APRILE 2014 MESE DECISIVO PER LA PROSSIMA STAGIONE !
di Alessio Piana Presidente Regionale ANUU
A partire dal primo febbraio la Regione Liguria, reduce di quanto avvenuto lo scorso anno, ha iniziato a ragionare su come regolamentare la caccia per la stagione 2014/2015.
E’ chiaro ormai a tutti, infatti, che tempi e modi sono fondamentali per strutturare un calendario a prova di “assalti” giuridico – giudiziari di varia natura.
La Giunta, tramite l’Assessore Renata Briano, ha predisposto una proposta di calendario che ha posto al vaglio del Comitato Tecnico faunistico venatorio regionale e che poi ha inoltrato all’Ispra, il 17 febbraio, per acquisirne il parere. Il Consiglio, su iniziativa del Consigliere regionale Francesco Bruzzone, ha approvato il 25 marzo una proposta di legge alle Camere tesa alla modifica della legge nazionale sulla caccia (n.157/1992) con la quale ridare la possibilità alle Regioni di fare i calendari venatori con legge ed ha avanzato una proposta di legge di modifica della legge regionale sulla caccia (n. 29/1994) contenente anche l’articolato del calendario venatorio per la stagione 2014/2015.
Il tanto atteso e agognato parere ISPRA è finalmente stato trasmesso alla Regione il 27 marzo. Tale parere, rispetto a quello dello scorso anno, si caratterizza per due elementi senza dubbio positivi ma presenta nuove insidie e antiche difficoltà.
Per la prima volta ISPRA afferma, senza se e senza ma, che le due giornate aggiuntive nei mesi di ottobre e novembre da appostamento alla selvaggina migratoria, grazie agli studi prodotti dalla Regione Liguria, possono essere praticate per le specie: colombaccio, tordo bottaccio, sassello, merlo e cesena. Inoltre tutta la parte relativa agli “ulteriori aspetti rilevanti ai fini della pianificazione e regolamentazione faunistico venatoria regionale”non è più integrante del parere ma è contenuta in un allegato dello stesso. Questo, nel concreto, consente di dimostrare come ciò che Ispra afferma in merito a: adempimenti legati all’adesione dell’Italia all’accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell’Africa- Eurasia AEWA- (caccia nelle zone umide); tipologia di munizioni per lo svolgimento dell’attività venatoria (uso del piombo) e valutazione di incidenza della caccia sulla Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) non è parte integrante del parere; consente alla Regione di non essere obbligata a motivare discostandosi da quanto scritto dall’Istituto e in caso di eventuale giudizio non dovrebbe rappresentare più un aspetto rilevante.
Confermata invece, purtroppo, la tendenza di ISPRA a chiedere il posticipo dell’apertura della caccia al 1° ottobre e la chiusura al massimo al 10 gennaio per moltissime specie. Confermata anche la proposta di posticipo dell’addestramento cani al 1° settembre e la riconsegna dei tesserini a marzo. Su questi aspetti la Regione ha l’intenzione di discostarsi, come nel passato, e di autorizzare l’addestramento cani dal 15 agosto e la caccia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio.
Infine la principale novità di quest’anno è costituita dall’indicazione ISPRA di consentire, nel periodo dal 21 al 31 gennaio, la caccia solo da appostamento ed a una distanza di almeno 500 metri dalle zone umide frequentate dagli uccelli acquatici e almeno 500 metri dalle pareti rocciose o parzialmente tali nelle quali iniziano l’attività riproduttiva i rapaci rupicoli.
Anche su questi nuovi aspetti la Regione intende discostarsi dal parere e non cogliere queste prescrizioni dimostrando, grazie a studi e pubblicazioni scientifiche, che le zone umide e le pareti rocciose liguri meritevoli di tutela ricadono nella maggior parte all’interno di aree vietate alla caccia in quanto parchi naturali, oasi ecc e che in alcuni casi, qualora si rendesse necessario, le Province posso intervenire con provvedimenti mirati e puntuali, per salvaguardare particolari situazioni, che non ha senso estendere a prescindere su tutto il territorio regionale.
Messe a punto e motivate le premesse, nei prossimi giorni la Giunta regionale dovrebbe licenziare una proposta di calendario da sottoporre poi al Consiglio regionale che verosimilmente entro Pasqua dovrebbe adottarlo. Prima della fine di aprile quindi conosceremo le regole con le quali svolgere la prossima stagione e sapremo se saranno approvate con legge o con atto amministrativo. In base a ciò, nei mesi a seguire, dovremo continuare a vigilare e a fare tutto il possibile per garantirci regole certe e dignitose con le quali svolgere la nostra passione.