Ricorso al T.A.R. Sardegna contro il calendario venatorio regionale sardo 2013-2014.

Gli ambientalisti chiedono sospensione del calendario venatorio 2013/2014

Gli ambientalisti chiedono sospensione del calendario venatorio 2013/2014

05/09/2013

Le associazioni ecologiste Lega per l’Abolizione della Caccia, Associazione Vittime della Caccia e Earth, hanno inoltrato ricorso al T.A.R. Sardegna chiedendo la sospensione del calendario venatorio regionale.

Secondo le associazioni sarebbero vari i motivi di illegittimità che investono l’intero calendario venatorio:

"E' stato emanato in assenza di un piano faunistico-venatorio, violando le norme più importanti della Legislazione nazionale e regionale in materia faunistico-venatoria (artt. 10 della legge n. 157/1992 e s.m.i., 19-20 della legge regionale n. 23/1998 e s.m.i.), in quanto la redazione del piano è stata voluta dal Legislatore come atto propedeutico e fondamentale per la pianificazione e programmazione della gestione della caccia e della conservazione del patrimonio faunistico;

tuttora non risulta effettuata alcuna procedura di valutazione di incidenza ambientale riguardo all’attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria (S.I.C.) e/o zone di protezione speciale (Z.P.S.) rispettivamente ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora e n. 09/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, come previsto dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale e già richiesto anche dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (nota n. 26029/T-A11 del 10 luglio 2012;

non è stato neppure sottoposto al preventivo parere all'I.S.P.R.A., nonostante l'art. 18, comma 4°, della legge n. 157\1992 e s.m.i. preveda che “le regioni, sentito l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (oggi Ispra), pubblicano, entro e non oltre il 15 giugno, il calendario regionale e il regolamento relativi all'intera annata venatoria”, con varie previsioni di caccia prive di motivazione (caccia alla Pernice sarda ormai rara, caccia alla Beccaccia fino al 19 gennaio 2014 e non al 10 gennaio 2014, perché dopo inizia la migrazione pre-nuziale secondo il noto “Key Concepts document on Period of Reproduction and prenuptial Migration of huntable bird Species in the EU”, la guida comunitaria in materia)".

A breve sarà fissata l’udienza di discussione davanti al T.A.R. Sardegna.

Le associazioni ecologiste Amici della Terra, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Lega per l’Abolizione della Caccia hanno, poi, inoltrato specifico ricorso il 16 luglio 2013 alla Commissione europea e alla Commissione per le petizioni del Parlamento europeo contro il calendario venatorio regionale approvato senza alcuna preventiva e vincolante procedura di valutazione di incidenza ambientale riguardo all’attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria e/o zone di protezione speciale.

Dall’istanza ecologista sono stati coinvolti anche il Ministero dell’ambiente e l’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente (Servizio tutela della natura e Servizio valutazione impatti).

"In buona sostanza, constatata la scarsa sensibilità ambientale in sede di elaborazione del calendario venatorio regionale, nonché la perdurante assenza del legame cacciatore – territorio, non rimane che il terreno del diritto per ristabilire condizioni accettabili di gestione del patrimonio faunistico isolano.

Ricordiamo, poi che il legame cacciatore – territorio è uno dei punti fondamentali del quadro normativo in tema di caccia c.d. sostenibile, come riconosciuto anche recentemente dalla giurisprudenza costituzionale (sent. Corte cost. n. 142/2013), tuttora assente in Sardegna nonostante le precise disposizioni della legge n. 157/1992 e s.m.i. e della legge regionale Sardegna n. 23/1998 e s.m.i.

Non sono bastati alla classe politica regionale sarda più di vent’anni dalla legge nazionale e quindici dalla legge regionale per attuarlo, solo ed esclusivamente per fare un favore alle parti più retrive del mondo venatorio isolano".


fonte: CastedduOnline.it
 
Il problema e' che, mentre i cacciatori aspettano il calendario venatorio per andare a caccia, le associazioni aspettano i calendari venatori per fare sistematicamente ricorso. Allora perché le AAVV non si propongono di collaborare nella stesura dei calendari!? Perché prestare il fianco a dei cialtroni che con gli stessi nostri soldi propongo di non esercitare un diritto?
 
Il ricorso che fa tremare il calendario venatorio 2013/2014

Il ricorso che fa tremare il calendario venatorio 2013/2014

17/09/2013

Di seguito riportiamo integralmente il ricorso al Tribunale Amministrativo della Regione Sardegna presentato dalle Associazioni Ambientaliste LAC, Earth e Associazione vittime della caccia attraverso il quale si richiede la sospensione del decreto dell'assessorato Difesa dell'Ambiente n. 19 del 4/7/13
La sentenza è prevista per martedì 17 settembre 2013

vedi allegato: Ricorso_TAR_2013.2014.pdf

fonte:arsvenandisardegna.it
 

Alberto 69

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06/09/2013

Le associazioni ecologiste Lega per l’Abolizione della Caccia, Associazione Vittime della Caccia, Earth, grazie al prezioso operato dell’avv. Massimo Rizzato, del Foro di Vicenza, hanno inoltrato ricorso al T.A.R. Sardegna avverso il calendario venatorio regionale della Sardegna (decreto assessoriale n. 19 del 4 luglio 2013), come scaturito dalle deliberazioni n. 05/01 del 27 giugno 2013 e n. 06/01 del 2 luglio 2013 del Comitato faunistico regionale.

E’ stata chiesta la sospensione del calendario venatorio regionale.


Vari i motivi di illegittimità che investono l’intero calendario venatorio:


è stato emanato in assenza di un piano faunistico-venatorio, violando le norme più importanti della Legislazione nazionale e regionale in materia faunistico-venatoria (artt. 10 della legge n. 157/1992 e s.m.i., 19-20 della legge regionale n. 23/1998 e s.m.i.), in quanto la redazione del piano è stata voluta dal Legislatore come atto propedeutico e fondamentale per la pianificazione e programmazione della gestione della caccia e della conservazione del patrimonio faunistico;

tuttora non risulta effettuata alcuna procedura di valutazione di incidenza ambientaleriguardo all’attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria (S.I.C.) e/o zone di protezione speciale (Z.P.S.) rispettivamente ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora e n. 09/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, come previsto dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale e già richiesto anche dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (nota n. 26029/T-A11 del 10 luglio 2012;
* non è stato neppure sottoposto al preventivo parere all’I.S.P.R.A., nonostante l’art. 18, comma 4°, della legge n. 157\1992 e s.m.i. preveda che “le regioni, sentito l’Istituto nazionale per la fauna selvatica (oggi Ispra), pubblicano, entro e non oltre il 15 giugno, il calendario regionale e il regolamento relativi all’intera annata venatoria”, con varie previsioni di caccia prive di motivazione (caccia alla Pernice sarda ormai rara, caccia alla Beccaccia fino al 19 gennaio 2014 e non al 10 gennaio 2014, perché dopo inizia la migrazione pre-nuziale secondo il noto “Key Concepts document on Period of Reproduction and prenuptial Migration of huntable bird Species in the EU”, la guida comunitaria in materia).

A breve sarà fissata l’udienza di discussione davanti al T.A.R. Sardegna.
Come si ricorda, le associazioni ecologisteAmici della Terra, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Lega per l’Abolizione della Caccia hanno, poi, hanno inoltrato specifico ricorso (16 luglio 2013)* alla Commissione europea e allaCommissione per le petizioni del Parlamento europeo avverso il calendario venatorio regionale approvato senza alcuna preventiva e vincolante procedura di valutazione di incidenza ambientaleriguardo all’attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria (S.I.C.) e/o zone di protezione speciale (Z.P.S.).
Dall’istanza ecologista sono stati coinvolti anche il Ministero dell’ambiente e l’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente (Servizio tutela della natura e Servizio valutazione impatti).
In buona sostanza, constatata la scarsa sensibilità ambientale in sede di elaborazione del calendario venatorio regionale, nonché la perdurante assenza del legame cacciatore – territorio, non rimane che il terreno del diritto per ristabilire condizioni accettabili di gestione del patrimonio faunistico isolano.
Ricordiamo, poi che il legame cacciatore – territorio è uno dei punti fondamentali del quadro normativo in tema di caccia c.d. sostenibile, come riconosciuto anche recentemente dalla giurisprudenza costituzionale (sent. Corte cost. n. 142/2013), tuttora assente in Sardegnanonostante le precise disposizioni della legge n. 157/1992 e s.m.i. e della legge regionale Sardegna n. 23/1998 e s.m.i.
Non sono bastati alla classe politica regionale sarda più di vent’anni dalla legge nazionale e quindici dalla legge regionale per attuarlo, solo ed esclusivamente per fare un favore alle parti più retrive del mondo venatorio isolano.

fonte:gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com

*Calendario della caccia: ricorso all'Ue Associazioni ecologiste contro la Regione.


Ricorso all'Unione Europea da parte di Amici della Terra, Gruppo d'Intervento Giuridico e Lega per l'Abolizione della Caccia contro il calendario venatorio regionale della Sardegna.

Le associazioni ecologiste hanno inoltrato la documentazione alla Commissione europea e alla Commissione per le petizioni del Parlamento europeo. "Tuttora - spiegano in una nota - non risulta effettuata alcuna procedura di valutazione di incidenza ambientale riguardo all'attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria (Sic) e/o zone di protezione speciale (Zps) rispettivamente ai sensi della direttiva n.92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, la fauna, la flora, e n.9/147/CE sulla tutela dell'avifauna selvatica, come previsto dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale e già richiesto anche dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Dell'istanza ecologista sono stati coinvolti anche il Ministero dell'Ambiente e l'Assessorato regionale dell'Ambiente (Servizio tutela della natura e Servizio valutazione impatti). "Constatata la scarsa sensibilità ambientale in sede di elaborazione del calendario venatorio regionale, nonché la perdurante assenza del legame cacciatore-territorio - concludono le associazioni ambientaliste - non rimane che il terreno del diritto per ristabilire condizioni accettabili di gestione del patrimonio faunistico isolano".

Martedì 16 luglio 2013 18:14

fonte:unionesarda.it
 
Il problema in questo paese è che il ricorso lo paga la comunità e non chi lo inoltra. Nemmeno in caso si sentenza avversa il riccorrente paga le spese. Se la legge prevedesse che chi fa ricorso se lo paga vedremmo un radicale cambiamento all'uso di questo strumento legislativo.-
 
In pratica e' stato fatto ricorso perche' il CV non e' stato presentatio all'ISPRA ....quindi il parere di detto inutile ente non e' vincolante ma se li bypassi allora fanno ricorso e ti bloccano la stagione....ma sti' giudici cosa interpretano?


Se fosse stato fatto davvero come dici sarebbe l'ennesima dimostrazione della TOTALE INCOMPETENZA che regna negli assessorati alla caccia...
Il parere ISPRA è OBBLIGATORIO.....ormai lo sa anche mio figlio che ha 6 anni.....e non è possibile che i cacciatori sardi rischino seriamente di perdere gg di caccia x una simile leggerezza....
 
Nicola noi siamo rimasti l'ultima Regione con il calendario venatorio emanato tramite legge regionale, pertanto il Tar non può far nulla.....è comunque sicuro che sarà l'ultimo anno anche perchè mi aspetto un imminente ricorso alla Corte Costituzionale (visto che siamo rimasti gli unici).
Discorso diverso invece per il calendario provinciale e questione Piano Faunistico di Bergamo, li purtroppo sai come la penso.....

A tal proposito e mi scuso per l'OT, da noi, hanno già cominciato a sistemare PFV e VAS in modo da non fare la fine delle regioni che hanno visto sospesa la stagione venatoria?
 
Caccia sospesa in Sardegna

Caccia sospesa in Sardegna

Dal sito Ars Venandi


I giudici del TAR sospendono il calendario venatorio 2013/2014
I giudici del Tribunale Amministrativo della Regione Sardegna hanno accolto il ricorso presentato dalle Associazioni Ambientaliste LAC; Earth e Associazione vittime della caccia nel quale si richiedeva la sospensione del decrteto dell'Assessorato Difesa dell'Ambiente n. 19 del 4/7/13 Restiamo in attesa di conoscere le motivazioni del provvedimento del TAR per capire attraverso quali modalità potrà essere riaperta la caccia in Sardegna.
 
E' una vera e propria persecuzione, ma non finirà mai? E non per essere pessimista ma temo quello che deciderà domani il TAR del Lazio. Spero che i vari responsabili delle nostre AAVV inizino a darsi da fare per mettere un freno a questi ricorsi che non sono altro che una buffonata a scapito della caccia e dei cacciatori.
 
I commenti di federcaccia al calendario venatorio

I commenti di federcaccia al calendario venatorio

23/09/2013

La Federcaccia Sardegna comunica che, come è ormai noto, il TAR Sardegna ha sospeso il calendario venatorio Sardo su ricorso degli ambientalisti basato su diversi motivi, di cui è stato accolto quello relativo alla mancata richiesta di parere all’ISPRA.

Federcaccia ha contestato in giudizio tutti i motivi di parte avversa ed, in particolare, quello accolto dal Tar.
Tuttavia, l’urgenza dell’imminente apertura generale ha indotto democraticamente il Comitato Regionale Faunistico, nella seduta del 19 u.s., a superare allo stato in tempo reale il problema delle motivazioni da addurre per rigettare il parere Ispra in toto, rinviando quindi la stessa apertura generale già fissata per il 22 settembre, al 29 settembre.
Ciò per superare il superficiale momento critico al riguardo addotto dall’ Ispra, per un mix di specie, comprese le migratorie.
Per tali motivi, superato il discorso sulla pernice e lepre, specie assolutamente sviluppate alla data della già prevista apertura generale, il Comitato Regionale Faunistico sarà impegnato il 22 ottobre appunto a fissare motivandole le date definitive per le diverse specie migratorie.
Immutato il resto del calendario nello specifico per il cinghiale ed altre specie di minore importanza.
Si fa notare che nel decreto n. 21011/29 del BURAS n.43 ci sono due refusi:

1) il Merlo si caccia nelle date stabilite per tutte le altre specie
2) Il cinghiale si caccia anche il 30 gennaio (nel BURAS nell'ultima decade di gennaio dopo il 3 manca lo 0)

Il nuovo decreto modificato verrà pubblicato giovedì 26 p.v.

In allegato il testo dell’ordinanza sospensiva del Tar e il nuovo calendario venatorio emanato.


ORDINANZA SOSPENSIVA
NUOVO CALENDARIO 2013/2014

fonte:federcaccia.org
 
Il nostro comitato faunistico ha deliberato un nuovo calendario venatorio con apertura domenica 29 settembre, sembrerebbe senza modifiche al calendario precedente se non il recupero della giornata alla nobile stanziale di domenica 22 il giorno 13 ottobre.
Speriamo abbiano fatto le cose bene adesso per non incorrere in un altro ricorso da parte dei nostri "amici"


Si hanno fatto le cose benissimo!!!!
A gennaio tutta l'avifauna chiusa, si va solo al cinghiale e volpe con squadre organizzate, che bisogno c'è di fare ricorso? Ci siamo tagliati le palle da soli!
 
Roba vista e rivista.... come ogni anno, dopo tutto. [mifaivomitare.gif]
E noi continuiamo imperterriti, non ci ferma neanche la pioggia!!!! [marameo.gif] [5a]
 
Non è una persecuzione....
Stanno colpendo tutte quelle Regioni che emanano calendari senza adempiere agli obblighi imposti dalla legge statale...
Senza PFV e VAS non si caccia.....ed è incredibile che dopo 2 anni tante amministrazioni regionali cadano ancora in questo...
 
Io credo che la sardegna abbia problemi diversi....sino ad oggi non ha applicato la 157 ed ha sempre passato indenne i ricorsi, se non, perdere quelli inerenti tempi troppo lunghi per alcune speci rapporto quanto stabilito dai kc. Vediamo le motivazioni, facile che la cosa possa essere risolta a breve per permettere di riprendere l'attività sospesa.
 
scusate il mezzo O.T. ma la domanda sorge spontanea e chiedo ai più esperti: quali sono le regioni ad oggi che non corrono rischi?? Grazie


Tutte quelle che emettono i rispettivi calendari entro Maggio oltreché quelle che ovviamente sono provviste di tutto cio' che le attuali norme impongono...PFV e VAS non scaduti e adeguate motivazioni se superano i pareri ISPRA...
Emettere calendari venatori entro Maggio si riesce a salvare la stagione anche in caso di ricorso accolto dal TAR avendo tutto il tempo per emetterne un altro o apporre le modifiche richieste entro Agosto..
Se vuoi dei nomi...Emilia Romagna, Veneto, Marche, Lombardia ( l'unica che emette ancora con legge regionale )..e penso altre ancora...

- - - Aggiornato - - -

Mi sa che i prossimi siamo noi...........................[19][19].


Voi al TAR siete ancora inattaccabili in quanto siete l'unica Regione che emette ancora il calendario con legge regionale e non con delibera amministrativa...

- - - Aggiornato - - -

Io credo che la sardegna abbia problemi diversi....sino ad oggi non ha applicato la 157 ed ha sempre passato indenne i ricorsi, se non, perdere quelli inerenti tempi troppo lunghi per alcune speci rapporto quanto stabilito dai kc. Vediamo le motivazioni, facile che la cosa possa essere risolta a breve per permettere di riprendere l'attività sospesa.


Mah Fabio...le motivazioni del ricorso erano le solite....mancanza di PFV e VAS per le SIC E ZPS.....
 
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