Bergamo: piano faunistico, cacciatori riccorono al tar

Sono brutte gatte da pelare.............vediamo un attimo come prosegue..... se iniziano a tagliare in provincia un po' di fondi a loro favore...... mi sembra stiano andando un attimo sulle difensive...
 
Bravo Entra ben detto......


IL TAR DI BRESCIA RESPINGE LA RICHIESTA DI SOSPENSIONE DELLA CACCIA IN
PROVINCIA DI BERGAMO
Una grandissima vittoria per il mondo venatorio.
Dopo una accesa discussione in udienza in cui si sono confrontati l’avv.
Paola Brambilla per il WWF Italia da una parte e l’avv. Giorgio
Vavassori della Provincia di Bergamo e l’avv. Lorenzo Bertacchi per la
Federcaccia di Bergamo dall’altra, il TAR di Brescia ha respinto la
richiesta di sospensione della caccia in Provincia di Bergamo avanzata
in via cautelare dal WWF Italia.
Il WWF ha impugnato il Piano Faunistico provinciale chiedendone
l’annullamento e chiedendo altresì l’annullamento del calendario
provinciale, con immediata sospensione cautelare della caccia per il
grave ed irreparabile danno che la prosecuzione della stessa avrebbe
cagionato alla fauna selvatica, soprattutto migratoria.
La discussione è stata incentrata tutta proprio sui gravissimo pericolo
che alla fauna sarebbe disceso dall’applicazione degli strumenti
impugnati dal WWF. I punti fondamentali di lamentela del WWF, infatti,
erano l’illegittimità del piano faunistico provinciale, l’assenza di un
piano faunistico regionale, l’illegittimità del calendario regionale per
mancato adeguamento ai Key Concept e alle direttive ISPRA per la
predisposizione dei calendari e, di conseguenza, l’illegittimità delle
disposizioni integrative della Provincia (il c.d. calendario provinciale).
Il rigetto della sospensiva, dunque, è un provvedimento di grande
interesse non solo per i cacciatori della Provincia di Bergamo, ma anche
per tutti i cacciatori lombardi.
Se l’avvocatura provinciale ha per parte sua spiegato che sospendere la
pianificazione avrebbe sortito l’effetto di privare la fauna di tutela,
Federcaccia ha controbattuto punto su punto alle preoccupazioni
dell’associazione ambientalista, riuscendo nel difficile compito di
spiegare ai Giudici che da oggi sino alla chiusura della stagione nessun
concreto pericolo per la conservazione della fauna sarebbe derivato
dall’esercizio della caccia come regolamentata dal Piano Faunistico
attualmente in vigore e dall’applicazione del Calendario Regionale e di
quello Provinciale.
Al termine dell’udienza fiume nessuna delle parti in causa era in grado
di sbilanciarsi sull’esito finale dell’udienza, ma se da un lato il
mondo venatorio continuava ad aspettare con ansia e trepidazione lo
scioglimento della riserva, dall’altra anche il mondo ambientalista
cominciava a nutrire qualche preoccupazione sulle sorti della richiesta.
Finalmente verso le 17,30 si aveva notizia del rigetto dell’istanza di
sospensione e i cacciatori potevano gioire perché il giorno giovedì 14
novembre non era stato l’ultima giornata di caccia della stagione.
La decisione del TAR rappresenta poi un grande riconoscimento per il
lavoro svolto dalle associazioni venatorie in luglio, quando grazie al
supporto di alcuni Consiglieri Provinciali, fu possibile introdurre
alcuni emendamenti alla proposta di piano faunistico. In allora anche
alcuni cacciatori si lamentarono perché le associazioni avevano
decretato la chiusura anticipata della caccia a causa dei ricorsi che il
WWF avrebbe presentato, ed anche alcuni esponenti della Giunta
provinciale erano certi che la caccia sarebbe stata chiusa
anticipatamente perché il TAR avrebbe accolto le richieste del WWF.
Di sicuro le associazioni avevano accettato il rischio, ma la posta in
gioco era troppo alta e si doveva tenere duro.
Ora la partita non è certo finita, ma, per il momento la stagione è
salva: a febbraio si discuterà nel merito la legittimità del piano
faunistico, su cui pendono comunque anche tre ricorsi presentati dalla
stessa Federcaccia, da ACL (con il supporto delle altre associazioni) e
dal CA Valle di Scalve, con cui si mira ad ulteriormente migliorare la
pianificazione eliminando quelle prescrizioni ritenute illogiche e
immotivate, ingiustamente in danno al mondo venatorio e cinofilo.
In attesa di conoscere le motivazioni dell’ordinanza, non possiamo che
gioire.
Un grosso in bocca al lupo a tutti i cacciatori bergamaschi per le
prossime giornate.
Fidc Provinciale di Bergamo
 
La provincia esulta?E per cosa?Ah forse perché quest'anno ci saranno meno cacciatori bergamaschi....hanno fatto diventare un'atc un comprensorio alpino..con tutti i regolamenti che ne conseguono,zona alpi si...in collina senza la tipica fauna alpina,facendo fare un corso(se così si può chiamare)con molte limitazioni (ingiuste) per i cacciatori....si si esultiamo....
 
Incrociamo le dita, vediamo se ce la fanno a sospenderla o chiuderla...... spero tanto non si verifichi cio' predetto qualche mese fa da Diego........
 
finalmente qualche cosa cambia..... ora possiamo (per ora) tirare un bel sospiro di sollievo ..LA CACCIA CONTINUA
 

Alberto 69

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Lunedì 21/10/2013

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Anche i cacciatori vanno all'attacco del Piano faunistico venatorio con un ricorso presentato al Tar di Brescia e notificato venerdì 18 ottobre. «È stato firmato da Acl, Cpa, Anuu, Libera caccia, Enalcaccia, Italcaccia un ricorso per impugnare in particolare alcune prescrizioni che sono state recepite dalla Valutazione di incidenza ambientale (Vinca) regionale. Non c'è Federcaccia perché ha presentato un ricorso suo - spiega Fortunato Busana, presidente provinciale di Acl -. Ma non abbiamo chiesto la sospensiva della caccia, che è prevista per legge solo in circostanze particolari, come calamità naturali, incendi boschivi o motivi di forza maggiore», come invece il Wwf chiede attraverso il proprio ricorso.

«Innanzitutto - continua Busana - vogliamo tranquillizzare i cacciatori: la caccia non verrà sospesa. A caccia si può sempre andare nel rispetto della legge quadro 157/92. Su questi temi si devono abbassare i toni», dice Busana riferendosi alle dichiarazioni di Paola Brambilla di Wwf Lombardia.

«Al telegiornale regionale di Rai 3 del 7 ottobre ha associato i cacciatori ai bracconieri. Siamo stanchi di essere etichettati così. Stiamo valutando se esistono i termini per una denuncia di diffamazione; allo stesso modo abbiamo ricevuto accuse, quasi offensive, di "aver fatto disinformazione" da parte di Enzo Mauri, direttore dell'Oasi di Valpredina, in merito a un incontro a Pradalunga sulla Zona a protezione speciale a cui non era nemmeno presente».

Secondo Busana le associazioni ambientaliste, che sono portatrici di interessi particolari, non possono pretendere «di dettare legge sul Piano faunistico, che deve rispondere alla normativa nazionale e regionale. Per un buon piano si deve utilizzare un metodo di concertazione che non deve privilegiare né una componente né un'altra».

fonte:ecodibergamo.it
 
Qualcuno ha notizie sull'udienza del TAR prevista per oggi riguardante la sospensiva richiesta dal WWF.
Se può interessare dal sito istituzionale del TAR (brescia) inserendo ricorso n. 1191 anno 2012 si accede al ricorso promosso dal WWF ma non vi è nulla di pubblicato.
 
Il circo continua...............:

L'esponente del Popolo della Libertà Matteo Oriani invita il presidente Pirovano “a fare un atto di coerenza: dimettersi. Se un presidente non sostiene la linea politica che il Consiglio gli ha dato e che lui stesso ha votato, è l’unica cosa da fare.



[h=1]Maggioranza in subbuglio
sul piano caccia, Oriani:
“Pirovano si dimetta”[/h]



Il piano caccia è l’atto più travagliato nella storia dell’amministrazione provinciale. Approvato, bocciato, ridiscusso, emendato: il percorso tecnico, politico e legale è talmente lungo che è difficile elencare tutti i passaggi a cui è stato sottoposto questo documento che ha avuto il via libera in estate. Le tensioni all’interno della maggioranza, in particolare la Lega Nord, non si sono ancora placate. Anche perché sia i cacciatori che il WWF hanno annunciato ricorsi contro le norme e i confini contenuti nel piano. Il presidente della Provincia Ettore Pirovano aveva messo le mani avanti già a luglio. Sconfitta la sua linea (e quella del suo assessore Alessandro Cottini), il numero uno di via Tasso era stato costretto a digerire le modifiche apportate dai consiglieri vicini ai cacciatori. “Il piano verrà annullato” – disse qualche secondo dopo l’approvazione. Ora che i ricorsi si sono materializzati, lo stesso Pirovano non sembra essere disposto a stracciarsi le vesti per tutelare il piano. Nemmeno di fronte alle dire dichiarazioni di Paola Brambilla, presidente WWF Lombardia, che ha definito “cavernicoli” i consiglieri provinciali.
Il collega di maggioranza Matteo Oriani, esponente del Popolo della Libertà, invita Pirovano “a fare un atto di coerenza: dimettersi. Se un presidente non sostiene la linea politica che il Consiglio gli ha dato e che lui stesso ha votato, è l’unica cosa da fare. Il presidente ha approvato il testo finale, emendamenti compresi, quindi è un “cavernicolo” come tutti noi consiglieri. Mi aspetto un gesto di coerenza, se vuole essere serio. La mia è una posizione personale, non di partito, ma il presidente deve avere maggior rispetto del Consiglio. Il piano deve essere difeso in tutte le sedi”.
 
[h=1]Pirovano: «Caccia a rischio stop
La Provincia difenderà il piano»[/h]
[h=3]L'inizio della caccia (Foto by Colleoni Foto)[/h]


[h=3]Ettore Pirovano (Foto by Colleoni Foto)[/h]

«Difenderemo a spada tratta il piano faunistico e il calendario, e anzi, credo che dovremmo farlo tutti insieme, senza forzature o impuntature. Perché il rischio di trovarci, tra poche settimane, con la caccia chiusa, è reale. E io non sono certo soddisfatto del pericolo bocciatura, né lo sono mai stato».

Vuol fare chiarezza, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, sull'infinita vicenda del documento che regola la caccia in Bergamasca. Il piano, approvato (faticosamente) a luglio, è di nuovo nel mirino del Wwf, e già il 14 novembre il Tar potrebbe sospenderlo.

Nei giorni scorsi il presidente ha ribadito i suoi dubbi su alcuni aspetti del testo uscito dal Consiglio provinciale, scatenando varie reazioni e un'interrogazione del consigliere Vittorio Milesi, che chiede come intenda muoversi Via Tasso.

Presidente Pirovano, la Provincia si costituirà in giudizio per difendere il piano faunistico?
«Non ce n'è bisogno: siamo già costituiti, con Regione e Federcaccia, perché questo è un ricorso che aggiunge nuovi motivi, tredici, a uno che era già in esame al Tar. Quello che ora stiamo valutando è quali siano i possibili argomenti per difenderci, ma di certo lo faremo, e a spada tratta: vogliamo evitare la sospensione della caccia».

È una possibilità reale?
«Il rischio è alto. La nostra difesa è costituita dagli avvocati della Provincia, ma siamo ben disponibili (senza spendere) a essere affiancati anche dai legali che hanno assistito le associazioni venatorie in sede di approvazione del piano, per arrivare a pareri condivisi. Se vogliamo vincere, dobbiamo farlo insieme».

 
dove hai letto la notizia? per essere sicuro vorrei leggerla anche io a parte quello che dice caccia 78 sperem in be
 
P80, io mi fido ciecamente di quello che scrive Caccia78(Carlo), in genere mi fido dei cacciatori...: ecco cmq quanto...,





Il tribunale amministrativo salva la caccia. Il giudice ha infatti bocciato la sospensiva chiesta dal WWF al piano faunistico venatorio approvato in estate dalla Provincia di Bergamo. La discussione è stata molto lunga, ma il Tar di Brescia ha scelto la via meno traumatica per i cacciatori: niente sospensiva ed esame dei ricorsi nelle prossime udienze.



[h=1]Caccia salva (per ora)
Il Tar boccia la sospensiva
chiesta dal WWF[/h]







Il tribunale amministrativo salva la caccia. Il giudice ha infatti bocciato la sospensiva chiesta dal WWF al piano faunistico venatorio approvato in estate dalla Provincia di Bergamo. La discussione è stata molto lunga, ma il Tar di Brescia ha scelto la via meno traumatica per i cacciatori: niente sospensiva ed esame dei ricorsi nelle prossime udienze.
A luglio, nel giorno dell’approvazione, il presidente della Provincia Ettore Pirovano aveva preannunciato l’annullamento del piano, salvo poi schierarsi, poche settimane fa, in difesa del documento dopo la pesante dichiarazione di Paola Brambilla, presidente regionale del Wwf. La numero uno dell’associazione ambientalista aveva scatenato un putiferio a causa di questa dichiarazione: “Dal 2000 ad oggi, il Wwf chiede semplicemente di applicare leggi e sentenze, mentre la giustizia è calpestata da quattro o cinque cavernicoli che hanno impegnato quattro sedute del consiglio provinciale per difendere gli interessi di diecimila cacciatori. Dico cavernicoli in senso tecnico, perché sono rimasti all'idea di caccia di sopravvivenza dell'età della pietra, ma forse i cavernicoli erano più avveduti perché sapevano di non dover esagerare e non violavano le leggi della natura. Il consiglio dovrebbe invece impiegare risorse e tempo per occuparsi di lavoro, istruzione, problemi sociali”. Ora i cacciatori possono tirare un sospiro di sollievo e anche i consiglieri provinciali che hanno sostenuto la loro causa, su tutti Matteo Malighetti, Vittorio Milesi e Matteo Oriani.




Giovedì, 14 Novembre
 
Sarà zona alpi B, di minor tutela, quella in cui caccio anch'io pur senza la tipica fauna alpina.

Certo senza fauna alpina,però intanto ci si caccia solo due giorni fissi a settimana e per cosa?Per tutelare della fauna che non c'è?Senza tralasciare tutti gli altri stravolgimenti....e loro esultano....mavà...
 
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