Atc Bn – Aceto protagonista del cambiamento

valentino88

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Atc Bn – Aceto protagonista del cambiamento


Il presidente Aceto atc Bn protagonista del cambiamento

Quando si tennero le elezioni per la nomina della presidenza dell’ATC di Benevento molte furono le critiche mosse nei confronti del dott. Gianluca Aceto, etichettato come anticaccia per i suoi trascorsi che lo legavano a movimenti ambientalisti. Essere ambientalista non significa a priori essere contro la caccia.
L’estremismo non appartiene a tutti, per nostra fortuna, e di questo noi dello SVI ne eravamo più che coscienti e, conoscendo l’uomo, sin dalla prima ora esternammo la nostra favorevole posizione, sostenendone la candidatura, apertamente, con nostri comunicati.
In certi ambienti parlare in modo chiaro ed assumere posizioni alla luce del sole non è di prassi né, spesso conveniente ma noi non siamo né politici né azzecca garbugli di professione e quindi dicemmo ciò che pensavamo assumendocene la responsabilità e la paternità, con tutti gli annessi e connessi, comprese le critiche rivolteci anche da esponenti che attualmente gestiscono altri ATC.
Ebbene, l’operato del dott. Aceto, alla lunga, ci ha dato ragione.
Quest’uomo (teoricamente nostro nemico, a dir loro) ha aperto ad un nuovo scenario, con la partecipazione diretta, senza se e senza ma, di tutti i cacciatori alla programmazione venatoria del territorio provinciale, incrementando quantitativamente e qualitativamente la selvaggina da ripopolamento e permettendone il radicamento in situ. Abbandonando le fallimentari esperienze del passato con semine fatte a macchia di leopardo e buone si e no a far sfogare qualche sparatore con selvaggina che assomiglia più a polli da cortile che ad animali selvatici e mortificando, finalmente, tutte quelle gestioni associative-clientelari che si giocavano su lanci “mirati” non per incrementare i selvatici ma solo per accontentare questa o quella parte di iscritti a determinate associazioni, alla faccia della gestione e programmazione del territorio venatico.
L’imparzialità, preparazione, competenza sua e dei presenti alle operazioni di rilascio della selvaggina, la sua attenzione affinché tutti i cacciatori partecipassero alla gestione venatoria, ivi compreso il coinvolgimento degli stessi alla stesura delle schede per l’individuazione delle zone vocate, ove effettuare le immissioni, l’attenzione alla tempistica nelle immissioni, onde garantire il radicamento ed il ripopolamento degli animali liberati, hanno fatto e stanno facendo la differenza, creando un solco tra le passate gestioni e quella odierna.
A tali operazioni il dott. Aceto, uomo lungimirante, a chiesto e preteso che partecipasse anche il Sindacato Venatorio Italiano sia come parte attiva, con la compilazione delle schede per stabilire la vocazione degli habitat, e partecipando alle operazioni di rilascio per il tramite del nostro responsabile provinciale e dei nostri iscritti al Sindacato Venatorio Italiano presenti nell’ambito dell’ATC BN, sia come organo imparziale e terzo degno di garantire e certificare la regolarità e la trasparenza delle operazioni di rilascio.
Con la nuova gestione, finalmente ed era tempo, si parla anche di reintroduzione di altre specie di pregio, come la starna e della produttività delle zone di ripopolamento e cattura una volta riportate ai criteri minimi di superficie. Su questo ultimo punto lo SVI, chiamato nuovamente in causa e sempre pronto a dare il suo fattivo contributo, ha presentato un proprio progetto al Presidente Aceto, il quale lo ha valutato con interesse ed attenzione.
Alla faccia dell’ambientalista nemico della caccia!!

IL PRESIDENTE NAZIONALE SVI
Mauro PANELLA

SINDACATO VENATORIO ITALIANO
Legalmente costituito in Quarto (NA), Via Pantaleo, 99 in data 26.11.2012 – C.F. 96029660634

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