Ricorso al T.A.R. Sardegna contro il calendario venatorio regionale sardo 2013-2014.

Se di parte solo quello che interessa loro, è come se io fossi un giudice e fossi favorevole alla caccia .....tutti li respingo i loro ricorsi ...;)........battuta ovviamente.... ma in alcuni casi secondo me la interpretano un poco come vogliono.
 
Poveri imbecilli continuano a protestare contro il calendario regionale sardo che e' il piu' restrittivo d'Europa, 2 giorni di caccia settimana dal 10 di ottobre, prima a parte le 2 giornate di preapertura solo alle tortore nei giorni di 1 settembre e 5 settembre ci sono SOLO altre 3 giornate alla nobile stanziale il 22 il 29 settembre e il 6 ottobre poi avanti fino al 30 gennaio con caccia chiusa nei giorni 25 dicembre e 1 gennaio e 1 novembre.....si trovasse in Italia un calendario simile....eppure vogliono rompere i ******** lo stesso....spero che venga attuato un calendario come quelli regionali di tutta Italia cosi' poi si renderanno conto dei danni che le loro assurde proteste causano alla fine...
Manica di perfetti imbecilli tutti
 
Esposto alla magistratura contro funzionari Regione Sardegna

Esposto alla magistratura contro funzionari Regione Sardegna

19/09/2013


Se la stagione della caccia in Sardegna non si aprira' domenica prossima, come previsto, il consigliere regionale Ignazio Artizzu presentera' un esposto alla magistratura, per chiedere l'accertamento di eventuali responsabilita' degli uffici dell'assessorato regionale all'Ambiente nella decisione del Tar Sardegna di sospendere il calendario venatorio. "L'ordinanza evidenzia", osserva Artizzu, presidente di Federcaccia in provincia di Cagliari, "una gravissima omissione da parte degli uffici preposti alla predisposizione del calendario venatorio sardo". Il riferimento e' all'assenza del prescritto parere dell'Ispra, che la Regione Sardegna, sebbene con autonomia speciale, avrebbe dovuto acquisire per poter legittimamente adottare il calendario. "A quanto pare gli uffici hanno agito con una leggerezza e una superficialita' che ha dell'incredibile", protesta Artizzu. "Fin troppo farisaici e fiscali nei confronti dei cittadini che hanno la sventura di attendere documentazioni, autorizzazioni, interlocuzioni, gli stessi funzionari e dirigenti mostrano di essere nei propri confronti talmente 'indulgenti' da permettersi il lusso di dimenticare un passaggio obbligatori nella predisposizione di un provvedimento che interessa decine di migliaia di cittadini".

fonte.arsvenandisardegna.it
 
Il problema in questo paese è che il ricorso lo paga la comunità e non chi lo inoltra. Nemmeno in caso si sentenza avversa il riccorrente paga le spese. Se la legge prevedesse che chi fa ricorso se lo paga vedremmo un radicale cambiamento all'uso di questo strumento legislativo.-

Parole sacrosante!!! Loro ci provano se va male pazzienza!!! Non ci rimettono niente ma al contrario hanno avuto il merito di aver rotto i c.....oni per qualche giorno...!
 
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