Caccia migratoria, Venerdì 24 Convegno Scientifico della Regione Toscana

Alberto 69

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Domenica 19/01/2014
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Conoscenze toscane sulla fauna migratoria Studi scientifici a confronto". Questo il titolo di un importante convegno organizzato dallaRegione Toscana per venerdì 24 gennaio 2014 alla Sala Auditorium del Consiglio regionale (Palazzo Panciatichi - Via Cavour n. 4).

"Da oltre 20 anni - si legge nella presentazione dell'evento - la Regione Toscana effettua monitoraggi, raccoglie dati e investe risorse per la salvaguardia della fauna migratoria, vero e proprio patrimonio dell’umanità. Nell’ambito del sistema migratorio nazionale, il territorio toscano gioca una funzione chiave per la sua posizione geografica, con una articolata serie di aree ornitologicamente rilevanti, in massima parte protette. Anche il Sistema Natura 2000 riveste, specialmente a livello rivierasco, un effettivo ruolo di rete ecologica ad elevata connettività, assicurando ai migratori acquatici larga disponibilità di spazi da fruire in sicurezza".

"Questa - continua il volantino - è l’occasione per un’analisi scientifica delle conoscenze a nostra disposizione e per verificare le effettive possibilità operative di una Regione nei confronti di specie le cui sorti dipendono tuttavia da fenomeni riguardanti ambiti territoriali vastissimi di livello sovranazionale".


A parlarne ci saranno l'Assessore regionale alla Caccia Gianni Salvadori; Emilio Baldaccini, del Dipartimento di Biologia all'Università di Pisa e di Firenze che parlerà di L’Ornitofauna venatoria in Toscana: considerazioni sulle attività faunistiche e venatorie; Luca Puglisi, del Centro Ornitologico Toscano, che farà il punto sugli ultimi Trenta anni di monitoraggio della fauna svernante e nidificante in Toscana; Lorenzo Vanni, del Dipartimento di Biologia, Università di Pisa - Osservatorio Ornitologico “F. Caterini” che aggiornerà sulle Recenti attività di ricerca sulla migrazione dei Caradriformi alle Lame di San Rossore;Fernando Spina Dirigente di Ricerca, Responsabile Area Avifauna Migratrice - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) con una relazione sui Principi per un prelievo venatorio dell’avifauna migratoria che sia pienamente rispondente ai dettati della Direttiva 2009/147/UE, ed infine,Manuel Esparrago, in rappresentanza della FACE di Bruxelles che parlerà de La direttiva 2009/147/UE e la sua corretta applicazione.

In allegato il programma dettagliato.


fonte:regione.toscana.it


 
Convegno migratoria in Toscana

Convegno migratoria in Toscana

CONVEGNO MIGRATORIA TOSCANA: LA CACCIA È SOSTENIBILE E SCIENTIFICA


venerdì 24 gennaio 2014
Sono stati presentati dati raccolti da oltre 20 anni in Toscana dove si specifica che:
L'avifauna migratoria in Toscana è in buona salute, i dati sui prelievi raccolti negli ultimi decenni dimostrano che la caccia non incide sulla consistenza delle popolazioni. E' anzitutto questo il vero dato positivo su cui tutti gli intervenuti hanno posto l'accento al convegno Conoscenze toscane sulla fauna migratoria - Studi scientifici a confronto tenuto questa mattina a Firenze per volere della Regione Toscana e in particolare dell'Assessore regionale all'Agricoltura e alla caccia, Gianni Salvadori, che, chiudendo i lavori, ha invitato le varie componenti a proseguire sulla strada della collaborazione, abbandonando posizioni aprioristiche e a ragionando su elementi oggettivi per giungere a una sintesi condivisa.


"Proseguiremo su questa strada, la strada di una seria conoscenza scientifica, anche per poter costruire i calendari venatori", ha detto l'assessore toscano. Nel suo intervento, Salvadori ha anche sottolineato la volontà della Regione Toscana di accelerare il passo per chiedere all'Unione Europea la cacciabilità dello storno ("dopo il cinghiale e il capriolo, lo storno è la specie che causa più danni all'agricoltura toscana: danni gravi e inaccettabili").

A parlare dei dati a disposizione, su consistenze e prelievi, è stato anzitutto il Prof. Emilio Baldaccini(Università di Pisa- CIRSeMAF – Università di Firenze; Osservatorio Faunistico Regionale). I principali elementi, poi confermati dai successivi interventi: buona la consistenza di tutte le specie migratorie cacciabili, nessuna situazione di vero declino e minima (per non dire irrisoria) incidenza della caccia sul totale dei contingenti migratori che frequentano i territori della Toscana. Per intenderci l'impatto generale della caccia sulle specie avicole migratorie si attesta sull'1,5% del totale della popolazione presente, arrivando a massimi del 2,5% per qualche specie. Per lo storno, che non è specie cacciabile ma tuttavia considerata dannosa e oggetto di programmi di sfoltimento, non ci sono problemi. Anzi. In diminuzione nel nord Europa, è invece in crescita in tutto il Mediterraneo e le azioni di controllo attuate in Toscana si dimostrano insufficienti per limitare i danni all'agricoltura. Oltre che per gli storni, vera e propria calamità, allarme da parte degli agricoltori (Gondi, Confagricoltura) anche per altri uccelli problematici, come tortora dal collare, cormorani e aironi. Per le anatre, buone notizie sia per i contingenti, in crescita quasi per tutte le specie, sia per gli abbattimenti. La tendenza è quella della stabilità dei prelievi negli anni. Nessuna minaccia quindi da parte della caccia. Anche per specie considerate in declino, come allodola, pavoncella, beccaccia. Quindi, abbondanza di avifauna selvatica in Toscana, con prelievi tendenti alla stabilità o in diminuzione per riduzione della pressione.

Luca Puglisi, del Centro ornitologico Toscano, con la sua analisi "Trenta anni di monitoraggio della fauna svernante e nidificante in Toscana", ha confermato le buone prospettive anticipate da Baldaccini, evidenziando come le uniche specie in sofferenza siano in realtà quelle non oggetto di alcuna pressione venatoria (saltimpalo, torcicollo), su cui pesano elementi come la perdita degli habitat e i cambiamenti climatici. Buoni i dati sulle anatre svernanti, in generale crescita ad eccezione del codone. In consistente aumento l'oca selvatica. I dati raccolti nei progetti COT (fra questi un monitoraggio degli uccelli notturni, uno studio sui gabbiani nelle città, un atlante sugli uccelli in inverno, uno sugli uccelli nidificanti), è stato ricordato, sono archiviati in una banca dati elettronica che costituisce una preziosa fonte di informazioni georeferenziate sull'intera Toscana. Lorenzo Vannidell'Università di Pisa ha parlato delle "Recenti attività di ricerca sulla migrazione dei caradiformi alle Lame di San Rossore", portando l'esperienza di uno dei più importanti centri di inanellamento italiani e riferendo delle importanti conferme scientifiche sullo studio dei migratori, per esempio sulla loro capacità di orientarsi tramite una sorta di "bussola magnetica".

Anche Fernando Spina dell'Ispra, come poi Scoccianti del Wwf, ha riconosciuto che la caccia non è affatto determinante sulle consistenze numeriche delle specie selvatiche. I veri problemi, ha spiegato, sono inquinamento e distruzione degli habitat, derivati per esempio dalla crescita del turismo costiero, problema particolarmente rilevante per la fauna migratoria acquatica in Toscana. La caccia è sostenibile e il prelievo è assicurato, ha ricordato Spina, finchè il capitale non viene intaccato. Il problema nasce, secondo lui, quando si attinge alla rendita.

Tuttavia, il rappresentante dell'Ispra non ha però mancato di confermare le indicazioni dell'Istituto sulle date di chiusura “nella seconda parte dell'inverno”, ovvero al momento del ritorno dei migratori al nord.
Infatti, insiste, in questo periodo occorre non incidere sulle popolazioni, visto che anche dai dati sui prelievi la percentuale di adulti abbattuti prevale su quella dei giovani dell'anno. Spina ha poi annunciato che l'Ispra presto metterà on line una piattaforma informatica con i dati degli abbattimenti e dei monitoraggi, dichiarando del resto che i cacciatori sono la prima fonte di informazione per il proseguimento degli studi sulla fauna migratoria. L'ultimo intervento programmato era quello di Manuel Esparrago (FACE Bruxelles) sul tema "la direttiva 2009-147 della Ue e la sua corretta applicazione". Toccando le varie questioni cardine di rispetto delle disposizioni comunitarie sulla caccia, Esparrago ha ricordato che in fatto di deroghe, diversi sono i paesi nel nord e nel sud d'Europa che vi accedono; e che le attuali disposizioni (e le liste delle specie cacciabili) possono essere anche modificate, sulla base di criteri tecnico-scientifici, su richiesta dei singoli stati.

 
La Toscana chiederà all’Ue di aprire la caccia allo Storno

La Toscana chiederà all’Ue di aprire la caccia allo Storno

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Dopo l’introduzione dell’assessore all’Agricoltura, caccia e pesca, Gianni Salvadori, è intervenuto Emilio Baldaccini dell’università di Pisa- CIRSeMAF – Università di Firenze, che ha parlato de “L’ornitofauna venatoria in Toscana: considerazioni sulle attività faunistiche e venatorie”. La relazione di Luca Puglisi del Centro ornitologico Toscano, è stata sul tema “Trenta anni di monitoraggio della fauna svernante e nidificante in Toscana”, mentre Lorenzo Vanni, dell’Università di Pisa, ha parlato delle “Recenti attività di ricerca sulla migrazione dei caradiformi alle Lame di San Rossore”.
Le due relazioni finali sono state a cura di Fernando Spina, dell’Ispra, sul tema “Principi per un prelievo venatorio dell’avifauna migratoria che sia pienamente rispondente ai dettati della direttiva Ue 2009/147″, e di Manuel Esparrago, della Federation of Associations for Hunting and Conservation of the European Union, che ha parlato de “la direttiva 2009-147 della Ue e la sua corretta applicazione”.
Esparrago è responsabile “affari politici” della Face, c he raccoglie le associazioni venatorie dell’Ue, e quindi l’iniziativa da lui conclusa non poteva che discutere molto dei principi per un prelievo venatorio dell’avifauna migratoria che sia rispondente ai dettati della Direttiva Ue sulla conservazione degli uccelli selvatici
Salvadori nel suo intervento ha sottolineato: «Proseguiremo su questa strada, la strada di una seria conoscenza scientifica, anche per poter costruire i calendari venatori» ed ha confermato «La volontà della Regione Toscana di accelerare il passo per chiedere all’Unione Europea la cacciabilità dello storno», perché «Dopo il cinghiale e il capriolo, lo storno è la specie che causa più danni all’agricoltura toscana: danni gravi e inaccettabili»
In una nota a chiusura della manifestazione la Regione Toscana ricorda che «Nel settore della ricerca scientifica sugli uccelli, da oltre 20 anni, in una regione che per la sua posizione geografica riveste una funzione chiave presentando molte aree ornitologicamente rilevanti, è operativo il Centro Ornitologico Toscano (Cot) che coordina l’attività di ornitologi, volontari e professionisti, presenti sul territorio. I dati raccolti nei progetti Cot (fra questi un monitoraggio degli uccelli notturni, uno studio sui gabbiani nelle città, un atlante sugli uccelli in inverno, uno sugli uccelli nidificanti) sono archiviati in una banca dati elettronica che costituisce una preziosa fonte di informazioni georeferenziate sull’intera Toscana».

Atlante nazionale degli uccelli in inverno
Avanzamento in Toscana Stagione 2013-14
:arrow: http://www.migratoria.it/forum/vbdownloads.php?do=download&downloadid=1282


fonte:greenreport.it



 
lo storno, povero, per gli ambientalisti è in via di estinzione è questi lo vogliono fare specie cacciabile, ma siamo matti! Ribelliamoci a questa proposta, magari gli ambientalisti per darci contro c'è lo fanno cacciare.[marameo.gif][marameo.gif]
 
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