E' da tempo che vado blaterando.
Blatero che il problema principale è la mancanza di partecipazione e di crescita culturale da parte di noi, me compreso, sovente, cacciatori.
Osservo, nel mio paesino, che la stragrande maggioranza dei colleghi che affollano armerie e posti durante la stagione, scompare come la luce di un fulmine allo scoccare del 1° febbraio. Salvo poi ricomparire di questi tempi, se non più in là, commentando - in maniera spesso assurda e antipodica - il calendario che qualcuno gli sottopone e menando strali contro l'associazione di turno rea di ignavia.
Il toro che dice ******* al ciuccio.
Impotizzo sia così anche altrove.
AvvCB dice, giustamente e meritoriamente, di battersi per la nuova generazione di cacciatori post legge 157, che merita sorte migliore di chi nato nella povertà sembra destinato a morire nella miseria nera!
Però non vedo fra chi, grossomodo, è mio coetaneo quel progresso culturale che solamente può far apprendere e far elaborare la chiave di volta per salvare la caccia e può spronare alla partecipazione.
Arturo Renault diceva ai primi del 1900 che il cacciatore italiano non legge. Vogliamo fare un sondaggio per capire se il giudizio è valido tutt'ora, dopo oltre un secolo?!
Vedo belle menti spesso rifuggire al solo pensare di doversi mettere a disposizione di molti colleghi, dopo aver sentito certi loro orripilanti discorsi, oppure aver visto certi loro stomachevoli comportamenti.
Non li biasimo, ma sono giunto alla conclusione che ci si sbagli a ragionar così.
Inoltre noto il solito isolazionismo autoreferenziale delle associazioni venatorie. I giovani dovrebbero scalzare i sempolcri imbiancati, ma a pochi è dato accesso alle stanze dei bottoni e chi riesce a venir a contatto con codesti signori lo fa quando anche lui è diventato un sepolcro: forse non imbiancato, ma certamente un sepolcro.
Le macchine per andare a trovare i posti dove "stanno" le tortere scaldano già i motori.
Chi si accamperà due giorni prima è già carico a molla!
Ecco, io dico, santiddio, questi stessi determinazione e spirito di sacrificio, oltrechè essere finalizzati a fare qualche tortora in più, perchè non la destiniamo, un po', all'amministrazione partecipata della caccia?
Lo dico perchè magari, se lo facessimo, potremmo sperare di fare aperture alle tortore finchè invecchiamo.
IBAL