Brescia: Caccia, la partenza è senza il «botto»

Alberto 69

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17/09/2013

L'APERTURA. Poche doppiette in giro per il primo giorno della stagione venatoria e selvaggina sempre più rara soprattutto nell'Ambito unico di pianura. Dalle valli alla Bassa l'unica soddisfazione le danno le lepri In un servizio anti bracconaggio è stato denunciato un giovane.

Poche doppiette in giro e selvaggina sempre più rara soprattutto nell'Atc (l'Ambito unico di pianura che comprende 132 comuni). La stagione venatoria 2013/14 apre decisamente in tono minore. Per colmo di misura, dal primo pomeriggio la pioggia ha cominciato a cadere incessante, e alla fine vale per tutti quanto l'ispettore delle guardie provinciali Gianluca Cominini dice per la Bassa Vallecamonica: «È una delle poche aperture con così pochi spari». Si è consumata così, ieri, la prima giornata di caccia dalle valli alla Bassa. E molti cacciatori cominciano a pensare che il gioco non valga più la candela. Tant'è che – riassume il presidente Atc Giuseppe Lussignoli – in due anni si sono persi per strada quasi tremila tesserini. In compenso, giornata tranquilla, senza incidenti e con un consuntivo di pochi verbali, soprattutto per il mancato rispetto della distanza da strade e abitazioni. Qualche rivalità di territorio tra squadre pure c'è stata ma niente di clamoroso. Le segnalazioni di illeciti alla Centrale della Polizia provinciale si contano sulle dita di una mano. E in tutto l'Atc – spiega il responsabile delle guardie Dario Saleri – sono state inflitte due sanzioni penali (prelievo di specie vietate e caccia senza licenza) nonché due amministrative con sequestro di due fagiani. Fermo restando il calo generale, le cose sono andate meglio nei comprensori alpini. Per la migratoria bisognerà aspettare ancora una settimana, e ieri in qualche capanno della Valsabbia non si sono presi più di un paio di tordi. La lepre, tuttavia, ha dato soddisfazione. «TRA BAGOLINO e Treviso Bresciano – conferma l'ispettore Alberto Cucchi – qualche prelievo c'è stato e i cacciatori erano abbastanza contenti». D'altronde nelle valli alpine il bosco avanza – sottolinea Cucchi –, l'habitat naturale si amplia e «favorisce anche la presenza di cinghiali che si cacceranno da ottobre». Bene anche in Vallecamonica, con lepri e qualche fagiano nella bassa valle. Più in alto l'affluenza in zona di minor tutela è stata discreta – precisa l'ispettore Giacomo Trotti -, con un centinaio di cacciatori nel comprensorio C1 di Ponte di Legno e un pò di più nel C2 di Edolo. Minori rispetto all'anno scorso le cacciate dei segugi nella mattinata, limitate le catture di lepri nel pomeriggio, anche per la pioggia. Le pattuglie dalle sei del mattino hanno vigilato ai confini con la zona di maggior tutela, dove si spara dal 2 ottobre, ma la «condotta dei cacciatori è stata buona – annota Trotti – e non ci sono state problematiche di rilievo o incidenti». Sabato, però, durante un servizio antibracconaggio nel C1 (nella “valle dei larici”) gli agenti hanno colto in flagranza un trentottenne del posto che aveva occultato un maschio di cervo abbattuto. Il cervo, nato quest'anno, è stato sequestrato, il cacciatore «sanzionato e segnalato dovrà risarcire il danno e sarà sospeso dall'albo degli accompagnatori per la caccia di selezione agli ungulati». Più magri i carnieri nell'Atc. Dentro c'era al massimo «una quaglia, un fagiano o una starna», dice Saleri. Meglio sono andate le anatre vicino a fiumi e canali, ma a dar soddisfazione, anche in pianura sono state le lepri nonostante il mais alto che fa da ottimo nascondiglio. D'altra parte, «l'anno scorso ne abbiamo catturate e reimmesse 650 – sottolinea il presidente Federcaccia Marco Bruni – e quest'anno arriveremo a 900». Per alzare il tono della domenica d'apertura ci sarebbe voluto altro. Tuttavia «è inutile lamentarsi della mancanza di selvaggina da penna – aggiunge Bruni -, la realtà è che tra molti cacciatori bresciani regna l'anarchia, si esce con i cani tutto l'anno senza rispettare i periodi di addestramento, magari il giorno dopo l'immissione della selvaggina». Ora Regione Lombardia sta modificando la legge, e «chiederemo più severità – promette -, per fare in modo che la stagione venatoria sia di tutti e non di pochi furbi».

fonte:bresciaoggi.it

 
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