La caccia lombarda va Bruxelles: Sala "aperto dialogo con UE"

martedì 16 settembre 2014

Il consigliere Alessandro Sala, che, insieme all'Assessore regionale Fava, ha fatto parte della Delegazione lombarda oggi a Bruxelles, fa sapere che "l’incontro si è svolto in un clima positivo di continuità di dialogo durante il quale la CE ha riconosciuto il percorso virtuoso intrapreso da Regione Lombardia negli ultimi anni, che ha permesso di affrontare le problematiche aperte favorendo così la soluzione del contenzioso ancora in corso ".

"La CE - continua la nota di Sala - riconosce il ruolo fondamentale di ISPRA , quale istituto scientifico di ricerca, i cui pareri favorevoli sono ritenuti il presupposto di legittimità delle delibere lombarde ed ha a tal fine richiamato la necessità di rispettarne i contenuti".

La Delegazione ha portato le ragioni del mondo venatorio ritenendo che "sussistano i presupposti per una sostanziale revisione della rigida posizione CE nei confronti delle modalità di caccia tradizionale". In tal senso però ci sarà molto da lavorare. Dall'UE un'ulteriore disponibilità di dialogo, ma poco altro. Stando al resoconto di Sala, è stata nuovamente ribadita la necessità di supportare la richiesta di deroga su basi scientificamente inoppugnabili, soprattutto riguardo alla dimostrazione dell’assenza di soluzioni alternative .

Qualcosa di concreto è stato ottenuto: un nuovo incontro entro l’anno per continuare il dialogo anche alla luce dell’evoluzione del dibattito interno a livello nazionale , con il coinvolgimento di ISPRA. E nel medio termine (ma questo già lo sapevamo) "si apre una prospettiva per la revisione delle direttive Habitat e Uccelli, che potrebbe fare ben sperare in una maggiore flessibilità delle procedure di modifiche delle direttive in questione".

NO COMMENT!!!
 
Ho sempre pensato che le deroghe fossero una specie di pomo della discordia tra cacciatori, regioni, commissione europea e addetti al controllo e al rispetto delle regole. Ora ne abbiamo anche la riprova!
 
Articolo comparso oggi su Eco bg ...:


[h=1]Caccia a peppole, fringuelli e storni
La Regione chiede una deroga[/h]La Giunta regionale ha sottoposto all’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) le deroghe alla «direttiva uccelli», che intende adottare sul proprio territorio al fine dell’emissione del parere di competenza.

La prima riguarda la cattura dei richiami vivi e quindi l’apertura dei roccoli, la seconda intende offrire ai cacciatori la possibilità di cacciare in deroga alla «direttiva uccelli» le tre specie fringuello, peppola e storno, in osservanza del principio della «piccola quantità». La terza, infine, relativa alla caccia allo storno, riguarda tutto il mondo agricolo oltre che venatorio, ed è finalizzata a salvaguardare le colture dai danni.
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«L’attenzione al mondo venatorio e alla tutela delle sua valenza ambientale tradizionale e culturale è massima - ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura Gianni Fava -. Nel percorso che ha portato alla formazione degli atti, abbiamo tenuto conto degli elementi mutuati dalle posizioni espresse dalle principali associazioni venatorie».
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In Lombardia, dal 2008 ad oggi, sono stati complessivamente accertati 575.293 euro di danni causati dalla specie storno alle produzioni agricole. Nel 2014 i danni segnalati dalle Province lombarde ammontano a 110.240 euro. Le colture maggiormente colpite sono quelle vitivinicole, frutticole (melo) e olivicole, con concentrazione dei danni nel periodo della maturazione dei frutti, in cui la popolazione di storni è più numerosa e in cui le piante sono maggiormente suscettibili al danno. Nelle aree in cui si è registrata la maggiore concentrazione dei danni, sono presenti rilevanti produzioni di alta qualità (vigneti specializzati per la produzione di vini Doc e Docg, oliveti e meleti
 
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