Niente deroghe in Lombardia: lo ha ribadito l’assessore Fava che ha incontrato le associazioni venatorie.
Deroghe in Lombardia:DELUSIONE TOTALE da parte delle associazioni che al gran completo (FIDC- ANUU- ACL- Libera- Enalcaccia- CPA- Italcaccia- Arci) hanno incontrato in Regione l’assessore alla caccia Fava. Le deroghe non si fanno !
Solo ( forse ) un atto amministrativo sulla questione apertura roccoli.
L’assessore FAVA , sollecitato dai rappresentanti delle associazioni a più riprese,ha lasciato la riunione parecchio stizzito .
Nessuna apertura quindi sul fronte della caccia in deroga da parte dell’assessore lombardo della Giunta Maroni, anzi il suo è stato un atteggiamento di chiusura e anche critico nei confronti di chi lo ha attaccato per questo suo atteggiamento.
Tanto che ad un certo punto l’assessore ha lasciato la riunione rifiutandosi anche d’incontrare in seconda battuta Aurelio Guarneri ass.re alla caccia bresciano.
Potrebbe invece esserci una delibera per l’apertura dei roccoli per la cattura dei richiami vivi. Restano così a bocca asciutta i quasi 100.000 cacciatori lombardi che ogni anno versano oltre 6 milioni di euro nelle casse regionali con la tassa di concessione.
Nel frattempo i CUPAV di Brescia e Bergamo hanno individuato nella persona dell’avv. Bonsanto ( del foro di Bologna) la persona atta a rappresentarli a Bruxelles in un incontro da programmare.
E’ chiaro che a questo punto occorre che le associazioni lombarde, tutte, facciano sentire la loro voce attraverso una serie di manifestazioni e iniziative di protesta al mondo politico (Lega-Pdl) che della caccia e dei posti di lavoro se ne infischiano altamente, pensando solo alla poltrona, allo stipendio e alla cura del proprio “orticello”. Serve una risposta forte e immediata da parte di tutti.
IO NON CAPISCO PIù NULLA DI CHI SARà LA COLPA ......TANTE PROMESSE MENTRE PRENDONO IL VOTO POI .....LO PRENDIAMO SEMPRE IN QUEL POSTO


Caccia & Dintorni – La redazione


Tratto da http://www.cacciaedintorni.it/
 
REGIONE LOMBARDIA: BRUXELLES BOCCIA LA PROPOSTA INVIATA DA ALCUNI CONSIGLIERI DI LEGA E PDL - NON COMPATIBILE !
28 Agosto 2013
E’ arrivata la risposta della Direzione Ambiente della Commissione Europea alla bozza di delibera regionale per la caccia in deroga in Lombardia inviata da alcuni consiglieri regionali lombardi tra cui i bresciani Rolfi e Parolini. Scrive il direttore Kremlis: ”Il vostro progetto di deroga per la stagione venatoria 2013/2014 non appare compatibile con l’art.9 della direttiva uccelli in quanto la deroga prospettata non contiene una motivazione adeguata, non dimostra l’assenza di altre soluzioni soddisfacenti e appare carente per quanto riguarda il calcolo della piccola quantità”. Ci pare che non ci siano quindi speranze per un provvedimento lombardo anche perché la lettera della Direzione Ambiente si conclude con un’altra frase che non lascia dubbi: “In conclusione questi servizi ribadiscono che, qualora le Autorità lombarde adottassero una deroga che non adottasse tutte le condizioni imposte dall’art.9 della direttiva ciò costituirebbe una nuova violazione della sentenza della Corte di Giustizia del 15 luglio nella causa C-573/08”. Federcaccia Brescia ritiene che la bozza lombarda rispettasse in larga misura la normativa europea, certo è che se questa decisione spetta a dei burocrati che applicano alla lettera le leggi comunitarie e soprattutto scrivono, sempre in questo documento :”Questi servizi ribadiscono che, secondo la giurisprudenza europea, il richiamo alla tradizione non può giustificare la caccia in deroga” allora c’è una sola cosa da fare: cambiare le regole, cambiare la legge! E le leggi, fino a prova contraria, non le cambiano i burocrati ma il Parlamento Europeo su proposta e impegno degli eurodeputati.

Cacciapensieri FIDC Brescia

Una cosa mi sfugge... ma questa è la richiesta inviata dall'Assessore FAVA? O si tratta di una precedente richiesta fatta solo da alcuni Consiglieri?
Comunque sia.. AMEN E' FINITA
 
Zanoni, sei veramente un poveraccio, intimi ad altri di rispettare le leggi mentre tu, ripeto, poveraccio patentato, dai contro alla caccia e ai cacciatori che hanno la legge dalla loro parte in tutto e per tutto. Non so se mai, un giorno, poveraccio leggerai questo post o se qualcuno ti riferira' di questo, ma se ti arrivasse alle orecchie che qualcuno ti ha nominato, ebbene si, poveraccio, ti ho nominato mio malgrado. Poveraccio.
 
ancora con stè deroghe...la frase iniziale dello scritto dice tutto....ci vuole coraggio...coraggio di chi?dei nostri politici?degli assessori regionali (perchè son loro che devono attuarle?perchè dovrebbero farlo..perchè cercare rogne..per un piccolo sparuto gruppo di cacciatori?....mah??....
 
Mi piacerebbe sapere come è "classificata" la caccia con il vischio in Francia o nella stessa nazione quella alle palombe con le reti.
 
”Questi servizi ribadiscono che, secondo la giurisprudenza europea, il richiamo alla tradizione non può giustificare la caccia in deroga”
Questa frase non lascia dubbi sul fatto che si tratta di una vera e propria presa di posizione nei confronti dell'italia se no non vedo come la francia potrebbe cacciare l'ortolano se non per tradizione...quindi vuol dire che i nostri eurodeputati insediati ai tempi di pecoraro lassù hanno potere, il potere per dire no a tutto ciò che chiede l'italia..altro dire che zanoni e co. chiaccherano e basta...da quel che si vede evidentemente fanno anche i fatti...
 
Anuu: Le deroghe sono possibili, ecco come…

Anuu: Le deroghe sono possibili, ecco come…

Le deroghe non sono un miraggio. Ecco come chiudere la partita in Europa.
La possibilità di esercitare il prelievo in deroga non è un miraggio e non è assolutamente vero che ormai sia impossibile, per le Regioni interessate, predisporre e approvare i necessari provvedimenti in tempo utile per l’ormai imminente avvio ufficiale della stagione venatoria 2013/2014.
Ci sono tutte le condizioni tecniche e giuridiche per superare le ultime difficoltà sia a livello comunitario sia a livello regionale.
Ma per far questo occorre senso di responsabilità e il coraggio di dire le cose come stanno ai cacciatori senza illuderli con demagogiche promesse, con proposte insostenibili o fomentando il loro giustificato malcontento giocando allo scaricabarile delle responsabilità politiche tra livelli istituzionali coinvolti (europei, nazionali e regionali), perché così facendo non si risolvono i problemi ma, anzi, si rischia solo di perdere per sempre la possibilità di mantenere vive le nostre cacce tradizionali.
Se si vuole, oggi come oggi, dare delle certezze di base ai cacciatori (per poi con fatica e impegno risalire la china e riconquistare nuove e maggiori opportunità per il futuro), che ci piaccia o no, non è purtroppo possibile prescindere da alcune condizioni che la Commissione UE ha chiesto, rispondendo con delle recenti comunicazioni alla Regione Lombardia e alla Regione Veneto, siano rispettate per l’approvazione di una Delibera regionale sul prelievo in deroga 2013 che, in estrema sintesi, risultano essere le seguenti:
Limitare il prelievo in deroga solo ai cacciatori effettivamente interessati a tale forma di prelievo. Un limite massimo del 15-20 per cento del totale dei cacciatoridi ogni regione potrebbe essere sufficiente a soddisfare entrambe le parti in causa.
Il prelievo dovrebbe svolgersi unicamente da appostamento fisso e temporaneo(preindicando il luogo di realizzazione) al fine di agevolare i controlli previsti dalla normativa, tenendo conto, comunque, della necessità di rispettare, in sede di rapporto tra le quantità prelevabili e gli impianti autorizzati al prelievo, il principio della piccola quantità prelevabile.
La segnatura dei capi prelevati in deroga va effettuata immediatamente subito dopo “l’atto dell’abbattimento” e il recupero su un apposito “carnet” (o sul tesserino venatorio regionale).
Vanno definiti periodi di prelievo che coincidano con il periodo di “passo pieno” delle specie interessate.
Le specie devono essere individuate tra quelle che godono di un favorevole stato di conservazione e il calcolo della piccola quantità prelevabile può essere effettuato direttamente dalle Regioni sulla base di contingenti da tempo soggetti a uno stretto sistema di monitoraggio, come ipotizzato nella risposta del Commissario Potocnik (n. E-004671/2013-I) che fornisca dati adeguati e pertinenti come per le specie residenti in Regione Veneto e Lombardia (bird resident) o sulla base di quanto affermato a pag. 89 della Guida interpretativa della Direttiva (versione inglese) ove è riportato un esempio per il calcolo della piccola quantità per la specie Porciglione.
La Commissione UE ha anche dato la propria disponibilità per la più ampia collaborazione per una corretta applicazione.
Chiediamo, quindi, di partecipare con determinazione a questi incontri onde chiudere la partita a livello comunitario per poi garantire la stessa determinazione a livello regionale rispettosa dei dettati europei, delle aspettative dei cacciatori e nello stesso tempo pienamente sostenibile nelle competenti sedi.

Bergamo, 04.09.2013


ANUUMigratoristi Stampa
 
Io sono toscano quindi per definizione alle deroghe non ci penso neanche purtroppo, ma in veneto e lombardia non cambia niente alla luce delle modifiche apportate alla legge 157/92 in questi giorni?

Certo che cambia, nel senso che la nuove modifiche apportate con la recente comunitaria alla 157 sono la pietra tombale x le deroghe secondo il comma c.... ma vedo che qualcuno continua a illudersi ascoltando i quaraqua che abbiamo in Regione.
 
La questione è semplice.... molto semplice.. quelli che ci rappresentano nel parlamento europeo o sono verdi o non hanno i ******** per ribattere tutte le proposte di legge che fanno gli altri stati (Francia-Germania) che legiferano (ovviamente e giustamente) a loro piacimento e non solo sulla caccia ma su tutto... c'è una specie di egemonia soprattutto da parte dei crucchi e gli altri si attaccano!!!
Questo mi è stato spiegato da un parente di mia cognata che vive a bruxelles e lavora proprio in parlamento... x farvi un esemio "****" non tanto tempo fa si è discussa una legge sui succhi di frutta in particolare sul contenuto in frutta che mi pare fosse almeno il 40% del totale... essendo i crucchi dei bevitori di succo a tradimento con una percentuale cosi alta di frutta presente nei succhi non riuscivano a star dietro alla domanda quindi erano costretti ad importare dall Italia la frutta che non riuscivano a coltivare!! Bene ora hanno portato il limite al 20% di frutta nel succo.. cosi facendo riescono a tenere in casa tutta la produzione senza importare nulla.... legge approvata all unanimità!!! Nessuno si è opposto... nessun italiano ha detto un bif!! Così è anche x la caccia...
 
Non si preoccupi il Sig Zanoni, cmq si interessa anche degli agricoltori senza che debba consigliarlo lui, anzi dovrebbe interessarsi piu' l'EURODEPUTO a certi problemi che affliggono chi coltiva duramente la terra e tutto cio' che ruota intorno invece di continuare a rompere i cocomeri a chi coltiva la propria passione ...........
 
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