Anche in provincia di Como 4 giornate.

Guarda, finche i presidenti degli ATC o CA sono come quello del mio CA siamo a posto: il classico coperchio per 100 pentole, ridotto in soldoni "0" se non appoggiare gli ungulatisti che gli permettono la riconferma coma presidente. Stendiamo un velo sul Comitato Faunistico, dove chi partecipa o sono anticaccia, vedi rappresentante delle guardie che è della LIPU o che come la maggior parte di quelli che si insediano in certi ambiti, tengono solo a mantenere i propri interessi, le voci fuori dal coro cercano di metterle a tacere. Va detto anche che i capoccioni provinciali, non permettono un grande dialogo.
 

Turdus

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Notizia di ieri sera che dal 1 Ottobre al 30 Novmbre, anche in provincia di Como si potrà cacciare da appostamento fisso per soli 4 giorni, a scelta, la settimana.

Il provvedimento è stato preso unilateralmente dalla provincia, a quanto pare, per evitare eventuali ricorsi al TAR, dopo una notifica dell'ISPRA del 10/09.
Non conosco i contenuti di questo documento, ma l'atteggiamento del dirigente provinciale lascia molto a desiderare (per evitare una querela), visto che non ha nemmeno concertato od avvisato i rappresentanti delle associazioni, in merito all'eventuale riduzione del periodo di caccia e visto che nel calendario ci sono altre situazione che già dall'anno scorso, sarebbero passive di ricorso, ma di cui si è ben guardato di avere remore o timori.

Tralascio anche di esprimermi sui commenti di alcuni cacciatori, da capanno.

Il nostro è un diritto concesso da una legge nazionale e regionale ed il calare le braghe preventivo, è un atteggiamento di chi non vuole rogne ed ha poca voglia d'impegnarsi (e mi fermo qui).
 
Ciao turdus,
Naturalmente approvo cio' che hai detto, ma qua in provincia di como mi sembra che oltre hai problemi nazionalregionali ci siano problemi provinciali e di ATC, premetto che caccio in zona olgiatese, ( cacciavo quest'anno non ho rinnovato, per motivi tipo disoccupazione e anche perche' 150 euri per chi non ha il cane e non fa stanziale mi sembrano eccessivi) trasferitomi dalla toscana 7 anni fa, e' dal primo anno che non viene cambiata una virgola nel calendario se non in peggio. Apertura generale una settimana dopo quella nazionale, preapertura inesistente (soprattutto ai nocivi di cui tornero' piu' tardi sopra l'argormento), obbligo di pagare entro il 31 marzo l'atc di 150 euri altrimenti con la penale si va a 203 euri, per cosa per cacciare nel mezzo a strade e case vista l'enorme urbanizzazione presente. Cacciare fagiani che vengono lanciati il sabato pomeriggio ogni 15 giorni ( cosi' le volpi la notte banchettano).
Non si fa assidua lotta ai nocivi che stanno distruggendo il territorio (cornacchie gazze ghiandaie volpi e piccioni/storni).
ATC con non piu' di 500 iscritti ma cosa rimane in piedi a fare?
Queste cose le ho dette alla segretaria dell'atc perche' il presidente non e' disponibile (problemi di salute della quale spero risolva con tutto il cuore) cmq mi ha risposto che si e' cercato di fare alcune cose ma la provincia non da molte possibilita'.
Potrei andare avanti per ore ma e' gia' lungo questo da digerire.
Rimango dell'idea che sia i CAC che gli Atc dovrebbero pressare la provincia a effettuare ma soprattutto a sviluppare progetti piu' coerenti con il nostro territorio (come l'incentivare la caccia ai nocivi, in modo da dover pagare meno danni all'agricoltura e di conseguenza proteggere la fauna stanziale che potrebbe essere abbondante attuando dei piccoli miglioramenti).
A Presto IBAL
 
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