Piano faunistico venatorio veneto 2014 - 2019: Aperte le consultazioni

Possiamo dire bene in parte..purtroppo ad oggi siamo contenti che le cose nn vadano in peggio,ma restino uguali..mentre dovremmo essere contenti quando le cose vanno in meglio..ma siamo talmente attaccati ovunque che(purtroppo)siamo costretti a gioire per un pareggio invece di una vittoria..siamo troppo abituati a perdere..
 
29 gennaio 2014
Consiglio veneto: piano faunistico-venatorio prorogato al 10 febbraio 2016


(Arv) Venezia 29 gen. 2014 - Prorogata fino al 10 febbraio 2016 la validità dell'attuale Piano faunistico venatorio. Lo ha deciso, con 28 si, 9 no e 8 astenuti, il Consiglio regionale approvando un disegno di legge presentato dalla Giunta. Il provvedimento giunto in aula prevedeva inizialmente la scadenza al 10 febbraio 2015, ma accogliendo un emendamento del consigliere del PD, Sergio Reolon, la data è stata ulteriormente posticipata a febbraio 2016. Si tratta della terza proroga di questo strumento, motivata dalla Giunta regionale con la necessità di concludere la stesura dei nuovi strumenti come la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e VINCA, di cui il futuro piano faunistico veneto sarà dotato. "Nessuna motivazione politica - spiega Davide Bendinelli, presidente della commissione Agricoltura Caccia e Pesca e relatore in aula del provvedimento - ma solo tecnica. Il nostro obiettivo principale resta quello di dare certezza al mondo venatorio. Si tratta di una scelta obbligata visto che ci vuole tempo per coordinare, secondo i nuovi strumenti, i diversi piani provinciali, che vanno "cuciti assieme" per redigere le nuove regole per la nostra Regione
 
Giunta veneta adotta piano faunistico venatorio 2014-2019

Giunta veneta adotta piano faunistico venatorio 2014-2019

STIVAL, “IMPOSTAZIONE MODERNA IN EQUILIBRIO TRA CACCIA E SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE”.

Comunicato stampa N° 1899 del 27/08/2014
(AVN) Venezia, 27 agosto 2014

La Giunta regionale, nella sua seduta di ieri su proposta dell’Assessore alla Caccia Daniele Stival, ha adottato il nuovo Piano Faunistico Venatorio 2014-2019, trasmettendolo al Consiglio regionale per il prosieguo dell’iter.

“Dopo un lungo e meticoloso cammino di elaborazione e di confronto a 360 gradi, che ha prodotto ben 703 osservazioni – sottolinea con soddisfazione Stival – è scaturito un Piano moderno ed equilibrato, capace di guardare anche oltre il quinquennio di validità. Un documento nel quale abbiamo contemperato le esigenze dei cacciatori ed il loro sacrosanto diritto a esercitare una passione che è nella tradizione identitaria del Veneto, e quelle della tutela dell’ambiente e della fauna. Senza contare l’importante volano economico che la caccia produce con il suo vasto indotto commerciale per l’intero Veneto. Questo piano è tra l’altro fra primi a livello nazionale ad essere approvato sulla base delle nuove rigide direttive europee. Ora il tutto è nelle mani dei colleghi del Consiglio regionale – aggiunge Stival – con l’auspicio che il Piano possa diventare legge al più presto, per supportare l’intera attività venatoria regionale”.”.

Il Piano, composto da numerosi allegati tecnici, indica una significativa serie di obiettivi strategici.
1) Conseguire gli obiettivi di conservazione e tutela della fauna e degli habitat posti dalle Direttive comunitarie in base ad una razionale programmazione del territorio e delle risorse naturali.
2) Valorizzare le attività gestionali e venatorie e le tradizioni venatorie regionali legate alle peculiarità territoriali e faunistiche.
3) Ottenere un misurabile miglioramento dei parametri di autosufficienza della produzione di selvaggina cacciabile e una riduzione dei contingenti di selvaggina “importata” da altri territori.
4) Gestire il naturale ritorno dei grandi carnivori sulle Alpi attraverso il coordinamento a livello intra ed extra regionale.
5) Ricondurre il fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica alle attività agricole a livelli di sostenibilità economica e di tollerabilità, favorendo le attività di prevenzione.
6) Contenere l’espansione, tendendo all’eliminazione, di specie estranee al panorama faunistico regionale, in particolare se la loro presenza è in conflitto con le attività antropiche e con la salvaguardia delle specie autoctone, con particolare riferimento al cinghiale e alla nutria.
7) Valorizzare il prelievo venatorio come strumento di equilibrio nella gestione degli ungulati per favorire il miglioramento qualitativo e l’equilibrio numerico fra le diverse classi di età.
8) Promuovere un miglioramento in termini qualitativi e quantitativi del livello di conoscenza delle componenti faunistiche regionali, dei parametri relativi all’attività venatoria e a tutte le attività connesse alla gestione faunistica.
9) Attenuare i livelli di “conflitto” e di “percezione negativa” rispetto alla caccia da parte dell’opinione pubblica e del mondo agricolo ponendo attenzione al riconoscimento della proprietà privata e alle attività economiche e socio culturali in ambito agro-silvo-pastorale che manifestano livelli di criticità nella compatibilità con l’attività venatoria.
10) Promuovere più sinergia negli obiettivi ed un maggior coordinamento delle scelte tra la gestione privatistica della caccia (nella Aziende faunistico-venatorie e agro-turistico-venatorie) e la gestione programmata (negli Ambiti Territoriali di Caccia – ATC).



fonte:regioneveneto.it
 
Possiamo dire bene in parte..purtroppo ad oggi siamo contenti che le cose nn vadano in peggio,ma restino uguali..mentre dovremmo essere contenti quando le cose vanno in meglio..ma siamo talmente attaccati ovunque che(purtroppo)siamo costretti a gioire per un pareggio invece di una vittoria..siamo troppo abituati a perdere..

ogni volta che si fa un piano faunistico nuovo perdiamo territorio cacciabile
 
il problema è che non dobbiamo difenderci solo da chi ci è contro ma anche da chi in teoria dovrebbe difenderci
comunque dalle prossime elezioni se vanno come devono andare le cose per la caccia miglioreranno cominceremo a riprenderci qualche soddisfazione
 
Osservazioni delle associazioni

Osservazioni delle associazioni

Comunicato stampa N° 145 del 21/01/2014

(AVN) – Venezia, 21 gennaio 2014

Un’informativa sul complesso iter istruttorio relativo all’approvazione del Piano Faunistico-venatorio regionale 2014-2019 è stata presentata oggi dall’assessore alla caccia Daniele Stival nel corso dell’odierna seduta della giunta regionale. L’iter vede infatti impegnate l’Amministrazione regionale e le Amministrazioni provinciali (che procedono in termini coordinati nel percorso di approvazione dei rispettivi strumenti di piano) nella messa a punto delle documentazioni da sottoporre alla competente Commissione regionale VAS per l’acquisizione del necessario parere a termini di legge.

“Tra i “passaggi” più qualificanti – ha fatto rilevare Stival - si inserisce l’analisi e la valutazione delle osservazioni sulla proposta di Piano faunistico-venatorio regionale (approvata il 12 agosto scorso) pervenute, in termini unitari, da parte delle rappresentanze regionali delle Associazioni venatorie. Tali proposte si pongono, sulla base della loro formulazione unitaria riconducibile alla maggioranza delle Associazioni venatorie presenti nel Veneto (ANUU; Arcicaccia; Federcaccia; Italcaccia; LiberaCaccia) e alla maggioranza dei cacciatori veneti, quale contributo decisivo a supporto dell’Amministrazione regionale, che può quindi avvalersi, da parte del mondo venatorio, di un contributo responsabile che fa sintesi dei particolarismi”.

“La definizione del nuovo Statuto tipo degli Ambiti territoriali di caccia – ha aggiunto - rappresenta uno dei temi che più stanno a cuore del mondo venatorio. Esso rappresenta lo strumento che, a livello territoriale, dovrà supportare le compagini associative nella realizzazione degli obiettivi del nuovo Piano che dovrà farsi carico di una complessiva modernizzazione dello specifico sistema regionale in un’ottica di rinnovata integrazione con il mondo agricolo, nonché in un’ottica di sostenibilità faunistico-ambientale ed economica del sistema stesso. E’ evidente che in tale contesto non possono non essere valutate con grande attenzione le proposte del mondo venatorio volte a favorire, attraverso appunto una equilibrata “rivisitazione” dello Statuto tipo, una positiva transizione verso gli assetti gestionali preconizzati dalla Giunta regionale in sede di adozione preliminare dello strumento di piano”.

“Alcune di queste osservazioni, in corso di formale implementazione nell’ambito delle documentazioni da sottoporre alla Commissione VAS, comprensiva degli orientamenti assunti dalla Giunta regionale in ordine all’insieme delle numerose osservazioni pervenute da parte dei vari portatori di interesse, appaiono fin d’ora meritevoli di accoglimento”. Stival, in particolare, ha fatto riferimento all’opportunità di misurare a livello di Ambito territoriale di caccia la rappresentatività delle Associazioni venatorie chiamate a designare propri rappresentanti nei Comitati direttivi; di eleggere il Presidente dell’Ambito territoriale di caccia tra i membri del Comitato direttivo espressione del mondo venatorio; di ridurre la penale per ritardata iscrizione all’Ambito territoriale di caccia, da attestarsi al 20% della quota di iscrizione; di prevedere un regolamento specifico, da approvarsi in sede provinciale, che definisca preventivamente quelli che possono essere i “patti associativi” che l’Assemblea dei soci può approvare e correlate sanzioni; di escludere ogni patto che possa attenere alla regolamentazione dell’esercizio venatorio, funzione che spetta al calendario venatorio regionale ai sensi di legge; di prevedere che i cinque rappresentanti designati dall’Assemblea a partecipare con voto consultivo alle riunioni degli organi direttivi siano proposti dalle Associazioni venatorie presenti nell’Ambito territoriale di caccia; di riconoscere la validità in seconda convocazione delle riunioni dell’Assemblea con qualsiasi numero di soci intervenuti; di stabilire che la Provincia, in sede di decisione sulla proposta dell’Ambito territoriale di caccia di sospensione/esclusione del socio, applichi lo specifico regolamento approvato in via preventiva.

Ulteriori osservazioni/indirizzi che da subito appaiono meritevoli di accoglimento per Stival sono: stabilire che le oasi nelle Aziende faunistico-venatorie vallive non possono essere individuate ad una distanza inferiore a metri 100 dai confini dell’Azienda al fine di consentire, senza impatto a carico dell’area protetta, il recupero dei capi abbattuti all’esterno dell’Azienda medesima; fare riferimento, negli indirizzi relativi alla caccia di selezione, alle disposizioni dettate, in materia di armi e relativi calibri, dalla legge quadro nazionale di riferimento n.157/92; stabilire che i danni da fauna selvatica a carico degli Ambiti territoriali di caccia sono solo quelli arrecati da fauna cacciabile immessa; dare atto che non sussistono divieti all’immissione di selvaggina stanziale cacciabile dopo il 31 agosto, in un contesto di pianificazione che pur mira ad una tendenziale riduzione delle immissioni medesime.

“Con altrettanta attenzione – conclude Stival - stiamo verificando altre proposte come la riscrittura dell’articolo valichi montani ai solo fini scientifici, la fruizione di giornate in alternativa alla scelta di caccia effettuata e la mobilità di alcune giornate sul territorio regionale per la caccia alla migratoria. Queste ed altre osservazioni arrivate dal territorio veneto saranno portate all’attenzione della giunta regionale”.

fonte:regione.veneto.it
 
STIVAL, “IMPOSTAZIONE MODERNA IN EQUILIBRIO TRA CACCIA E SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE”.

Comunicato stampa N° 1899 del 27/08/2014
(AVN) Venezia, 27 agosto 2014

La Giunta regionale, nella sua seduta di ieri su proposta dell’Assessore alla Caccia Daniele Stival, ha adottato il nuovo Piano Faunistico Venatorio 2014-2019, trasmettendolo al Consiglio regionale per il prosieguo dell’iter.

“Dopo un lungo e meticoloso cammino di elaborazione e di confronto a 360 gradi, che ha prodotto ben 703 osservazioni – sottolinea con soddisfazione Stival – è scaturito un Piano moderno ed equilibrato, capace di guardare anche oltre il quinquennio di validità. Un documento nel quale abbiamo contemperato le esigenze dei cacciatori ed il loro sacrosanto diritto a esercitare una passione che è nella tradizione identitaria del Veneto, e quelle della tutela dell’ambiente e della fauna. Senza contare l’importante volano economico che la caccia produce con il suo vasto indotto commerciale per l’intero Veneto. Questo piano è tra l’altro fra primi a livello nazionale ad essere approvato sulla base delle nuove rigide direttive europee. Ora il tutto è nelle mani dei colleghi del Consiglio regionale – aggiunge Stival – con l’auspicio che il Piano possa diventare legge al più presto, per supportare l’intera attività venatoria regionale”.”.

Il Piano, composto da numerosi allegati tecnici, indica una significativa serie di obiettivi strategici.
1) Conseguire gli obiettivi di conservazione e tutela della fauna e degli habitat posti dalle Direttive comunitarie in base ad una razionale programmazione del territorio e delle risorse naturali.
2) Valorizzare le attività gestionali e venatorie e le tradizioni venatorie regionali legate alle peculiarità territoriali e faunistiche.
3) Ottenere un misurabile miglioramento dei parametri di autosufficienza della produzione di selvaggina cacciabile e una riduzione dei contingenti di selvaggina “importata” da altri territori.
4) Gestire il naturale ritorno dei grandi carnivori sulle Alpi attraverso il coordinamento a livello intra ed extra regionale.
5) Ricondurre il fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica alle attività agricole a livelli di sostenibilità economica e di tollerabilità, favorendo le attività di prevenzione.
6) Contenere l’espansione, tendendo all’eliminazione, di specie estranee al panorama faunistico regionale, in particolare se la loro presenza è in conflitto con le attività antropiche e con la salvaguardia delle specie autoctone, con particolare riferimento al cinghiale e alla nutria.
7) Valorizzare il prelievo venatorio come strumento di equilibrio nella gestione degli ungulati per favorire il miglioramento qualitativo e l’equilibrio numerico fra le diverse classi di età.
8) Promuovere un miglioramento in termini qualitativi e quantitativi del livello di conoscenza delle componenti faunistiche regionali, dei parametri relativi all’attività venatoria e a tutte le attività connesse alla gestione faunistica.
9) Attenuare i livelli di “conflitto” e di “percezione negativa” rispetto alla caccia da parte dell’opinione pubblica e del mondo agricolo ponendo attenzione al riconoscimento della proprietà privata e alle attività economiche e socio culturali in ambito agro-silvo-pastorale che manifestano livelli di criticità nella compatibilità con l’attività venatoria.
10) Promuovere più sinergia negli obiettivi ed un maggior coordinamento delle scelte tra la gestione privatistica della caccia (nella Aziende faunistico-venatorie e agro-turistico-venatorie) e la gestione programmata (negli Ambiti Territoriali di Caccia – ATC).



fonte:regioneveneto.it
chiacchiere. comincia a risarcire i malghesi delle mattanze dell orso invece di blaterare tanto
 
STIVAL, “IMPOSTAZIONE MODERNA IN EQUILIBRIO TRA CACCIA E SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE”.

Comunicato stampa N° 1899 del 27/08/2014
(AVN) Venezia, 27 agosto 2014

La Giunta regionale, nella sua seduta di ieri su proposta dell’Assessore alla Caccia Daniele Stival, ha adottato il nuovo Piano Faunistico Venatorio 2014-2019, trasmettendolo al Consiglio regionale per il prosieguo dell’iter.

“Dopo un lungo e meticoloso cammino di elaborazione e di confronto a 360 gradi, che ha prodotto ben 703 osservazioni – sottolinea con soddisfazione Stival – è scaturito un Piano moderno ed equilibrato, capace di guardare anche oltre il quinquennio di validità. Un documento nel quale abbiamo contemperato le esigenze dei cacciatori ed il loro sacrosanto diritto a esercitare una passione che è nella tradizione identitaria del Veneto, e quelle della tutela dell’ambiente e della fauna. Senza contare l’importante volano economico che la caccia produce con il suo vasto indotto commerciale per l’intero Veneto. Questo piano è tra l’altro fra primi a livello nazionale ad essere approvato sulla base delle nuove rigide direttive europee. Ora il tutto è nelle mani dei colleghi del Consiglio regionale – aggiunge Stival – con l’auspicio che il Piano possa diventare legge al più presto, per supportare l’intera attività venatoria regionale”.”.

Il Piano, composto da numerosi allegati tecnici, indica una significativa serie di obiettivi strategici.
1) Conseguire gli obiettivi di conservazione e tutela della fauna e degli habitat posti dalle Direttive comunitarie in base ad una razionale programmazione del territorio e delle risorse naturali.
2) Valorizzare le attività gestionali e venatorie e le tradizioni venatorie regionali legate alle peculiarità territoriali e faunistiche.
3) Ottenere un misurabile miglioramento dei parametri di autosufficienza della produzione di selvaggina cacciabile e una riduzione dei contingenti di selvaggina “importata” da altri territori.
4) Gestire il naturale ritorno dei grandi carnivori sulle Alpi attraverso il coordinamento a livello intra ed extra regionale.
5) Ricondurre il fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica alle attività agricole a livelli di sostenibilità economica e di tollerabilità, favorendo le attività di prevenzione.
6) Contenere l’espansione, tendendo all’eliminazione, di specie estranee al panorama faunistico regionale, in particolare se la loro presenza è in conflitto con le attività antropiche e con la salvaguardia delle specie autoctone, con particolare riferimento al cinghiale e alla nutria.
7) Valorizzare il prelievo venatorio come strumento di equilibrio nella gestione degli ungulati per favorire il miglioramento qualitativo e l’equilibrio numerico fra le diverse classi di età.
8) Promuovere un miglioramento in termini qualitativi e quantitativi del livello di conoscenza delle componenti faunistiche regionali, dei parametri relativi all’attività venatoria e a tutte le attività connesse alla gestione faunistica.
9) Attenuare i livelli di “conflitto” e di “percezione negativa” rispetto alla caccia da parte dell’opinione pubblica e del mondo agricolo ponendo attenzione al riconoscimento della proprietà privata e alle attività economiche e socio culturali in ambito agro-silvo-pastorale che manifestano livelli di criticità nella compatibilità con l’attività venatoria.
10) Promuovere più sinergia negli obiettivi ed un maggior coordinamento delle scelte tra la gestione privatistica della caccia (nella Aziende faunistico-venatorie e agro-turistico-venatorie) e la gestione programmata (negli Ambiti Territoriali di Caccia – ATC).



fonte:regioneveneto.it


Non so se sbaglio ma ho come l'impressione che noi cacciatori della migratoria nn avremmo gran benefici da questo piano faunistico..ma andrà più a favore dei soliti..bho io nn mi fido molto
 
Il Consiglio Regionale del Veneto boccia il piano faunistico venatorio di Stival

Il Consiglio Regionale del Veneto boccia il piano faunistico venatorio di Stival



Vince la linea Berlato: il consiglio regionale del veneto boccia il piano faunistico venatorio di Stival.

L’Associazione Cacciatori Veneti-Confavi e l’Associazione Enalcaccia P.T. plaudono alla decisione del Consiglio regionale del Veneto di bocciare il nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale, adottato dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore leghista Daniele Stival in data 12 agosto 2013 con DGR n. 1518 e di prorogare la validità del vigente Piano faunistico Venatorio per almeno due anni..
Anche nel corso della grande manifestazione di Vicenza del 25 gennaio u.s., alla quale hanno partecipato oltre 2.500 cacciatori, è stata ribadita la ferma contrarietà da parte del mondo venatorio veneto alla proposta avanzata dalla Giunta regionale i cui contenuti, se approvati dal Consiglio regionale, avrebbero comportato la decimazione di quella parte coraggiosa rimanente di cacciatori che ancora continuano ad esercitare l’attività venatoria nella nostra regione nonostante le ripetute nefandezze di cui si è macchiata la Giunta regionale del Veneto negli ultimi quattro anni.
I cacciatori del Veneto sono stanchi di subire le conseguenze dell’evidente ed imbarazzante impreparazione di chi ha causato ripetute sospensione del calendario venatorio regionale, di chi li ha privati del diritto di applicare il regime di deroga ( contrariamente a quanto invece esplicitamente consentito dalle normative comunitarie, nazionali e regionali vigenti ), di chi, dopo l’approvazione di ben tre leggi e tre delibere di Giunta, non è ancora riuscito a risolvere il problema degli appostamenti ad uso venatorio, problema che mette i cacciatori in pericolo di essere denunciati per abuso edilizio ed abuso paesaggistico, reati per i quali sono previste sanzioni penali che vanno dai 30.000 ai 103.000 euro.
Ci mancava solo che venisse approvata quella indecente proposta di PFVR adottata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Stival spalleggiato dai dirigenti del CRAVN per dare il colpo di grazia ai cacciatori del Veneto.
A questo punto ci chiediamo come faranno i dirigenti venatori che compongono il CRAVN (organismo dall’acronimo inpronunciabile, presieduto da quel leghista Flavio Tosi che ha voluto Stival all’assessorato regionale alla caccia), a giustificare ancora l’operato di questa Giunta regionale che, nei quattro anni dal proprio insediamento, ha combinato più danni della grandine.
Speriamo che questo anno che manca al termine della legislatura regionale passi in fretta, nella speranza che chi sostituirà questi amministratori regionali saprà trovare adeguata soluzione a tutti quei problemi tutt’ora irrisolti.

Maria Cristina Caretta
Associazione Cacciatori Veneti – CONFAVI
 
brrrrrrrrrrr.....mi vengono i brividi.................appena lo avrò letto punto per punto potrò dare un giudizio..........ora come ora sapendo da chi è stato emanato ho solo paura..................speriamo bene........ma dubito....speravo venisse posticipato ancora in modo da andare alle elezioni del prossimo anno, con ( spero ) un nuovo assessore alla caccia invece dovremmo subire questo PFV elaborato da chi di caccia ne capisce ben poco........

Ciao,Marco.
 
Veneto: Consegnato parere VAS su piano faunistico

Veneto: Consegnato parere VAS su piano faunistico

Venerdì 23 Maggio 2014

CACCIA:CONSEGNATO NEI TEMPI PARERE VAS SU NUOVO PIANO FAUNISTICO VENATORIO. ASSESSORE: “ORA NUOVO CONFRONTO CON ASSOCIAZIONI CACCIATORI, POI l’OK IN GIUNTA”.

Comunicato stampa N° 1228 del 23/05/2014

E’ stato consegnato nei tempi previsti dalla commissione regionale di Valutazione Ambientale Strategica il parere definitivo per la conclusione del nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale.

Lo annuncia l’assessore regionale alla caccia del Veneto.

“Ora – sottolinea con soddisfazione l’Assessore – daremo il via ad un ulteriore confronto con le associazioni venatorie. Appena concluso questo passaggio, porterò in Giunta la proposta di approvazione definitiva di un Piano che ha l’ambizione di proiettarsi anche oltre i cinque anni previsti per legge”.


fonte:regione.veneto.it
 
Speriamo che alle prossime elezioni regionali Berlato si candidi come assessore alla caccia e ci dimostri con i fatti tutto ciò che va dicendo da tempo. Sperando naturalmente che il suo partito vinca l'elezioni, altrimenti siamio fritti se mollano il Veneto in mano alla lega, vedasi dove siamo andati a finire negli ultimi anni grazie alla gestione di Zaia-Stival e Tosi per chiudere l'allegra compagnia.
 
Piano faunistico venatorio veneto in retta d’arrivo

Piano faunistico venatorio veneto in retta d’arrivo

Mercoledì 09 Aprile 2014

OK DELLA GIUNTA A OSSERVAZIONI, ORA IN VAS, SUBITO DOPO L’APPROVAZIONE E L’INVIO IN CONSIGLIO.

Comunicato stampa N° 919 del 09/04/2014


Dopo aver ricevuto 114 comunicazioni di soggetti diversi, contenenti ben 703 osservazioni sulla proposta di nuovo Piano Faunistico Venatorio, la Giunta regionale, nella sua ultima seduta su proposta dell’Assessore alla Caccia, ha approvato l’elenco delle osservazioni pervenute e le modalità del loro recepimento da parte dell’Amministrazione regionale.

“Tutti i portatori d’interesse – sottolinea l’Assessore – hanno potuto esprimere le proprie valutazioni, proposte e contributi che in questa delibera trovano formalizzazione. Ora la proposta di Piano andrà al vaglio della Commissione Vas (Valutazione Ambientale Strategica) per i numerosi aspetti ambientali affrontati da ben 203 osservazioni. E’ l’ultimo passaggio tecnico – aggiunge con soddisfazione l’Assessore – al quale a breve seguirà l’approvazione in Giunta regionale e la trasmissione in Consiglio per il voto definitivo”.

“Ne scaturirà – conclude il responsabile regionale dell’attività venatoria – un piano moderno ed equilibrato, perché in grado di contemperare le esigenze dei cacciatori ed il loro sacrosanto diritto a esercitare una passione che è nella tradizione identitaria del Veneto, e quelle della tutela dell’ambiente e della fauna”.


fonte:regione.veneto.it
 
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