Governo: modifiche su caccia in deroga impediranno nuove infrazioni

un bel casino!!! il problema non è tanto la caccia in deroga a specie protette, il problema è che si fa di quest'ultima, uno strumento politico!! a nessuno ben importa che vengano abbattuti fringuelli piuttosto che storni, o piccioni, per il solo motivo che a nessuno gli frega in parlamento delle vere problematiche connesse a queste specie citate, che peraltro sono solo alcune, ma importa solo di mostrare una coscienza di giustizia che non esiste....è come vendere foto degli alieni..... non esistono, ma si è costruito un business dietro, che fa trarre profitto anche da ciò che non esiste. se ce ne fosse solo 1 competente, dentro al ministero dell'agricoltura, non potrebbe non sapere, che gli storni sono una vera piaga, per le coltivazioni di vite e frutteti, ma non solo, e quindi è inammissibile, sottrarli alle specie cacciabili.
 
06 AGOSTO 2013
L'ON. SERGIO BERLATO RISPONDE AD ANDREA ZANONI SULLE CACCE IN DEROGA


Non è la prima volta che l'on. Andrea Zanoni strumentalizza a proprio piacimento le posizioni di una ben nota funzionaria della Commissione europea sulle cacce in deroga.
Com'è facilmente desumibile dalla formale risposta fornita dalla Commissione ad una mia recente interrogazione presentata presso le istituzioni comunitarie, la Commissione europea ribadisce la piena legittimità dell'applicazione del regime di deroga esplicitamente previsto all'art. 9 della Direttiva 2009/147/CE che ha ripetuto pedissequamente quanto già previsto nella precedente Direttiva 79/409/CEE.
Non è vero quindi che la Commissione abbia stoppato l'applicazione delle deroghe in Italia ma ha solo ricordato che le stesse deroghe devono essere applicate correttamente e nel pieno rispetto di quanto esplicitamente previsto nel sopracitato art. 9 della Direttiva 2009/147/CE.
Per quanto riguarda il Veneto, la Commissione ha semplicemente dato il suo parere negativo ad una maldestra proposta avanzata recentemente dalla Regione, invitandola a riformulare una proposta più corretta e più rispettosa delle Direttive comunitarie.
Banale il tentativo dell'on. Zanoni di spaventare gli amministratori regionali minacciandoli di far loro applicare le sanzioni pecuniarie conseguenti alle condanne europee, dal momento che l'Italia non è mai stata chiamata a pagare neppure un euro da parte dell'Europa a causa dei cacciatori del Veneto.
Continuare ad affermare strumentalmente che l'Italia rischia di venire multata dall'Europa a causa delle cacce in deroga è come ricordare ogni mattina, a tutti gli automobilisti che si accingono ad usare i loro veicoli, il pericolo di venire multati per le possibili violazioni del codice della strada.
La soluzione per evitare che vengano multati gli automobilisti non consiste nel vietare a tutti loro la circolazione stradale ma nell'imporre loro il rispetto del codice della strada.
Non a caso il Parlamento italiano, aderendo alle richieste dell'Unione europea di garantire un maggior controllo delle Direttive comunitarie da parte dell'Italia, il 31 luglio u.s. ha approvato la "Comunitaria 2013" con la quale, all'art. 26, nello stabilire maggiori strumenti di controllo nei confronti delle regioni italiane, ha ribadito la piena legittimità dell'applicazione del regime di deroga, proprio come ribadito anche dalla Commissione europea.
La fortuna degli Zanoni di turno è quella di avere a che fare con amministratori regionali i quali, o forse per scarso coraggio e forse per palese incapacità, preferiscono venir meno ai loro doveri, trincerandosi dietro i fantomatici divieti dell'Unione europea.


on. Sergio Berlato
Deputato italiano al Parlamento europeo
 
non capisco una cosa per concederci le deroghe l'ispra non ha dati però per limitarci l'allodola i dati saltano fuori c'è qualcosa che mi pussa di bruciato o sbaglio
 
non capisco una cosa per concederci le deroghe l'ispra non ha dati però per limitarci l'allodola i dati saltano fuori c'è qualcosa che mi pussa di bruciato o sbaglio

Per favore Gianni non facciamo casino su casino...
I dati sull'allodola non sono dell'ISPRA ma sono dati europei.....è sulle modiche quantità x le deroghe che dovrebbe esprimersi ma non è in grado di farlo.
 
Siamo punto e a capo.
L'ISPRA non autorizza le deroghe x caccie tradizionali in quanto non è in grado di stabilire le "piccole quantità"....che pero'..dice la legge...DEVONO ESSERE STABILITE ANNUALMENTE DALL'ISPRA....
Il gatto che si morde la coda....

Stavo per scrivere la stessa considerazione. Resta soltanto la strada di far riammettere le specie in oggetto di deroga in questi anni, nell'allegato delle specie cacciabili......
Mi piacerebbe sentire l'opinione di Berlato su come è possibile secondo lui ottenere ancora le deroghe, perché a volte a leggerlo, sembra che tutti gli altri son co****ni e lui l'unico capace. Una domanda OT, ma che rientra nel contesto delle deroghe e delle caccie tradizionali: ma Vanni che fine ha fatto?
 
Siamo punto e a capo.
L'ISPRA non autorizza le deroghe x caccie tradizionali in quanto non è in grado di stabilire le "piccole quantità"....che pero'..dice la legge...DEVONO ESSERE STABILITE ANNUALMENTE DALL'ISPRA....
Il gatto che si morde la coda....
 
Bravo Andrea, ecco perchè continuo a sostenere (ovvero da quando ho letto il testo già un paio di mesi fa) che questo provvedimento mette di fatto la parola THE END alle deroghe secondo il comma c.
Oltretutto viene inserita la possibilità che il Governo, qualora ne ravveda le necessità, possa bloccare di propria iniziativa e in qualsiasi momento la delibera amministrativa approvata dalla Regione.

.......... e non solo, perchè così facendo vedrai e vedremo quante "delibere" fatte subito bloccate.

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Bravo Andrea, ecco perchè continuo a sostenere (ovvero da quando ho letto il testo già un paio di mesi fa) che questo provvedimento mette di fatto la parola THE END alle deroghe secondo il comma c.
Oltretutto viene inserita la possibilità che il Governo, qualora ne ravveda le necessità, possa bloccare di propria iniziativa e in qualsiasi momento la delibera amministrativa approvata dalla Regione.

.......... e non solo, perchè così facendo vedrai e vedremo quante "delibere" fatte subito bloccate.
 
Bravo Andrea, ecco perchè continuo a sostenere (ovvero da quando ho letto il testo già un paio di mesi fa) che questo provvedimento mette di fatto la parola THE END alle deroghe secondo il comma c.
Oltretutto viene inserita la possibilità che il Governo, qualora ne ravveda le necessità, possa bloccare di propria iniziativa e in qualsiasi momento la delibera amministrativa approvata dalla Regione.
 

Diego

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"Il Governo italiano ha già trasmesso alla Commissione europea, il 1 agosto scorso, il testo di modifica della legge 11 febbraio 1992, n.157, cioè la normativa nazionale di recepimento della direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici, e ciò dovrebbe condurre all'archiviazione della procedura d'infrazione". Così una nota del Dipartimento per le Politiche europee della Presidenza del Consiglio risponde alle associazioni ambientaliste, che a seguito dell'approvazione della legge Comunitaria 2013 (che contiene adempimenti anche sulla caccia in deroga) avevano accusato il governo di aver ignorato le direttive della Commissione Ue e per questo esposto l'Italia al rischio di sanzioni.

La nota del Dipartimento politiche europee rende conto delle comunicazioni intrattenute con l'Europa. "Il Governo italiano, sulla base di una prassi consolidata - si legge nella nota - aveva chiesto alla Commissione europea di esprimersi su dei quesiti formulati dalla Regione Veneto, in vista di un eventuale provvedimento inteso ad autorizzare la caccia in deroga, ai sensi della direttiva Ue sulla conservazione degli uccelli selvatici (direttiva 2009/147/CE). La Commissione europea risponde con la lettera del 2 luglio 2013 - citata dalle associazioni ambientaliste - dando un parere negativo sul progetto di provvedimento. Secondo la Commissione, il progetto non conteneva una motivazione adeguata e non dimostrava l'assenza di alternative soddisfacenti. Inoltre, la Commissione ricordava al Governo che qualora venissero adottate in Italia deroghe illegittime e il Governo non intervenisse per impedirne gli effetti, la Commissione avrebbe presentato un ricorso alla Corte di giustizia UE".

"Proprio al fine di evitare simili eventualità - prosegue la nota del Dipartimento - la 'legge europea 2013', approvata il 31 luglio scorso, con l'art.26 modifica la normativa nazionale (legge 11 febbraio 1992, n.157) di recepimento della direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici. Le principali modifiche sono volte a consentire al Governo l'esercizio, efficace e tempestivo, del potere di annullamento dei provvedimenti in deroga non conformi, anche attraverso la pubblicazione anticipata dei progetti di provvedimenti sul Bollettino ufficiale regionale, la semplificazione del procedimento di annullamento e l'obbligo per le Regioni di adottare tali provvedimenti esclusivamente mediante atto amministrativo, anziché con legge regionale".

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NUOVA COMUNITARIA - ECCO COSA CAMBIA PER LE DEROGHE
Con l'approvazione della Legge Comunitaria, il Parlamento ha approvato anche alcuni piccoli aggiustamenti in tema di caccia in deroga, che per la verità lasciano più o meno tutto come prima, aggiungendo alcuni ulteriori adempimenti burocratici. Bocciati gli emendamenti, presentati dalla Lega Nord, che chiedevano la possibilità di arrivare alla determinazione della piccola quantità prelevabile anche tramite gli osservatori regionali, attraverso una parificazione scientifica degli stessi all'Ispra. Il nuovo testo non si esprime sulla possibilità di affidarsi ad altri istituti e anzi, dispone che la designazione della piccola quantità per le deroghe adottate ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 1, lettera c della direttiva 2009/147/CE sia determinata, annualmente a livello nazionale, dall'Ispra (e da nessun'altro).

L'articolo 26 della Comunitaria contiene altre modifiche procedurali che accompagnano l'iter di approvazione delle deroghe e altre che intervengono sulla loro corretta applicazione. Si prevede anzitutto che il Ministero dell'Ambiente trasmetta periodicamente alla Commissione Ue una relazione sull'applicazione pratica delle deroghe, si specifica anche che queste devono essere approvate, sentito l'Ispra, con atto amministrativo (delibera) e giustificate con un'analisi puntuale dei presupposti e delle condizioni richieste dalla direttiva 2009/147/CE.

Le regioni e le province autonome dovranno però comunicare l'intenzione di adottare le deroghe entro il mese di aprile all'Ispra, il quale si esprime “entro e non oltre quaranta giorni dalla ricezione della comunicazione” e approvarle almeno 60 giorni prima dell'inizio delle attività di prelievo. Le regioni entro il 30 giugno di ogni anno trasmettono ai ministeri competenti e all'Ispra una relazione sull'attuazione delle deroghe. Nel caso in cui dalla relazione risulti che in una regione sia stato superato il numero massimo di capi prelevabili la stessa non sarà ammessa al riparto nell'anno successivo. I cacciatori, è anche scritto, dovranno annotare i capi abbattuti su un tesserino. Per chi non esegue le annotazioni prescritte è prevista una sanzione amministrativa da 150 a 900 euro.
 
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