 2014

Parolini: sì alla cattura di uccelli selvatici ai fini di richiamo e al prelievo di storni.

Richiamo...jpg

Sono autorizzate le catture di cesena, merlo, tordo bottaccio e tordo sassello a fini di richiamo e il prelievo di storni per prevenire danni alle colture agricole. Queste le novità che oggi la Giunta Regionale di cui faccio parte ha approvato – ha dichiarato l’assessore Regionale Mauro Parolini -. Si tratta di provvedimenti che interesseranno il mondo venatorio bresciano. Permetteranno, infatti, un prelievo responsabile e rispettoso dell’ambiente, delle norme Europee e delle richieste che giungono dal mondo agricolo e venatorio.”

E continua: “La delibera che, attraverso le Province, mira a reintegrare le dotazioni per la caccia con appostamento fisso è il risultato migliore che si poteva ottenere oggi. Certo è positivo il fatto che anche quest’anno è autorizzata la cattura di richiami vivi, necessari per l’esercizio della caccia da appostamento fisso. Però è poco coerente, anche sotto il profilo logico, che la Commissione Europea e l’ISPRA obblighino le Regione ad una programmazione pluriennale delle catture, con una riduzione progressiva delle stesse, mentre la Direttiva uccelli prevede che questa e altre deroghe debbano essere annuali – precisa l’assessore – L’incontro del settembre scorso con la Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, da me promosso, ha aperto uno spiraglio sulla caccia del tordo, della peppola e del fringuello. E’ necessario documentare scientificamente l’assenza di alternative alla caccia in deroga sulle basi di motivazioni culturali e delle tradizioni dei luoghi, pretendendo poi dall’ISPRA che faccia il suo dovere e fornisca i dati la cui produzione rientra tra i suoi compiti istituzionali.”

Il provvedimento di oggi autorizza le Province ad effettuare la cattura di uccelli selvatici per la cessione ai cacciatori ai fini di richiamo da utilizzarsi nella caccia da appostamento. Le specie catturabili sono: cesena (Turdus pilaris), merlo (Turdus merula), tordo bottaccio (Turdus philomelos) e tordo sassello (Turdus iliacus).

La norma stabilisce il numero massimo di uccelli catturabili, suddiviso per specie e per provincia. La cattura potrà essere effettuata dal 21 settembre al 31 dicembre 2014, da un’ora prima dell’alba al tramonto, con l’impiego di richiami vivi appartenenti alle specie che si intendono catturare, in impianti fissi a reti verticali con maglia non inferiore a 32 mm.

E’ previsto il numero massimo, suddiviso per specie, di uccelli catturabili da ogni Provincia. Lo stesso ente dovrà provvedere ai controlli e alla vigilanza.

Diversa è invece la disposizione che autorizza il prelievo di esemplari appartenenti alla specie storno (Sturnus vulgaris), al fine di prevenire gravi danni alle colture agricole, nel rispetto dei tempi e modi previsti dalla vigente disciplina nazionale e regionale in materia di attività venatoria e dalle prescrizioni del parere ISPRA. Il prelievo potrà essere effettuato nel periodo compreso tra il 21 settembre 2014 e il 31 ottobre 2014 ed esclusivamente nei vigneti, uliveti e frutteti in presenza del frutto pendente e del contemporaneo utilizzo di metodi incruenti di dissuasione, nonché in prossimità degli stessi per un raggio di 100 metri, localizzati nei seguenti comuni: Adro, Bedizzole, Botticino, Brescia, Capriolo, Castenedolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Collebeato, Cologne, Concesio, Corte Franca, Desenzano, Erbusco, Gambara, Gavardo, Gussago, Lonato del Garda, Maclodio, Manerba del Garda, Paderno, Passirano, Polpenazze, Pozzolengo, Provaglio D’Iseo, Puegnago, Rodengo, Rovato, Saiano, Salò, Sirmione.

“Il provvedimento si rivolge ai cacciatori residenti in Lombardia iscritti negli ambiti territoriali di caccia e nei comprensori alpini – conclude Parolini – ogni cacciatore potrà prelevare fino a un massimo di 20 capi giornalieri e di 100 capi complessivi per l’intero periodo e dovrà annotare i capi prelevati sul tesserino venatorio e sulle schede di monitoraggio.


fonte:bsnews.it
 
Che ti devo dire .... bohhhh
_______________________________________________________________________________

E'molto ambigua la cosa...delle due l'una...almeno che non pensino ad un notevole aumento dei cacciatori da appostamento e quindi di un estremo bisogno di richiami per i nuovi cacciatori
1145789705-Felici41.gif
 
Questione “Roccoli”: le associazioni lombarde inviano un documento a Maroni.

Questione “Roccoli”: le associazioni lombarde inviano un documento a Maroni.

Lunedi 23 Giugno 2014

roccolo2.jpg

Le associaoni venatorie di Brescia e Bergamo, dopo vari incontri, hanno redatto e consegnato al Governatore della Lombardia un documento per spiegare le ragioni per cui è necessario mantenere in attività i centri di cattura legalmente autorizzati e controllati fino ad oggi dalle Province. Il dossier in oggetto è stato redatto per rispondere alla messa in mora inviata all’Italia dalla Commissione Europea per la presunta violazione della Direttiva Uccelli (art. 9, Dir. 2009/147/CE) sul tema della cattura dei richiami vivi. Come noto la Regione Lombardia ha stabilito che dal 2017 le catture dei richiami vivi nei roccoli cesseranno totalmente, mentre già per questo e per il prossimo anno subiranno una drastica riduzione. Nel Dossier fatto recapitare a Roberto Maroni, si parla di storia, di cultura venatoria e di tradizioni, supportando il tutto anche con dati scientifici concreti.

“La nostra Regione – recita un preciso passaggio del documento- ha deciso che nel 2017 si dovrà rinunciare alle catture, anche se questo non è previsto da nessuna normativa. Tale finalità, non richiesta da nessuna sentenza o direttiva ai vari livelli giuridici e istituzionali, determinerebbe la chiusura definitiva di una pratica secolare legata ai roccoli che la Regione Lombardia deve invece tutelare e difendere, anche per il valore di testimonianza unica ed eccezionale che arte, capolavori del genio creativo umano artistico e naturalistico tipico del nostro territorio rurale.

A tale proposito riteniamo che i roccoli, così come recentemente accaduto per la falconeria, dovrebbero essere inseriti nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco auspicando che la Regione Lombardia possa farsi promotrice di tale richiesta.

Non è escluso che a breve le stesse associazioni, mobilitate ora nella raccolta firme, possano intraprendere altre forme per sensibilizzate “la politica” su questo argomento che rischia di affossare la caccia da appostamento fisso.

In allegato un estratto del “dossier” che ora è nelle mani del Governatore lombardo.



fonte:cacciaedintorni.it
 

Allegati

  • Estratto-Dossier-Maroni-ver301.pdf
    38.8 KB · Visite: 0
Ottima notizia...invece di star sempre sulla difensiva a difenderci dagli attacchi, finalmente qualcuno si muove per attaccare certe decisioni.

Il minimo che si possa fare ma come si dice in questi casi...."Non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta"

Ciao
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto